Selezione di Articoli sullo Spiritismo e Paranormale
Enrico Imoda - Dal vecchio
baule di una villa in collina le immagini di un personaggio
dimenticato
(Ricercatorepsichico.Il dottorImodaha condotto unaserie
di esperimentimetodicia Torinocon il
mediumLinda
Gazzeranella casa delmarchesedeRuspoli.Il suo libro
Fotografiedi
fantasmi(1912),con prefazione di
CharlesRichet,contienefotografiedi ciò che èpreteso
essereectoplasmaprodotto daLinda
Gazzera.Nel 1908il dottorImodaha sperimentato con
lafamosa mediumEusapiaPalladinoe ha sostenuto chele
radiazioniemanate erano simili a
quelledel radioe raggicatodici diSirWilliamCrookes)
Le memorie e le sparute testimonianze biografiche ce la
consegnano quasi fosse eternamente giovane, Aveva venti o ventun
anni quando apparve sulla scena del grande spiritismo europeo,
che, fra gli ultimi fuochi dell' Ottocento e i primi anni del XX
secolo, poteva contare su medium celeberrime come la pugliese
Eusapia Palladino e su un seguito crescente di appassionati
cultori. Era di «amabile figura, molto istruita, viva e gaia» a
sentire il professor Charles Richet, premio Nobel per la
medicina nel 1913, che in diverse occasioni la vide proporre dei
«bei fenomeni di ectoplasmi e di telecinesi multipla». Si
chiamava Linda Gazzera, verosimilmente nata e vissuta a Torino.
Brillò non troppo a lungo la sua stella su quel mondo che aveva
appassionato pure Cesare Lombroso, del quale si favoleggia una
passione senile proprio per lei. Sfavillò in maniera effimera,
l' astro di Linda, perché, se si fa fede a quel poco che si sa
della ragazza, scomparve nel nulla dopo l' improvvisa morte del
medico torinese Enrico Imoda, che fu il suo scopritore e il suo
Pigmalione. Si deve a Imoda, del resto, se si sono conservati
fino ai giorni nostri il nome di Linda e soprattutto le
fotografie degli esperimenti medianici che la videro coinvolta
tra apparizioni di ectoplasmi, di spiriti assortiti (i suoi numi
tutelari, in materia, erano l' ufficiale di cavalleria Vincenzo
e la bimba di quattro anni Carlotta) e di figure paranormali,
con il corollario inevitabile che fonde, oppure confonde, il
realmente inspiegabile alla palese mistificazione. Finora di
Linda Gazzera si conoscevano le immagini scattate e pubblicate
da Imoda nel suo libro Fotografie di fantasmi, stampato a Torino
dai fratelli Bocca nel 1912 (una copia preziosa è conservata al
Museo nazionale del cinema). Qualche tempo fa, invece, grazie al
collezionista e antiquario Paolo Pazzi, sono venute alla luce
poco meno di venti foto inedite delle sedute della fanciulla,
che è passata alla storia dello spiritismo in veste di medium
«non professionista». Ha potuto comprare le lastre di Imoda per
il riordino di una villa situata nella collina torinese, la
medesima, appartenuta alla famiglia Rispoli, in cui alla fine
del primo decennio del Novecento Linda si era esibita con
assiduità e successo. Si trovavano in un baule, accuratamente
ordinate e non più guardate, forse, da diverso tempo. Pazzi le
ha poi vendute alla Fondazione Alinari di Firenze. Difficile
credere oggi, come lo era anche ieri, alle reali
materializzazioni di fantasmi e affini che si colgono negli
scatti eseguiti da Imoda. E forte è il sospetto di una
manipolazione, più o meno ad arte, delle lastre fotografiche,
queste come altre note ed esposte nei musei d' Europa e degli
Stati Uniti. Tuttavia, al di là della assai presunta veridicità,
restano il valore documentario, l' impronta di un' epoca
talmente tesa alla razionalità, al controllo della natura e al
dominio della materia, da cercarla anche nell' irrazionale. E,
su un piano generale, colpisce il fatto che numerosi ed eminenti
studiosi diedero il loro avallo ai fenomeni in questione: da
Lombroso, intanto, che si era ricreduto sullo spiritismo,
inizialmente avversato, dopo avere assistito ai test, diciamo
così, della Palladino e di Linda Gazzera, per arrivare a uno
scienziato del calibro di Richet. Questi espresse un giudizio
positivo sullo stesso volume di Imoda: «Un libro importante dove
riferisce le esperienze curiose, metodicamente portate avanti,
che lui ha fatto a Torino dal marchese di Ruspoli (sic)». Il
medico francese si entusiasmò talmente per le doti di Linda da
ritenerle del tutto genuine, rilevandone «la rapidità con cui
quei fenomeni venivano manifestati, spesso dentro pochi momenti
di luce», improvvisi nel buio delle sedute. E Lombroso, nel
replicare a chi lo attaccava per il suo forte interessamento
allo spiritismo, ebbe a scrivere con una notevole fierezza:
«Ebbene: tutto questo non mi ha fatto esitare un solo istante
dal continuare nel cammino iniziale. Mi vi sentii anzi più
deliberatamente sospinto, perché mi parve fatale il coronare una
vita, vissuta nella ricerca di nuovi ideali, combattendo per l'
idea più combattuta e forse derisa del secolo, e mi parve un
dovere il trovarmi fino all' ultimo dei miei giorni ormai
contati proprio là ove più irti sorgono gli ostacoli e più
accaniti gli avversari». Medico Nel 1912 uscì a Torino, per i
tipi dei fratelli Bocca, il libro Fotografie di fantasmi, in cui
il medico Enrico Imoda rendeva omaggio, con tanto di immagini,
agli esperimenti della medium Linda Gazzera, da lui scoperta e
lanciata.
MASSIMO NOVELLI (Repubblica)
Ricercatori
Testimonianze
Ernesto
Bozzano, Silvio Ravaldini, Daniel Douglas Home, Cesare Lombroso,
Demofilo Fidani, Marcello Bacci, Eusapia Palladino, Metafonia, fantasmi,
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esiste