La Ricerca Medianica della Voce dello Spirito
 
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  I Medium I Sensitivi I Mistici conosciuti ovvero le personalità dotate di facoltà Supernormali














INTRODUZIONE

Medium e medianità: sono termini intimamente legati tra di loro: così come lo è il contenitore con il suo contenuto (medium=strumento e medianità=effetti prodotti con lo strumento). Egli ci assomiglia, sia sul lato fisico che da quello mentale-spirituale; vive con una maggiore intensità percettiva la realtà in cui è immerso, e come tutti ha le sue forze e le sue debolezze. E' una persona come tante tra noi, ma per ragioni ancora non del tutto chiare, agevola la produzione di fenomeni sulla materia e sulla psiche. Egli è un elemento indispensabile nel gruppo di ricerca "spiritico", e dovrebbe essere trattato con cura e controllato dagli altri operatori del circolo medianico. Il medium è una persona particolarmente sensibile, la sua percezione si può dilatare nel tempo e nello spazio e ricadono su di lui sensazioni ed emozioni da noi non avvertibili, ma non per questo è infallibile. Le sue capacità, per quanto grandi, non sono costanti nel tempo e sono soggette a decadimento (trasformazione). Il medium dovrebbe coltivare le proprie potenzialità seguendo le sue naturali inclinazioni, ricercando con intensità, quella serenità e quella pace d'animo che lo rendono strumento neutro e cristallino. I medium non sono tutti uguali. Possiamo dire che ognuno di loro è come uno strumento unico, che avverte e percepisce soltanto una parte dell'infinito che lo circonda: così come una radio si sintonizza in particolar modo soltanto su alcune delle frequenze disponibili. I fenomeni che si possono produrre nelle sedute sono gli elementi che distinguono i medium tra di loro. Tra di essi vi sono coloro che agevolano i fenomeni OBIETTIVI o fisici, e altri che producono fenomeni SUBIETTIVI o intelligenti. Molto si parla e molto si discute su queste persone "speciali", ma amiamo risentire le loro voci e leggere i pochi libri che ci parlano delle loro esperienze vissute.

Riportiamo un brano contenuto nel volume IS SURVIVAL A FACT di Margaret Lillian Hamilton, B.A. ove si può leggere una breve comunicazione chiarificatrice su questo tema:

La medianità

"Perché abbiamo bisogno dei medium? Perché non posso ottenere da solo dei messaggi dal Grande Aldilà? Sicuramente se i miei cari dovessero ritornare da qualcuno essi ritornerebbero da me piuttosto che da uno sconosciuto che non hanno mai visto e sentito quando era sulla terra.
"Beh, la risposta è molto semplice. I medium sono individui particolarmente costituiti. Possiedono quelle qualità peculiare o struttura che permette loro di percepire o ricevere messaggi dall'Altro Mondo, mentre questo manca nella maggior parte delle persone. Un grande medium è certamente raro come un grande artista o un grande poeta. Il loro genio sta alla sensibilità psichica nello stesso modo in cui il genio sta alla poesia o all'arte. E la capacità di comunicare può essere altrettanto rara.
"Non tutti coloro che desiderano inviare messaggi dalla nostra parte, anche supponendo che esse continuino a persistere a lungo con la passione di farlo, possono trasmettere il loro messaggio attraverso un medium o uno psichico. La capacità di impartire messaggi in questa maniera è altrettanto rara come il dono della medianità lo è dalla vostra parte, e solo quando due anime affini entrarno in contatto con un altro, sotto le circostanze più favorevoli, possono giungere a voi dei messaggi chiari inviati da noi. Questo spiega sempre di più perchè molti messaggi non sono stati spediti".

LIBRI CONSIGLIATI per la comprensione dei medium e della medianità:
VITA DI MEDIUM di Eileen J. Garrett
LA MORTE NON ESISTE di Florence Marryat
INCIDENTS IN MY LIFE di D. D. Home
THE BLUE ROOM di Clive Chapman and G. A. W.
MEDIUMSHIP AND ITS LAWS di Hudson Tuttle

MEDIUM SENSITIVI MISTICI CONOSCIUTI

INDICE (Click su un nome per andare alla Scheda)

Alacevich Borelli Zoe Andrews Mary Arigò (José Pedro de Freitas, 1918-1971) Ariola Pepito
Aubert George Bailey Charles Bangs Lizzie e Mary Bastian Harry
Beraud Marthe (Eva C) Besinnett Ada Bisson Juliette Blake William (1757-1827)
Bogert Cornelia H. Bondea Maria Bosco Giovanni Bresadola Carla
Brigida di Svezia , Santa (Birgitta Persson, 1303-1373) Britten Emma Hardinge (1823-1899) Buguet E. Canti Iris
Carancini Francesco Carriere Eva Centurione Scotto Colman Arthur
Colville W.J. Compton Elizabeth J. Cook Florence Cook Katie
Cooper Blanche Corrales Ophelia Cottin Angelique Craddock Frederick Foster
Croiset Gerard Cummins Geraldine Dorothy Da Campofiore Atalanta D'Angelo Achille (1907-1971)
Davenport Ira Erastus (1839-1911) e William Henry (1841-1877) Davis Andrew Jackson Deane Ada Emma De Jurco Carlotta (1873-1950)
Desmoulin Ferdinand (1835-1914) D’Espérance Elizabeth Didier Alexis Dixon Jeane
Doten Lizzie (1828-1908) Dowden Hester Duguid David (1832-1907) Duncan Helen
Eddy Horatio e William Edmonds Laura Edwards Harry (1893-1976) Eglinton William
Emmerich, Anna Katharina (1772-1824) Englebrecht Hans Erto Pasquale Estebany Oskar
Everitt (1825-1915) Fancher Mollie (1849-1910) Faraone Eugenio Farley Fran
Fidani Demofilo (1914-1994) Fisher Doris Fletcher John William (1852-1913) Flint Leslie
Florio Augusta Ford Arthur Forthuny Pascal (1872-1962) Foster Charles H. (1838-1888)
Fowler Lottie (1846-1899) Fox Kate, Leah e Margaret Fraya Madame (Valentine Dencausse, 1871-1954) Gallotti Maria
Gardini Maria Garrett Eileen Janette Gazzera Linda Geller Uri
Giuseppe da Copertino (1603-1663) Godicini Avalle Luisa Goligher Kathleen Greatrakes Valentine
Gruzewski Marian Guldenstubbe Ludwig (1820-1873) Guppy Agnes Guzyk Jan (1875-1928)
Harary Stuart Blue Hardy Mary Hauffe Frederica (1801-1829) Hayden
Herne Franck Holland (Alice Fleming Kipling, 1868-1948) Holmes Nelson Home Daniel Dunglas
Hope William (1863-1933) Hurkos Peter Husk Cecil (1847-1920) Ignath Lujza Linczegh
Indriadson Indride Jobson Mary Johnson Gertrude M. Jones Glyn e Jeuan
Jonsson Olof Jürgenson Friedrich Kahl Olga Kahn Ludwig
Karadja Mary Keeler Pierre L.O.A. Kluski Franek (1874-1944) Koons Jonathan
Kulagina Nina Kuleshova Rosa Lanzillo Giuseppe Lava Bruno
Lawley Franco Leah Frank Lee Ann Lees Robert James
Leonard Gladys Osborne Léonie B. Lesage Augustin Machner H.
Maeterlinck Maurice (1862-1949) Maggiora Luigi Maginot Adèle Manning Matthew
Margery Crandon Marshall Mary (1842-1884) Martinengo Bertelli Libia McMullen George
Mellon Fairlamb Annie Melzer Heinrich Miller C.V. Mirabelli Carlos
Monck Francis Ward Monroe A. Robert Morris Morse J.J.
Moses William Stainton (1839-1892) Muldoon Sylvan J. Mumler William H. Neumann Theresa (1898-1967)
Newbrough John Ballou (1828-1891) Nielsen Einer (1894-1962) Pagano Giovanni Battista Paladino Eusapia
Pansini Alfredo e Paolo Parise Felicia Parkes F. M. Pearce Hubert
Pecoraro Nino Pezzola Pasqualina Phelps Eliakim Phoenix William
Piccone Imperiali Alfonsa Pio da Pietralcina (1887-1968) Piper Leonora Politi Augusto
Racanelli Francesco (1904-1978) Rasmussen Anna Rasputin Grigorij Efimovic Reese Bert (1851-1926)
Reyes de Z. Maria Richmond Cora L. V. Rol Gustavo Adolfo Rothe Anna
Sambor Sawyer [Signora] Schermann Raffael Schneider Rudi
Schneider Willy Serios Ted Shackleton Basil Shepard Jesse
Showers Mary Silbert Maria Slade Henry Sloan John Campbell
Smead [Signora] Smith Hélène Sordi Lucia Spear John Murray
Spriggs George Stanislawa P. Stead William T. Stella C.
Stepanek Pavel Swann Ingo Swedenborg Emanuel Talema Genoveffa Immacolata "Genny"
Tanous Alex Thayer M.B. Theobald Morell Thompson T.
Tomczyk Stanislawa Turvey Vincent Newton Tuttle Hudson Ubaldi Pietro
Valente Nora Valiantine George Vay Baronessa Adelina Verrall Margaret
Vollhardt Maria Willett [Signora] Williams Bessie Williams Charles
Wiro (Natale Cerana) Wood C.E. Wriedt Etta Zancig Julius
Zuccarini Amedeo Zügun Eleonora    
       
       





































































































Alacevich Borelli Zoe (n. 1888). Sensitiva e studiosa italiana. Diplomatasi all'Accademia di Belle
Arti di Roma, aprì uno studio di pittura a Parigi ed espose le sue opere in molte città d'Europa. Fin
dall'adolescenza si occupò dei fenomeni medianici con risultati notevoli (apporti, voci dirette ecc.)
ottenendo però un'affermazione specialmente nella pittura medianica in cui molti hanno ravvisato
influssi di un grande artista scomparso nel '500. Di carattere piuttosto schivo, la Alacevich ha
operato con discrezione in Italia per diffondere la conoscenza dei fenomeni psichici e medianici sui
quali la scienza non era in grado di formulare giudizi definitivi.
Sotto il profilo parapsicologico, il fenomeno della Alacevich presenta interessanti caratteristiche.
Mentre praticava da giovane la scrittura automatica, abbozzò spontaneamente uno schizzo e si sentì
suggerire da una voce di predisporsi alla pittura a olio, cosa che fece. In seguito eseguì dipinti con
grande rapidità, tele di notevole formato per realizzare le quali impiegava al massimo due ore o
poco più. In dubbio essa stessa delle sue facoltà, ne ebbe invece la chiara percezione in fenomeni
medianici che la convinsero di essere in contatto diretto con una entità che dirigeva la sua opera
artistica con risultati più che apprezzabili.
Da considerare anche l'attività di traduttrice della Alacevich e le sue doti di poliglotta utilizzate in
molti casi per le più qualificate riviste mondiali che si occupano di medianità e di parapsicologia, in
particolare, in Italia, Metapsichica e Luce e Ombra. Rimasta vedova, la Alacevich vive attualmente
a Firenze. (R.R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE.
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Andrews Mary. Medium americana a materializzazione, della seconda metà del secolo scorso.
Donna semplice e priva di cultura, a partire dal 1871 tenne quasi quotidianamente sedute nella casa
di un agricoltore di nome Keeler, appassionato spiritista, spesso alla presenza di uomini di scienza.
La prima parte di queste sedute si svolgeva in perfetta oscurità con vari fenomeni fisici: un
pianoforte suonava senza alcun contatto; globi luminosi rispondevano, variando la loro luminosità,
a domande fatte; spruzzi di acqua finivano sul volto dei presenti, che venivano anche toccati da
mani invisibili, e si udivano delle voci. La seduta proseguiva poi in piena luce e, mentre la medium
sedeva, senza cadere in trance, nel gabinetto medianico, si materializzavano volti che muovevano le
labbra come se parlassero, alcuni dei quali furono identificati dai presenti come quelli dei parenti
defunti. Spesso la stanza era pervasa da uno sconosciuto ma gradevole profumo. Di lei scrissero
favorevolmente T.R. Hazard, Epes Sargent e il dott. Eugene Crowell, mentre John W. Truesdell, in
un suo saggio, mise in dubbio la genuinità dei fenomeni. (R.)
L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 60-61).
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Arigò (José Pedro de Freitas, 1918-1971). Sensitivo e guaritore brasiliano, nato a Congonhas do
Campo, a 400 chilometri da Rio de Janeiro, in una località mineraria detta «Minas Gerais». Fu
soprannominato Zé Arigó: Arigó significa «zoticone campagnolo», ma con un tono di giovialità e
bonarietà. Di estrazione contadina benestante, i suoi studi non oltrepassarono la terza elementare,
mentre due dei suoi otto fratelli si laurearono. Fin dall'infanzia fu perseguitato da una «luce
brillante, accecante, rotonda» e da una «voce che parlava una lingua che non comprendeva». Era
cattolico e fervidamente credente. In Brasile, come è noto, la dottrina cattolica è largamente
inquinata da pratiche eretiche e feticiste quali l'Umbanda, il Quimbanda e, a livello intellettuale,
dalle dottrine spiritiste dei seguaci di Allan Kardec. Si sposò nel 1943 con Ariete ed ebbe sei figli.
Per anni soffri di emicranie e vertigini che scomparvero quando iniziò la sua attività di guaritore. A
seguito di un sogno, e poi di una vera e propria allucinazione in cui «vide» una sala operatoria e un
medico che si rivolgeva a lui dicendo di essere il dott. Adolfo Fritz, morto a Monaco nel 1918,
iniziò, contro ogni suo desiderio, a «operare» e curare malati di ogni specie (1950). Perseguitato dai
medici e dalla Chiesa cattolica, fu condannato due volte: la prima a 9 mesi di reclusione e 5000
cruzeiros di multa il 29 marzo 1957; venne graziato dal presidente Juscelino Kubitschek, il
fondatore di Brasilia, cui aveva guarito la figlia
da grave calcolosi renale. La seconda volta fu condannato a 16 mesi di reclusione per stregoneria e
magia nera, il 20 novembre 1964.
Durante tutta la sua attività di guaritore non si fece mai pagare e continuò a esercitare il mestiere di
portiere presso la locale Previdenza Sociale. Fu studiato a fondo dal dott. Andrjia Puharich, noto
scienziato americano, conosciuto per aver portato alla ribalta della notorietà il famoso sensitivo
israeliano Uri Geller. Puharich formò a scopo di studio una commissione composta di sei medici
americani di varia competenza, e di tecnici esperti in fotografia, cinematografia, radiologia, ecc. La
commissione entrò in funzione nel maggio 1968, ma per quanto i suoi reperti possano considerarsi
dimostrativi, non potè completare le ricerche che erano state programmate, causa il dannoso
intervento della stampa, della televisione e della radio che, con il clamore di una nociva pubblicità,
crearono un ambiente inadatto a una indagine severa.
Possiamo raggruppare in nove capoversi le note che caratterizzarono l'opera di José Arigó:
1) Fu constatata (dal Puharich e colleghi) una capacità diagnostica eccezionale (paranormale), senza
necessità di visita dei pazienti, senza relativa anamnesi, con denominazioni delle malattie in termini
corretti e moderni.
2) Fu constatato uno stato di trance con mutamento della voce e dell'atteggiamento; spesso amnesia
per ciò che era accaduto, specie in caso di interventi molto difficili.
3) Durante gli interventi fu osservato che i movimenti erano precisi, veloci e sicuri, talora anche
quando Arigó distoglieva lo sguardo dal campo operatorio, specie nelle sue famose manipolazioni
entro la cavità orbitaria con un comune coltello spesso arrugginito.
4) Il paziente conservava calma e serenità e non avvertiva alcun dolore.
5) Il paziente, anche dopo interventi molto complessi (che tuttavia erano sempre della durata di
alcuni minuti) si alzava e se ne andava con i propri mezzi.
6) Non si verificava mai alcuna emorragia; nel caso di un inizio di sanguinamento, l'arresto era
immediato dopo una breve invocazione a Gesù.
7) La prescrizione di terapie era di una «luce verde» che le «entità» avrebbero usato per anestesia e
sterilizzazione).
9) Non è mai stato dimostrato dai suoi nemici, che l'hanno ricercato in ogni modo, che si facesse
pagare o accettasse regali.
Ebbe, e ha tuttora, dei detrattori agguerriti, come Padre O. Quevedo, sull'opinione dei quali ci
sentiamo però di avanzare vari dubbi. La testimonianza di Andrjia Puharich ci sembra decisiva.
Predisse la sua morte, che fu accompagnata da un fatto paranormale vissuto dal Puharich, allora a
New York: una telefonata, rimasta di provenienza ignota, alle ore 12 dell'11 gennaio 1971, gli
comunicò la morte di José Arigó: questi moriva in uno scontro automobilistico alle 12,15 esatte
dello stesso giorno. (P.C.)
L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 95-96).
Arigò Jose Pedro de Freitas
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
ARIOLA Pepito (n. 1897). Sensitivo spagnolo che, all'età di tre anni e mezzo , fu presentato dal
prof. Richet* al Congresso Internazionale di Psicologia del 1900 per le sue eccezionali doti musicali.
Già all'età di due anni e mezzo sapeva suonare il piano e riusciva ad abbracciare l'intera ottava con
le sue piccole dita che sembravano allungarsi all'occorrenza per un fenomeno affine a quello dell'elongazione*.
Crescendo perse questa facoltà e non si è sentito più parlare di lui. (R.)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Aubert George. Medium francese non professionista, attivo fra gli ultimi anni del secolo scorso e i
primi del nostro. Senza avere mai studiato musica improvvisava al piano composizioni che asseriva
provenire dall’intervento di famosi musicisti defunti quali Beethoven, Berliotz, Mendelssohn,
Mozart, Chopin, Schumann, Liszt, Wagner e altri: o, a richiesta, suonava loro composizioni. Nel
1906 fu studiato dall’Institut Général Psychologique di Parigi, e in questa occasione suonò
perfettamente, fra l'altro, una sonata di Mozart con gli occhi bendati e le orecchie collegate, per
mezzo di tubi, a due grammofoni che trasmettevano musiche diverse. In un altro esperimento suonò
mentre leggeva a voce alta un’opera filosofica. Purtroppo le sue improvvisazioni non poterono
essere registrate e ce ne rimangono solo le testimonianze dell'Institut Pa rapsycologique. Lasciò
un’interessante autobiografia: La medianità spiritica (La mediumnité spirite, 1920). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 124)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Bailey Charles. Medium australiano, attivo dal 1889 al 1932 circa, famoso in Australia e in Europa
per i suoi apporti di reperti archeologici e di animali viventi. Per alcuni anni operò solo per un ricco
spiritista di Melbourne. Welton Stanford, che raccolse tutti gli apporti ottenuti dal Bailey fondando
il primo museo del genere, ancora esistente alla Leland Stanford University, in California. Verso il
1902 cominciò a prodursi pubblicamente e fu studiato da uno dei principali medici di Sydney, il
dott. C.W. McCarthy, che nel 1904 diede una relazione delle sue esperienze. Queste avvenivano in
condizioni di controllo molto severo: il medium veniva perquisito, spogliato, rivestito con altri abiti,
chiuso in un sacco sigillato da cui uscivano le mani per raccogliere gli oggetti apportati; nella stanza
non esisteva altro mobilio che delle sedie e un tavolo.
Operava in stato di trance controllato da tre spiriti guida: un certo Whitcombe che asseriva di essere
stato medico a Melbourne; un professor Robinson che sarebbe stato professore di letteratura sirocaldea
a New York, e l'indiano Abdul. Secondo il rapporto del dott. McCarthy, furono apportati
uccelli che talora scomparivano ma altre volte restavano e venivano mantenuti in gabbia, pesci, un
serpente che scomparve in piena luce. Gli apporti si materializzavano sotto una coperta o cadevano
dal soffitto, lungi dal medium. Ma in particolare furono prodotte tavolette di creta con scritture
cuneiformi, e monete egiziane e indiane. Gli esperti del British Museum dichiararono che le
tavolette erano imitazioni, le monete genuine ma di scarso valore.
Dal febbraio all'aprile del 1904 il Bailey fu a Milano e venne studiato dalla Società per gli Studi
Psichici durante diciassette sedute. Veniva spogliato dell'abito e delle scarpe e chiuso in un sacco di
seta stretto al collo e ai polsi e sigillato col sigillo della Società. Tuttavia non si lasciò mai spogliare
completamente affermando che si sarebbe preso un raffreddore. Gli apporti consistettero in uccelli
vivi col nido e le uova, un pesce e una tavoletta babilonese; inoltre Bailey fece germinare
rapidamente un seme in un vaso e produsse luci e forme luminose. Non si poterono ottenere, invece,
trasporti di oggetti da una stanza a un'altra come gli sperimentatori avrebbero desiderato. Il rapporto
delle sedute, firmato dagli sperimentatori Baccigaluppi, Brioschi, Clericetti, Cipriana, Ferrari,
Marzorati, Odorico, Redaelli e Griffini, fu molto cauto, considerando che il medium non aveva
accondisceso a spogliarsi completamente e aveva preteso la piena oscurità al momento in cui gli
apporti apparivano; ma in definitiva ammise che i fenomeni potevano essere genuini anche se non
definitivamente provati.
Nel 1910, accogliendo l'invito del colonnello De Rochas, il Bailey si esibì a Grenoble, ma l'esito
delle sedute fu decisamente negativo: un negoziante riconobbe in lui l'uomo che aveva comprato i
tre uccelli prodotti in una seduta e che il suo controllo Abdul aveva affermato provenire
direttamente dall'India.
Un anno dopo era a Londra, di fronte a una commissione scelta dal dott. Abraham Wallace e di cui
facevano parte due rappresentanti della Società per la Ricerca Psichica. Il Bailey fu spogliato,
esaminato e chiuso in una gabbia: apparve nelle sue mani un nido che fu però subito fatto a pezzi
dal suo controllo indiano, e due piccole uova, che vennero egualmente rotte; in un'altra seduta
furono apportati due uccellini, ma il medium, vacillando, ruppe la rete della gabbia. Gli
sperimentatori si rifiutarono di considerare sicuramente provati questi fenomeni.
Nel 1914, invece, durante una serie di sedute tenute a Rothesay, in Scozia, e dirette da James
Coates, fu apportato un nido di passero indiano con due uova e vennero ottenute impronte di mani e
di piedi su plastilina. I fenomeni furono considerati genuini. Nel 1931 era ancora attivo in India, nel
Punjab, e il magistrato H.L. Williams riferiva di apporti quali un elmetto saraceno, varie statuette
cinesi di avorio, un abito completo da mandarino caduto dal soffitto, uccelli vivi, tavolette
babilonesi, monete ecc. La figura del Bailey rimane alquanto problematica, ed è difficile dire se nei
suoi fallimenti fu vittima dello scetticismo degli sperimentatori o se, nei suoi successi, furono gli
sperimentatori a rimanere vittime di una sua singolare abilità. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 142).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Bangs Lizzie e Mary. Le sorelle Bangs, di Chicago, furono tra le più note medium americane tra
circa il 1880 e il 1915, specializzate in scrittura, pittura e disegno diretti. Ma quello che rende
particolarmente singolari queste due figure è il numero delle prove a favore e delle prove a carico
che furono presentate nei loro riguardi: chi legga i resoconti delle prime dovrebbe giungere alla
conclusione che i fenomeni erano genuini senza possibilità di dubbio, mentre dai resoconti delle
seconde risulta in modo egualmente indubitabile che si trattava di trucchi abbastanza ingegnosi ma
tali da non potere resistere a un’indagine appena accurata.
Le scritture dirette, secondo la narrazione di molti testimoni, venivano prodotte secondo il seguente
procedimento. Il consultante, a casa sua, scriveva su di un foglio alcune domande rivolte a uno o a
più defunti da lui conosciuti in vita; poi metteva il foglio, insieme a qualche foglio bianco, in una
busta che chiudeva e suggellava a suo piacimento. Recatosi poi dalle medium, metteva la busta tra
due lavagne che lui stesso legava insieme con un nastro: le lavagne erano poste su di un tavolo a un
lato del quale sedeva una delle medium e all’altro il consultante stesso: questi poteva tenere la mano
sulle lavagne per tutto il tempo della seduta, che si svolgeva in piena luce. A un certo momento le
lavagne avevano un fremito e allora il consultante era pregato di scrivere su di un foglio un breve
messaggio come: «Ti prego di comunicare», rivolto a un defunto; questo messaggio veniva poi
piegato in quattro e dato alla medium che lo poneva sulle due lavagne coprendolo con una terza
lavagna. Dopo alcuni minuti la medium pronunciava il nome dello spirito a cui era stato rivolto
l’ultimo messaggio; dopo qualche altro minuto pronunciava quello del defunto o di uno dei defunti
a cui erano state indirizzate le richieste chiuse nella busta, facendolo eventualmente seguire da
quelli degli altri e poi dall’esposizione delle domande stesse. Infine il consultante toglieva la prima
lavagna constatando che il suo biglietto era scomparso; slegava le altre due. trovava la busta chiusa
con il suggello intatto e in essa rinveniva il biglietto scomparso, il foglio con le sue domande e i
fogli bianchi su cui, adesso, apparivano scritte in inchiostro le risposte.
Il dott. Krebs, pastore protestante, che volle veder le cose da vicino, espose, sul Journal della
Società per la Ricerca Psichica (gennaio 1901) come si svolse la seduta da lui ottenuta nell'ottobre
del 1900. Egli si presentò all’abitazione delle medium armato di uno specchietto tascabile nascosto
all’interno del suo soprabito - che doveva servirgli per vedere quello che avveniva sotto il tavolo - e
fu ricevuto da Mary Bangs. Il tavolo era ricoperto da un tappeto ed egli chiese che fosse tolto, ma la
medium si rifiutò con una scusa. Sedutisi l’uno di fronte all’altro, la medium chiese al consultante la
lettera sigillata e la pose fra le due lavagne che legò lei stessa. Le lavagne furono poi messe sul
tavolo e non solo il Krebs ma anche Mary vi posero sopra le mani, così che il tremito, che avvenne
poco dopo dovette essere provocato dalla medium stessa. Questa allora disse di vedere nell’aria tre
lettere di fuoco, una S, una L e una K e chiese al consultante se erano le iniziali di una persona a lui
nota; egli rispose che erano le sue, e che ella doveva ben conoscere il suo nome, dato che egli le era
stato presentato da un amico comune. L'altra negò: la lettera era stata indirizzata a sua sorella, e lei
non l'aveva letta. Ma, così parlando, alzò con apparente noncuranza le lavagne inclinandole un poco
e tornando a posarle poi sul tavolo. Seguì la cerimonia del messaggio scritto: approfittando del fatto
che Mary gli aveva volto le spalle per non vedere quello che scriveva, il Krebs osservò le lavagne e
si accorse che fra esse era stata inserita una piccola zeppa che le teneva discoste lungo un lato;
guardò nello spiraglio ed ebbe la certezza che la lettera non c’era più: evidentemente era scivolata
fuori dai due oggetti quando la medium li aveva alzati e inclinati. Voltandosi nuovamente, Mary
prese il biglietto scritto, lo pose sulle lavagne, ma in modo che sporgesse un poco dalla cornice, e lo
coprì con la terza lavagna: dovette esserle così facile, dato che sul tavolo vi erano alcuni cartelli con
le lettere dell’alfabeto (che dovevano aiutarla a vedere mentalmente le iniziali), prendere il biglietto
fingendo di spostare distrattamente un cartello con la destra e raggiungendo il biglietto stesso con la
sinistra sotto di esso. Seguì un dialogo durante il quale la medium parlò della persona, una certa
Mary Smith, a cui era stato indirizzato il biglietto: avendolo preso era riuscita evidentemente a
leggerlo; dopo di che il Krebs, parte col suo specchietto che gli permetteva di vedere sotto il tavolo,
e parte direttamente, vide Mary chinarsi un attimo e mettere la lettera e il biglietto su qualche cosa
di scuro che subito fu ritirato e scomparve sotto una porta vicina. La conversazione continuò a
svolgersi su Mary Smith e vi furono vani tentativi di indovinare i nomi della persona a cui erano
state rivolte le domande chiuse nella lettera, finché la medium, volgendosi come per caso verso la
porta, prese un biglietto giunto su quella specie di scivolo scuro che andava e veniva e che,
evidentemente, la metteva in comunicazione con la sorella, in attesa dietro la porta; e solo allora
Mary pronunciò distintamente i nomi che fin allora non era riuscita a indovinare. Poco dopo,
sempre mediante lo scivolo, tornò la lettera che fu presa al pari del biglietto di dianzi e destramente
infilata nuovamente fra le due lavagne. Ovviamente la lettera recava, scritte sui fogli bianchi, tutte
le risposte richieste: per aprirla era bastato inumidirla con del vapore. Questo, molto succintamente,
il particolareggiato resoconto del Krebs, che sembra mettere in perfetta evidenza la frode. Esso
trova una conferma in un altro, di Hereward Carrington, il quale, nel 1909, portò alle due medium
una lettera indirizzata «alla sua cara madre Jane Thompson» da suo figlio Harold, personaggi
entrambi inesistenti, e ricevette risposte appropriate. Ma, d’altra parte, ecco testimonianze
perfettamente opposte. L’ammiraglio Moore, che tenne numerose sedute con le sorelle Bangs nel
1909 e nel 1911, sostenne anzitutto che le condizioni nelle quali il Krebs avrebbe tenuto la sua
unica seduta erano diverse da quelle consuete delle sorelle Bangs «quanto una locomotiva è diversa
da una teiera». Nelle sue sedute aveva portato lui stesso le lavagne e l’inchiostro: le lavagne
avevano cornici tali che nessuna lettera posta fra di esse avrebbe potuto sfuggirne neppure se fosse
stato aperto uno spiraglio, ed egli non aveva mai permesso che fossero sollevate; nell’inchiostro, per
consiglio di Sir William Crookes, aveva sciolto del citrato di litio, che fu poi ritrovato nelle risposte
scritte. In queste condizioni era assolutamente impossibile attuare la frode descritta dal Krebs.
Ancor più misterioso era il fenomeno delle pitture dirette che le sorelle producevano in piena luce
davanti ai consultanti. Esse si servivano di due tele montate su telaio, le sovrapponevano faccia
contro faccia e le mettevano davanti a una finestra appoggiandole ai vetri mentre il lato inferiore
poggiava su di un tavolo: entrambe le tenevano con una mano per i bordi laterali. Il consultante
doveva avere con sé una fotografia del defunto di cui desiderava avere il ritratto, ma non la
mostrava. Dopo un quarto d’ora si vedevano apparire e scomparire sulle tele, che illuminate dal di
dietro apparivano translucide, delle ombre, poi il lavoro procedeva rapidamente e, quando le due
tele venivano separate, su quella più vicina al consultante si vedeva la pittura ottenuta con una
sostanza grassa e collosa. Il ritratto non era una copia della fotografia ma una libera rielaborazione.
L’ammiraglio Moore afferma che una volta espresse mentalmente il desiderio che un medaglione
risultante nella foto fosse rappresentato più grande e arricchito da un monogramma, e così avvenne.
Le sorelle producevano anche apporti di fiori e una volta ottennero una comunicazione per mezzo di
una macchina da scrivere tenuta in aria da quattro presenti e battuta da una mano materializzata. I
fenomeni delle sorelle Bangs ci lasciano a tutt’oggi perplessi non solo per se stessi ma, forse ancor
più, per la inesplicabile diversità dei resoconti che se ne hanno. (U.D. )
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 146/148)
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Bastian Harry. Medium americano a materializzazione, attivo negli ultimi anni del secolo scorso.
Nel febbraio del 1884 fu chiamato a Vienna dal barone Hellenbach per fare delle sedute alla
presenza dell’arciduca Giovanni e del principe ereditario Rodolfo: secondo il barone egli aveva già
perso in parte i suoi poteri fin dal 1882. Dopo il fallimento della prima seduta, durante la seconda
fece squillare all'interno del circolo un campanello che ne era stato appena spinto fuori da uno degli
a stanti, e, dopo essere stato legato sulla sedia da un ufficiale di marina, si liberò in poco tempo
rimanendo però con le mani imprigionate in tal modo che le corde dovettero essere tagliate. Nella
terza seduta, mentre il medium rimaneva al buio in una stanza, i presenti si recarono in un'altra
adiacente e illuminata dove apparvero alcuni fantasmi. Improvvisamente, però, l'arciduca fece
chiudere le stanze per mezzo di un sistema di funi, imprigionando l'ultimo fantasma che si rivelò
essere il Bastian stesso, senza scarpe. Tuttavia il vestito che indossava il fantasma scomparve e non
fu più ritrovato. L'arciduca scrisse un opuscolo. Un'occhiata sullo spiritismo, in cui denunciava la
frode, ma il barone Hellenbach prese le difese del medium sostenendo che l'episodio avrebbe
dovuto essere studiato più a fondo. In realtà la scomparsa degli abiti fantomatici potrebbe far
presupporre il completo passaggio del corpo del medium nel fantasma. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 151)
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Béraud Marthe Carriere Eva (Marthe Béraud, 1886-?). Una delle più famose medium a materializzazione e a
incorporazione dei primi decenni del nostro secolo, nota anche come Eva C. Non ancora diciottenne
perse il fidanzato, un giovane ufficiale figlio del generale Noël, che cadde nel Congo, e fu accolta,
da quelli che dovevano essere i suoi suoceri, nella Villa Carmen ad Algeri. E qui si rivelarono le sue
doti con la produzione di fantasmi completi, fra i quali quello del celebre Bien Boa, che, nel 1905,
fu studiato dal Richet. Più tardi si occupò di lei una appassionata spiritista, la signora Juliette
Bisson, che divenne la sua madre adottiva e la educò alle manifestazioni. Con lei Marthe, divenuta
Eva C., visse a Parigi a partire dal 1909. Qui fu conosciuta dal barone Albert von Schrenck-Notzing,
un medico tedesco che, in quegli anni, era tra i pochissimi che, in Germania, si occupassero
seriamente e scientificamente della fenomenologia paranormale, e da lui, e nuovamente dal Richet,
che gli era amico, fu attentamente studiata fino al 1914.
Le sedute parigine non diedero gli stessi risultati imponenti di quelle di Algeri: Eva, in stato di
trance, sembrava soffrire profondamente, contorcendosi e lamentandosi, e il suo polso passava dalle
90 alle 120 pulsazioni. Le materializzazioni si manifestavano molto lentamente e di rado erano
forme complete. Il Fodor attribuisce questo cambiamento ai rigorosi controlli a cui la medium
veniva sottoposta: era costretta a spogliarsi davanti allo Schrenck-Notzing e alla signora Bisson,
sempre presente, e, dopo una completa visita medica, doveva indossare un abito speciale, stretto ai
polsi, al collo e alle caviglie, o una semplice maglia o addirittura dare la seduta completamente
nuda. Otto macchine fotografiche al magnesio vennero puntate su di lei; più tardi ci si accorse che
ella poteva operare anche a luce attenuata. Furono scattate 225 fotografie molto convincenti.
Abbondantissima era la sua produzione di ectoplasma, che si levava in forma di nubecole più o
meno vaste e talora la ricopriva tutta. In questa massa biancastra si formavano poi volti e figure. Di
una seduta tenuta il 15 aprile 1912, alla presenza del metapsichista italiano C. De Vesme e di P.
Bisson, il Richet scrive: «Le manifestazioni cominciarono subito. Una sostanza bianca apparve sul
collo della medium e poi si formò in essa una testa che si spostò da destra a sinistra e infine si
collocò sulla testa di Eva. Fu presa una fotografia. Dopo il lampo, la testa riapparve a fianco della
testa della medium, alla distanza di una cinquantina di centimetri, collegata ad essa da una specie di
nastro bianco. Sembrava una testa maschile e faceva movimenti come inchini. Contammo una
ventina di apparizioni e sparizioni di questa testa: si mostrava, si ritraeva nel gabinetto medianico e
riappariva ancora. Apparve poi una testa femminile, si mostrò presso la tenda, si ritrasse nel
gabinetto e contiBuguet E.nuò ad apparire e scomparire più volte».
Lo Schrenck-Notzing fece seguire Eva, per vari mesi, da investigatori privati, per accertarsi che
nulla di sospetto vi fosse nella sua vita, e, per eliminare la supposizione che l'ectoplasma consistesse
in veli ingurgitati e rigurgitati dalla medium, le faceva mangiare marmellata di mirtilli prima di ogni
seduta: ma la sostanza rimase sempre bianchissima. Nel 1913 dalla bocca di Eva si vide uscire un
dito perfettamente formato; le fu chiusa alloraBuguet E. la testa in un velo e il dito tornò a
mostrarsi, dapprima entro il velo e poi al di fuori di esso.
Fra il 1917 e il '18 Eva fu studiata dal Geley nel laboratorio di lui, sempre alla presenza della
signora Bisson e di numerosi uomini di scienza. Nel suo libro Dall'inconscio al conscio, il Geley
scrive: «E' inutile dire che, durante le sedute nel mio laboratorio, le consuete precauzioni vennero
rigorosamente osservate. Appena entrata nella sala delle sedute, dove io solo potevo entrare in
precedenza, la medium veniva completamente spogliata in mia presenza e rivestita di un abito
aderente, chiuso sulla schiena e ai polsi. I capelli e la cavità della bocca venivano esaminati da me e
dai miei collaboratori prima e dopo la seduta. Eva veniva poi accompagnata nel gabinetto
medianico e fatta sedere sulla sedia di vimini: le sue mani rimanevano sempre in vista fuori della
tenda e la stanza era sempre sufficientemente illuminata. Non mi limito Buguet E.ad affermare che
non vi erano trucchi: affermo che non vi era possibilità di trucco. Inoltre, non mi stancherò mai di
ripeterlo, quasi tutte le materializzazioni avvennero sotto i miei occhi e io ho potuto osservare la
loro formazione e il loro sviluppo... Sono lieto di testimoniare che Eva, in mia presenza, ha sempre
mostrato un'assoluta onestà. L'intelligente e rassegnata abnegazione con cui si è sottomessa a ogni
controllo e le veramente penose prove della sua medianità meritano la schietta e sincera gratitudine
di tutti gli uomini di scienza degni di questo nome».
Nel 1920 la Società per la Ricerca Psichica invitò Eva in Inghilterra: ella, accompagnata dalla
signora Bisson, si trattenne due mesi a Londra e diede oltre quaranta sedute metà delle quali non
diedero alcun risultato; scarsi furono i risultati delle altre. Apparvero però veli ectoplasmici che
assunsero aspetto di mani e di volti. Gli sperimentatori erano evidentemente scettici e ostili;
l'ambiente, nel centro rumoroso della città, poco adatto; i controlli di una pedanteria esasperante.
Come conclusione, gli sperimentatori non si pronunciarono, con la scusa che quanto avevano visto
non era sufficiente per un giudizio e che non si poteva escludere una rigurgitazione di veli. «Come è
possibile», notò in seguito il Richet, «che masse di sostanza mobile, organizzata in mani e volti, sia
fatta uscire dall'esofago o dallo stomaco?». Nel 1922, quindici sedute tenute alla Sorbonne, pure in
ambiente ostile, diedero risultati scarsissimi e il comitato inquirente emise un giudizio negativo.
Poco più tardi Eva, sposatasi e divenuta signora Waespé, si ritirò dall'attività medianica. (UD.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 229/231).
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Besinnett Ada, poi signora Roche. Medium americana a effetti fisici, attiva nel primo terzo del
nostro secolo. Durante le sue sedute, che avvenivano di norma al buio, si verificavano fenomeni di
luminescenza, voci dirette che talora cantavano o fischiavano in modo sorprendente e
materializzazioni incomplete di volti che spesso le assomigliavano. Non si faceva mai legare, ma a
questo provvedevano spesso, durante le sedute, mani invisibili, così che, al termine, veniva trovata
strettamente avvinta alla sedia. Pare che alcune volte sia sparita dalla stanza per essere poi
rinvenuta, profondamente addormentata, in un'altra. I suoi controlli erano due pellirosse: una
bambina, Pansy, e un adulto, Nuvola Nera.
Le testimonianze su di lei sono quanto mai contrastanti. Secondo il prof. Hyslop, che la studiò nel
1909-10 durante una settantina di sedute per incarico della Società Americana per la Ricerca
Psichica, la medium stessa sarebbe stata l'autrice dei fenomeni, agendo però in uno stato isterico di
sdoppiamento della personalità e quindi senza alcuna cosciente intenzione di frode. Alla
conclusione opposta giunse invece J. Hewat McKenzie, nel 1921, dopo un esame condotto per sei
mesi presso il Collegio Inglese per la Scienza Psichica di Londra: i fenomeni sarebbero stati genuini
e dovuti agli spiriti che controllavano il soggetto. Hereward Carrington dichiarò di non essere
rimasto affatto convinto di quello che aveva visto, pur riconoscendo di avere osservato, in una
seduta, strane luci che, dietro sua richiesta, si librarono su lastre fotografiche lasciandovi
inesplicabili impronte. L'ammiraglio Moore. presente a molte sedute, sostenne invece la completa
genuinità dei fenomeni. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 162)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Bisson Juliette. Nota come Madame Bisson, e definita dal Mackenzie, che la conobbe, «una
distinta gentildonna superiore a ogni sospetto non solo per il suo rango sociale, ma anche per
l'elevatezza dei suoi sentimenti e del suo pensiero», accolse nella propria casa, adottò e studiò
attentamente per vari anni, a partire dal 1909, la medium Eva Carrière. Sembra che fra le due donne
si sia formato un legame psichico interpersonale per cui i fenomeni di materializzazione di Eva
finirono col dipendere, almeno in gran parte, dalla presenza della signora Bisson, che la
accompagnava in tutte le sedute. In realtà, tali materializzazioni avvenivano spesso partendo da una
massa ectoplasmica che veniva poi modellata come se fosse argilla assumendo forme molto
aggraziate che suggerivano l’idea di statuette viventi: e la Bisson era una dotata scultrice.
Al pari di Eva, fu accusata di frode; la stampa le fu spesso contraria mettendo in ridicolo la strana
coppia che avrebbe simulato i fenomeni non per lucro ma per fanatismo. Tuttavia lo Schrenck-
Notzing, che sperimentò con loro per un lungo periodo, e il Mackenzie escludono decisamente ogni
possibilità di inganno: Eva veniva denudata, rivestita di una tuta di maglia cucita sulla schiena e di
un grembialone anch'esso cucito. Inoltre le materializzazioni venivano spesso ottenute alla piena
luce del sole, formandosi e dileguandosi, o rientrando nel soggetto come ectoplasma, dinanzi ai
presenti.
Ha lasciato due opere: I fenomeni detti di materializzazione (Les phénomènes dits de
matérialisation, 1921) e La medianità e la Sorbona (Le médiumnisme et la Sorbonne, 1923),
quest’ultima con riferimento alle sedute tenute alla Sorbona, con esito negativo, nel 1922 alla
presenza di quattro scienziati. Inoltre un’importante relazione al primo Congresso metapsichico
internazionale di Copenaghen (1921), con allegate documentazioni di Pierre Désirieux, Maurice
Jeanson, René Duval, J. de la Blaccurelle, Anne Barbin e Jean Lefebvre. (A.F.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 182/183).
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Blake William (1757-1827). Poeta, incisore, pittore e mistico inglese, in gran parte autodidatta.
Abile incisore abbandonò la professione come tale per dedicarsi a una produzione originale poetica
e illustrativa: illustrava i suoi libri di poesie e spesso li stampava e rilegava lui stesso aiutato dalla
fedelissima moglie. Dopo profonde crisi si orientò verso un misticismo di ispirazione cristiana che
informa tutte le sue opere.
Fin da bambino ebbe visioni di spiriti o angeli che lo consigliavano e gli insegnavano: da uno di essi
affermò di avere avuto le prime lezioni di pittura. Queste apparizioni divennero per lui un fatto
quotidiano: quasi ogni giorno vedeva Gesù Cristo e scriveva quello che egli gli dettava. Del suo
poema Jerusalem dichiarò: «Ho scritto questo poema sotto dettatura diretta; dodici, talvolta venti e
anche trenta righe d'un fiato, senza premeditazione da parte mia e persino contro la mia volontà.
Non sono stato che il segretario; gli autori sono nell’eternità». Egualmente diceva che i suoi disegni
e incisioni non erano che copie di immagini che gli apparivano già perfettamente formate. In realtà,
quando era al lavoro, alzava ogni tanto gli occhi come se guardasse un modello, e se la visione
scompariva, egli lasciava l’opera dicendo di essere incapace di continuare.
Raramente un visionario visse, al pari di lui. continuamente fra due mondi, con la serena sicurezza
della realtà di entrambi, e forse solo lo Swedenborg riuscì come lui a fondere queste due realtà
come espressione di una personalità eccezionale, indipendente dai modi del suo tempo,
perfettamente originale. Considerava l’immaginazione come il più sicuro mezzo di conoscenza,
quello che mette l’uomo a contatto con l’eternità, e diffidava della ragione, che serviva solo a
raggiungere meschini scopi pratici. Pagò questa sua fede nell’assoluto con lunghi anni di miseria.
Non amava la natura, considerandola come un ostacolo alla visione della realtà eterna, ma credeva
nella santità della vita: la forza vitale è sempre nel giusto, solo il freddo ragionamento può condurre
all’errore. Quindi l’arte è la somma espressione dell'uomo, l’albero della vita: erano racchiusi in lui
da un lato, tutto il movimento romantico, dall’altro tutta la ricca fioritura del paranormale nella
prima metà dell’Ottocento. Imparò l'italiano a sessantasette anni per poter leggere e illustrare Dante,
e attese a questi disegni fin sul letto di morte. Morì serenamente perché non era mai riuscito a
«pensare alla morte come cosa più notevole del passaggio da una camera a un’altra»: prima di
morire prese improvvisamente a cantare delle "Cose che vedeva nel cielo. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 185/186)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Bogert Cornelia H. Medium americana non professionista, attiva all'incirca tra il 1940 e il 1955,
nota per una notevole produzione di pitture automatiche di carattere simbolico. La sua guida, che si
dichiarava autrice dei suoi quadri, era
lo spirito di una donna, Anna Merril, sotto il cui controllo ella poteva dipingere anche nell'oscurità
più completa. Sua collaboratrice era la medium scrivente Margaret Hamilton, sua amica, la quale,
indipendentemente da lei e spesso a sua insaputa, dava per scrittura automatica l'interpretazione del
significato simbolico dei suoi dipinti. Una volta il quadro della Bogert e l'interpretazione della
Hamilton furono prodotti contemporaneamente, mentre le due amiche si trovavano a circa 200
chilometri di distanza e ognuna di loro ignorava quello che faceva l'altra.
La Bogert ha pubblicato 42 suoi dipinti e ha dato particolareggiate notizie della sua medianità
nell'opera Con pennelli di capelli di cometa (With Brushes of Comet's Hair, 1950). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 52)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Bondea Maria. Medium non professionista, attiva a partire dal 1947, che ha prodotto scritture,
musiche e disegni automatici, alcuni fenomeni fisici come l'essiccazione di fiori che mantenevano
l'aspetto e il profumo della vita, e ha dimostrato capacità di guaritrice. E' stata studiata dal prof. C.
Panà e dal prof. Francesco Egidi fra il 1950 e il 1955. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 54)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Bosco Giovanni, caso di San Giovanni Bosco (1815-1888) era certo dotato di facoltà paranormali,
e intorno a lui si svolgevano spesso fenomeni a carattere di Poltergeist: venti freddi, rumori vari,
movimenti di oggetti. Particolarmente noto è rimasto un caso da lui stesso riferito nella sua operetta
Cenni sulla vita del giovane Luigi Comollo: il Comollo era stato un suo compagno di seminario,
morto molto giovane, ed egli parla dell'episodio senza nominarsi, indicandosi semplicemente come
«un compagno». Lo riportiamo con le sue stesse parole.
«... la ragione per cui la morte del Comollo fece sì grande impressione, furono due apparizioni del
medesimo seguite dopo la sua morte. Io mi limito ad esporne una di cui fu testimone un intero
dormitorio; avvenimento che ha destato rumore dentro e fuori del seminario. Questa visita
straordinaria venne fatta ad un compagno, con il quale esso Comollo era stato in amicizia mentre
viveva.
Ecco come lo stesso compagno narra il fatto. Nelle nostre amichevoli relazioni, seguendo ciò che
avevamo letto in alcuni libri, avevamo pattuito fra noi di pregare l'un l'altro, e che colui il quale
primo fosse chiamato all'eternità, avrebbe portato al superstite notizie dell'altro mondo. Più volte
abbiamo la medesima promessa confermata, mettendo sempre la condizione se Dio avesse ciò
permesso e fosse stato di Suo gradimento. Simil cosa si fece allora come una puerilità, senza
conoscerne l'importanza; tuttavia fra noi si ritenne sempre sul serio quale sacra promessa da
mantenersi. Nel corso della malattia del Comollo si rinnovò più volte la medesima promessa, e
quando venne a morire se ne attendeva l'adempimento non solo da me, ma anche da alcuni
compagni che ne erano informati. Era la notte del 4 aprile, notte che seguiva il giorno della sua
sepoltura, ed io riposavo con gli alunni del corso teologico in quel dormitorio che dà nel cortile a
mezzodì. Ero a letto, ma non dormivo e stavo pensando alla fatta promessa, e quasi presago di ciò
che doveva accadere, ero in preda a una paurosa commozione. Quando, sullo scoccare della
mezzanotte, odesi un cupo rumore in fondo al corridoio, rumore che rendevasi più sensibile, più
cupo e più acuto mentre si avvicinava. Pareva quello di un carrettone, di un treno di ferrovia, e
quasi dello sparo di un cannone. Non saprei esprimermi se non col dire che formava un complesso
di fragori così vibranti e in un certo modo così violenti, da recare spavento grandissimo e togliere la
parola di bocca a chi l'ascoltava. Ma nell'atto che si avvicinava lasciava dietro di sé rumoreggianti le
pareti, la volta, il pavimento del corridoio, come se fossero costruiti di lastre di ferro scosse da un
potentissimo braccio. II suo avvicinarsi non era sensibile in modo da potersi misurare il diminuirsi
delle distanze, ma lasciava un'incertezza quale lascia una vaporiera, della quale talora non si può
conoscere il punto ove si trova nella sua corsa, e si è costretti a giudicare dal solo fumo che si
stende per l'aria.
«I seminaristi di quel corridoio si svegliano tutti, ma niuno parla. Io ero impietrito dal timore. Il
rumore si avanza, ma sempre più spaventoso: è presso il dormitorio, si apre da sé violentemente la
porta del medesimo; continua più veemente il fragore senza che alcuna cosa si veda, eccetto una
languida luce, ma di vario colore, che pareva regolatrice di quel suono. A un certo momento si fa un
improvviso silenzio, splende più viva quella luce, e si ode distintamente la voce del Comollo che,
chiamato per none il compagno tre volte consecutive, dice: "Io sono salvo!". In quel momento il
corridoio divenne ancor più luminoso; il cessato rumore di bel nuovo si fece udire di gran lunga più
violento, quasi tuono che sprofondasse la casa, ma tosto cessò ed ogni luce disparve. I compagni.
balzati dal letto, fuggirono senza saper dove. Si raccolsero alcuni in qualche angolo del dormitorio,
si strinsero altri intorno al prefetto di camerata, che era Don Giuseppe Fiorito da Rivoli; tutti
passarono la notte aspettando ansiosamente il sollievo della luce del giorno. Io ho sofferto assai, e
tale fu il mio spavento che in quell'istante avrei preferito di morire. Di qui cominciò una malattia
che mi portò all'orlo della tomba, e mi lasciò così male andato di sanità, che non ho potuto più
riacquistarla se non molti anni dopo. Lascio a ciascun dei lettori a fare di questa apparizione quel
giudizio che crederà, avvertendo prima però che dopo tanti anni sono oggigiorno ancora fra i vivi
alcuni testimoni dei fatti». (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 193-194)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Bresadola Carla. Radiestesista e pittrice automatica non professionista, attiva da circa il 1940 al
'60. Iniziò come radiestesista valendosi del pendolo e dell'alfabeto per comunicazioni medianiche,
che le diedero consigli e premonizioni notevoli. Nel 1949 ebbe inizio la sua produzione artistica
automatica che, da una semplice decorazione astratta, a matita o a penna, passò a pitture di paesaggi
di intensa coloritura e a figurazioni simboliche, eseguite con grande rapidità e in uno stato semicosciente,
in cui la sua personalità sembrava sdoppiarsi. Spesso, per la scelta del soggetto e dei colori,
si valeva del pendolo, che dava i suggerimenti opportuni. L'Egidi, nella sua opera Pittura e disegni
metapsichici (1954), la considera fra i più notevoli sensitivi in questo campo. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 62).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Brigida di Svezia, Santa (Birgitta Persson, 1303-1373). Famosa santa e profetessa svedese. Nacque
a Finstad, nell’Upland, da genitori religiosissimi; il padre era governatore del luogo, la madre di
stirpe reale. Fin da bambina ebbe singolarissime visioni. Sposatasi giovanissima, nel 1316, ebbe
otto figli, tra i quali santa Caterina di Svezia. Per le sue opere di beneficenza, per la sua cultura, per
il suo contributo agli studi avendo riunito intorno a sé gli uomini più dotti del tempo, divenne
famosa in Svezia e accolta a Corte. Tra il 1341 e il '43, si recò col marito in pellegrinaggio a San
Giacomo di Compostella; rimasta vedova nel 1344, si dedicò a pratiche ascetiche e riprese ad avere
le visioni della fanciullezza. Gesù le parlava, ed ella trascriveva poi, o dettava, tutto ciò che aveva
udito: nacquero così gli otto volumi di Rivelazioni (Revelationes), scritti originariamente in
svedese, ma tradotti via via in latino dal suo confessore Petrus d'Alvastra e da Petrus di Skänninge.
Fondò un nuovo ordine di religiose, detto comunemente delle Brigidine. Recatasi a Roma per
ottenere dal papa l'approvazione dell’ordine, vi si stabilì attendendo il ritorno del pontefice da
Avignone. Tornata a Roma dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, vi morì poco dopo. Fu santificata
da Bonifacio IX nel 1391.
Le Rivelazioni sono opere di rara potenza: per esse Brigida venne considerata il maggior genio
poetico della Svezia medievale: sono pie meditazioni, severi ammonimenti al genere umano, ai
sacerdoti, ai religiosi, ai potenti, allo stesso pontefice, e profezie. Durante l’ultima guerra circolava
la profezia scritta dalla santa nel 1360: «Quando la festa di san Marco corrisponderà alla Pasqua, la
festa di sant’Antonio alla Pentecoste e la festa di san Giovanni Battista cadrà nel giorno del Corpus
Domini, tutto il mondo subirà guai!». Tale coincidenza avvenne nel 1943, e la prossima accadrà nel
2038. Tra le sue profezie si trovano accenni a Napoleone, alla fine dei Borboni di Francia e ad altri
avvenimenti storici. Per i tempi attuali, santa Brigida preannuncia l’avvento del Grande Monarca,
profetizzato anche da Nostradamus e dalla Grande Piramide, al termine di una terza guerra
mondiale: «Avrà fine quella funestissima guerra quando sarà fatto un imperatore generale della
stirpe di Spagna. Questi meravigliosamente vincerà nel segno della Croce. Sarà lui che distruggerà i
Giudei e i Maomettani. Per ultimo la Svezia rivedrà la vera luce della fede quando sarà governata da
una regina nata con undici dita».
Santa Brigida ha lasciato anche un elenco degli anni significativi per la storia del genere umano. E'
interessante notare che in queste profezie, come in altre e segnatamente quelle della Grande
Piramide, le date si sussuegono a grandi distanze fino all'Ottocento ma poi divengono molto
ravvicinate. Nel 1846 non vi sarà pastore (muore Gregorio XVI): nel 1847 nuove guerre; nel 1848
sorgerà gente contro gente; nel 1850 Roma sarà macchiata di sangue (caduta della repubblica
romana l'anno prima); nel 1900 vi sarà una grande segno; nel 1980 gli empi prevarranno; nel 1999 i
luminari si estingueranno. Anche Santa Brigida preconizza il 1980 l'anno più pericoloso del secolo
(G.G.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 201)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Britten Emma Hardinge (1823-1899). Medium inglese. Dotata di grande talento musicale, nel
1856 entrò in una compagnia teatrale e passò con essa in America, dove fu iniziata allo spiritismo
dalla medium Ada Hoyt, poi signora Coan. Sviluppò in seguito doti medianiche e diede pubbliche
sedute presso la Società per la Diffusione della Conoscenza Spiritica di New York. Grazie alla sua
medianità si ebbe uno dei primi e dei più notevoli casi di identità di personalità defunte: attraverso
di lei l’entità di un membro dell’equipaggio di un cargo postale affondato in mare aperto diede tutti
i particolari della tragedia, ancor prima che ne giungesse la notizia, corrispondente in tutto alla
narrazione. Produsse inoltre fenomeni di scrittura automatica, psicoscopia, precognizione e, più
raramente, guarigioni. Di particolare interesse le dotte esposizioni su argomenti scelti dal pubblico e
che la medium improvvisava per ispirazione paranormale.
Spiritista convinta, fece numerosi viaggi di propaganda negli Stati Uniti, in Canada, in Inghilterra,
in Australia e in Nuova Zelanda. Fondò e diresse per cinque anni la rivista Two Worlds, di
Manchester; fu tra i fondatori della Società Teosofica di New York, nel 1875, ma interruppe presto i
suoi rapporti con Madame Blavatsky. Diresse il periodico americano The Western Star nel 1872 e
quello inglese The Unseen Universe nel 1892-93. Lasciò numerose composizioni musicali e
canzoni sotto lo pseudonimo di Ernest Reinhold. Opere principali: Allocuzioni estemporanee
(Extemporaneous Addresses, 1861); Spiritismo americano moderno (Modem American
Spiritualism, 1870); Miracoli del XIX secolo, 1884; Fede, fatti e frodi della storia religiosa (Faith,
Fact and Fraud of Religious History, 1906). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 201/202)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Buguet E. Medium fotografico francese attivo negli anni attorno al 1870. Produceva fotografie
spiritiche in cui molti riconoscevano loro parenti defunti e anche fotografie del doppio, come quella
del doppio di Stainton Moses, ottenuta a Londra nel 1874 mentre il Moses era a Parigi. Ma, nel
1875. il Buguet venne arrestato a Parigi e, in seguito alla sua stessa confessione, condannato a un
anno di prigione e 500 franchi di multa. Il medium ammise che tutte le sue fotografie erano state
ottenute mediante una doppia esposizione, fotografando dapprima un assistente truccato da
fantasma e poi il soggetto della fotografia. Lo strano è che, nonostante questa confessione, molti che
avevano assistito ai suoi fenomeni, e lo stesso Moses, continuarono ad affermare che per lo meno
alcune delle fotografie spiritiche da lui prodotte dovevano essere genuine: avevano portato loro
stessi le lastre e avevano la certezza che non potevano essere state sostituite.
Uscito di prigione il Buguet dichiarò di essere stato spaventato dai giudici, i quali gli avevano
promesso la libertà se avesse confessato l'imbroglio. Si parlò anche di un complotto organizzato dai
Gesuiti contro di lui per colpire lo spiritismo. I1 Flammarion afferma però di avere sperimentato
con lui, di averne scoperte le frodi e di avere visto le lastre truccate. Molte lastre truccate furono
trovate in casa sua dalla polizia dopo il suo arresto. (R. )
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 68)
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Canti Iris. Pittrice e modellatrice automatica, attiva dal 1948. Cominciò la sua produzione per
incitamenti avuti in sedute spiritiche: ha dichiarato lei stessa di lavorare di notte, in uno stato di
semicoscienza, senza sapere quale sarà il risultato della sua opera, che spesso è apparsa disegnata o
dipinta al rovescio. Tanto le pitture quanto le plastiche della Canti hanno un carattere decorativo e
simbolico, spesso con stilizzazioni geometriche, e sembrano provenire da varie tecniche e da varie
mani, pur presentando una certa unità di ispirazione. La critica vi ha trovato «un bel ritmo o almeno
un ritmo che soddisfa abbastanza» (L. Borgese). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 224).
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Carancini Francesco (1863 ca. - 1940). Medium italiano a effetti fisici. Operava al buio, ma si
prestava alle più rigorose condizioni
sperimentali facendosi perquisire e legare alla sedia con nodi sigillati; produceva notevoli fenomeni
di telecinesi e anche materializzazioni che furono fotografate col lampo al magnesio. A Roma fu
studiato in numerose sedute dal barone L. von Erhardt e da rappresentanti della Società per la
Ricerca Psichica; a Parigi dal De Vesme, dal Lemerle e dal Mangin; a Ginevra dai professori
Clarapède, Flournoy e Batelli. Fu più volte sospettato di frode, ma l'inganno non venne mai provato.
(R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 22).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Carriere Eva (Marthe Béraud, 1886-?). Una delle più famose medium a materializzazione e a
incorporazione dei primi decenni del nostro secolo, nota anche come Eva C. Non ancora diciottenne
perse il fidanzato, un giovane ufficiale figlio del generale Noël, che cadde nel Congo, e fu accolta,
da quelli che dovevano essere i suoi suoceri, nella Villa Carmen ad Algeri. E qui si rivelarono le sue
doti con la produzione di fantasmi completi, fra i quali quello del celebre Bien Boa, che, nel 1905,
fu studiato dal Richet. Più tardi si occupò di lei una appassionata spiritista, la signora Juliette
Bisson, che divenne la sua madre adottiva e la educò alle manifestazioni. Con lei Marthe, divenuta
Eva C., visse a Parigi a partire dal 1909. Qui fu conosciuta dal barone Albert von Schrenck-Notzing,
un medico tedesco che, in quegli anni, era tra i pochissimi che, in Germania, si occupassero
seriamente e scientificamente della fenomenologia paranormale, e da lui, e nuovamente dal Richet,
che gli era amico, fu attentamente studiata fino al 1914.
Le sedute parigine non diedero gli stessi risultati imponenti di quelle di Algeri: Eva, in stato di
trance, sembrava soffrire profondamente, contorcendosi e lamentandosi, e il suo polso passava dalle
90 alle 120 pulsazioni. Le materializzazioni si manifestavano molto lentamente e di rado erano
forme complete. Il Fodor attribuisce questo cambiamento ai rigorosi controlli a cui la medium
veniva sottoposta: era costretta a spogliarsi davanti allo Schrenck-Notzing e alla signora Bisson,
sempre presente, e, dopo una completa visita medica, doveva indossare un abito speciale, stretto ai
polsi, al collo e alle caviglie, o una semplice maglia o addirittura dare la seduta completamente
nuda. Otto macchine fotografiche al magnesio vennero puntate su di lei; più tardi ci si accorse che
ella poteva operare anche a luce attenuata. Furono scattate 225 fotografie molto convincenti.
Abbondantissima era la sua produzione di ectoplasma, che si levava in forma di nubecole più o
meno vaste e talora la ricopriva tutta. In questa massa biancastra si formavano poi volti e figure. Di
una seduta tenuta il 15 aprile 1912, alla presenza del metapsichista italiano C. De Vesme e di P.
Bisson, il Richet scrive: «Le manifestazioni cominciarono subito. Una sostanza bianca apparve sul
collo della medium e poi si formò in essa una testa che si spostò da destra a sinistra e infine si
collocò sulla testa di Eva. Fu presa una fotografia. Dopo il lampo, la testa riapparve a fianco della
testa della medium, alla distanza di una cinquantina di centimetri, collegata ad essa da una specie di
nastro bianco. Sembrava una testa maschile e faceva movimenti come inchini. Contammo una
ventina di apparizioni e sparizioni di questa testa: si mostrava, si ritraeva nel gabinetto medianico e
riappariva ancora. Apparve poi una testa femminile, si mostrò presso la tenda, si ritrasse nel
gabinetto e contiBuguet E.nuò ad apparire e scomparire più volte».
Lo Schrenck-Notzing fece seguire Eva, per vari mesi, da investigatori privati, per accertarsi che
nulla di sospetto vi fosse nella sua vita, e, per eliminare la supposizione che l'ectoplasma consistesse
in veli ingurgitati e rigurgitati dalla medium, le faceva mangiare marmellata di mirtilli prima di ogni
seduta: ma la sostanza rimase sempre bianchissima. Nel 1913 dalla bocca di Eva si vide uscire un
dito perfettamente formato; le fu chiusa alloraBuguet E. la testa in un velo e il dito tornò a
mostrarsi, dapprima entro il velo e poi al di fuori di esso.
Fra il 1917 e il '18 Eva fu studiata dal Geley nel laboratorio di lui, sempre alla presenza della
signora Bisson e di numerosi uomini di scienza. Nel suo libro Dall'inconscio al conscio, il Geley
scrive: «E' inutile dire che, durante le sedute nel mio laboratorio, le consuete precauzioni vennero
rigorosamente osservate. Appena entrata nella sala delle sedute, dove io solo potevo entrare in
precedenza, la medium veniva completamente spogliata in mia presenza e rivestita di un abito
aderente, chiuso sulla schiena e ai polsi. I capelli e la cavità della bocca venivano esaminati da me e
dai miei collaboratori prima e dopo la seduta. Eva veniva poi accompagnata nel gabinetto
medianico e fatta sedere sulla sedia di vimini: le sue mani rimanevano sempre in vista fuori della
tenda e la stanza era sempre sufficientemente illuminata. Non mi limito Buguet E.ad affermare che
non vi erano trucchi: affermo che non vi era possibilità di trucco. Inoltre, non mi stancherò mai di
ripeterlo, quasi tutte le materializzazioni avvennero sotto i miei occhi e io ho potuto osservare la
loro formazione e il loro sviluppo... Sono lieto di testimoniare che Eva, in mia presenza, ha sempre
mostrato un'assoluta onestà. L'intelligente e rassegnata abnegazione con cui si è sottomessa a ogni
controllo e le veramente penose prove della sua medianità meritano la schietta e sincera gratitudine
di tutti gli uomini di scienza degni di questo nome».
Nel 1920 la Società per la Ricerca Psichica invitò Eva in Inghilterra: ella, accompagnata dalla
signora Bisson, si trattenne due mesi a Londra e diede oltre quaranta sedute metà delle quali non
diedero alcun risultato; scarsi furono i risultati delle altre. Apparvero però veli ectoplasmici che
assunsero aspetto di mani e di volti. Gli sperimentatori erano evidentemente scettici e ostili;
l'ambiente, nel centro rumoroso della città, poco adatto; i controlli di una pedanteria esasperante.
Come conclusione, gli sperimentatori non si pronunciarono, con la scusa che quanto avevano visto
non era sufficiente per un giudizio e che non si poteva escludere una rigurgitazione di veli. «Come è
possibile», notò in seguito il Richet, «che masse di sostanza mobile, organizzata in mani e volti, sia
fatta uscire dall'esofago o dallo stomaco?». Nel 1922, quindici sedute tenute alla Sorbonne, pure in
ambiente ostile, diedero risultati scarsissimi e il comitato inquirente emise un giudizio negativo.
Poco più tardi Eva, sposatasi e divenuta signora Waespé, si ritirò dall'attività medianica. (UD.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 229/231).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Centurione Scotto, marchese, poi principe , Carlo (1877-1958). Nobile genovese, avvocato e
deputato al Parlamento, noto per eccezionali facoltà medianiche che si manifestarono in lui per
circa tre anni, dal 1927 al 1930. E' forse l'unico caso in cui una medianità così notevole durò così
poco, esplodendo quando il medium era già sulla cinquantina. Interessato ai fenomeni spiritici e
amico del Bozzano, per consiglio di lui, nel 1927, dopo la morte del figlio Vittorio, capitano pilota
caduto col suo idrovolante nel lago di Varese, si recò a Londra, dove il Bradley teneva sedute col
medium americano Valiantine, nella speranza di avere comunicazioni dal defunto. Rimase deluso
(non è vero, infatti che, come è stato detto da vari autori, egli abbia sentito in quelle sedute un
rumore di aereo e la voce del figlio: questo accadde a New York, a un amico suo, l'avvocato
veneziano Piero Bon, che glielo comunicò); si manifestò invece l'entità Cristo D'Angelo, già
presentatasi a New York nelle sedute del Valiantine, la quale, dopo aver cantato al suo solito alcune
canzoni siciliane, gli comunicò che possedeva doti medianiche, che avrebbe tenuto sedute in Italia e
che, allora, egli sarebbe stato la sua guida. Si riferiva evidentemente alle cosiddette sedute di
Millesimo, che iniziarono effettivamente nel luglio del 1927, nel castello del Centurione a
Millesimo. Nemmeno in queste sedute si poterono ottenere comunicazioni col defunto Vittorio, ma
avvennero alcuni dei più importanti fenomeni di cui sia stata data relazione. Il più notevole è certo
quello della sparizione del medium durante la seduta del 29 luglio 1928: il Centurione, scomparso
dalla sala delle sedute, fu ritrovato, dopo due ore di ricerche, addormentato nelle scuderie.
I suoi fenomeni vennero messi in dubbio, come scarsamente controllati, in Germania dallo
Schrenck-Notzing e dal Lambert, e in Inghilterra da Th. Besterman, che li criticò severamente sui
Proceedings della Società per la Ricerca Psichica. In realtà le sedute si svolsero in un clima
piuttosto amichevole che scientifico, ma la genuinità dei fenomeni può essere moralmente, se non
scientificamente, sostenuta. Dopo il 1930 le facoltà del Centurione andarono rapidamente
esaurendosi, forse perché il medium aveva perso ormai ogni speranza di poter comunicare col
figlio. (UD.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 250/252).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Colman Arthur. Medium inglese a materializzazione, noto a Londra per alcuni anni fra il 1870 e il
1880. Florence Marryat lo giudica «il più meraviglioso medium a materializzazione che abbia mai
incontrato in Inghilterra», e riferisce una seduta in cui cinque fantasmi materializzati si
manifestarono contemporaneamente e apparvero insieme a lui. In questa occasione il medium era
stato letteralmente cucito nel suo abito e legato con filo bianco e sigilli a ogni nodo. Quando
apparve con i cinque fantasmi era perfettamente libero, ma, subito dopo, fu trovato nel gabinetto
medianico con tutti i legami intatti. Dovette però ritirarsi dopo alcuni anni di attività, sia perché
disgustato dalle accuse di frode che gli venivano fatte, sia perché le fatiche eccessive avevano
gravemente compromesso la sua salute. Era guidato da un controllo femminile, «Aimée», che
sembra avesse ereditato dal Craddock. Fu anche notevolissimo medium a personificazione. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 287/288).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Colville W.J. (1859-1917). Medium inglese a ispirazione, che, in trance profonda o leggera,
improvvisava dotti discorsi su vari argomenti o poesie. Fin da bambino vedeva e sentiva delle
presenze immateriali intorno a sé: nel 1874 ebbe la sua prima manifestazione: caduto in una sorta di
semi-trance, si sentì fluttuare nell'aria, fu costretto a parlare da una volontà che non era la sua e
improvvisò la sua prima composizione poetica. A partire dal 1877 diede pubbliche sedute
rispondendo alle più svariate domande con una erudizione certamente superiore alla sua cultura, che
era assai scarsa. Durante queste manifestazioni era spesso incosciente; altre volte udiva le sue
parole come se provenissero dalla bocca di un altro. Viaggiò molto, sempre guidato da personalità
invisibili, e, dopo una lunga permanenza a Boston, finì con lo stabilirsi negli Stati Uniti, recandosi
ogni tanto in Inghilterra. Lasciò varie raccolte dei suoi discorsi e delle sue poesie, nonché opere di
spiritismo e di occultismo. (R.)
libro: UNIVERSAL SPIRITUALISM: spirit communion in all ages among all nations by Colville
W.J. (www.archive.org)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 288).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Compton Elizabeth J. (1830-?). Medium americana a materializzazione. Semplice lavandaia di
Havanah, nello Stato di New York, e madre di nove figli, si rivelò potente medium solo all'età di
quarantacinque anni, nel 1875. Produceva fantasmi totalmente materializzati che parlavano con i
presenti e potevano essere da loro toccati e addirittura pesati. E' soprattutto importante perché,
stando alle relazioni, dimostrò come il corpo del medium possa passare totalmente nelle forme
materializzate. Fu studiata dal colonnello H.S. Olcott, il quale, per assicurarsi che la medium non
potesse lasciare il gabinetto medianico e impersonare il fantasma, la legò alla sedia con del filo da
cucire dopo averlo fatto passare attraverso i lobi delle sue orecchie, nei fori per gli orecchini; fissò
poi la sedia al pavimento e sigillò ogni nodo. Subito dopo uscì dalla cabina una fanciulla
completamente materializzata che disse di chiamarsi Katie Brinck e saltò sulle ginocchia del
colonnello accarezzandolo. Il suo peso variava dai 23 ai 35 chili, mentre quello della medium era di
55. L'Olcott ebbe da lei il permesso di entrare nella cabina, che risultò vuota: la medium e i suoi
legami erano scomparsi. Dopo l'apparizione e la scomparsa di un altro fantasma, un guerriero
indiano, lo sperimentatore entrò nuovamente nel gabinetto medianico e vi trovò la medium in trance
profonda con i legami e i sigilli perfettamente intatti.
Un analogo sistema fu usato dal dott. J.B. Newbrough, che legò la medium, i suoi abiti e la sedia
con spago impeciato da calzolai. Anche in questo caso fu riscontrata la sparizione della medium e
dei legami mentre i fantasmi apparivano fuori dalla cabina. Quando ella fu ricomparsa. fu notato
che i legami avevano subito dei cambiamenti e così pure i nodi e i sigilli avevano cambiato di
luogo. Evidentemente il corpo dei fantasmi era quello della medium, ma assolutamente mutato: ora
allungato e dimagrito, ora ingrossato e accorciato, in modo da impersonare perfettamente i defunti
che venivano riconosciuti dai presenti e che parlavano di fatti riconosciuti veri. Se il fantasma
veniva improvvisamente afferrato, come si verificò alcune volte, riprendeva all'istante l'aspetto della
signora Compton, che però cadeva in una fase di grave prostrazione. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 295).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Cook Florence (1856-1904). Famosa medium inglese a materializzazione il cui nome è legato alla
produzione del non meno celebre fantasma materializzato Kate King e agli studi che Sir William
Crookes fece su di esso. Le sue capacità si manifestarono con fenomeni di telecinesi e levitazione
nel 1871, quando ella avrebbe dovuto avere quindici anni; è probabile però che Florence sia nata
qualche anno prima del 1856 e che poi sia stata sostenuta questa data perché i suoi genitori si erano
sposati solo agli inizi di quell'anno. Thomas Blyton, segretario della Dalston Association of Inquires
into Spiritualism, nella rivista The Spiritualist del 15 giugno 1871 riferisce di due sedute tenute con
Florence, durante la prima delle quali, «appena Miss Cook fu posta sul tavolo, mentre le tenevo la
mano, essa fu portata sul pavimento e poi nuovamente sul tavolo, parecchie volte, in modo da
convincermi che fluttuava nell'aria. Il tavolo stesso, di pesante quercia, fu poi spinto con gran forza
contro il caminetto e Miss Cook fu portata molto rapidamente per la stanza. Vari oggetti si
mossero...». Nella seconda seduta si ripeterono all'incirca gli stessi fenomeni con in più un
messaggio per scrittura automatica.
In un secondo tempo i fenomeni consistettero particolarmente in «apparizioni di volti», fenomeno
ottenuto, allora, da alcuni medium londinesi. Florence si sedeva in un grande armadio chiuso da due
tende che in alto si aprivano a V; veniva legata alla sedia, i nodi erano sigillati, e, poco dopo,
nell'apertura a V apparivano volti di «spiriti» che talora erano riconosciuti dai presenti come quelli
di loro parenti defunti: la scrittrice e sensitiva Florence Marryat descrive una di queste sedute
durante la quale vide apparire il volto di una sua figlioletta.
Tra i vari volti presentati ven'era uno che appariva molto spesso e che si faceva chiamare Katie
King sostenendo di essere stata figlia del celebre corsaro Henry Morgan, vissuto nel XVII secolo.
Questo volto, nelle polemiche che già erano sorte pro e contro la medium, era particolarmente
discusso perché assomigliava in modo evidente alla stessa Florence. Nella primavera del 1873,
Katie King divenne una forma completamente materializzata: uscì dalla tenda, avvolta in una bianca
veste che le copriva anche il capo lasciandole nudi il volto e le braccia, e prese a camminare a piedi
scalzi fra gli astanti conversando con loro. Da allora Florence non si valse più del grande armadio,
ma di un gabinetto medianico chiuso da una tenda, dietro la quale essa rimaneva legata al solito. In
breve la medium e il fantasma divennero celebri; le sedute, che si tenevano in casa di Florence,
erano gratuite perché un appassionato e ricco spiritista, Charles Blackburn, sovvenzionava
generosamente la famiglia Cook. Il 9 dicembre 1873 avvenne però un fatto sconcertante. Tra i
presenti alla seduta v'era un signor William Volckman, il quale nutriva molti dubbi sulla realtà
spiritica di Katie King, e questi, nel momento in cui il fantasma stava congedandosi, lo afferrò nella
convinzione che, se si fosse trattato di uno spirito, avrebbe potuto dissolversi. Katie, invece, si
limitò a dibattersi per liberarsi. Ne seguì un tafferuglio: la luce del gas venne spenta, due astanti,
uno dei quali era il fidanzato di Florence, liberarono il fantasma e lo portarono nel gabinetto.
Cinque minuti dopo, il gas fu riacceso e nel gabinetto venne trovata Florence in stato di sofferenza,
ma vestita del suo solito abito nero, legata e con i sigilli intatti.
La notizia dell'episodio si diffuse rapidamente, la stampa fu in generale contraria alla medium e la
reputazione di Florence subì un duro colpo. Fra l'altro v'era il pericolo che il suo finanziatore
interrompesse i sussidi. La medium, allora, si rivolse a uno scienziato già noto, William Crookes, il
quale si era già occupato di fenomeni paranormali con esperienze rimaste classiche sui medium
D.D. Home e Kate Fox. Florence lo pregò di assistere alle sue sedute e di dire su di esse una parola
definitiva, e il grande fisico accettò. Già il 6 febbraio 1874, con una lettera pubblicata dallo
Spiritualist, il Crookes avvertiva il pubblico di avere cominciato i suoi studi sulla medium
contestata e di avere già molti elementi a favore dell'onestà di lei. Infatti, mentre Katie King
passeggiava per la stanza, egli aveva sentito alle sue spalle, dietro la tenda del gabinetto, i gemiti di
Florence in trance: il fantasma e la medium non erano dunque la stessa persona. Lo studio durò
circa quattro mesi, dai primi di febbraio alla fine di maggio 1874, durante i quali il Crookes si
guadagnò la fiducia della medium e del fantasma, potè liberamente entrare nel gabinetto medianico
e raggiunse la certezza che Katie King non era Florence Cook perché potè vederle insieme: alcune
sedute vennero tenute nella sua stessa abitazione. «Ieri sera», scrisse il 30 marzo, «a piedi nudi e
senza tenersi sulle punte, Katie era quattro pollici e mezzo più alta di Miss Cook. Aveva il collo
scoperto e la pelle era perfettamente liscia tanto alla vista che al tatto; sul collo di Miss Cook vi è
un'ampia escrescenza perfettamente visibile e ruvida al tatto. Le orecchie di Katie non sono bucate
mentre Miss Cook di solito porta gli orecchini».
Alla fine dell'aprile 1874, Katie annunciò che presto avrebbe preso congedo perché la sua missione
era finita; il Crookes approfittò degli ultimi giorni per prendere 40 fotografie del fantasma, che però
per la maggior parte sono andate perdute. Infine, il 21 maggio, fu presente al congedo tra il
fantasma e Florence, che, in lacrime, lo pregava di non lasciarla.
Dopo Katie King, Florence ottenne la materializzazione di un altro fantasma, Marie, che danzava e
cantava con grande abilità. Il 9 gennaio 1880, anche Marie fu afferrata da uno dei presenti, Sir
George Sitwell, e fu riconosciuta in lei la stessa medium. Dopo di che, per alcuni anni, Florence,
divenuta signora Corner fin dal '74, non diede sedute. Nel 1898 riprese l'attività e nel 1899, fu
invitata dalla società Sphinx a dare una seduta a Berlino in condizioni di controllo molto rigorose:
venne ispezionata da due signore, legata mani e piedi con sigilli di piombo e legata alla sedia. Si
sentì suonare un tamburo che era nel gabinetto medianico, apparvero mani luminose e veli luminosi
nonché un fantasma, anch'esso luminoso, che fece alcuni movimenti; e venne lasciato un messaggio
scritto. La relazione della seduta fu fatta dal giornalista M. Schnitzer, che era tutt'altro che spiritista.
Nello stesso anno, però, a Varsavia, gli sperimentatori furono più severi: fu trovata su Florence una
bendatura fatta «per ragioni mediche» e si concluse che con quella si potevano ottenere trucchi. In
seguito Florence abbandonò l'attività e trascorse dimenticata gli ultimi anni.
Nel 1962 un libro di Trevor H. Hall, Gli spiritisti (The Spiritualists) sottopose a una critica spietata
la figura di Florence Cook e in particolare le manifestazioni di Katie King: per Hall la medium
frodò sempre, non ebbe mai alcun potere e riuscì a far credere alla materializzazione di Katie King
solo perché era in combutta con il Crookes, che era divenuto il suo amante. Il libro suscitò lo
sdegno di studiosi come Nandor Fodor e fu nettamente criticato dal nostro Servadio: in realtà non
portò alcuna prova sicura fondandosi solo su supposizioni e sulle testimonianze di un certo
Anderson e di uno scrittore francese, Jules Bois, i quali sostenevano di avere avuto la confessione
dei fatti dalla stessa Cook. Le affermazioni del Bois erano però di seconda mano, riferite a Hall
dalla Garrett, e lo Zorab, pur mantenendosi molto cauto per un giudizio finale, ha dichiarato la sua
convinzione che la Garrett abbia confuso la testimonianza dell'Anderson con quella del francese,
che non sarebbe mai stata fatta. Inoltre Hall, per sostenere la sua tesi, giunge ad alterare in modo
lampante e con evidente malafede fatti sicuri. Contro Florence rimarrebbe il solo smascheramento
di Marie, perché il personaggio rimasto fra le braccia di Sir George Sitwell sembra essere stato
realmente quello della medium. Anche questo episodio, tuttavia, non costituisce una prova sicura:
avvenne altrettanto con la D'Espérance e con la Compton e in entrambi i casi fu assodato che il
corpo della medium si era trasfigurato in quello del fantasma (v. Trasfigurazione). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore (pagine 317-319).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Cook Katie. Sorella della precedente, rimase molto meno nota di lei perché diede solo sedute
private e non fu mai studiata scientificamente. Produceva fenomeni molto simili a quelli di
Florence, levitazioni, telecinesi e materializzazioni di fantasmi, dei quali abbiamo relazioni di
Florence Marryat e di Alfred Russel Wallace. Quest’ultimo riferisce di avere veduto e toccato un
fantasma femminile in veste bianca, uscito dal gabinetto medianico subito dopo che vi era entrata la
medium vestita di nero: il fantasma era più alto della medium e i lobi delle sue orecchie, esaminati
da vicino, non erano forati. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 319).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Cooper Blanche. Medium inglese a voce diretta, attiva all’incirca fra il 1920 e il 1935. Fu
esaminata in varie sedute negli anni 1921-22 dal matematico S.G. Soal, professore della Facoltà di
Scienze dell’Università di Londra. Come riferisce il Soal stesso, la medium non cadeva mai in
trance, anche se dimostrava ogni tanto una certa assenza, e sosteneva la voce diretta solo per uno o
due minuti alla volta, intervallati da pause di silenzio che potevano durare anche un quarto d’ora;
quando la voce taceva, Blanche faceva con le labbra una specie di basso borbottìo. Inoltre poteva
produrre il fenomeno solo al suono di un carillon. Durante le sedute si manifestavano talora anche
fenomeni luminosi.
Aveva due controlli: Nada, che parlava con voce fanciullesca, e Afid, la cui voce era cupa e
sepolcrale. Entrambi potevano leggere in libri chiusi. Le personalità spiritiche da lei evocate davano
ragguagli precisi sulla loro vita trascorsa e su persone che avevano conosciuto; tra queste
personalità vi fu quella di Frank Soal, fratello minore dello sperimentatore, caduto in guerra. Il Soal
credette di avere dimostrato che tali personalità erano creazioni drammatizzate della medium stessa,
la quale si sarebbe valsa di forti capacità chiaroveggenti attingendo il contenuto delle sue
comunicazioni sia nello sperimentatore, sia nei presenti alla seduta, sia in viventi lontani che
avevano conosciuto il defunto. E sostenne così che l’attività telepatico-chiaroveggente doveva avere
limiti molto più vasti di quelli considerati fin allora, potendo estendersi non solo a persone
conosciute dal medium ma anche a persone a lui ignote ma note almeno a uno dei presenti, il quale
funzionava così da induttore. Fu confermato in questa teoria soprattutto dal caso di Gordon Davis,
quando cioè si presentò come defunto, attraverso la Cooper, un amico dello sperimentatore, da lui
creduto morto nella prima guerra mondiale, il quale diede numerose ed esatte notizie di sé, alcune
ignote al Soal, e tre anni dopo, nel 1925, risultò vivente. Lo sperimentatore stabilì anche che la
Cooper poteva esercitare la sua chiaroveggenza su di lui o sui presenti solo quando la risposta alle
domande fatte non era presente alla loro coscienza: in caso contrario la cosiddetta entità affermava
di non potere rispondere in quel momento ma che avrebbe risposto più tardi. E infatti questo
avveniva quando lo sperimentatore o i presenti non pensavano più a quel soggetto. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 319/320).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Corrales Ophelia. Medium costaricana a materializzazione, attiva nei primi anni del secolo fino al
1914, anno in cui si ritirò ancor giovane. I suoi fenomeni, veramente singolari se autentici, furono
riferiti negli Annali di Scienza Psichica, vol. IX, 1910, e in varie riviste di spiritismo. Durante le
sedute, che erano dirette dal dott. Alberto Brenes, dell’Accademia Legale, otteneva la
materializzazione completa di numerosi fantasmi, fino a cinque, contemporaneamente e parlanti
lingue diverse. I due più importanti erano Miguel Ruiz, che poteva mutare dimensioni a suo piacere,
e Mary Brown. Quest’ultima una volta cominciò a scrivere una frase e poi pose una mano sulla
spalla di uno dei presenti, il quale continuò la scrittura con la stessa calligrafia; con lo stesso gesto
Mary e Miguel potevano far parlare uno degli astanti in lingue a lui sconosciute. Mary, inoltre,
poteva sollevarsi nell’aria e moltiplicarsi in quattro entità ognuna delle quali faceva una cosa
diversa; sembra anche che abbia apportato nella stanza delle sedute una ragazzina sconosciuta in
stato di trance, facendola passare per se stessa.
Ophelia poteva anche produrre il proprio doppio, che si presentava con un abito diverso da quell
della medium mentre questa era in un’altra stanza. Una volta Ophelia fu trasportata attraverso il
muro nella stanza in cui era il doppio, e lo stesso giorno alcuni bambini della casa furono trasportati
nello stesso modo dal giardino, attraverso muri e porte chiuse. Il prof. Willy Reichel, dopo avere
studiato la medium, affermò che vi erano stati alcuni trucchi piuttosto facili, ma che nel complesso
la medium era assai potente per i fenomeni di voce diretta e di scrittura automatica. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 326/327).
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Cottin Angelique. Sensitiva francese che, nel 1846, all`età di circa 15 anni. cominciò a manifestare
notevoli fenomeni di natura apparentemente elettrica. Era una semplice contadina normanna che
lavorava in una piccola fabbrica di guanti: un giorno il suo telaio si mise a balzare in modo
inesplicabile. Condotta a Parigi, fu studiata dal dott. Tanchou, e si accertò che palline di sambuco
sospese a fili di seta erano da lei attratte o respinte, che distingueva i poli di una calamita solo
toccandoli e faceva impazzire la bussola avvicinandovi le mani. In egual modo riusciva a deviare la
fiamma di una candela e faceva muovere violentemente sedie, tavoli e letti, anche pesanti, se li
toccava. Nessun fenomeno accadeva se la ragazza veniva isolata da terra. Sembra che il suo potere
irradiasse solo dalla parte sinistra del suo corpo, che, durante le manifestazioni, aumentava di
temperatura. Il Tanchou ne parlò al fisico Jean Arago, che tenne Angelique in osservazione nel suo
laboratorio per qualche tempo e fece una relazione dei suoi fenomeni all'Accademia delle Scienze.
Fu nominata una commissione di studio che, dopo tre settimane, ammise solo i movimenti della
sedia su cui la ragazza sedeva, pur non escludendo che fossero dovuti a forza muscolare. Angelique
non cadeva in trance, ma durante le manifestazioni dava segni di terrore, i suoi battiti cardiaci
salivano a 120 al minuto. si manifestava in lei una notevole iperestesia e i suoi muscoli avevano
contrazioni convulse. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 332).
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Craddock Frederick Foster. Medium inglese fra i più contestati, più volte smascherato in tentativi
di frode e tuttavia dotato, sembra, di genuini poteri. Fu attivo all’incirca dal 1875 al 1930
producendo fenomeni di materializzazione e voce diretta. I fantasmi da lui materializzati furono
afferrati più volte e identificati con lo stesso medium; l’ammiraglio Moore scoprì in modo evidente
i suoi trucchi, ma in egual tempo rimase convinto che alcuni fenomeni dovevano essere genuini: a
esempio, una volta che il fantasma risultò essere lo stesso Craddock, il quale fu visto mettersi dei
finti baffi, la veste che lo ricopriva non fu trovata sebbene la stanza fosse stata subito chiusa a
chiave e poi frugata in ogni angolo. D’altra parte Henry Llewellyn e Gambier Bolton descrissero
fenomeni da lui prodotti di compenetrazione e di trasporto del medium da una stanza a un’altra, che
difficilmente si sarebbero potuti spiegare con la frode. Dennis Bradley descrive una seduta a voce
diretta del dicembre 1924 in cui i fenomeni avevano tutta l’apparenza di essere genuini, e Sir Walter
Gibbons considerò il Craddock uno dei più potenti medium a voce diretta. Certo è che questo
singolare personaggio non guadagnò mai molto e morì in miseria: forse fu un caratteristico esempio
dell’instabilità di molti medium, le cui capacità variano a seconda dei periodi e che cercano di
aiutarsi con la frode. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 333).
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Croiset Gerard (n. 1910). Sensitivo olandese, uno dei maggiori e
più dotati della storia del paranormale mondiale. Figlio di attori
ebrei ebbe vita errabonda e scarsa istruzione. La sua esistenza, fino
all'immediato dopoguerra, fu un susseguirsi di mestieri diversi senza
che in alcuno egli riuscisse a emergere o a farsi una posizione.
L'ultima di tali occupazioni, quella cioè che egli esercitava prima di
conoscere nel 1945 il prof. W.H.C. Tenhaeff* dell'Università
di Utrecht, fu quella di droghiere.
Aveva avuto vari fenomeni di chiaroveggenza dei quali non sapeva
spiegarsi la ragione e a seguito di tali accadimenti decise di
rivolgersi a colui che rappresentava allora la maggiore autorità
d'Europa in materia. Tenhaeff si accorse ben presto di avere tra le
mani uno dei soggetti più dotati che avesse mai incontrato e lo
sottopose a studi ed esperimenti che si protrassero a lungo, anche con
la collaborazione di esperti di altre nazioni, tedeschi, svizzeri e
americani.
Croiset risiedeva allora ad Enschede ove era nato, ma per
poter essere sempre vicino al suomaestro, dopo alcuni anni si
trasferì ad Utrecht ove aveva sede l'università e, dal 1953, la prima
cattedra europea di parapsicologia, affidata appunto al Tenhaeff.
Sparsasi la fama delle capacità di Croiset, Utrecht divenne la mèta
di studiosi di tutto il mondo che ivi convenivano per studiare e
osservare le facoltà di quell'uomo straordinario.
Da parte sua Tenhaeff ha condotto Croiset un po' in tutto il mondo
per farlo conoscere e per permettere ad altri scienziati d'Austria,
di Francia, di Germania, d'Italia e di Svizzera di poterlo studiare e osservare.
È in tale contesto che Croiset è stato anche in Italia varie volte,
a Bologna nel 1955, su invito del CSP*, e a Verona nel 1956 su invito di
Gastone De Boni*.
Ha fatto ancora una fugace apparizione in ltalia nell' aprile del 1975
per visitare il minore dei suoi cinque figli, Henry, che vive pel Trentino
e che esercita la professione di fotografo.
Durante tale visita però egli non ha accettato di esibirsi di
chiarando di essere reduce da una grave malattia e da un delicato
intervento operatorio e di aver perduto non la capacità ma la
volontà di operare come aveva prima fatto per tanti anni.
Il modo con cui Croiset riesce a vedere passato, presente e futuro
costituisce una sfida a ogni spiegazione logica. Egli non ha mai
preteso un centesimo per la sua attività e, se si sottopone a
qualsiasi prova, deve sentire qualcosa che interiormente lo spinge a
far ciò, una molla, un interesse, una propensione o comunque una
motivazione.
Non ha eguali nei casi di cosiddetta chiaroveggenza tattile,
tanto che spesso viene consultato dalla polizia olandese e anche
di altri stati (Stati Uniti, Germania, Francia, ecc .).
Moltissime volte, solo toccando un oggetto loro appartenuto, ha saputo
ricostruire le vicende di persone scomparse, in particolare di bambini
e soprattutto di bambini che si pensava fossero affogati.
Questa è proprio una specializzazione per Croiset e deriverebbe, secondo
l'opinione sua, che è confermata anche dalle vedute del Tenhaeff,
dal fatto che da bambino egli fu sul punto di affogare in un canale,
ricevendone una impressionetalmente forte da stamparsi indelebilmente
nel suo subcosciente.
Croiset spesso usa come induttore* delle proprie visioni una fotografia,
un anello, una lettera, un mattone, un pezzo di stoffa, unapietra
o un qualunque altro oggetto, ma altrettanto spesso reagisce a una
semplice telefonata e solo da una breve conversazione riesce a ricostruire
e a risolvere un caso, affidandosi alla sua intuizione, senza richiedere
molti particolari.
Il 23 luglio 1962, nel paesettodi Heeten, scomparve una bambina di
diciotto mesi, Marijke Alfering.
Centinaia di persone si misero alla ricerca, ma invano; a sera
il borgomastro di Raalte telefonò a Croiset il quale, prima ancora
che l'altro parlasse, esclamò: La bambina è viva! Dorme presso un
fossato>>.
Furono riprese le ricerche che durarono fino a tarda notte, quando,
presso un fossato, fu udito il piagnucolio di un bambino, e là fu
ritrovata la piccola Marijke.
Un esito meno felice ebbe il caso di Menno Bergsma, un
bambino di quattro anni pure scomparso. Consultato per telefono,
Croiset descrisse una località presso un canale: il bambino era
caduto nell'acqua ed era annegato.
Poiché il corpo non si trovava, il giorno dopo il sensitivo descrisse,
sempre per telefono, ancor più particolareggiatamente, il luogo, e
infine, consultato personalmente da un amico, indicò su una cartina
il punto preciso dove si trovava il piccolo cadavere, a pochi metri
di distanza da un palo al quale si ammaravano i battelli e intorno
al quale doveva essere un vecchio pneumatico di automobile.
Si riprese a dragare in quel punto; due ore dopo venne pescato un
vecchio pneumatico e gettato sulla riva; alcuni bambini lo presero e
uno di loro, per giuoco, lo gettò attorno al palo; dopo pochi minuti
venne ritrovato il corpo di Menno Bergsma, nel punto indicato .
Croiset non opera mai in stato di trance, ma sempre perfettamente
sveglio e le sue cognizioni paranormali gli si presentano per lo più sotto
forma di visioni, spesso simboliche (una pesca per lui potrebbe voler dire cancro,
perché sua madre, morta di cancro, mangiava molte pesche negli ultimi
tempi della sua vita).
Oltre alle facoltà chiaroveggenti tattili (psicometriche) o meno,
Croiset ha anche precognizioni estremamente precise, spontanee o provocate in
sede sperimentale, specie nelle cosiddette esperienze a <<Sedia vuota
*, delle quali se ne conoscono esempi da manuale e di grande effetto come
quello di Verona nel 1956 o altre eseguite in Germania e in Olanda alla
presenza di studiosi quali Hans Bender* o Tenhaeff, Fahler ecc .
Al pari di altri sensitivi vede con particolare facilità nel passato dei
consultanti vicende che hanno affinità con episodi da lui vissuti.
Temperamento mistico, considera la sua attività come una missione al servizio
dei suoi simili: per questo si rifiuta in genere di fare esperimenti fini a se
stessi, come quelli quantitativi del Rhine*, che non riuscì mai a studiarlo
con i suoi metodi.
<<Tutto quello che potrebbe risultare da questi esperimenti>, disse , <<è che
sono un sensitivo, e questo lo so già.
E inutile che mi metta a fare dei giochetti di carte come un bambino».
Il Tenhaeff ha avuto il grande merito di capire il suo atteggiamento
e di rispettarlo ottenendo così una casistica spontanea eccezionale in un periodo
in cui predominavano gli esperimenti di laboratorio.
Attualmente, a causa del suo precario stato di salute, egli si è quasi ritirato
dall' attività, svolgendo solo opera di guaritore o di veggente per casi
che particolarmente lo interessino.
Dei suoi figli, il maggiore, anch'egli di nome Gerard, sembra dotato
di capacità analoghe, seppure inferiori alle sue. (M. I.)
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Cummins Geraldine Dorothy (m. 1968). Scrittrice irlandese. Colta, ma estranea agli studi
teologici e alla storia biblica, nel dicembre del 1923, sperimentando con la sua amica Beatrice
Gibbes, cominciò a manifestare singolari doti di scrittura automatica, che si svilupparono negli anni
successivi. Nel 1926 prese a scrivere, con straordinaria rapidità, una sorta di cronaca dei primi
tempi del cristianesimo dalla morte di Cristo alla partenza di Paolo da Berea per Atene,
apparentemente dettata da un'entità che si firmava «Il Messaggero». Questi però sarebbe stato solo
un intermediario fra la medium e il vero autore della cronaca. un certo Cleophas, cristiano del primo
secolo, il quale avrebbe riunito e compendiato in essa varie cronache già esistenti, indipendenti
dagli Atti degli Apostoli e dalle Lettere di Paolo, che Cleophas stesso affermava di non conoscere.
Ne derivò una vasta narrazione, Gli scritti di Cleophas, ricostruzione di primitivi documenti
cristiani (The Scripts of Cleophas, a Reconstruction of Primítive Christian Documents, 1928), che
veniva a integrare gli scritti neotestamentari e che interessò gli studiosi per la singolare esattezza di
alcuni particolari storici noti solo agli specialisti, come il titolo di «arconte», dato nell'11 d.C. al
capo della comunità giudaica, il quale fin allora si era chiamato «etnarca». Seguirono altri volumi.
tutti ispirati alla vita delle primitive comunità cristiane: Paolo in Atene, I primi giorni di Efeso,
Quando imperava Nerone, il cui autore sarebbe stato sempre Cleophas per tramite del Messaggero,
e infine La fanciullezza di Gesù, dettato da un'altra entità che si nominava «Messaggero della
Croce».
Nel 1932 usciva un altro volume della Cummins. La via dell'immortalità (The Road to
Immortality), che sarebbe stato dettato dallo spirito di F.W.H. Myers e che dà una fascinosa visione
del progresso dello spirito umano nell'eternità. Sir Oliver Lodge scrive nella prefazione: «Credo che
questo sia un genuino tentativo di dare idee approssimativamente vere attraverso un amanuense di
discreta cultura caratterizzato da una grande buona volontà per un servizio devoto e di onestà
trasparente».
Fra il 1945 e il 1960 la Cummins pubblicò opere di ricerca psichica. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 344/345).
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Da Campofiore Atalanta. Pseudonimo di Egle Fanelli Galgani, sensitiva a disegno automatico
attiva dal 1950. Dotata di facoltà medianiche e chiaroveggenti, Atalanta ha avuto anche fenomeni di
bilocazione, ma il disegno automatico costituisce la sua principale facoltà paranormale. Opera in
stato di semitrance, con tecniche diverse, per lo più disegnando volti intensamente tipici che
esprimono particolari caratteristiche umane: Gisella la pazza, Algira la zingara veggente, L'orgoglio,
Il vecchio pirata, La padrona e la schiava ecc. Altre volte sono disegni simbolici: Come prende
forma il pensiero, Nel sole ecc. Spesso sembrerebbe trattarsi di veri e propri ritratti di persone
defunte, sconosciute alla sensitiva e identificate dai parenti dello scomparso, per lo più anch’essi a
lei sconosciuti. Artisticamente l’opera della Da Campofiore non è priva di valore per il bel giuoco
dei chiaroscuri, la solidità della composizione e la netta raffigurazione del tipo. Comunque si voglia
considerarlo, appare in questi disegni un mondo poetico genuino che fa di questa sensitiva una delle
più interessanti rappresentanti dell’automatismo artistico. L’Egidi ha dedicato a lei un capitolo del
suo libro Pittura e disegni metapsichici (1954). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 346).
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D'Angelo Achille (1907-1971). Sensitivo napoletano, detto il Mago di Napoli, giunto a grande
notorietà verso gli anni Cinquanta. La sua fenomenologia era molto varia: telepatia,
chiaroveggenza, precognizione, retrocognizione, effetti psicocinetici come venti freddi, toccamenti,
raps; ma soprattutto aveva doti eccezionali di guaritore. Nel 1948 fu studiato da alcuni membri del
consiglio di presidenza della Società Italiana di Metapsichica (Ciraolo, Egidi, Schepis, Servadio,
Presti) i quali riconobbero la genuinità delle sue facoltà di psicocinesi e di conoscenza paranormale.
Nel ’52 fu sottoposto a nuove esperienze dal Perrone coadiuvato dall'Egidi, dal Ronchi, dal Panà e
da altri. Il Perrone accertò che difficilmente si potevano supporre fatti di suggestione perché il
sensitivo non annunciava i fenomeni che avrebbe prodotto, e tuttavia i soggetti su cui egli operava,
tra i quali lui stesso, avvertivano nettamente soffi freddi, sfregamenti lungo la schiena, toccamenti
vari, spinte. Fu notato che i soggetti trattati dal D'Angelo entravano in uno stato di torpore ipnotico,
mentre lui stesso, durante il trattamento, presentava un’abbondante sudorazione e altre alterazioni
fisiologiche. Varie personalità, fra cui il prof. Pende, attestarono la genuità della fenomenologia.
Rimase comunque non risolto il problema se, nei suoi trattamenti di guarigione, operassero solo
fenomeni psichici di carattere ipnotico, o anche fisici con un passaggio di energie dal guaritore al
paziente. Il Perrone inclinò per quest’ultima ipotesi. La realtà delle sue guarigioni fu considerata
accertata. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 348).
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Davenport Ira Erastus (1839-1911) e William Henry (1841-1877). Fratelli americani, fra i più
famosi medium della loro epoca. Figli di un ufficiale di polizia di Buffalo, sembra che già nel 1846
nella loro casa si udissero caratteristici raps; nel 1850, con la più giovane sorella Elizabeth,
tentarono con successo esperimenti di levitazione col tavolino; seguì più tardi l’apparizione di John
King, che divenne la loro guida, e si ebbero fenomeni di voce diretta. Nel 1857 il Boston Courier
offrìun premio di 500 dollari per chi sapesse produrre fenomeni fisici genuini davanti a una
commissione di professori di Harvard: fra gli altri si presentarono anche i Davenport, che si
sottomisero a un’esperienza nella quale, per consiglio di John King, si erano specializzati: si fecero
legare alle loro sedie nel modo più crudele, e il prof. Pierce, della commissione, si sedette fra loro
nel gabinetto medianico. Subito si udì una musica di misteriosi strumenti e apparve una mano
spiritica che accarezzò il professore; infine i due fratelli vennero trovati slegati. La commissione
non pubblicò mai il suo rapporto, ma altri studiosi come il Loomis e il Mapes sostennero che nei
fenomeni agivano forze ancora ignote.
Presto diedero spettacoli in teatri divenendo i più famosi medium da palcoscenico. Legati
strettamente, con le mani piene di farina e numerose monete nelle scarpe, di cui venivano disegnati i
contorni sul pavimento, facevano suonare vari strumenti musicali, la loro giacca o il loro panciotto
venivano asportati pur rimanendo i legami intatti, la farina nelle loro mani,
le monete nelle loro scarpe; e finalmente i legami sembravano sciogliersi da soli. Se qualcuno
entrava con loro nel gabinetto, mentre erano legati, si sentiva togliere il fazzoletto di tasca, o la
spilla della cravatta, o gli occhiali o qualche altro oggetto. Nel 1864 i due fratelli si esibirono in
Inghilterra: in una prima seduta privata in casa dell’attore Dion Boucricault, fu udita la solita
baraonda di strumenti che suonavano contemporaneamente mentre i medium erano legati, fu tolta la
giacca a uno di loro, e infine i legami furono sciolti e gettati sulle ginocchia di uno spettatore
secondo il suo desiderio. Seguirono le esibizioni in teatro; molti prestigiatori sostennero che si
trattava di trucco affermando di poter fare altrettanto, ma le loro imitazioni non eguagliarono mai i
fenomeni dei due fratelli. In altre città inglesi essi incontrarono però l’ostilità del pubblico; a
Liverpool uno spettatore li legò con il nodo detto di Tom Fool; essi protestarono che quel nodo
impediva loro la circolazione e si rifiutarono di continuare, ma un medico diede loro torto; il nodo
venne tagliato e lo spettacolo interrotto. In Francia, dove ripararono, fu impedito loro per qualche
tempo di dare spettacoli perché la polizia temeva disordini; poi poterono esibirsi dinanzi a un
pubblico ridotto a una sessantina di persone, e qui il famoso prestigiatore Hamilton, insieme a un
fabbricante di attrezzi per prestigiatori, un certo Rhys, dichiarò nella Gazette des Etrangers che con
nessun trucco si sarebbero potuti ottenere gli stessi risultati dei medium americani. Dopo aver dato
uno spettacolo a Saint-Cloud, alla presenza dell'imperatore Napoleone III e dell'imperatrice
Eugenia, i due passarono in Belgio e poi in Russia, dove, a Pietroburgo, si esibirono nel Palazzo
d’inverno davanti allo Zar prima di dare spettacoli teatrali. Nel 1868 erano ancora in Inghilterra: la
Società Antropologica nominò una commissione per investigare i fenomeni, ma questa pose
condizioni tali che i Davenport non accettarono. Nel 1876 erano in Australia, dove, l’anno
successivo, William morì; il fratello continuò a esibirsi con successo ancora per molti anni.
Come di tutti i medium da palcoscenico, è difficile dire, dei Davenport, dove finissero le genuine
doti paranormali e dove cominciasse il trucco. Contro di loro stanno l’episodio di Liverpool e una
dichiarazione del prestigiatore Houdini, secondo il quale Ira Davenport gli avrebbe confessato che
tutto era fondato su trucchi. A loro favore abbiamo numerose dichiarazioni di uomini di scienza che
sostengono la genuinità dei fenomeni, e una lettera dello stesso Houdini a Conan Doyle in cui si
legge: «Sono stato intimo amico di Ira Erastus Davenport e posso affermare che i fratelli Davenport
non furono mai smascherati...». E' probabile che nei medium da palcoscenico si formi una
fenomenologia composita in cui trucco e genuinità si frammischiano così intimamente da essere
quasi impossibile separarli: lo stesso Houdini, che portò nella tomba il segreto dei suoi principali
trucchi, forse se ne valse (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 351/352).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Davis Andrew Jackson (1826-1910). Precedendo le sorelle Fox, fu il fondatore del movimento
spiritualista negli USA, e concordò con il Kardec circa l'interpretazione spiritista dei fenomeni
paranormali più suggestivi, negando però la reincarnazione. Veggente a tendenza mistica, il Davis
fu iniziato a quella che considerò la sua missione da una singolare esperienza avuta nel 1844,
quando, in stato di semi-trance, vagò una notte per le montagne dove incontrò due uomini
venerabili, secondo lui Galeno e Swedenborg, che illuminarono la sua mente. Si diede allora alla
predicazione finché incontrò il dott. Lyon, musicista, e il reverendo Fischbourg, che lo
incoraggiarono nella sua opera. Ilprimo lo ipnotizzava, e, in questo stato, il Davis cominciò a
dettare, nel 1845, una grande opera sulla costituzione del mondo: Principi della natura, sue divine
rivelazioni e appello al genere umano (The Principles of Nature, Her Divine Revelations, and a
Voice to Mankind, 1857), che il Fischbourg trascrisse. Il mondo sarebbe sorto da una materia informe,
senza parti, senza moto, senza luce, ma principio stesso della forma, della parte, del moto e
della luce, perché connaturata con il Potere in un tutto unico. La Materia conteneva la sostanza
dell'universo, nel Potere erano racchiuse la Saggezza, la Bontà, la Giustizia, la Misericordia e la
Verità.
Divenuto famoso con la pubblicazione di questo libro, il Davis fondò la rivista Univercoelum, che
però ebbe solo due anni di vita. Innegabilmente egli diede un sostanzioso contributo alla
conoscenza dei rapporti tra la dimensione umana e quella spirituale, contributo che si concretizzò in
una trentina di opere, la più importante delle quali, dopo i Principi della natura, è probabilmente La
grande armonia (The Great Harmony, 1851). Si è scritto di lui che: «... non vi è vita storicamente
conosciuta così ricca di esperienza umana come quella di A.J. Davis, e nessun uomo ha mai provato
con altrettanta energia a eliminare dalla propria storia il "miracoloso" per fare entrare il
"sopranormale" della propria vita in una sintesi in armonia con la Natura universale» (Light).
Il Bozzano lo cita (Dei fenomeni di infestazione, 1936-72) a proposito della sua interpretazione dei
luoghi infestati che, secondo il Davis (aiutato dalla sua veggenza), sarebbero luoghi «medianizzati»
grazie alla persistenza di «effluvi vitali» di persone in preda a estremo dolore morale o fisico,
«effluvi» che permetterebbero ad altri eventuali spiriti di provocare fenomeni vari nell'ambiente
stesso.
Trascorse gli ultimi anni della sua vita oscuramente, facendo il libraio e limitandosi a prescrivere
medicine a base di erbe a qualche paziente occasionale, sebbene fosse riuscito a conseguire, in età
già matura, lui che non aveva avuto da giovane quasi alcuna istruzione, la laurea in medicina. Altre
opere principali: L'epoca presente e la vita interiore (The Present Age and Inner Life, 1853); La
morte e la vita successiva (Death and the After Life, 1865); I penetrali (The Penetralia, 1866);
L'uomo armonico (Harmonial Man, 1873). (G.d.S.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 352-353).
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Deane Ada Emma. Medium inglese e fotografa spiritica, attiva fra il 1920 e il 1935 circa. Nei
primi anni della sua attività fu soggetta a molte critiche perché aveva l'abitudine di tenere le lastre
presso di sé per «magnetizzarle»; comunque, a partire dal novembre 1924, la Deane accettò di
operare con lastre portate da altri, senza pretendere che passassero prima per le sue mani. Del resto,
già in precedenza, alcune lastre erano state sostituite a sua insaputa e i risultati erano stati
egualmente positivi.
Il primo caso notevole, riferito nel Journal della A.S.P.R. avvenne nel 1921 quando il dott. Allerton
Cushman, direttore dei Laboratori Nazionali di Washington, riconobbe su di una fotografia scattata
dalla Deane il ritratto di sua figlia, morta un anno prima. L'11 novembre del 1922, durante la
cerimonia annuale davanti al Cenotafio di Whitehall, la Deane, assistita da Estelle Stead, scattò una
fotografia e sulla lastra apparvero numerosi volti di defunti, alcuni dei quali furono riconosciuti. La
prova fu ripetuta, con eguale risultato, nei tre anni successivi. Nella seconda di queste fotografie
(1923), Dennis Bradley riconobbe il volto di suo cognato, il quale, in una seduta a voce diretta, gli
aveva comunicato che lo avrebbe riconosciuto fra i cinquanta volti spiritici fotografati, a destra, un
po' in basso, dove in realtà venne rintracciato con l'aiuto di una lente. La fotografia del 1924 venne
contestata dalla Topical Press Agency, la quale dichiarò sul Daily Sketch che i volti spiritici
non erano altro che riproduzioni falsificate di alcune delle sue fotografie di atleti viventi. Sir Arthur
Conan Doyle fece esaminare da Sir Arthur Keith, uno dei maggiori esperti in antropometria
dell'epoca, la foto incriminata e quelle degli atleti indicati, e lo scienziato affermò che fra le due
serie non vi era alcuna affinità. Inoltre Estelle Stead dichiarò di avere sempre avuto a sua
disposizione l'apparecchio fotografico usato dalla medium e di avere lei stessa sviluppato le lastre,
sulle quali non vi erano tracce di trucco.
Il dott. Hereward Carrington riferisce che durante un esperimento del 5 settembre 1921, aveva
espresso mentalmente il desiderio, mentre gli veniva scattata una fotografia, che apparisse una luce
bianca sulla sua spalla destra, cosa che avvenne infatti. L'anno successivo ottenne dalla Deane
curiose fotografie con bande luminose a forma di cometa e un volto di donna. Data la relativa
facilità di truccare la fotografia paranormale, la Deane, come gli altri medium in questo campo, fu
spesso accusata di frode ma le accuse vennero controbilanciate dalle testimonianze a favore. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 353-354).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
De Jurco Carlotta (1873-1950). Sensitiva triestina, nota soprattutto per le sue pitture e i suoi
disegni automatici, eseguiti in stato di semi-trance o di trance completa. Era anche una dotata
cartomante. Di scarsa cultura, ma di sentimenti superiori, cominciò a disegnare nel 1929, quando
aveva già 56 anni: «Una sera», disse, «mi accinsi a disegnare sotto un improvviso impulso... e
riempii fogli su fogli». Spesso disegnava come se vedesse la composizione sul foglio e non facesse
che ricalcarla rapidamente con la matita, talora sovrapponendo i segni come se l’immagine si
trasformasse dinanzi ai suoi occhi. Le sue opere hanno in genere un carattere altamente
scenografico e intensamente suggestivo, che, nel 1936, indusse Anton Giulio Bragaglia a esporle
nella sua Sala con notevole successo. Altre sono di carattere religioso, con immagini stilizzate di
angeli e di santi. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 356/357).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Desmoulin Ferdinand (1835-1914). Pittore e incisore francese che per circa due anni, sul finire del
secolo scorso, produsse numerosi disegni automatici. Cominciò questa attività in seguito a una
seduta di tavoli giranti tenuta in casa di Victorien Sardou, che gli fece un’impressione profonda. I
suoi disegni furono firmati dapprima «L’Instituteur», poi «Ton vieux maître», infine «Astarté».
Operò dapprima a penna e poi a matita: solo allora produsse le sue cose migliori, per lo più teste o
busti in cui è innegabile un’ispirazione liricamente commossa. Disegnava con straordinaria rapidità,
spesso a rovescio, in stato di veglia ma senza avere la minima idea di quello che stava componendo.
«A volte», scrisse, «la mia mano traccia, in un dato punto del disegno medianico, un cerchietto; è
quindi portata sul margine del foglio, e scrive la parola: Cancella. Capisco quel che vuol dire e con
la gomma cancello la parte compresa nel cerchietto; poi riprendo la matita». Le sue opere sono
raccolte nel museo di Brantóme, dove una saletta è dedicata ai suoi disegni automatici. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 366/367).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
D’Espérance Elizabeth (Elizabeth Hope, poi signora Reed, poi baronessa Heurtley, 1852-1919).
Famosa medium inglese, la cui imponente fenomenologia a carattere psichico e fisico è stata
studiata e riferita da varie personalità dell'ambiente spiritista, quali l’Oxley, il Friese, l’Aksakov,
oltre che da lei stessa nell’autobiografia Il paese dell’ombra (1897) e viene perciò accolta con una
certa cautela.
La sua infanzia non fu felice. Il padre, capitano della marina mercantile, a cui ella si sentiva
profondamente legata, era per lo più assente e la madre, severa e poco comprensiva, non poteva
aiutare la bambina che, nella vecchia casa, aveva come uniche amicizie strani personaggi silenziosi
che non offrivano resistenza quando ella cercava di toccarli e sembravano non vederla, o si
limitavano a sorridere quando levava verso di loro, per farla ammirare, la sua bambola. Ma si
trattava di amicizie segrete perché la madre, se ne parlava, l’accusava di mentire.
Nel 1867, a quindici anni, un viaggio fatto sulla nave di suo padre fu una pausa di gioia che dovette
essere tuttavia turbata: un giorno la fanciulla vide una grande nave che veniva incontro a quella su
cui era e la attraversò senza urti: potè osservarne tutti i particolari, l’equipaggio intento alle
manovre, un uomo sul ponte, a braccia conserte, le grigie vele, la fiamma sventolante, e il tutto
svanire poi nella lontananza. Nessuno credette a quella visione. Qualche tempo dopo, a scuola, le
dànno un tema sulla natura. Elizabeth non sa che cosa scrivere; la sera che precede il giorno della
consegna si addormenta disperata. Ma il giorno dopo il tema è già scritto, nella sua calligrafia, ed è
bello: viene letto in classe.
A diciannove anni si sposa; poco dopo, per caso, prende parte a una seduta spiritica: il tavolo
sussulta e dà risposte alle domande degli astanti. Elizabeth è scettica, ma il tavolo continua il
colloquio anche quando, a sua richiesta, gli altri si allontanano: sussulta realmente da solo. Alcuni
giorni dopo Elizabeth avrà, con questo mezzo, notizie esatte di suo padre, che tardava a tornare da
uno dei suoi viaggi. Un’altra volta un paio di gemelli scompare dalla vista degli astanti e viene
ritrovato sepolto nella terra di un vaso da fiori.
Cominciano poi le sedute di scrittura automatica, durante le quali si presentano in prevalenza tre
entità guida: Walter, un americano gioviale e sempre pronto a rendersi utile; Stafford, filosofo e
scienziato; Ninia, una bambina di sette anni che, più tardi, rasserenerà gli ultimi momenti di uno dei
consueti partecipanti alle sedute. La medium «vede» le entità che si presentano via via e prende
l’abitudine di disegnarle producendo una ricca serie di ritratti medianici. L’intervento, nel circolo,
del signor Barkas, membro della Società Geologica e uomo di scienze, dà un nuovo avvio alle
sedute, che divengono scientifiche facendo predominare l’entità Stafford. Un giorno questi descrive
minutamente un apparecchio per trasmettere le onde sonore a distanza, che, dice, sarà presto di uso
comune: è il telefono, inventato intorno a quel periodo dal Meucci, ma di cui nulla ancora si sapeva.
Dopo quattro anni di queste esperienze, Elizabeth si trova sola e stanca: le persone a lei più care
sono morte e la tisi la minaccia. Si ritira nel mezzogiorno della Francia aspettando la fine; invece la
salute rifiorisce. Dopo un breve soggiorno in Svezia, passa a Lipsia, dove conosce il professor
Zöllner, che qualche anno prima, nel 1877, aveva condotto i suoi celebri esperimenti di
compenetrazione con lo Slade. Lo Zöllner è ormai uno spiritista, e la prega, prima di tornare in
Inghilterra, di passare da Breslavia per far conoscere i suoi fenomeni a un caro amico che non
crede, il professor Friese. La D’Espérance accetta, e il risultato sarà che il Friese, docente
universitario, abbandonerà la sua cattedra per fare pubblica dichiarazione di spiritismo.
Tornata in Inghilterra, la medium tiene sedute regolari in un ristretto circolo di amici. Nuovi
fenomeni si presentano: dapprima la lettura di lettere chiuse in buste sigillate e scritte in varie
lingue; poi materializzazioni. Il primo a materializzarsi è il volto tondo e allegro di Walter, che si
presenterà poi in figura completa. Una seconda personalità materializzata è Yolande, una giovane
araba di quindici anni, che si diverte a stupire il suo pubblico apportando fiori e piante: il 4 agosto
del 1880 fa nascere in pochi minuti, da una boccia di vetro piena di sabbia, una pianta esotica, una
Ixora crocata, alta circa settanta centimetri, che rimane viva per tre mesi.
Ma nello stesso anno avviene un incidente identico a quello di cui era rimasta vittima sette anni
prima Florence Cook: uno degli astanti, pensando che Yolande e la D’Espérance siano la stessa
persona, afferra il fantasma per dimostrare la frode. Non si sa bene quello che sia avvenuto: «Provai
solo», scrive la medium, «l’orribile e angosciosa sensazione di essere piegata in due e schiacciata, la
stessa, immagino, che potrebbe avere una bambola violentemente afferrata da un bambino». Ne
seguirono un’emorragia polmonare e una lunga malattia.
Ritroviamo la medium in Svezia, dove si prodiga come guaritrice tra gente lontana dai centri
cittadini e trascurata dai medici. Verso il 1890 si riprendono le sedute per ottenere fotografie
medianiche, ma un articolo maligno apparso sui giornali, sembra con la complicità del fotografo,
interrompe questo ciclo. E' del '90 il famoso caso Stromberg, un caso veramente notevole di
identità, alla cui voce rimandiamo. Il 28 giugno dello stesso anno, alla presenza dell'Aksakov, il più
autorevole studioso della D’Espérance, avviene l’apporto, per mezzo di Yolande, di un giglio dorato
alto due metri, che rimane per una settimana nella stanza delle esperienze e poi scompare perché
«deve essere restituito». E' l’ultima manifestazione di Yolande.
Del 1893, in Norvegia, è la materializzazione di un altro fantasma, Nepenthes, che scrive sul
taccuino di uno sperimentatore un messaggio in greco antico, lingua ignota a tutti i presenti, che
viene tradotto il giorno dopo: «Io sono Nepenthes, tua amica; quando la tua anima sarà oppressa da
eccessiva pena, chiama me, Nepenthes, e io verrò a sollevarti». E' da notare che, dopo l'episodio del
1880, la D’Espérance entrò raramente nel gabinetto medianico e rimase per lo più tra i presenti per
escludere ogni possibile frode. Fu uno dei pochi medium a materializzazione che non cadesse mai
in trance vera e propria.
Due volte l’Aksakov potè constatare che, durante i fenomeni di materializzazione, il corpo della
medium si smaterializzava totalmente o in parte. Una prima volta si trattò di una smaterializzazione
completa: passando una mano dietro la tende del gabinetto medianico, lo studioso si accorse che la
sedia della medium era vuota, ma sentì nuovamente il suo corpo non appena il fantasma scomparve
dinanzi ai presenti; una seconda volta, mentre la medium era seduta fra gli altri, potè accertare che
le sue gambe erano scomparse. Fenomeni, questi, che potrebbero fare qualche luce sulla meccanica
delle materializzazioni.
Durante la prima guerra mondiale, la D’Espérance rimase praticamente prigioniera in Germania,
dove si trovava. Le sue carte vennero requisite e distrutte: fra di esse il secondo volume del Paese
dell’ombra. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 368/369).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Didier Alexis (m. 1886). Il più famoso chiaroveggente tra la prima e la seconda metà del secolo
scorso: messo in stato ipnotico dal suo ipnotizzatore, un certo Marcillet, che lo seguiva dappertutto,
leggeva in libri chiusi, localizzava oggetti perduti, giocava a biliardo con gli occhi bendati e a carte
tenendo le carte rovesciate col dorso in alto, faceva esperimenti di chiaroveggenza viaggiante e via
di seguito. Fu, per i fenomeni psichici, in Francia, un soggetto non meno eccezionale di quanto lo fu
Home per i fenomeni fisici, in Inghilterra.
Nel luglio del 1844, durante una seduta tenuta con Lord Adare e con lo scettico colonnello
Llewellyn, gli fu consegnata una custodia di cuoio; egli se la pose sul petto e subito disse che
conteneva una scheggia di osso umano avvolta in una sostanza brillante.
Si trattava infatti della scheggia di un osso del colonnello avvolta in carta stagnola. Presa in mano
tale scheggia, Alexis descrisse come e quando il colonnello era stato ferito e perfino le uniformi dei
suoi soldati. Al presidente della repubblica francese Seguier descrisse esattamente la sua stanza
precisando che v’era un campanello sul tavolo: il Seguier lo escluse, ma, tornato a casa, si accorse
che realmente, durante la sua assenza, qualcuno aveva messo un campanello sul suo tavolo. Nel
1847 il famoso prestigiatore Houdini mise alla prova Alexis facendolo leggere a una data pagina di
un libro chiuso che aveva portato con sé e invitandolo a giocare a carte con lui con le carte
rovesciate: in seguito dichiarò che i fenomeni erano autentici e che non si sarebbero potuti ottenere
con alcun trucco illusionistico. Un’altra volta, invitato a leggere in un libro appena acquistato e
ancora intonso di cui nessuno conosceva il contenuto, lesse immediatamente la riga indicata alla
pagina indicata, traducendola in francese dall'inglese. Alla duchessa di Modena, che gli mostrava un
medaglione, disse di dove esso proveniva aggiungendo che conteneva una ciocca di capelli di
Agnes Sorel, favorita di Carlo VII di Francia. E al conte di Bryes, che gli chiese che cosa teneva
nascosto nella propria mano, rispose che si trattava di un fazzoletto impregnato del sangue del duca
di Berry assassinato nel 1820.
E.W. Cox riferisce di aver fatto parte di una commissione incaricata di esaminare il veggente: fu
preparato un pacchetto contenente una sola parola di dodici lettere, scritta da una persona lontana, e
che nessuno conosceva; il foglio su cui questa parola era scritta era stato chiuso in sei buste di carta
scura. Consegnato il pacchetto ad Alexis, che aveva gli occhi bendati, questi se lo pose sulla fronte
e, in tre minuti e mezzo scrisse la parola imitando anche la calligrafia.
Nel 1855 il Didier, ammalatosi gravemente, dovette sospendere la sua attività fino al 1871. In
questo anno riprese le esperienze fino al 1874, quando, per ragioni di salute, dovette
definitivamente ritirarsi. Molti dei suoi fenomeni possono essere stati di origine telepatica ma altri,
non meno numerosi, furono senz’altro di chiaroveggenza pura. L’Osty lo considerò dotato della più
potente facoltà di conoscenza paranormale di cui ci sia pervenuta una prova documentaria precisa.
Lasciò un’opera interessante: Il sonno magnetico spiegato dal sonnambulo Alexis in stato di lucidità
(Le sommeil magnétique expliqué par le somnambule Alexis en état de lucidité, 1856) dalla quale
risulta che non invocava, nei suoi fenomeni, l’intervento degli spiriti.
Suo fratello Adolphe fu pure chiaroveggente professionista, ma la sua fama fu oscurata da quella di
Alexis; lasciò alcune opere sul magnetismo animale, sul mesmerismo e sulla chiaroveggenza.
(U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 375/376).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Dixon Jeane (n. 1915). Una delle più note sensitive americane viventi, detta la veggente di
Washington. Fin dalla fanciullezza ebbe visioni precognitive che si avverarono regolarmente; nel
1947 predisse l’assassinio di Gandhi, avvenuto nel gennaio del '48; nel 1956 avvertì che nelle
elezioni presidenziali del ’60 avrebbe vinto il partito democratico, ma che il nuovo presidente
sarebbe rimasto vittima di un attentato, e in realtà John F. Kennedy fu ucciso nel novembre del ’63;
predisse nel 1960 l’assassinio di Luther King, ucciso nell'aprile del '68, e, con due mesi di anticipo,
quello di Robert Kennedy.
La Dixon distingue queste predizioni a carattere profetico dalle numerose precognizioni di cui dà
prova nelle consultazioni private: a suo dire le prime consistono in visioni che le giungono dall'alto
e sono quindi ineluttabili, mentre le precognizioni sarebbero dovute alle sue capacità paranormali di
percepire i pensieri, i sentimenti e le «vibrazioni» altrui: queste ultime possono anche non avverarsi
qualora le condizioni psichiche del consultante cambiassero in seguito. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 386/387).
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Doten Lizzie (1828-1908). Medium americana a ispirazione: improvvisava davanti al pubblico
poesie di notevole valore, nello stile di poeti defunti. Nota è rimasta la lirica Resurrexi, che le
sarebbe
stata ispirata dallo spirito di Edgar Allan Poe e in cui lo stile e l'ispirazione di questo scrittore sono
evidenti. Nella seconda metà del secolo scorso questo tipo di medianità fu abbastanza diffuso in
America, dove numerosi sensitivi davano spettacoli di improvvisazione. La Doten, fino al 1880, fu
considerata la più dotata tra questo stuolo di improvvisatrici e improvvisatori, e lasciò due volumi:
Poesie della vita interiore (Poems front the Inner Life) e Poesie del progresso (Poems of Progress).
Dopo il 1880 ella si ritirò dall'attività medianica: le era ormai impossibile distinguere quando
l'ispirazione le proveniva dalla sua stessa personalità o quando sembrava avvenire l'intervento di
una personalità a lei estranea. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 393).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Dowden Hester, poi signora Travers-Smith. Medium inglese a scrittura automatica, attiva fra il
1914 e il 1935 circa. Donna di ottima cultura, ebbe un'interessante carriera come medium
professionista, in fasi successive caratterizzate dalla manifestazione di vari controlli. La prima di
queste entità si presentò nel 1914 col nome di Peter Rooney, un irlandese passato in America,
raccontando la sua triste vita e il suo suicidio, compiuto a Boston buttandosi sotto un tram. Sir
William Barrett fece ricerche in proposito e trovò che i fatti corrispondevano a verità ma non il
nome: Peter, interrogato, ammise di averlo cambiato non desiderando dare il suo nome vero. Con
lui avvennero interessanti esperimenti a occhi bendati con l'ouija e fenomeni telepatici.
La seconda entità controllo fu Eyen, che diceva di essere stato un sacerdote egiziano del tempio di
Iside all'epoca di Ramsete II. Era una personalità capricciosa che non tollerava la presenza di altre
entità, e bisognava spesso allontanarlo ipnotizzando la medium. Inoltre più volte le sue affermazioni
risultarono false. Il terzo controllo, Astor, affermava di essere la guida della signorina Cummins,
spesso presente alle sedute; si interessava soprattutto a lei e dimostrava buone doti di
chiaroveggenza e di precognizione. Una quarta entità si chiamava Shamar, era un indù e affermava
di essere il vero spirito guida della medium: la sua specialità era di procurare comunicazioni con
persone viventi addormentate; si dimostrò sempre veritiero e onesto. L'ultimo controllo fu
Johannes, uno studioso della biblioteca di Alessandria vissuto 200 anni prima di Cristo. Faceva
ragionamenti filosofici chiaramente influenzati dal neoplatonismo di Plotino. La sua personalità si
manifestò anche tramite Valiantine nel febbraio del 1924, alla presenza di Dennis Bradley, e fece
anche allusioni a discorsi tenuti con lui tramite la Dowden, che non era presente alle sedute di
Valiantine. A proposito di questi controlli, Sir William Barrett scrisse: «Sono fortemente propenso a
considerare alcuni di essi come entità psichiche distinte e non in tutti i casi semplici fasi della
personalità della medium».
Durante una seduta a cui era presente Nandor Fodor fu trasmesso il messaggio: «Pregate per Hugh
Lane», seguito dalla descrizione delle cause e delle circostanze della sua morte durante
l'affondamento del Lusitania. Quando furono pubblicati i nomi delle vittime del disastro, vi era tra
essi quello di Sir Hugh Lane, che la medium conosceva, pur ignorando che fosse in viaggio sul
Lusitania. Sir Hugh continuò a presentarsi in sedute successive pregando di comunicare alcune sue
disposizioni ai suoi esecutori testamentari. In circostanze simili la medium aveva avuto notizia
dell'affondamento del Titanic.
Tramite la Dowden, il rev. Bligh Bond ebbe comunicazioni relative alla Tavola Rotonda di Re Artù,
ai viaggi di san Filippo Evangelista, alle vicende dell'antica abbazia di Glastonbury. I messaggi
ricevuti furono da lei raccolti in tre volumi: Voci dal nulla (Voices front the Void, 1919); Messaggi
psichici di Oscar Wilde (Psychic Messages from Oscar Wilde, 1929), scritti con la stessa calligrafia
dello scrittore e ricchi di giudizi acuti e vivaci su vari autori; La vita eterna (The Eternai Life,
1933). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 393-394).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Duguid David (1832-1907). Famoso medium inglese che produceva una vasta gamma di fenomeni
fisici: raps, movimenti di oggetti, levitazione del suo corpo, mani spiritiche, profumi, voci dirette,
incombustibilità: una volta mise la mano in una stufa ardente, ne trasse un pezzo di carbone
incandescente e lo tenne fra le dita per cinque minuti. Ma soprattutto divenne celebre per i suoi
disegni e pitture automatici e diretti.
Era un ebanista di scarsa cultura e del tutto ignaro di disegno. Cominciò a dar prova delle sue
facoltà nel 1866 durante una seduta in casa di un editore di Glasgow, sua città natale, H. Nisbet: la
figlia del Nisbet, che era medium scrivente, gli mise una matita nella sinistra e poi posò su di essa la
propria mano destra; in queste condizioni David disegnò rozzamente un vaso con dei fiori. In
seguito si perfezionò: alternava grandi composizioni, disegnate o dipinte, con piccolissime
miniature che spesso dovevano essere osservate con una lente di ingrandimento e che venivano
eseguite al buio, per pittura diretta, mentre egli veniva tenuto dai presenti o addirittura legato sulla
sedia. Queste miniature apparivano dopo solo otto o dieci minuti, ancora fresche, su foglietti di cui
era stato strappato un angolo per poterli poi controllare e accertarsi che non fossero stati sostituiti
con altri già dipinti. Una volta la pittura sarebbe avvenuta su di un foglio chiuso in una busta
sigillata e su cui tre dei presenti tenevano le dita.
Un controllo del Duguid, che si faceva chiamare Marcus Baker, si dichiarò poi il pittore olandese
Jacob Ruysdaël (1636-1681): un grande quadro a cui David lavorò per quattro giorni, risultò essere
la copia di un’opera del Ruysdaël, La cascata. Nella copia mancavano alcune figure, che il controllo
disse essere state aggiunte in seguito da un altro pittore, cosa che risultò esatta.
Secondo il Podmore il segreto delle pitture del Duguid consisteva nel fatto che il medium non
permetteva ad alcuno di toccare i foglietti su cui apparivano le miniature e strappava lui stesso
l'angolo che doveva servire per accertarne l’identità: così facendo avrebbe abilmente sostituito al
foglio bianco quello che recava il dipinto già fatto, strappando da esso un angolo. Ma, a parte che il
Podmore fu presente a una sola seduta nel 1878 e che arrivò alla sua spiegazione solo alcuni anni
dopo, quando i suoi ricordi si erano probabilmente alterati anche in seguito all’ostinato desiderio di
trovare un trucco, abbiamo relazioni di testimoni oculari, come il Bond, i quali dichiararono che
l’angolo veniva strappato spesso, non dal Duguid ma da uno sperimentatore.
Nel 1869 intervenne nelle sedute un nuovo controllo, un certo Hafed, che sarebbe stato un principe
e mago persiano vissuto 1900 anni prima e che avrebbe addirittura guidato la spedizione dei tre
Magi alla grotta in cui era nato Gesù. In 46 sedute tra il 1870 e il ’71, Hafed dettò al Duguid un
intero romanzo storico, Hafed, principe di Persia, che venne pubblicato nel 1876 ed è ancor oggi
considerato una delle migliori opere letterarie ottenute in trance. In esso si descrivono la vita e i
costumi di antiche civiltà come la persiana, greca, egiziana, giudaica, babilonese, ecc.; si parla
dell’infanzia di Cristo e dei viaggi del Messia giovinetto, insieme con Hafed, in Persia, in India e in
altre regioni; si narra l'incontro di Hafed con San Paolo ad Atene, i suoi viaggi di propaganda
evangelica e infine la sua morte in un circo a Roma. Questo libro fu accompagnato da illustrazioni
ottenute medianicamente, alcune delle quali, però, risultarono copie delle illustrazioni della Bibbia
di famiglia del Cassell, cosa che suscitò polemiche. Nel 1887 seguì un altro romanzo storico:
Hermes, discepolo di Gesù.
Duguid fu anche medium fotografico e, come tale, fu pure contestato: alcune sue fotografie di spiriti
risultarono provenire da quadri più o meno noti. J. Traill Taylor, tuttavia, sostenne che queste
fotografie, per quanto sfuocate e spesso molto imperfette, non erano truccate. Nel 1905, ormai
settantatreenne, Duguid fu smascherato a Manchester: aveva prodotto pitture dirette già preparate.
Ma non era la prima volta che un medium in declino cercava di rimanere alla ribalta frodando, e
l’episodio non può essere invocato per mettere in dubbio tutta la sua carriera. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 398/399).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Duncan Helen Victoria. Medium scozzese a materializzazione, attiva fra gli anni Venti e gli anni
Trenta, e una delle più contestate. Chiusa in una tuta con le maniche cucite e cucita sulla schiena, e
legata strettamente alla sedia, produceva ectoplasma in abbondanza, fantasmi adulti e infantili
circondati da veli e spostamenti di oggetti che non erano a portata delle sue mani. Spesso, dopo la
seduta, fu trovata fuori dalla sua tuta mentre tutti i legami erano rimasti intatti. Studiata dal Price nel
National Laboratory of Psychical Research, da lui fondato, ottenne una relazione, pubblicata nella
rivista Light il 16 maggio 1931, non definitiva ma sostanzialmente favorevole; due mesi dopo, però,
in un articolo sul Morning Post, il Price denunciava i fenomeni della medium come «una delle più
abili frodi nella storia dello spiritismo». Aveva infatti accertato che l'ectoplasma era pasta di legno
mista a chiara d'uovo montata, e i fantasmi rozzi ritratti avvolti in leggere garze, le cui mani erano
guanti di gomma. Inoltre un esame ai raggi X rivelò che la Duncan inghiottiva ciò che le sarebbe
servito nelle sedute per poi rigurgitarlo al momento opportuno. I difensori non mancarono: il dott.
Montague Rust sostenne che si trattava di accuse tendenziose; il famoso prestigiatore Will Goldston
affermò di avere assistito a varie sedute con la medium e che con nessun trucco si sarebbero potuti
ottenere gli stessi risultati. Il nostro De Boni affermò l'impossibilità di scorgere pasta di legno e
leggere garze nello stomaco della medium per mezzo dei raggi X, se prima non le era stato
somministrato del solfato di bario. Ma il 5 gennaio 1932, il fantasma materializzato del suo
controllo, Peggy, afferrato dalla signorina Maule, si rivelò essere la stessa Duncan. In seguito a ciò
J.B. M'Indoe, presidente della Spiritualists National Union, affermò su Light di non avere alcun
dubbio che la frode era stata «deliberata, conscia e premeditata». Nel processo che ne seguì, la
Duncan, sebbene si pronunciassero a suo favore vari testimoni tra cui E. Oaten e Montague Rust,
che descrisse singolari fenomeni di semimaterializzazione di cui era stato testimone, fu condannata
a una multa e a un mese di carcere. (R.)
Fonte: Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Eddy Horatio e William. Fratelli americani, noti fra il 1870 e l’80 per i loro fenomeni di
materializzazione. Semplici contadini, non si allontanarono mai molto dal loro villaggio di
Chittenden, nel Vermont. I fenomeni si manifestarono in loro fin dall'infanzia, e i due fanciulli
furono allora vittime del fanatismo del padre, il quale, per svegliarli dalla trance, non esitava a
gettare loro addosso acqua bollente o a bruciarli con carboni accesi; in seguito pensò
bene di sfruttarli facendoli operare come medium per denaro. Nelle mani di rozzi sperimentatori,
che li legavano crudelmente e sigillavano i nodi con ceralacca ardente in tale abbondanza da
ustionarli seriamente sulle braccia e sulle gambe, i due giovani svilupparono una medianità
scarsamente controllata, spesso violenta e brutale.
Nel 1874 il colonnello Henry Olcott, inviato dal Daily Graphic di New York, si recò nel loro
villaggio per studiarli e vi si trattenne per dieci settimane: espose poi le sue esperienze in quindici
articoli che vennero in seguito inseriti nel volume Gente dell'altro mondo (People from the Other
World). L’Olcott riferisce di avere osservato, in quelle dieci settimane, circa un centinaio di
fantasmi fra cui i più frequenti erano un gigante indiano, Santum, e una donna indiana che si faceva
chiamare Honto; giunse a misurare l’altezza e il peso di questi fantasmi, che variavano
regolarmente dall’uno all’altro, e ne notò anche la diversità di lineamenti, di sesso e di razza,
giungendo alla conclusione che non si poteva pensare a un camuffamento del medium. Chi
produceva queste materializzazioni era William, che rimaneva dietro la tenda del gabinetto
medianico; Horatio era sempre in vista fuori dalla tenda che non formava un gabinetto vero e
proprio non giungendo fino al soffitto. Dietro di essa si udirono più volte suoni di strumenti
musicali che non esistevano e si vedevano sporgere dall’alto mani e braccia spiritiche. Una volta
esplose lo strepito di una frenetica danza indiana che fece tremare il pavimento, accompagnata da
urla bestiali. Le conclusioni a cui giunse l’Olcott furono tuttavia molto caute.
Anche C.C. Massy studiò i due fratelli per una quindicina di giorni, e la sua relazione è molto meno
pittoresca: egli vide solo dei volti indistinti sporgersi dalla tenda, e in essi i presenti si sforzavano di
riconoscere un loro parente o conoscente defunto. Il Podmore, su questa base, considera del tutto
immaginario il racconto dell’Olcott, che fu anche astiosamente criticato dal famoso medium Home,
nel suo libro Luci e ombre dello spiritismo (Lights and Shadows of Spiritualism, 1877). Il Fodor
considera invece sincera la relazione dell’Olcott ed esprime l'opinione che i fratelli Eddy fossero
dotati di una vera e potente medianità. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 408/409).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Edmonds Laura. Figlia del precedente, è rimasta famosa per i suoi fenomeni di xenoglossia.
Questa capacità le si manifestò una domenica in cui suo padre aveva riunito nella sua casa alcuni
amici e conoscenti, fra i quali un greco, un certo Evangelides, che era giunto lì per la prima volta
con una lettera di presentazione. Improvvisamente Laura, che sembrava assorta, cominciò a parlare
in greco moderno, con voce non sua, all’Evangelides, il quale scoppiò in lacrime. Il giudice
Edmonds lo trasse allora in disparte per chiedergli che cosa gli fosse stato comunicato, e l'altro gli
rispose che la giovane, parlando con la voce di un suo caro amico defunto, lo aveva avvertito che
suo figlio era morto. Il giorno dopo giunse la conferma.
In seguito, Laura Edmonds, che oltre all’inglese conosceva solo un poco di francese, in stato di
trance parlò correntemente varie lingue diverse fra cui lo spagnolo, il francese, il greco, l’italiano, il
portoghese, il latino e vari dialetti indiani. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 410).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Edwards Harry (1893-1976). Guaritore inglese fra i più famosi, fondatore della National
Federation of Spiritual Healers e del giornale The Spiritual Healer. Nel 1935 un medium gli disse
che il suo compito era di lenire le sofferenze dei malati: fin allora aveva ignorato di possedere
facoltà guaritrici. Provò a concentrarsi su di un paziente e il tentativo ebbe successo; da quel
momento si dedicò tutto alla sua nuova missione. Suo continuo intento fu di far della guarigione
paranormale una professione riconosciuta affiancandola a quella del medico: collaborò spesso con
medici e chirurghi, tenne corsi per guaritori, si esibì pubblicamente e con successo per dar prova di
una facoltà che può a buon diritto integrare le cure della medicina ufficiale. E, se non riuscì a
ottenere il riconoscimento giuridico della professione, potè indurre gran parte dei medici inglesi a
un atteggiamento più aperto nei confronti delle cure paranormali. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 410).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Eglinton William (n. 1857 e attivo fin verso il 1900). Famoso e quanto mai discusso medium
inglese: se tutti i fenomeni che gli sono attribuiti fossero autentici sarebbe stato probabilmente il
maggior medium di tutti i tempi. Aveva diciassette anni quando suo padre cominciò a interessarsi di
spiritismo, e, per desiderio di lui, il giovane, sebbene scettico, cominciò a partecipare alle sedute.
Manifestò subito poteri medianici ottenendo fenomeni di psicocinesi e di raps sotto la guida di
entità spiritiche. A diciotto anni divenne medium di professione e fu subito fra i più ricercati. Nel
1876 l'arcidiacono Colley così descriveva nello Spiritualist le sue levitazioni: «Il medium in trance
fu portato più volte sul tavolo da un potere invisibile, fino a toccare con i tacchi la testa del dott.
Malcolm. Poi fu portato fino al punto più lontano della stanza da pranzo, e infine, dopo aver
fluttuato tutt’in giro come una cosa senza peso, fu deposto delicatamente sulla sua sedia». Nello
stesso anno il Daily Telegraph parlava di scritture dirette da lui ottenute.
I suoi fenomeni di materializzazione erano straordinari e, fatto molto raro, avvenivano in piena luce
e anche all'aperto. Il dott. Nichols scrive: «Per quattro volte ho visto una forma vestita di bianco al
fianco di Willie Eglinton... ho visto Joey (una delle guide del medium) vicino a lui e lo ho udito
parlare con lui in una stanza bene illuminata mentre Eglinton si trovava fra noi e non era in trance».
E Epes Sargent descrive la materializzazione osservata da lui e da altri testimoni, in un giardino,
dove nessuna mistificazione era possibile, di quattro personaggi completi, formatisi da una bianca
nube di vapori, vestiti di bianco, i quali passeggiarono lungo un prato, si avvicinarono ai presenti e
parlarono loro. Uno di essi gli prese il cappello, se lo mise in testa e, dopo essersi allontanato, tornò
a riportarglielo. Il Farmer, che fu il biografo del medium, afferma che un’altra delle sue guide, Abdu-
lah, un arabo, si materializzò più volte, adorno di splendidi gioielli che faceva esaminare ai
presenti; lo stesso autore descrive come avvenivano in genere le materializzazioni, che si formavano
gradualmente, in piena luce, da masse ectoplastiche fuoriuscite dal medium e cadute sul pavimento,
dove a poco a poco aumentavano di volume e prendevano forma davanti agli spettatori. In queste
condizioni ogni trucco sembrava impossibile, ma ecco, nel 1878, una prima accusa: durante una
seduta, l’arcidiacono Colley taglia un lembo della veste e un ciuffo di barba a una forma
materializzata e i due frammenti si adattano perfettamente a un drappo di mussolina e a una barba
finta che vengono trovati nella valigia del medium. Il consiglio della British National Association of
Spiritualists ordina un'inchiesta che assolve Eglinton da ogni accusa perché non era risultata alcuna
diretta prova dell'imbroglio. Poco prima di questo incidente, nel marzo del 1878, il medium, durante
una seduta in casa della signora Macdougall Gregory, era stato trasportato, attraverso il soffitto,
dalla stanza della seduta in una stanza del piano superiore.
Nel luglio del 1878, Eglinton lascia l’Inghilterra per il Sud Africa, dove è stato invitato dal dott.
Hutchinson, e dove dà numerose sedute di cui vennero fatte relazioni. Tornato in Inghilterra l'anno
dopo, riprende presto i suoi viaggi: a Bruges dà sedute col colonnello Lean e con sua moglie, la
famosa Florence Marryat, in una casa infestata, e riesce infine a placare lo spirito infestatore; in
Svezia, a Stoccolma, in una serie di diciannove sedute è studiato da uomini di scienza che dànno
una relazione a lui favorevole; e convincenti sembrano essere le sedute avvenute all’università di
Upsala e poi quelle di Danimarca, Germania e Boemia. Tornato in Inghilterra, per invito della
Psychological Society, dà sedute riuscite all’università di Cambridge, dove opera legato con
manette a uno dei presenti. Ma era il periodo in cui Florence Cook era stata smascherata da Sir
George Sitwell (gennaio 1880) e l’ambiente era nettamente ostile ai fenomeni, così che, nel marzo,
Eglinton tornava in Germania, a Lipsia, dove il barone von Hoffman lo ingaggiò per farlo studiare
dal prof. Zöllner e altri universitari. Con lo Zöllner diede venticinque sedute, tutte positive:
purtroppo la morte impedì all’investigatore di pubblicarne la relazione. A Vienna diede una trentina
di sedute col barone von Hellenbach, che ne discusse i risultati nella sua opera Pregiudizi umani.
Passato a Monaco, dove fece esperimenti di musica medianica, fu oggetto di nuove accuse: venne
scoperta nella stanza delle sedute una raganella meccanica, e tracce di nerofumo, di cui erano stati
cosparsi gli strumenti musicali, furono trovate sulla sua faccia e sulle sue mani. Ma si seppe poi che
la raganella era stata portata da uno dei presenti in vista di una possibile esperienza, e gli
esperimenti del Crawford dimostrarono in seguito che polveri colorate con cui l’ectoplasma veniva
a contatto si potevano ritrovare sul corpo del medium nei punti in cui l’ectoplasma stesso vi
rientrava.
Nel 1881 Eglinton è negli Stati Uniti e poi in India, per invito di J.G. Meugens. Qui si manifesta un
fenomeno rimasto unico: lettere scritte a Calcutta vengono trasportate dagli «spiriti» a Londra e
tornano poco dopo con la risposta. Il prestigiatore Harry Kellar sfida il medium, ma deve
riconoscere che i fenomeni di lui non possono essere riprodotti con la sua arte. Tuttavia durante il
suo viaggio di ritorno in Inghilterra, nell’aprile del 1882, avviene un incidente: una sua lettera
indirizzata alla signora Blavatsky, che era a Bombay e a lei misteriosamente pervenuta dalla nave in
cui navigava il medium, risultò essere stata rilasciata dal medium stesso, prima della sua partenza,
alla fondatrice della teosofia.
Nel 1884 hanno inizio i celebri fenomeni di scrittura diretta su lavagne, a cui si volge adesso la sua
principale attività. In genere l’esperimento si svolgeva così: lo sperimentatore scriveva o faceva
scrivere su di una lavagna una domanda, anche in lingue straniere come il francese, lo spagnolo e il
greco; messa la lavagna sotto un tavolo, da sola o legata a un’altra lavagna a essa sovrapposta, con
un pezzetto di gesso, dopo poco appariva su di essa, o sulla faccia interna dell’altra lavagna, la
risposta nella stessa lingua. Sedute quasi quotidiane diedero sempre risultati positivi. Nel 1885
Eglinton era a Parigi dove questi suoi esperimenti di scrittura diretta furono studiati dal Richet, il
quale scrisse: «Tracciai sulla lavagna un disegno in modo che Eglinton non potesse vedere. La
lavagna fu rovesciata e vi fu posto sopra un gessetto. Io la tenni in mano, sotto il tavolo, mentre
Eglinton teneva l’altro estremo. Dopo due o tre minuti fu riprodotta una strana copia del mio
disegno, ma penso che un abile illusionista avrebbe potuto fare altrettanto». Altre esperienze del
genere vennero condotte a Vienna davanti al Du Prel.
Nel 1886 la signora Mary Burchett otteneva da lui trentaquattro autografi, in scrittura diretta,
apparentemente provenienti da un suo amico austriaco morto tre anni prima, in tedesco, lingua che
Eglinton non conosceva e nella stessa calligrafia del defunto. Ma lo stesso anno la Società per la
Ricerca Psichica si metteva decisamente contro di lui. Uno dei suoi membri, S.J. Davey, nel volume
IV dei Proceedings, svelò i trucchi di cui Eglinton si sarebbe servito e con i quali egli aveva
eguagliato i fenomeni di lui. Questi trucchi sarebbero consistiti sostanzialmente nel sostituire le
lavagne con altre su cui era già stata scritta la risposta alle domande, o nello scrivere, sotto il tavolo,
per mezzo di un gessetto fissato a un ditale. Ma in realtà molti fenomeni non potevano essere
assolutamente spiegati con queste frodi piuttosto elementari, e un altro prestigiatore, il «prof.
Hoffmann», confermò che il più abile illusionista non sarebbe stato capace di eguagliare le
esibizioni del medium.
Nel 1887 troviamo Eglinton in Russia, dove si produce davanti allo Zar con fenomeni di levitazione
e di scrittura diretta: alla sua partenza l'imperatore gli farà dono di due anelli di grande valore. Negli
anni seguenti sembra che i poteri del medium siano andati diminuendo e scarse notizie abbiamo di
lui. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 414/415).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Emmerich, Anna Katharina (1772-1824). Mistica tedesca; monaca agostiniana, fu una delle
figure di maggior spicco nella rinascita cattolica, in Germania, agli inizi dell’Ottocento. Basti
ricordare che ebbe a discepolo il poeta Clemans Maria Brentano, il quale ne raccolse la biografia e
l'insegnamento nell'opera La dolorosa passione di Nostro Signore Gesù Cristo nelle meditazioni
della beata A.K. Emmerich (Das bittere Leiden unseres Herrn Jesu Christi nach den Betrachtungen
der gottselingen A.K. Emmerich, 1883). E' grazie a questa testimonianza che si hanno precise
notizie intorno alle visioni avute dalla religiosa. Da ricordarsi anche che nel 1812 ricevette le
stigmate, nel corso di un’esperienza estatica particolarmente sofferta. (A.C.A.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 425).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Englebrecht Hans. Mistico tedesco vissuto nel XVII secolo, che, in seguito a una malattia,
acquistò poteri paranormali. Aveva visioni celesti, udiva musiche angeliche, che furono percepite
anche da una devota vedova sua vicina, digiunava per intere settimane rimanendo in stato estatico e
dimostrò che questi digiuni erano genuini facendosi chiudere in prigione per una decina di giorni.
Faceva predizioni e profezie: nel 1625, una notte ebbe la visione della rivoluzione francese e udì
una voce che lo invitava ad alzarsi e scrivere quello che aveva visto; tardando a eseguire l'ordine, si
sentì colpire violentemente sul volto e gliene rimase a lungo il livido. Un’altra volta un soldato lo
percosse sulla testa con l’asta dell’alabarda con tal forza da spezzarla, ma egli non ne riportò alcun
danno. Pubblicò le sue visioni nel 1640. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 429).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Erto Pasquale (n. 1895). Medium italiano specializzato nella produzione di fenomeni luminosi, ma
alla cui presenza avvenivano anche altre manifestazioni medianiche di tipo fisico (venti freddi,
telecinesi). Sperimentato a Parigi nel 1924 presso l’Institut Métapsychique International, vi
produsse lampi luminosi anche assai estesi, globi di luce di vario colore, ecc. Ma in quella
occasione, e in altre successive (tra cui una seduta alla Sorbonne), furono trovati nel lavabo dove si
era lavato le mani, o addirittura nel suo vestito, dei pezzetti di ferrocerio (la sostanza con cui si
fanno le pietrine dei comuni accendisigari). Si concluse così che i fenomeni di Erto erano null’altro
che trucchi, senza preoccuparsi delle disparità fra le luci che si possono ottenere con una pietrina da
accendisigaro, e quelle tanto più cospicue e di diverso tipo che il medium produceva. Dopo altre
sedute non rigorose a Napoli, o inconcludenti a Londra (con Harry Price, al National Laboratory of
Psychic Research), Erto si sottopose a Roma a otto esperienze promosse da Emilio Servadio,
coadiuvato da alcuni collaboratori (tra cui gli psicanalisti Edoardo Weiss e Nicola Perrotti). In
condizioni assai rigorose di controllo (Erto veniva spogliato interamente prima delle sedute, subiva
una visita medica, indossava un pigiama fornito dagli sperimentatori, ecc.), si produssero importanti
fenomeni luminosi, e in più d’una occasione. Erto si liberò istantaneamente da legami e
impedimenti vari. I controlli compresero l’occasionale ingessatura delle mani e avambracci del
medium, la sua chiusura sino al collo in un sacco, ecc. Oltre ai fenomeni predetti, si ebbero anche
abbassamenti di temperatura e manifestazioni telecinetiche, tra cui lo squassamento di una porta in
piena luce.
Sembra dunque assodato che Erto possedesse genuine facoltà medianiche, malgrado gli insuccessi e
le disavventure di Parigi e di Londra, e sebbene non si possa escludere che in taluni casi ricorresse a
trucchi: cosa, d’altronde, comune a molti soggetti medianici, come i provetti parapsicologi ben
sanno. (E.S.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 440/441).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Estebany Oskar (n. 1897). Guaritore di origine ungherese, che ha raggiunto molta notorietà in
Canada. Durante la prima guerra mondiale, quando era tenente di cavalleria nell’esercito ungherese,
notò che i cavalli malati guarivano più facilmente se venivano da lui massaggiati; ma solo nel 1940
cominciò ad applicare a persone sofferenti le sue doti di guaritore con l’appoggio di alcuni medici
ungheresi disposti a controllare le sue cure. Emigrato in Canada, divenne presto famoso. Il dott.
Barnard Grad, assistente al dipartimento di psichiatria della McGill University di Montreal, in
collaborazione col dott. Remi Cadoret della Winnipeg Medical School, iniziò con lui, nel 1960, una
serie di esperimenti e potè stabilire che piccole ferite praticate sulla pelle di topi da laboratorio, le
cui gabbie venivano tenute fra le mani del guaritore per venti minuti, due volte al giorno, guarivano
più rapidamente di quelle, identiche, praticate su topi non sottoposti a quel trattamento, anche se le
gabbie di questi ultimi venivano tenute nelle mani di studenti di medicina scelti a caso. In seguito il
Grad provò l'influenza di Estebany sulla crescita di semi d’orzo in un semenzaio da laboratorio: i
semi su cui il guaritore teneva le mani, senza toccarli, per un certo tempo ogni giorno, crebbero più
in fretta di altri non trattati. I successi furono anche più notevoli se i semi, tanto quelli trattati quanto
quelli non trattati, venivano fatti crescere in terreno essiccato in forno e con acqua insufficiente: i
semi non trattati stentavano a crescere o morivano, quelli trattati crescevano. Infine il Grad potè
dimostrare che i semi traevano vantaggio anche se non venivano trattati direttamente e il guaritore
si limitava a tenere fra le mani le bottiglie chiuse contenenti l’acqua con cui dovevano essere
innaffiati.
In seguito Estebany fu studiato da altri sperimentatori, fra i quali Justa Smith, direttrice del
dipartimento di chimica e biologia al Rosary Hill College di Buffalo, la quale dimostrò che, sotto
l'influenza di Estebany, la tripsina, un enzima che, nell’organismo umano e di altri animali, riduce le
proteine in polipeptidi, accelerava la sua attività corrispondendo a un campo magnetico di 13.000
gauss. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 449/450).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Everitt, Signora (1825-1915). Medium inglese non professionista. Moglie di un ricco sarto,
Thomas Everitt, iniziò le sedute nel 1855, ma raggiunse la fama solo nel 1867, quando, cadendo in
trance per la prima volta, produsse il primo fenomeno di voce diretta in Inghilterra facendo
provenire da un tubo di cartone le voci delle sue guide, «John Watts» e «Znippy», un isolano dei
mari del sud. Durante le sue sedute avvenivano anche spostamenti di oggetti, fenomeni luminosi e,
soprattutto, scrittura diretta. Morel Theobald, un amico degli Everitt, riferisce che durante le sedute
si sentivano venti freddi, profumi e rumori simili a quelli dell’ago del telegrafo. Sempre secondo il
Theobald, la medium era anche capace di psicometria: caduta in trance dopo che le era stata posata
sulla fronte una pietra, descrisse scene con mostri preistorici e cataclismi antidiluviani. Il Theobald
e il marito della medium affermano che le frasi in scrittura diretta venivano tracciate in caratteri
fitti, minuti e regolari alla velocità di 100-150 parole al minuto, e, come notò anche il Crookes, sul
retro della carta, per quanto sottile essa fosse, non si scorgeva alcun segno della punta della matita.
E. Dawson Rogers riferisce in una sua lettera di avere chiesto alla medium, durante una seduta, di
chiarirgli la differenza fra «volontà» e «intelletto»: ebbe per scrittura diretta una risposta di 150
parole che risultò tolta, quasi esattamente, da uno scritto di Swedenborg. Molto spesso le frasi
prodotte per scrittura diretta risultarono tratte da vari autori: in una seduta in cui erano presenti il
Crookes e l’avvocato Cox fu trascritto un verso latino di Aulo Gellio. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 451/452).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Fancher Mollie (1849-1910). Sensitiva americana. Nel 1866, a diciassette anni, divenne cieca e
invalida in seguito a due gravi incidenti. Totalmente paralizzata, rimase per nove anni a letto, con le
membra contratte, volta sul fianco destro, senza prendere cibo: tutte le funzioni vegetative vennero
sospese e talora veniva meno anche il battito cardiaco mentre il suo corpo diventava freddo eccetto
la zona attorno al cuore. In questo stato si manifestò in lei una nuova personalità che compiva
graziosi lavori di fantasia con le mani rattrappite, scriveva benissimo, leggeva libri chiusi e nascosti
sotto il cuscino, distingueva i colori al buio, ritrovava oggetti perduti e aveva singolari fenomeni di
chiaroveggenza viaggiante. Secondo la testimonianza dell'astronomo Henry M. Parkhurst, riuscì a
leggere una lettera fatta a pezzi, tratta dal cestino della carta straccia e chiusa in una busta sigillata.
Dopo nove anni, tornò la personalità precedente e cessò la rigidità muscolare, ma la Fancher andò
soggetta a intermittenti crisi convulsive, negli intervalli fra le quali si manifestavano altre
personalità: Sumbeam, Idol, Rodebud, Ruby e Pearl, le quali litigavano continuamente fra loro
alternandosi fino a cinque volte per notte. La sua singolare storia fu narrata dal giudice Abram H.
Dailey nel libro Mollie Fancher (1894). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 462/463).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Faraone Eugenio (n. 1901). Medium italiano a scrittura automatica, automatismo parlante,
xenoglossia e, soprattutto, pittura paranormale. Cominciò a dipingere in stato di semi-trance nel
1949 producendo per lo più paesaggi e figure di animali e seguendo vari stili e varie tecniche. Le
sue opere non mancano di valore artistico, ma più che paranormali o medianiche, sembrano essere
al limite del normale; dipingeva sotto l’impulso di una forte ispirazione che lo costringeva talora ad
alzarsi di notte per lavorare, ma era cosciente di quello che faceva, anche se non aveva mai studiato
pittura né aveva mai desiderato dipingere fino ai quarantotto anni. (R. )
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 471).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Farley Fran. Sensitiva americana, attiva da circa un trentennio, nota per le sue doti di psicoscopia,
chiaroveggenza, telepatia, precognizione, radiestesia,nonché per diagnosi chiaroveggenti
confermate da una settantina di medici. E' stata studiata, fra gli altri, dallo scrittore inglese Aldous
Huxley. Recentemente si è esibita dinanzi al dott. Norman Emerson dell'università di Toronto, e al
geologo e archeologo Jeffrey Goodman in esperimenti di radiestesia su mappe per l’individuazione
di territori archeologici, e di psicoscopia su reperti archeologici, durante i quali rievocò l’incontro
dell’esploratore francese Samuel Champlain con gli Indiani Irochesi nel 1608, dando notizie che
coincidevano con la relazione scritta della spedizione, da lei certamente ignorata. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 471/472).
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Fidani Demofilo (1914-1994) - Fonte: http://www.demofilofidani.net/
"La morte fisica non mi fa paura. So perfettamente che il mio spirito continuerà a vivere nell'altra
dimensione, ricco delle mie esperienze e con il bagaglio dei miei errori che dovrò correggere e
rivedere." (dal testamento spirituale di Demofilo Fidani, 1994)
Demofilo Fidani
Demofilo Fidani nasce l'8 febbraio 1914 su un piroscafo diretto in Sardegna.
E' stato pittore - come più di ogni altra cosa amava definirsi - sceneggiatore e regista
cinematografico (chi non ricorda la serie di Sartana!). Amico di Federico Fellini, per la sua lunga
attività gli venne conferita, nel 1975, la medaglia d'oro "Una vita per il cinema".
Appassionatosi allo studio del paranormale con l'amico Renato Piergili, scoprì nel 1936 la sua
medianità. Ha concluso la sua esperienza terrena nel 1994.
IL MEDIUM
Demofilo Fidani è un nome ormai noto a tutti gli appassionati e agli studiosi di medianità e di
fenomeni paranormali. Demofilo è forse l'ultimo dei grandi medium "ad effetti fisici", l'ultimo
anello di una catena che si è allungata per generazioni e generazioni e che sembra ormai sul punto
di estinguersi. Introdotto da un amico medico (Renato Piergili) alle pratiche spiritualistiche, scoprì
di possedere grandi qualità medianiche, che affinò con umiltà e con passione fino ad ottenere
risultati stupefacenti. Dalle prime interrogazioni sulla veridicità delle manifestazioni provenienti da
un'altra dimensione, fino alla medianità vissuta in prima persona, l'itinerario spirituale di questo
grande personaggio si è arricchito di esperienze straordinarie e illuminanti.
Nella sua abitazione, dove regolarmente si tenevano le sedute, le penne scrivevano da sole i
messaggi più svariati, si potevano ascoltare le rare "voci dirette", si poteva assistere a fenomeni di
materializzazione. Per questo, come ha affermato Massimo Inardi che ebbe occasione di partecipare
ad alcune riunioni, la medianità di Fidani è una di quelle che rimarranno nella storia della
parapsicologia, sia per il modo con cui si estrinseca, sia per i fenomeni che essa produce e che non
hanno niente da invidiare ai celebri medium del passato.
Tutta la fenomenologia fu anche studiata a fondo da Ian Stevenson. A parte i fenomeni fisici, che
possono colpire l'attenzione e alzare il velo su possibili nuovi orizzonti, quello che più conta è il
contenuto intellettivo delle manifestazioni medianiche, una serie di insegnamenti che si collegano
alla morale universale. Dopo più di cinquant'anni di attività nel mondo dello spiritualismo,
Demofilo Fidani, che aveva a lungo difeso la sua riservatezza, decise di divulgare le sue esperienze
personali per comunicare ad altri il significato della sua lunga ricerca.
Nei suoi lunghi anni di attività Demofilo Fidani ha ricevuto un'enorme quantità di lettere e di
richieste di persone che cercavano un contatto con i loro cari che si erano "manifestati". Fidani ha
sempre cercato di esaudire ogni richiesta, di aiutare senza mai chiedere niente in cambio e spesso ha
portato serenità e consolazione, gioia e speranza.
Sulla medianità di Fidani andrebbero scritti interi volumi come ha rilevato Manuela Pompas, ma ciò
che più conta è l'esperienza interiore, il contatto che ciascuno, nel momento in cui vive l'evento
medianico, ottiene tra la coscienza e l'anima: vivere certe esperienze può cambiare una vita.
Varcati i settant'anni, Demofilo accantonata la sua lunga attività di regista cinematografico ma non
quella di pittore, che lo aiutava ad esprimere la sua sensibilità artistica, continuò a diffondere il suo
messaggio con immutato impegno e rinnovata energia. Tutti ormai conoscevano Demofilo Fidani.
Era bello incontrarsi con lui e vederlo puntualmente arrivare con il suo classico cappello di paglia
ed il bastone, accompagnato dalla sua cara moglie Mila, a tutti i convegni di parapsicologia e di
spiritualismo.
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Fisher Doris. Soggetto studiato per molti anni, tra la fine del secolo scorso e gli inizi del nostro, da
Franklin Prince per gli imponenti fenomeni di personalità alternanti che presentava. A tre anni
Doris, in seguito a un trauma che le procurò una violenta emozione, presentò una seconda
personalità che si diede il nome di «Margherita» e che, col tempo, parve più intelligente di Doris,
era consapevole dell’esistenza di lei, mentre Doris la ignorava, ed era di carattere molto diverso.
Ma, dopo i dieci anni, lo sviluppo mentale di «Margherita» si arrestò e, quando Doris ebbe
raggiunto i 22 anni, «Margherita» scomparve. Frattanto, però, essa aveva dato origine a una terza
personalità che, poiché si manifestava regolarmente durante il sonno di Doris, con caratteri di
incorporazione più che di alternanza, fu chiamata «Margherita la dormiente»; questa appariva del
tutto indipendente da Doris e si considerava il suo spirito guida con l’incarico di proteggerla. Una
quarta personalità apparve quando Doris ebbe compiuto i sedici anni: era un personaggio isterico e
smemorato con crisi di catalessi e di letargia, e per questo fu chiamata «Doris la malata»;
«Margherita», per punirla della sua indolenza, le strappava i capelli e la graffiava (ossia costringeva
«Doris la malata» a strapparsi i capelli e a graffiarsi). Una quinta personalità apparve infine quando
Doris aveva 17 anni: questa sarebbe stata la Doris reale, ma ormai appariva molto di rado,
manifestandosi durante il sonno e chiamata per questo «Doris reale la dormiente».
A 21 anni «Doris la malata» scomparve; a 22 anni scomparvero «Margherita» e «Doris reale la
dormiente». Così la vera Doris potè riprendere la sua personalità mentre, in stato di sonno o di
trance, continuò a manifestarsi «Margherita la dormiente». Il Prince. che aveva adottato Doris
(Doris Fisher è uno pseudonimo datole da lui), giunse alla conclusione che «Margherita», «Doris la
malata» e «Doris reale la dormiente» erano personalità dissociate della vera Doris, mentre la terza
personalità presentatasi, «Margherita la dormiente», sarebbe stata un’entità spiritica incorporatasi
nel soggetto, poiché il suo carattere non poteva essere psicologicamente integrato con quello di
Doris. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 484/485).
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Fletcher John William (1852-1913). Medium e chiaroveggente americano fra i più discussi, tipico
rappresentante, insieme, a esempio, all'Eglinton e allo Slade, di quel gruppo di medium inglesi e
americani che, fra il 1870 e il '90, alternarono successi e disastri, soggetti ai riconoscimenti e alle
accuse più gravi. Figlio di una sensitiva, dimostrò fin da ragazzo doti chiaroveggenti fra la
perplessità dei suoi insegnanti che, talora, lo sentivano recitare brani storici o scientifici che nessuno
gli aveva insegnato. Già a 17 anni, in stato di trance, teneva conferenze su argomenti di cui, da
sveglio, non aveva la minima nozione. Verso i vent'anni sposò Susie Willis, che presentava gli stessi
fenomeni, e, nel 1873, i due iniziarono insieme la carriera di medium professionisti. Aveva per
controllo una ragazza indiana. «Winona», che alcuni sostennero di avere visto materializzarsi.
Nel 1877 i Fletcher si recarono in Inghilterra, ma furono accolti assai freddamente a causa della
generale diffidenza che si nutriva allora per i medium americani in seguito al processo Slade,
avvenuto l'anno prima. Per nulla scoraggiato, il Fletcher accettò di essere esaminato durante sedute
in casa della medium Guppy, alla British National Association of Spiritualists e alla Dalston
Association. Florence Marryat riferisce delle sue straordinarie capacità chiaroveggenti
attraverso «Winona», sia nel passato sia nel futuro, da lei accertate nel 1879.
Nel 1881 la signora Fletcher fu condannata a un anno di lavori forzati per essersi appropriata
indebitamente dei beni della signora Hart Davies, una donna debole di mente che, a quanto
sosteneva l'accusata, era ricorsa a lei per aiuto, era stata da lei accolta in casa propria e l'aveva
pregata insistentemente di occuparsi dell'amministrazione delle sue proprietà. Il Fletcher era allora
in America e non tornò più in Inghilterra per non subire la stessa sorte della moglie. Passò gli ultimi
anni facendo il chiromante a New York e morì di un colpo apoplettico nel giugno del 1913 quando
la polizia fece irruzione in casa sua con un mandato di arresto. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 489).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Flint Leslie
"Credo di poter dire con certezza che sono il medium più esaminato che ci sia
mai stato in questo Paese ... Sono stato rinchiuso, legato, sigillato, privato della
possibilità di parlare, immobilizzato, ma le voci hanno continuato a comunicare i
loro messaggi sulla vita eterna"
Leslie Flint
I medium a voce diretta possiedono una dote rara. In loro presenza è possibile sentire i
"defunti" che parlano con la loro voce; essi non utilizzano la cassa o gli organi vocali del
medium, ma parlano attraverso una cassa vocale artificiale costituita da ectoplasma (per una
fotografia del medium Jack Webber che mostra una cassa vocale ectoplasmatica).
Uno dei più grandi medium a voce diretta del Regno Unito è stato John Sloan. Per molti anni,
senza ricevere denaro, tenne sedute medianiche per piccoli gruppi di amici. Uno dei suoi
partecipanti più assidui fu Arthur Findlay il quale, prima d'incontrare Sloan, era un
intermediatore finanziario agnostico. Findlay si convinse quando, attraverso Sloan, udì la
voce del padre e di un amico di famiglia, entrambi defunti, che gli comunicarono delle
informazioni non note ad alcuna persona vivente. Findlay iniziò uno studio monumentale
sulla scienza metafisica e produsse il classico On the Edge of the Etheric (Findlay 1931),
un'analisi scientifica della comunicazione con le entità dell'Aldilà.
Leslie Flint
In epoca recente, un altro medium a voce diretta, sottoposto ad esami molto accurati, è stato
Leslie Flint. In sua presenza, mentre era in trance, e aveva la bocca sigillata da nastro adesivo
o piena d'acqua:
sono state registrate su nastro a futura memoria migliaia di voci diverse
appartenenti a persone disincarnate che parlavano in dialetti differenti, in lingue
straniere a me sconosciute e non più parlate su questa terra (Flint 1971: 170).
Nella sua autobiografia Voices in the Dark (Voci nel Buio) Flint dice di essere stato
"rinchiuso, legato, sigillato, privato della possibilità di parlare, immobilizzato, ma le voci
hanno continuato a parlare della vita eterna" (Flint 1971: 169). Flint afferma di avere tenuto
sedute medianiche estemporanee in camere d'albergo, in appartamenti di estranei, in Paesi
stranieri, in aule, teatri e chiese.
Lo Psychic News del 14 febbraio 1948 riporta in dettaglio un esperimento durante il quale
egli tenne una seduta con le labbra sigillate da nastro adesivo, con delle bende strette intorno
al nastro adesivo e con le mani e le gambe legate a una sedia. Gli osservatori conclusero che,
nonostante le succitate restrizioni, le voci iniziarono presto a parlare con la solita chiarezza,
persino ad urlare. Una dozzina di persone presenti nella stanza sentirono più di quanto
sarebbe sufficiente a convincere lo scettico più ostinato che i sigilli apposti alle labbra di Flint
non impedivano in alcun modo agli interlocutori invisibili di dire tutto ciò che desideravano.
Alla conclusione dell'esperimento, il nastro adesivo e i legacci furono rinvenuti intatti e
integri.
Le informazioni che pervenivano attraverso le sedute di Flint non erano, come sostengono
alcuni critici dei medium, affermazioni vaghe che potrebbero andar bene per chiunque. Basta
prendere ad esempio il seguente dialogo tra un giovane aviatore morto durante la Seconda
Guerra Mondiale e i suoi genitori. Era inizialmente apparso durante una seduta medianica alla
quale partecipava Lord Dowding, dando il nome di Peter William Handford Kite, e aveva
chiesto che i suoi genitori fossero contattati all'indirizzo che aveva fornito. I genitori
accettarono l'invito per partecipare a una seconda seduta e per quasi quaranta minuti Peter si
presentò e con la sua voce disse loro le seguenti cose che i genitori confermarono essere vere:
• di uno scherzo riguardante l'acquisto di un pastore tedesco che aveva fatto prima di morire
• che quella mattina sua madre aveva messo nella borsa una sua foto e delle fotografie della
sua tomba in Norvegia
• che gli piaceva il ciliegio che avevano piantato per lui nel giardino dedicato alla sua
memoria
• che la sua stanza non era stata cambiata nei sei anni trascorsi da quando era morto
• che non gli era piaciuta la carta da parati della sua stanza
• che suo padre guidava ancora la vecchia automobile sebbene fosse troppo piccola per lui.
Flint descrive la sua amara delusione verso i parapsicologi nel seguente estratto:
Quando per la prima volta accettai di essere sottoposto ad esami ero abbastanza
ingenuo da credere che, se i test avessero avuto esito positivo, gli scienziati e i
ricercatori che li avevano eseguiti alle loro condizioni avrebbero annunciato a
tutto il mondo la verità della vita dopo la morte. Ma presto ho imparato a mie
spese che molti di coloro che si definiscono ricercatori hanno i loro valori
immutabili che precludono loro la possibilità di credere che l'esistenza umana
abbia un significato o uno scopo e li portano a scartare l'eventualità di una vita
dopo la morte. La loro preoccupazione era quella di smentire la realtà delle mie
voci, e avrebbero postulato qualunque altra alternativa, per quanto improbabile
o assurda, pur di non riconoscere le implicazioni dei risultati dei loro
esperimenti (Flint 1971: 169).
Flint ribatte agli scettici
Flint fornisce alcuni esempi delle teorie insensate elaborate da questi ricercatori del
paranormale. Una sosteneva che le voci non erano reali ma erano prodotte da una
combinazione di potere ipnotico da parte sua e di allucinazioni uditive di massa da parte dei
partecipanti alle sedute. Ciò venne smentito quando le voci furono registrate (Flint 1971:
167). Un'altra teoria sosteneva che Flint fosse un ventriloquo. Questa venne smentita quando
si provvide ad attaccare un microfono alla sua gola in modo tale che il minimo suono emesso
attraverso la sua laringe venisse enormemente amplificato, mentre degli osservatori lo
guardavano attraverso un telescopio a raggi infrarossi (Flint 1971: 168). Quando non
trovarono altre spiegazioni, uno dei ricercatori avanzò l'idea che Flint potesse parlare
attraverso lo stomaco (Flint 1971: 163).
A coloro che, non potendo ammettere nessun'altra spiegazione, sostengono la frode, Flint
ebbe a dire le seguenti parole:
Si è sostenuto che potrei avere un canale di comunicazione vocale con un'altra
stanza, nella quale dei complici imitano le voci dei defunti, o che potrei
nascondere dei registratori che riproducono dei messaggi preparati
precedentemente.
Non c'è fine ai trucchi ingegnosi che sono stati escogitati da coloro che sono
determinati a non credere e che spesso non hanno mai partecipato ad una mia
seduta ... Potrei anche chiedere a questi cinici testardi come questi miei presunti
complici, per quanto abili nell'imitazione, possano essere in grado di riprodurre
in maniera riconoscibile la voce di una moglie o di un marito o di un altro
parente defunto di un partecipante che potrebbe arrivare dall'Australia,
dall'India o da Timbuktu. Non spreco le mie preziose energie a ribattere agli
scettici che sono tanto disinformati quanto prevenuti (Flint 1971: 170).
Un esperto che indagò su Leslie Flint e che verificò approfonditamente la sua autenticità fu il
Prof. William R. Bennett, Professore di Ingegneria Elettrica presso la Colombia University di
New York. Dal momento che gli ingegneri sono persone altamente pratiche, difficilmente
inclini a fantasie sfrenate, la sua testimonianza possiede un'alta credibilità:
La mia esperienza con Flint è di prima mano; ho sentito le voci. Inoltre, le
moderne tecniche d'indagine, non disponibili nei test precedenti, confermano le
prime conclusioni, indicando che le voci non sono le sue. Ma per essere
scrupolosi, occorrerebbe prendere in considerazione la possibilità di complici
viventi ... Questa eventualità è diventata per me insostenibile durante la sua
visita a New York nel settembre del 1970, quando, in una seduta improvvisata nel
mio appartamento, le stesse voci non solo si presentarono ma presero parte ad
una conversazione con gli ospiti (Flint 1971: 220).
Su Internet
Per ascoltare alcune delle voci di Leslie Flint visitate il sito web The Leslie Flint Educational
Trust http://www.leslieflint.com/
Fonte: Un Avvocato Presenta il Caso dell'Aldilà - Prove Oggettive Inconfutabili di Victor
Zammit
12. La medianità a voce diretta di Leslie Flint
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Florio Augusta. Sensitiva italiana nota soprattutto per i disegni automatici che cominciò a produrre
verso il 1945 quando aveva già 58 anni. Iniziò quasi per caso, perché una medium aveva avvertito
in lei tale facoltà, producendo dapprima disegni ornamentali. Passò poi a visioni di teste e volti
raggruppati, eseguiti con una tecnica molto raffinata di linee sottilissime o puntini: infine giunse a
disegni stranamenti stilizzati condotti con una tecnica complessa. Ebbe anche visioni affini ai suoi
disegni, ma in movimento e a colori, che tuttavia non riuscì a realizzare pittoricamente. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 490).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Ford Arthur Augustus medium della American Spiritualist e fondatore della International General
Assembly of Spiritualists.
Ford nacque il 8 gennaio 1896, a Titusville Florida. Da giovane seguì un pellegrinaggio che l'ha
portato dall'Episcopalismo ai Battisti, all'Unitarismo e finalmente ai Discepoli di Cristo; ove
frequentò l'Università di Transilvania, in Lexington, Kentucky.
Ordinato come un ministro dei Discepoli, servì in una chiesa in Barbourbville, Kentucky. Ford si
rese conto delle sue abilità psichiche durante la prima guerra mondiale; mentre era nell'esercito lui
"sentiva" i nomi delle persone che aveva servito, e quelli nomi apparirebbero molto giorni più tardi
sugli elenchi delle vittime.
Negli anni dopo la guerra investigò i fenomeni psichici ed infine si congiunse agli Spiritualisti. Nel
1921 circa Ford emerse come un medium a trance, e "Fletcher, '' il suo spirito guida, per il resto di
sua vita, fece la sua prima apparizione durante una seduta in trance. La sua popolarità crebbe e nel
1927 andò in Gran Bretagna; una delle sue conferenze fu frequentata dal ben noto Sir Arthur Conan
Doyle, che affermò entusiasticamente il giorno successivo: «Una delle cose più sorprendenti a cui
abbia mai assistito in 41 anni di esperienze psichiche, sono state le dimostrazioni che ha fornito
Arthur Ford».
Ford fondò una congregazione nella città di New York, ma presto entrò in conflitto con la National
Spiritualist Association, la principale organizzazione Spiritualista del tempo. Egli con il tempo si
era convinto della reincarnazione, una credenza che l'associazione rifiutava. Nel 1936 Ford, dopo
molti anni di tensioni, agevolò la fondazione della Assemblea Generale che aveva una prospettiva
più aperta sulla reincarnazione.
La fama di Ford andò ben oltre la comunità Spiritualista e nel 1928 a seguito della presunta
decifrazione del codice segreto che era stato concordato tra Houdini e sua moglie Beatrice. Houdini
aveva stipulato con sua moglie che se lui morisse prima di lei, lui avrebbe tentato di comunicare
attraverso un codice segreto conosciuto soltanto da loro. Si accredita ad Arthur Ford la decifrazione
di quel codice segreto attraverso il suo controllo, "Fletcher".
Nel 1931 a seguito di un tragico incidente automobilistico nel quale sua sorella morì, Ford fu ferito
gravemente, e divenne prima assuefatto a morfina e poi all'alcol. Nella sua autobiografia Nothing
so Strange (1958) affermò che gli furono necessari 20 anni e molto sofferenze per superare la sua
dipendenza. (infatti, non superò mai totalmente questa sua dipendenza e fu affetto da alcolismo fino
alla fine della vita sua). Nonostante la sua afflizione entusiasmò numerose persone con le sue
capacità, incluso ricercatori prominenti come William McDougall e William G. Roll, Jr. della
Psychical Research Foundation.
Viaggiò molto al fine di dimostrare la suo medianità e in Gran Bretagna in Britannia l'Amicizia
delle Chiese visitò la Churches' Fellowship for Psychical e Spiritual Studies. Nel 1955 Ford si attivò
per la formazione di un'organizzazione simile negli Stati Uniti, la Spiritual Frontiers Fellowship, ora
è la Spiritual Frontiers Fellowship.
Nel 1967 Ford fu di nuovo noto al pubblico a seguito di un dibattito televisivo sulla vita dopo
morte, quando andò in una trance consegnò molte comunicazioni al vescovo episcopale James Pike.
Uno affermò di essere il figlio di Pike ed un altro dal prominente teologo Paul Tillich. Entusiasmato
profondamente, Pike che più tardi affermato pubblicamente la sua credenza nella realtà dei
fenomeni psichici in un suo libro The Other Side (1968). Il programma televisivo rianimò
l'interesse del pubblico sullo Spiritualismo e sui fenomeni psichici, e in un mese Ford ricevette più
di 12.000 lettere.
Fu soltanto dopo la morte di Ford che Allen Spraggett e William Rauscher, mentre compilavano il
materiali per la sua biografia, scoprono le sue note sulla sessione fra le sue carte, rivelando il fatto
che lui alterò la famosa seduta spiritica.
Ford morì a Miami, Florida, il 4 gennaio 1971. Poco dopo la sua morte, Ruth Montgomery affermò
di avere ricevuto dei messaggi da Ford, i quali furono pubblicati più tardi nel suo libro A World
Beyond (1971).
L'incidente più decisivo per valutare la medianità di Ford sembra essere la sua rivelazione del
codice di Houdini. Il materiale sulla autenticità della comunicazione del codice della defunta
Houdini ricevuta attraverso la medianità di Ford è contraddittorio. La comunicazione stessa
riguardava un codice segreto che si supponeva essere conosciuto solamente da Houdini e da sua
moglie. Tuttavia, il mago Dunninger affermò che il codice era già stato pubblicato
antecedentemente. La testimonianza della vedova di Houdini è contraddittoria. Si affermava che lei
avesse detto ad un reporter che lei non conosceva il contenuto del messaggio, anche se lei scrivesse
più tardi una lettera privata ed appassionata ad articolista Walter Winchell affermando
enfaticamente che la comunicazione ricevette da Ford erano proprio quelle concordate con Houdini
e che lei prima non le aveva rivelato a Ford; insisté che non era una frode, come alcuni aveva
affermato.
Comunque, il reporter del New York Graphic, Rea Jaure, intitolava questa storia così: "I messaggi
di Houdini. Una Grande Beffa!'' (il 10 gennaio 1929) affermando che Ford era andato nel suo
appartamento per un'intervista e che ammise che la signora Houdini gli aveva fornito codice
segreto. Jaure produsse due testimoni che confermarono la sua storia con asserzioni giurate.
L'avvocato di Ford produsse tre testimoni che affermarono che Ford era altrove nel momento di
quella affermata intervista. Una persona, in anonimato, affermò che lui era stato pagato per
personificare il medium.
Fonte: http://www.spiritwritings.com/ArthurFord.html
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Forthuny Pascal (1872-1962). Pseudonimo di Georges Pascal Cochet, famosissimo paragnosta
francese, dotato di cultura superiore e di altissimo senso artistico (fu pittore, scrittore e critico d'arte
fra i più noti del suo tempo). Fino al 1919. quando perse il figlio Fréderic in un incidente aviatorio,
non aveva mai mostrato alcuna capacità paranormale. Nel luglio di quell'anno, mentre stava
scrivendo un romanzo, la sua mano all'improvviso cominciò a tracciare aste e lettere per proprio
conto. In breve tempo egli fu in grado di avere delle perfette scritture automatiche, nelle quali si
manifestavano due personalità: l’una che affermava essere la sua guida e l'altra che dichiarava di
essere suo figlio Fréderic. Il fenomeno durò, quasi continuo, per un anno, poi scomparve per dare
luogo a notevolissimi fenomeni di chiaroveggenza e di precognizione, manifestatisi per la prima
volta durante una seduta all'Institut Métapsychique International, allora diretto da G. Geley e che
perdurarono per quasi tutta la sua lunga vita. Da uomo di cultura e di ricerca, egli fece in modo di
sviluppare e coltivare queste sue facoltà con un allenamento costante e metodico. Durante i suoi
esperimenti non andava mai in vera trance, ma si poneva solo in uno stato di lieve concentrazione,
di cui l’unica manifestazione saliente era una certa fissità dello sguardo e delle palpebre, mentre egli
passeggiava fra la gente a lui sconosciuta. Tipica sua manifestazione era la ricostruzione del
passato, a grandi linee oppure in minuti particolari, di persone che vedeva per la prima volta o che
addirittura non aveva mai visto, oppure di conoscenti di qualcuno dei presenti alla seduta, e di cui
riusciva anche a dire correttamente il nome. Talvolta narrava episodi che il consultante non
conosceva affatto e che spesso si avveravano dopo breve tempo, quasi che egli confondesse il
passato con il futuro.
Talora le sue visioni sembravano essere innescate da particolari simbolici o da immagini parassite,
che lo portavano a dire frasi apparentemente del tutto estranee al consultante, ma che a un controllo
critico accurato si rivelavano insolitamente esatte. - A esempio per un giovane al quale egli disse
che lo vedeva fare minuziose ricerche alle dipendenze di un Cardinale della Curia, la realtà era che
egli lavorava come ricercatore nel laboratorio di fisica della Signora Curie; per una signora alla
quale egli senza alcuna ragione chiese scusa ad alta voce, dicendo Pardon, la realtà era che ella si
chiamava di cognome appunto Pardon. Era molto sincero e disinteressato e non cercava mai di
tirare a indovinare, né usava mezzi o stratagemmi per raggiungere il successo; le sue informazioni,
a suo dire, gli pervenivano attraverso intuizioni improvvise o visioni, oppure per mezzo di una voce
interiore, se non addirittura con la visione di uno scritto che si presentava improvviso alla sua
mente. Le sue prestazioni erano sempre ad altissimo livello, pur avendo giornate buone e meno
buone; il pubblico numeroso lo stimolava, come lo stimolavano una buona cena, un buon
bicchierino di cognac o il buon andamento dei primi esperimenti della serata, che gli servivano da
rodaggio.
Oltre a particolari riguardanti le persone viventi, presenti o lontane, Forthuny aveva spesso visioni
di particolari concernenti persone defunte, delle quali coglieva il nome, il grado di parentela con la
persona presente e i più salienti fatti della vita antecedente al decesso.
Celebre nella storia della parapsicologia resta il fatto occorsogli nel 1924. Nella primavera di
quell'anno egli, come riferì, fu spinto irresistibilmente ad abbandonare un lavoro urgente per
precipitarsi a Parigi dal dott. Geley, allora direttore dell’I.M.I. Quando Geley lo ricevette lo vide
tutto trafelato, agitato e tremante e gli chiese la ragione della sua imprevista visita e soprattutto del
suo stato. Forthuny allora gli raccontò di aver avuto la terribile visione di una catastrofe aerea, nella
quale uno scienziato in Polonia aveva trovato la morte, e gli disse che costui si chiamava forse
Voronoff, ma il nome non era per lui sicuro. Poiché Geley era di origine polacca, il sensitivo aveva
«sentito» di doverlo avvertire, sia per raccontargli il fatto da catalogare come eventuale
precognizione, sia perché temeva che il fatto stesso potesse riguardare proprio lui. Lo scienziato,
che non aveva in quel momento in programma alcun viaggio aereo in Polonia ringraziò il soggetto,
e i due, rinfrancati, ci risero sopra. Il 14 luglio di quell’anno stesso Gustave Geley, che si era recato
a Varsavia per una riunione, periva in una sciagura aerea insieme al pilota perché, richiamato da
urgenti impegni a Parigi, aveva noleggiato un aereo per tornare in Francia con maggiore rapidità,
rinunciando al treno su cui aveva viaggiato all’andata e col quale avrebbe dovuto poi tornare. E' da
notare in questo episodio la singolare analogia tra il fatto che scatenò la paranormalità di Forthuny
(la morte del figlio in una sciagura aerea) e quello che provocò la grandissima agitazione del
paragnosta e il suo improvviso e pressante desiderio di vedere Geley per raccontargli la visione, il
che confermerebbe l’ipotesi di W. Tenhaeff circa una sorta di - «preferenza» o di «specializzazione»
dei paragnosti nei riguardi di certe visioni o di certi meccanismi di scatenamento delle visioni
stesse.
Il nome di Forthuny è però consacrato alla storia delle ricerche e degli studi sul paranormale per
essere stato egli il primo a produrre il fenomeno della precognizione a «sedia vuota» (chaise-vide o
chair-test degli autori di lingua inglese) e che da lui prende il nome di «fenomeno Forthuny». Ideato
da Eugène Osty nel 1926 (quando egli era diventato direttore dell’I.M.I. come successore del
defunto Geley), l’esperimento fu poi tentato con successo da altri paragnosti tra cui Croiset e la
nostra «Venia». Due ore prima di una seduta pubblica all’Institut, alla quale avrebbero partecipato
circa 200 persone. Osty fece scegliere casualmente da due persone sue amiche, nella sala ancora
vuota ove avrebbe dovuto avere luogo l’esibizione, una sedia e poi invitò il sensitivo a descrivere
alla sua segretaria, che stenografava, la persona che vi si sarebbe seduta di lì a poco. Forthuny si
concentrò sedendosi sulla sedia e dettando alla segretaria le sue visioni. Registrati e copiati i
protocolli, dopo l’inizio della sessione ne fu data lettura alla presenza della persona che si era nel
frattempo seduta sulla sedia prescelta. I responsi di Forthuny furono giudicati sconvolgentemente
esatti dall’interessata (una signora) che vi si riconobbe fin nei minimi particolari, somatici,
psicologici, familiari e riguardanti anche la salute(M.I.).
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 499/501).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Foster Charles H. (1838-1888). Medium americano. Produsse i suoi primi fenomeni a 14 anni: a
scuola frequenti colpi si udivano provenire dal suo banco, e, a causa sua, spesso i mobili venivano
spostati in stanze in cui non vi era alcuno. In seguito le sue manifestazioni si limitarono alla
dermografia e alla lettura su foglietti di carta appallottolati, salvo alcuni fenomeni di
materializzazione e di levitazione. Una volta, afferrato improvvisamente per le braccia da due
presenti che volevano metterlo alla prova, apparvero sui suoi avambracci, in rosso, le parole «due
sciocchi», seguite come al solito, dal nome dello spirito comunicante. Per la lettura paranormale,
invitava i presenti a scrivere su foglietti di carta, in sua assenza, il nome di loro parenti defunti; i
foglietti venivano poi appallottolati e messi in un mucchio su di un tavolo insieme a foglietti bianchi
pure appallottolati. Quando egli entrava nella stanza della seduta, i nomi venivano sillabati per
tiptologia da colpi che si udivano provenire dal tavolo, e subito egli afferrava il foglietto
corrispondente dando notizie sugli spiriti così nominati.
Nel 1861 il Foster si recò in Inghilterra, dove divenne amico di Lord Lytton ed ebbe presenti alle
sue sedute Dickens, Thackeray, Tennyson, Robert Chambers e William Howitt. Secondo il dott.
Ashburner, durante una seduta si materializzarono nove mani spiritiche che fluttuarono nell’aria sul
tavolo, e il medium venne levitato insieme al pianoforte su cui stava suonando. Nel 1862, su invito
di Thomas P. Barkas, diede quattro sedute a Newcastle-upon-Tyne, a ognuna delle quali
parteciparono dieci persone diverse, sconosciute al medium, e che ebbero da lui comunicazioni. Il
Barkas riferisce che, in queste comunicazioni, gli errori non superarono il 3%, ma insinua il
sospetto che il Foster, pur essendo un ottimo medium, cercasse di aumentare con trucchi gli effetti
dei suoi fenomeni. A questo proposito nota che le comunicazioni erano troppo simili fra loro, che le
sue trance avvenivano troppo facilmente e i suoi risvegli erano troppo veloci. Come avvenne, circa
nello stesso periodo, per Home, l'opinione pubblica gli fu generalmente contraria e lo Spiritual
Magazine, nel 1863, lo accusò apertamente di frode. Passato a Parigi, il medium si esibì davanti a
Napoleone III; fu poi in Australia e infine tornò negli Stati Uniti. I giudizi su di lui furono sempre
molto vari. Il Truesdell riferisce che a New York, nel 1872, il Foster lesse le pallottoline di carta
prendendole in mano e avvicinandole alla luce della brace del suo sigaro, che continuamente
riaccendeva, facendo così sospettare una lettura normale per trasparenza. Epes Sargent sostenne
invece sempre la genuinità dei suoi fenomeni sulla base di esperienze da lui condotte. Come molti
altri medium della sua epoca, il Foster, negli ultimi anni, si diede all’alcool e morì di delirium
tremens. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 501/502).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Fowler Lottie (1846-1899). Pseudonimo di Charlotte Cannolly, chiaroveggente americana. Nel
1872, durante una sua visita in Inghilterra, iniziò allo spiritismo Stainton Moses. Famosa
psicodiagnosta, fu consultata dalla Corte al tempo della grave malattia del Principe di Galles, e fin
dall’inizio ne predisse la guarigione. Col suo aiuto fu trovato il corpo del defunto Lord Lindsay di
Barlarres, trafugato dalla cripta di famiglia. Predisse fra l’altro una rivolta a Londra e il disastro di
Tay Bridge. Florence Marryat, a cui dobbiamo molte notizie su di lei, trascrisse spesso le
comunicazioni ricevute in trance dalla Fowler e provenienti da un’entità di nome «Annie», che si
diceva di nazionalità tedesca. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 508/509).
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Fox Kate ( 1840?-1892). Leah (1827?-1890) e Margaret (1837?-1893). Sono tre celebri sorelle
americane i cui nomi si collegano ai cosiddetti fenomeni di Hydesville e alla nascita ufficiale dello
spiritismo moderno. La vicenda da cui ebbe involontariamente inizio la loro attività è notissima.
L’11 dicembre del 1847, un certo John D. Fox, di origine tedesca (il suo vero nome sarebbe stato
Voss), si stabiliva con la famiglia, la moglie e le due figlie più piccole, Margaret e Kate, in una
casetta del villaggio di Hydesville, nello stato di New York, così chiamato dal nome di uno dei
primi colonizzatori del luogo, il dottor Henry Hyde. La casa, già appartenuta agli Hyde, aveva
cattiva fama: colui che l’aveva occupata prima dei Fox, Michael Weakman, aveva dovuto
abbandonarla a causa di misteriosi rumori che disturbavano i suoi sonni. Ma i nuovi inquilini per
qualche tempo furono lasciati tranquilli.
Sembra che doti paranormali fossero ereditarie nella famiglia Fox. Una bisnonna, in stato di
sonnambulismo, sapeva descrivere con minuti particolari i funerali di persone viventi che poco
dopo morivano, e al funerale tutto si svolgeva come era stato previsto. Una zia vide in sogno la
propria tomba con la data della sua morte, che avvenne infatti nel giorno indicato. Le figlie di John
Fox, tuttavia, non avevano dato, fino ad allora, particolari manifestazioni. Il Richet, in base al
rapporto pubblicato sul primo convegno spiritista (1849) scrive che, nel 1847, Margaret aveva
quindici anni e Kate dodici; ma la loro madre, in una lettera del 1860, afferma che, all’epoca dei
primi fenomeni, Margaret aveva dieci anni e Kate sette: sarebbero dunque nate rispettivamente nel
1837 o ’38 e nel 1840 o ’41. Potrebbe però darsi che la madre avesse voluto far apparire più piccole
le figlie all’epoca dei fenomeni, attribuendo loro un’età in cui meno probabili avrebbero potuto
essere le accuse di frode che vennero avanzate poi. Di Leah, la maggiore, ignoriamo la data di
nascita, che possiamo supporre più o meno anteriore al 1830: nel 1847 era già sposata e viveva a
Rochester col marito.
Nel marzo del 1848 cominciarono i primi disturbi che andarono via via aumentando di intensità:
colpi secchi e rumori di mobili spostati. Il 31 marzo lo strepito è tale che si pensa siano le imposte
sbattute dal vento; il Fox fa il giro della casa scuotendo ogni finestra per controllare che sia ben
chiusa, e la piccola Kate si accorge che a ogni scossa i rumori misteriosi sembrano dare una
risposta. Le viene l'idea di controllare la cosa battendo le mani. «Signor diavolo», dice, «ripeti
quello che faccio io», e batte più volte le mani. Ottiene lo stesso numero di colpi. La madre riprende
il giuoco e chiede gli anni dei suoi sette figli: le risposte sono esatte e, dopo una pausa vengono
battuti i colpi corrispondenti all’età dell’ottavo, morto a tre anni. La donna chiede ancora: «Sei un
essere umano?» Nessuna risposta. «Sei uno spirito? Se sì, batti due colpi». Risuonano due colpi. È,
in sostanza, il primo dialogo spiritico dell’epoca contemporanea.
A forza di domande e risposte così condotte si riesce a stabilire che il comunicante è stato un
venditore ambulante assassinato a trentun anni in quella casa a scopo di furto e sepolto in cantina.
Frattanto il Fox è andato a chiamare alcuni vicini che assistono al colloquio. Il giorno dopo arriva
anche un figlio dei Fox. David, con la moglie. Si comincia a scavare nella cantina, ma presto si
trova dell’acqua e il lavoro viene abbandonato. La casa di Hydes-ville diviene meta di un continuo
pellegrinaggio di curiosi, che turbano, ancor più dei rumori, la pace della famigliola.
Nell’estate si riprendono gli scavi, mentre i fenomeni continuano: si trovano dei capelli e alcune
ossa umane. Una ragazza che era in quella casa quattro anni prima, a servizio di certi coniugi Bell,
ricorda che una sera un venditore ambulante aveva chiesto e ottenuto asilo per la notte, mentre lei era
stata mandata a dormire dai genitori. Al mattino le era stato detto che l’ospite se n'era andato.
La voce dell’assassinio si diffonde: da parte sua il Bell, che aveva lasciato la casa nel ’46. risponde
alle accuse esibendo una specie di certificato di buona condotta firmato da quarantaquattro suoi
conoscenti: nulla si può fare contro di lui. come del resto, aveva già affermato lo «spirito». Ma cinquantasei
anni dopo, nel novembre del 1904, il nuovo proprietario. facendo fare delle demolizioni
in cantina, troverà, nel vano di un doppio muro, uno scheletro umano e una cassetta da venditore
ambulante: evidentemente l’assassino aveva, in un primo tempo, sepolto il cadavere nel luogo che
era stato scavato, e poi lo aveva e-sumato per nasconderlo tra una parete della cantina e un secondo
muro da lui eretto. Questo l’episodio di Hydesville fino alla sua conclusione.
Frattanto nella casa non si aveva pace. Le due bambine, ormai atterrite, vennero allontanate: Rate fu
accolta dal fratello David, ad Auburn. e Margaret dalla sorella Leah, a Rochester. Ma i colpi
misteriosi le seguirono in entrambe le case, particolarmente violenti in quella di Leah — anche lei
evidentemente sensitiva — dove oggetti vari vengono scagliati nell’a-ria. abiti strappati di dosso,
pezzi di legno con su frasi scritte gettati in stanze chiuse. «Temevamo», scrive Leah nel suo libro II
legame mancante (The Missing Link. 1885). «che il tetto ci rovinasse addosso».
Infine un certo Isaac Post, amico di famiglia, ricorda che David, a Hydesville, aveva ottenuto
qualche comunicazione con lo spirito infestante mediante l’alfabeto: a-veva inventato, insomma, la
tiptologia*. o meglio reinventato, perché casi di tiptologia sono ricordati già nel Settecento e anche
prima. Si ricorre a questo metodo e si ottiene un messaggio rimasto famoso: «Cari amici, dovete
proclamare questa verità al mondo. Questa è l’alba di una nuova èra; non dovete nasconderla oltre.
Se farete il vostro dovere. Dio vi proteggerà e gli spiriti buoni veglie-ranno su di voi». Da questo
momento le comunicazioni diventano regolari, mentre oggetti si muovono, chitarre suonano da sole,
mani invisibili sfiorano i presenti. Sono in molti ormai a credere nella presenza degli spiriti: il 14
novembre del 1849 veniva tenuta a Rochester la prima riunione di spiritisti.
I negatori dei fenomeni non furono meno appassionati dei sostenitori; in un clima infocato che più
volte mise in pericolo la loro vita, Leah, nella quale si erano pure manifestati poteri paranormali,
con le due bambine, affrontò quella che ormai considerava una missione. Vi furono sedute
pubbliche e, nel 1850, spossanti viaggi di propaganda ad Albany, a Troy, a New York. Poi
cominciarono le prime sedute a pagamento. Leah è considerata la prima medium professionista;
Kate ebbe un regolare stipendio di 1200 dollari l’anno da un appassionato spiritista, il Day, perché
potesse continuare nella sua attività; Ho-race Greeley, direttore del New York Tribune, sostenne le
tre giovani a spada tratta; commissioni di studi dovettero ammettere la genuinità dei fenomeni. Nel
1851, una commissione di scienziati credette di scoprire il trucco: i rumori erano provocati dalle
articolazioni delle ginocchia delle medium. Era una spiegazione del tutto inadeguata, che tuttavia
tornò a riaffiorare per molti anni: gran parte della stampa la accolse e si schierò contro le tre sorelle.
Ma i sostenitori non disarmarono e le sedute continuarono con intensità estenuante.
Due fortunati matrimoni, quello di Margaret con il famoso esploratore artico Elisha Kane, e quello
di Leah - il terzo - con il ricco assicuratore David Hunderhill, entrambi contrari ai fenomeni,
permisero loro di ritirarsi dalle esibizioni in pubblico. Quanto a Kate, a partire dal 1861 si dedicò
esclusivamente, per cinque anni, a un ricco banchiere di New York, Charles Livermore. producendo
il notissimo fantasma materializzato della sua defunta moglie, Estelle, che lasciava messaggi scritti
e apparve in 388 sedute insieme al fantasma di Beniamino Franklin. Nel 1871, per gratitudine, il
Livermore finanziò alla medium un viaggio in Inghilterra.
Là, Kate crede di trovare una seconda patria: è studiata dal Crookes, dinanzi al quale produce
eccezionali fenomeni acustici, luminosi e di scrittura diretta; nel 1872 sposa l'avvocato H.D.
Jencken. Nel 1883, rimasta vedova, è chiamata a prodursi in Russia dall'Aksakov. Frattanto
Margaret, vedova dal 1857, ha dovuto riprendere la professione; nel ’76 ha fatto a sua volta una
visita in Inghilterra e vi tornerà più tardi. I suoi rapporti con Leah sono diventati burrascosi: Leah
rimprovera alle sorelle la vita disordinata e, soprattutto, la loro tendenza all’alcoolismo. E' il vizio
che accompagna il declino di molti medium:
perfino la dolce Margery e l’austero Stainton Moses non seppero resistervi. Nel 1888 Margaret e
Kate, ormai alleate contro la sorella, sono di nuovo a New York e, in una specie di delirante
autolesionismo, decise a trascinare Leah nella propria rovina, dichiarano in interviste e conferenze
di avere sempre frodato, capeggiate dalla sorella maggiore, e che lo spiritismo è un imbroglio. La
stampa allarga lo scandalo, gli antispiritisti trionfano.
Ma, un anno dopo, Margaret ritratta tutto: era in miseria, spiega, aveva lo spirito sconvolto ed era
stata pagata per fare la confessione; adesso vuole ristabilire la verità. Sono le ultime battute di tre
esistenze travagliate; Leah muore nel 1890. Kate il 2 giugno del 1892, alcuni anni dopo il suo
secondo matrimonio con un certo Sparr, e Margaret l’8 marzo del 1893.
I fenomeni delle tre sorelle Fox furono senza dubbio genuini, come riconobbe lo stesso Richet: le
confessioni di Margaret e di Kate, come quelle di tanti altri medium fra cui, forse, la stessa Florence
Cook, sono evidentemente da attribuirsi all’instabilità e al disperato esibizionismo di alcuni di
questi personaggi che si ostinano a rimanere in qualche modo alla ribalta quando le loro facoltà
vengono meno e il pubblico le abbandona. Nel 1905, durante un congresso della Società Medico
Legale di New York, la dottoressa Mellen, che non era spiritista, dichiarò di avere assistito Margaret
nelle ultime ore della sua vita. La morente era ormai incapace di muovere le gambe e le braccia e
tuttavia forti colpi risuonavano sulle pareti e sul soffitto dando risposte alle domande che venivano
fatte. «In quel momento», disse la Mellen, «ella non poteva assolutamente far scricchiolare le sue
giunture più di quanto lo potessi io stessa». (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 509/513).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Fraya Madame (Valentine Dencausse, 1871-1954). La più famosa chiromante parigina della
prima metà del nostro secolo. Per le sue precognizioni e retrocognizioni si valeva dell'esame della
mano e della calligrafia, ma lei stessa affermava di non seguire in questo regole prestabilite e di
affidarsi piuttosto al suo intuito e alla sua esperienza. Le più alte personalità della politica, della
letteratura e delle arti francesi la consultarono e credettero in lei, la nobiltà e l’alta borghesia
parigine erano sue regolari clienti e non di rado personaggi politici si fecero annunziare nel suo
gabinetto di lavoro. Fra le sue amicizie contava la regina Nathalie di Serbia, i baroni di Rothschild,
Marcel Proust, Pierre Loti, Colette, Sacha Guitry, Anna de Noailles. Alfred Caput, Adrien Hébrard,
direttore del Temps ecc. A Jean Jaurès, fondatore dell'Humanité, predisse la morte violenta, che
avvenne nel luglio del 1914; alla principessa di Saxe-Meiningen, sorella dell’imperatore Guglielmo
II, predisse la seconda guerra mondiale e la sconfitta della Germania; agli inizi del settembre del
1914, chiamata alle due del mattino al Ministero della Guerra, assicurò ai ministri, angosciati
dall’avanzata germanica, che i Tedeschi non sarebbero entrati in Parigi e che la loro guerra lampo
sarebbe stata arrestata, cosa che avvenne poco dopo con la vittoria della Marna. Anche studiosi
come il dott. Schrenck-Notzing, il prof. Alfred Binet e il dott. Eugène Osty la avvicinarono;
quest’ultimo la definì «un
prodigio permanente... chiromante e grafologa in apparenza, intuitiva pura in realtà». Per metterla
alla prova, le fece presentare da sua moglie, sconosciuta alla sensitiva, alcune righe da lui scritte
con la sinistra e in modo da eliminare tutti i particolari che avrebbero potuto avere un significato
psicologico: ma Fraya riconobbe il trucco e tracciò egualmente un perfetto ritratto dello studioso.
(R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 513).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Gallotti Maria. Sensitiva a disegno automatico, attiva fra il 1932 e il 1940 circa. Cominciò a
disegnare in età già matura, e la sua attività, più che paranormale, sembra ai limiti del normale.
Senza alcun insegnamento né preparazione, una notte del 1932, disegnò improvvisamente un volto
di Cristo con una tecnica molto personale e delicatissima in cui si rivela un’artista già provetta.
Mantenne poi questa tecnica in tutte le sue opere, per lo più di soggetto religioso, in cui appaiono
figure evanescenti, che sembrano affiorare come ombre dal fondo chiaro. Non disegnava mai in
trance, ma tracciava rapidamente il disegno dopo una lunga meditazione, durante la quale
l’immagine si fissava nella sua mente. La sua opera, che fu raccolta in una mostra personale al
Circolo della Stampa di Roma, nel 1935 e in un’altra, nel Convento di San Francesco, in Assisi, nel
1937, piuttosto che un manifestazione paranormale sembra essere una conferma della paranormalità
dell’arte in genere. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 528).
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Gardini Maria (n. 1910). Paragnosta. chiromante, grafologa e astrologa tra le più dotate in Italia.
Bolognese di nascita, vive a Roma dal 1958. Fu studiata a lungo, mentre risiedeva a Bologna, da
Cassoli. Marabini e Guarino che la presentarono al Congresso di Metapsichica di Roma del 1956 e
che pubblicarono su di lei due lavori sperimentali apparsi il primo su Minerva Medica nel 1957 e il
secondo sul Giornale Italiano per la Ricerca Psichica nel 1964. Dotata di notevolissimi poteri di
veggenza ella lavora prevalentemente attraverso la lettura della mano, ma i suoi responsi vanno
molto al di là della semplice interpretazione chiromantica, facendo intravedere autentiche doti di
telepatia. veggenza e precognizione, con risultati eccezionalmente probanti e soprattutto quasi
costanti. I lavori degli autori citati furono concordi nel segnalare che la Gardini otteneva risultati
assolutamente singolari anche se costretta a operare in condizioni di estremo rigore scientifico:
senza vedere la persona consultante, senza parlare con essa ma solo potendo vedere le mani che
sporgevano da manicotti attaccati a un paravento e soprattutto senza che la persona a lei sottoposta
fosse da lei conosciuta o conosciuta da alcuno dei presenti alla seduta. (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 530).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Garrett Eileen Jeanette (1893-1970). Celebre medium e scrittrice inglese. Figlia di un'irlandese e
di un pittore basco, un certo Vancho, perse i genitori in tenerissima età rimanendo affidata a un
bonario zio e a una zia dura e autoritaria con la quale non fu mai possibile un'intesa. I suoi primi
compagni furono dei «bambini» che lei sola vedeva e con cui giocava in una sorta di sereno
vaneggiamento. Ma quando parlò alla zia di queste singolari amicizie, fu tacciata di bugiarda e
punita. Presto si rese conto di essere diversa dagli altri. Vedeva nell’aria strane luci colorate in
forma di globi che talora circondavano le persone e sembravano muoversi a seconda di quello che
esse vedevano e pensavano: questa facoltà le rimase per tutta la vita. Ma non riusciva a intendersi
con le compagne di scuola, che deridevano i suoi sogni, e i contrasti con la zia la chiudevano
sempre più in se stessa: erano entrambe caratteri forti e inconciliabili. Una volta, per vendicarsi,
Eileen le annegò freddamente un’intera covata di anatroccoli e vide levarsi dai cadaverini spirali
fumose che presto dileguarono: fu la sua prima esperienza diretta del passaggio dalla vita alla
morte.
Mandata in collegio a Dublino, rimase solitaria e incompresa; una innocente amicizia con uno
studente di medicina provoca la sua espulsione. In questo periodo le muore lo zio; qualche
settimana dopo, mentre è nella sua camera, «la porta si aprì silenziosamente, e là, nella luce del
vestibolo, vidi la cara figura di mio zio stagliarsi nitida davanti a me».
Debole di polmoni, viene mandata nel sud, a Londra, presso amici. Ha quindici anni quando
incontra un giovane ventisettenne. Clive Barry, e lo sposa. Ma il marito si sente in dovere di imporsi
a quella moglie bambina; cominciano contrasti che porteranno, dopo alcuni anni, al divorzio.
Intelligente, pratica, attiva, Eileen apre una tearoom dove si radunano artisti, studiosi e politici: tutto
un mondo intellettuale che la attrae: ma, con lo scoppio della prima guerra mondiale, sente di dover
fare qualche cosa di più e fonda una casa di riposo per soldati feriti e convalescenti. Uno dei suoi
ospiti, Garth Wilcox, si innamora di lei ed Eileen lo sposa, nel 1916, pur sapendo che è destinato a
morire presto: il marito cadrà pochi mesi dopo, appena tornato in linea. Nemmeno il terzo
matrimonio con J.W. Garrett, nel 1918, sarà fortunato e i coniugi divorzieranno.
Finita la guerra, la Garrett si interessa al movimento di liberazione dell'lrlanda. Conosce il poeta e
filosofo Edward Carpenter e viene da lui iniziata ai movimenti teosofici e antroposofici dell'epoca.
Un giorno, per curiosità, assiste a una seduta medianica, cade in trance e ha visioni di parenti
defunti dei presenti. Un maestro di teosofia la ipnotizza e, attraverso di lei, parla con il suo «spirito
controllo», un certo «Uvani», personalità orientale, il quale gli comunica che Eileen è destinata a
divenire medium. Quando l’ipnotizzatore le riferisce questa comunicazione, Eileen ne è
profondamente sgomenta. Ma l’incontro con il metapsichista Hewat Mackenzie, fondatore del
British College of Psychic Science, è per lei fondamentale. Il Mackenzie educa e sviluppa la sua
medianità, e, convinto che le personalità infestanti siano spiriti inquieti e infelici che possono essere
pacificati con l’aiuto dei viventi, si vale spesso di lei per risolvere casi di infestazione. Nel 1929,
alla morte del Mackenzie, Eileen è una medium perfettamente allenata, a effetti di chiaroveggenza,
personificazione e precognizione, e tuttavia insoddisfatta, sempre dubbiosa sul reale significato
delle sue facoltà.
Viene studiata dai principali indagatori inglesi dell’epoca, quali il Soal, il Lodge, il Price. E proprio
durante una seduta con Harry Price, il 7 ottobre del 1930, avviene il famoso caso del Dirigibile R.
101.
Nel 1931 Eileen passa negli Stati Uniti dietro invito della Society for Psychical Research
americana: desidera soprattutto avere chiarimenti sulle sue facoltà e sulla loro origine. Studiata da
William McDougall, viene da lui presentata alla Duke University, dove il Rhine ha iniziato le sue
esperienze quantitative. Ma i risultati raggiunti con questo nuovo metodo non sono notevoli. Più
importanti gli esperimenti di telepatia e bilocazione come quello tra New York e Terranova, nel
quale descrisse esattamente agli sperimentatori di New York l'ambiente e gli oggetti del laboratorio
di Terranova, dove il ricevente avvertì la sua presenza. Altri sperimentatori di questo periodo furono
la Muhel, il Pratt, il Meyer, il Carrington.
Nel 1934 è ancora in Inghilterra. Durante la seconda guerra mondiale il suo spirito intraprendente la
porta a lavorare per la resistenza in Francia; fonda la Creative Age Press e la rivista letteraria
Tomorrow. Poi si stabilisce definitivamente negli Stati Uniti dove, nel 1951, grazie agli aiuti della
ricchissima amica Mrs. Bolton, crea la Parapsychology Foundation, e, l'anno dopo, dà un nuovo
carattere alla sua rivista dedicandola solo a studi sul paranormale. Divenuta così uno degli elementi
più attivi nel campo di questi studi, nel 1953, insieme col prof. Gardner Murphy, organizza il quinto
Congresso intemazionale di parapsicologia a Utrecht. Muore il 15 settembre 1970 a Nizza, dopo
avere seguito fino a pochi giorni prima il 19° Convegno Internazionale della Fondazione.
La vita di Eileen Garrett è una continua ricerca di se stessa, tenacemente perseguita anche attraverso
le varie vicende di un’attività eccezionale. Ma forse non si trovò mai. Se, nel 1938, nella sua prima
autobiografia, parlando dello zio defunto, poteva scrivere; «Per la prima volta sapevo, senza
possibilità di dubbio, che la morte era un vivere di nuovo», e, nel 1948, durante il Congresso di
Londra, poteva affermare al dott. De Boni di ritenere personalità spiritiche le sue guide, in realtà fu
sempre tormentata da dubbi in proposito, ripugnandole soprattutto l’idea che personalità estranee
potessero valersi di lei annullando, sia pure momentaneamente, la sua propria personalità; e infine
considerò le sue quattro personalità-controllo come espressioni del suo subcosciente facendo
proprio un atteggiamento rigorosamente «scientifico». Questo tuttavia non le diede la serenità: lo
stesso fatto di essersi messa in una posizione decisamente polemica contro qualsiasi concezione
spiritista, sembra mostrare che era rimasto in lei un problema segretamente insoluto, un punto
dolente che cercò di dimenticare dedicandosi tutta alle sue eccezionali capacità di organizzazione e
di azione. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 530/532).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Gazzera Linda. Medium italiana non professionista, scoperta verso il 1910 dal dott. E. Imoda, che
tenne con lei una serie di importanti esperienze a Torino, in casa della marchesa Ruspoli. Fu
studiata inoltre dal Richet, dallo Schrenck-Notzing e dal De Fontenay. Produceva fenomeni di
telecinesi, apparizioni luminose e, soprattutto, materializzazioni. Il Richet afferma che Linda, con le
mani, la testa e le ginocchia trattenute da lui stesso e dal dott. Imoda, faceva muovere oggetti e
produceva mani materializzate che lo toccavano e accarezzavano. In trance, rimaneva perfettamente
immobile facilitando così i controlli. L’Imoda, nel suo libro Fotografie di fantasmi (1912) pubblicò
una numerosa serie di fotografie di forme fantomatiche, fra le più belle e distinte che siano mai state
ottenute, tutte provenienti dalle sedute di Torino. Queste sedute si svolgevano al buio, ma, a un
certo momento, si udiva un segnale annunciante la materializzazione avvenuta, e allora veniva presa
la fotografia con un lampo al magnesio. Questa modalità poteva suscitare sospetti, tanto più che
spesso le immagini fotografate risultavano piatte e talora con le ombre spostate rispetto alla
sorgente della luce: si poteva insomma pensare che si trattasse di ingrandimenti fotografici
opportunamente disposti dalla medium durante l’oscurità. Ma tanto l'Imoda quanto il Richet
scartarono questa ipotesi, anzitutto perché non si poteva spiegare come Linda, esaminata prima
della seduta dalla marchesa Ruspoli, riuscisse a portare con sé questi ingrandimenti nella stanza
delle sedute, secondariamente perché durante la seduta stessa la medium era tenuta sotto severo
controllo dai presenti e non poteva praticamente muoversi. Non si può negare che a volte questi
fantasmi hanno tutto l'aspetto di grandi fotografie incollate su cartoni e avvolte da veli; ma il Richet,
che ospitò Linda nella propria casa ed esaminò il contenuto della sua valigia, pur avendo notato il
fenomeno escluse l’inganno: per lui si trattava di immagini create dalla fantasia della medium e da
lei materializzate in forma piatta. D’altra parte altre immagini apparivano nettamente
tridimensionali. Una volta, in una seduta, furono apportati due orecchini che erano apparsi alle
orecchie di un bel fantasma femminile fotografato in una seduta precedente. Recentemente il
Tocquet ha sostenuto l’ipotesi degli ingrandimenti fotografici, ma senza dare alcuna nuova
spiegazione convincente. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 533/534).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Geller Uri (n. 1946). Nato a Tel Aviv, questo famoso sensitivo è figlio di profughi ungheresi: Itzhak
e Margarete. La sua lingua madre è quindi l'ungherese; a scuola parlerà l'ebraico, e a Cipro l'inglese
e il greco. Il padre, fin dal suo arrivo in Palestina nel 1939, ha trascorso tutta la vita sotto le armi, e
quando Uri aveva otto anni divorziò dalla moglie.
Il primo episodio importante nella vita di Uri è legato a un remoto ricordo della sua prima infanzia.
Quando aveva tre o quattro anni amava rifugiarsi in un giardino arabo che si trovava di fronte alla
sua casa. Il giardino era abbandonato, ma ricco di una folta vegetazione e immerso in un insolito
silenzio che esercitava su di lui un fascino singolare. Una sera, all'imbrunire, un rumore inconsueto
riempì l'aria, mentre una vivida luce argentea scendeva dal cielo fino ad avvicinarsi sempre più
diventando accecante. Uri ebbe l'impressione che qualcuno, o qualcosa - forse lo stesso raggio
luminoso - lo colpisse con violenza alla fronte, così forte da fargli perdere i sensi. Per il sensitivo
questo episodio ha costituito un evento importante nella sua vita. Fu sua madre ad avere i primi
vaghi sospetti che nel figlio ci fosse qualcosa di inconsueto, quando si accorse che, ogni volta che
rientrava in casa dopo l'abituale partita a carte con le amiche, Uri (che aveva allora cinque o sei
anni) indovinava sistematicamente e con la massima precisione quanto aveva vinto o perso.
Il secondo episodio importante ha una data precisa: il 1953. Riguarda un orologio che gli era stato
regalato dal padre e al quale teneva molto. Erano le 10,30 di un mattino e Uri attendeva insofferente
che le ore della scuola passassero in fretta. Continuava a controllare il suo orologio, nella speranza
forse che il tempo trascorresse più veloce, quando si accorse che il quadrante segnava le 12, mentre
l'orologio a muro della classe faceva ancora le 10,30. Diventò famoso fra i compagni per i suoi
«giuochi» con l'orologio, e si accorse che poteva riprodurre il fenomeno a volontà, ma sempre
soltanto quand'era fra loro.
Nel 1957 la madre, che frattanto si era unita con un altro uomo, si trasferisce a Nicosia (Cipro) dove
gestisce un piccolo albergo. Uri continua, nell'ambito della nuova scuola, a esercitare i suoi poteri
paranormali, producendo all'inizio soltanto fenomeni del tipo «psicognitivo», e in seguito anche del
tipo «psicocinetico», specie dopo l'interessamento dei suoi insegnanti. Diventa più tardi un agente
dello spionaggio israeliano, e nel 1965 entra a far parte dell'esercito come paracadutista. Prende
parte alla guerra dei 6 giorni contro l'Egitto e rimane ferito. Nell'ospedale conosce i fratelli Hannah
e Shimpson (detto Shipi), e Shipi convince Uri a riprendere quelli che i suoi compagni di scuola
chiamavano i suoi «trucchi» e lo induce a esibirsi durante alcune feste in famiglia, finché nel 1970 il
sensitivo lascia l'attività di direttore all'esportazione, che aveva intrapreso dopo il congedo, per
dedicarsi allo spettacolo. In un locale di Tel Aviv il dott. Andrjia Puharich lo incontra il 17 agosto
1971. Inizia allora con lo stesso Puharich e altri suoi collaboratori la serie di sperimentazioni che
sono descritte nel libro: Uri: diario del mistero di Uri Geller (Uri: A Journal of the Mistery of Uri
Geller trad. ital. Uri Geller, 1975).
Stabilita la sua residenza a New York. Geller ha continuato da allora a girare il mondo per esibirsi
davanti a un pubblico di ogni tipo: dai ricercatori più seri ai più semplici curiosi. Nel novembre e
dicembre 1972 è stato sottoposto a una serie di esperimenti e severi controlli allo Stanford Research
Institute (SRI), a Palo Alto in California, da parte dei fisici Russell, Targ e Hal Puthoff. Gli
esperimenti furono sovvenzionati per l'intervento dell'astronauta Edgar Mitchell. Una relazione dei
test eseguiti venne comunicata nel corso di una tavola rotonda alla Columbia University nel marzo
1973, e dopo lunga attesa pubblicata su Nature nell'ottobre 1974. Nel giugno 1974, Uri fu
sottoposto a una ulteriore serie di test da parte del prof. John Taylor presso il King's College
dell'Università di Londra, e dai fisici David Bohm e John Hasted del Birkbeck College.
Ma Geller non ha mai cessato di essere al centro di una furibonda battaglia che vede schierati contro
l'autenticità dei suoi fenomeni decine di illusionisti (con a capo James Randi, statunitense), e
giornali della forza di un Times o di un New Scientist, mentre la sua dinamica, incontrollabile,
infantile personalità finisce con il raffreddare anche gli entusiasmi dello stesso Puharich e di
Mitchell.
Ecco i fenomeni che i vari studiosi e osservatori di diverse competenze e preparazione dicono di
avere osservato. Ricordiamo che questi stessi fenomeni sono oggi posti tutti in discussione.
1) Deformazione di oggetti metallici o loro spezzamento.
2) Capacità di muovere a distanza selettivamente uno o più fiammiferi su di un tavolo.
3) Influenzamento dell'ago di una bussola.
4) Influenzamento di un magnetometro (Gaussmetro di Bell).
5) Influenzamento sull'equilibrio di una bilancia da laboratorio posta sotto campana di vetro.
6) Possibilità di fare avanzare o arretrare le lancette di un orologio normalmente funzionante.
7) Possibilità di rimettere in moto orologi fermi da anni e giudicati non aggiustabili da orologiai, e
possibilità di mettere in moto orologi di cui artificialmente era stato manomesso il meccanismo.
8) Influenzamento sul ritmo di un apparecchio Geiger Müller (apparecchio atto a svelare la presenza
in ambiente di particelle atomiche elettricamente cariche).
9) Possibilità di spezzare cristalli (monocristallo di silicio) racchiusi in una scatola, senza toccarli.
10) Voce diretta.
11) Incisione di voci sconosciute su nastri magnetici.
12) Smagnetizzazione di nastri incisi.
13) Scomparsa e ricomparsa di oggetti, anche chiusi in recipienti sigillati e controllati (cartucce per
caricamento di penne a sfera, nastri incisi avvolti in bobine).
14) Teletrasporto di oggetti e animali (e di se stesso) a grandi distanze.
15) Arresto della teleferica del Monte Chiemgau (riferito dal Bild-Munchen del 12 giugno 1972).
16) Aggiustamento di un calcolatore portatile di proprietà di Werner von Braun, senza
manometterlo.
17) Guida di auto in una città, bendato e con parabrezza oscurato da un cartone.
18) Accelerazione di crescita di piante.
19) Attività come guaritore.
20) Riproduzione di disegni ignoti e a lui non visibili.
21) Induzione su vari studiosi a riprodurre, a loro insaputa, disegni o numeri che essi credevano in
quel momento di disegnare o scrivere spontaneamente affinché, in seguito, Geller li potesse
indovinare telepaticamente.
22) Esperimenti con dadi chiusi in una scatola: rilevazione della faccia esatta dei dadi nascosti
dentro le scatolette che erano state ovviamente sigillate e previamente agitate in modo che nessuno
potesse conoscere quale faccia del dado sarebbe rimasta esposta in alto.
23) Indovinamente di disegni presentati al di fuori di una camera schermata a doppia parete di
metallo, inaccessibile alla maggior parte delle onde elettromagnetiche, mentre Geller stazionava
all'interno della stessa.
24) Indovinamente di disegni racchiusi nella camera schermata, mentre Geller stava fuori dalla
camera anzidetta.
25) Indovinamente di disegni eseguiti da un computer, sia con loro comparsa sul video (in luogo
non visibile a Geller) sia con il solo immagazzinamento nella memoria, sia con proiezione sul video
ma con intensità luminosa zero.
26) Fotografia di UFO invisibili allo stesso Geller, dopo aver esposto l'obiettivo della sua macchina
fotografica verso il cielo apparentemente vuoto, e dietro indicazione della macchina fotografica
stessa che da sola si era mossa, innalzata e «offerta» alla sua attenzione.
27) Fotografia di se stesso presa con un apparecchio da lui fatto scattare e il cui obiettivo era
coperto dal cappuccio protettivo fissato con nastro adesivo.
28) Il fenomeno seguente (che più di un fenomeno è un reperto di laboratorio) sembra uno dei più
sensazionali fra quelli provocati da Geller e ha indotto il prof. E. Servadio a chiedersi se non si
dovesse ormai usare il termine «iperfisica» per inquadrare fenomeni di tal tipo. A seguito della
rottura di un anello effettuata da Uri è stata esaminata la sezione di frattura con l'elettromicroscopio.
Il prof. Wilbur Franklin della Facoltà di Fisica della Kent State University dell'Ohio ha riferito che
la microstruttura ha rivelato un comportamento del metallo «come se» in qualche modo si fosse
trattato in alcuni punti di distorsione, in altri punti di fusione, in altri ancora di sfaldamento. «Non si
conoscono attualmente metodi per cui si possano ottenere fratture di tal sorta», conclude il prof.
Franklin.
Mentre scriviamo, infuria attorno a Geller e attorno ai giovani che hanno presentato l'«effetto
Geller» la battaglia sulla autenticità dei fenomeni. I 28 tipi di fenomeni sopra elencati raggiungono
spesso la fase aneddotica o al massimo la seconda fase sperimentale. Nessuno ha raggiunto la fase
di convalida. La stragrande maggioranza dei fenomeni è stata offerta agli studiosi (così come alla
commissione del Centro Studi Parapsicologici di Bologna) sotto forma di «dimostrazione» più che
di esperimento vero e proprio, spesso a livello di spettacolo da palcoscenico.
La battaglia più seria e più avvelenata è stata condotta dalla rivista New Scientist (numero del 10
ottobre 1974) che ha confutato persino la attendibilità degli studiosi (fra cui gli stessi Targ e
Puthoff) che hanno esaminato Geller allo Stanford Research Institute. Un altro implacabile
avversario è James Randi, illusionista di grande capacità che è assurto a fama internazionale per
avere dichiarato e dimostrato di potere ripetere tutti i fenomeni presentati dal Geller. Il che
comunque è irrilevante per due fondamentali ragioni: anzitutto perché anche se potesse fare per
mezzo di trucchi ciò che fa Uri, non è detto che Uri - la cui vita dimostra tutto il contrario - sappia e
voglia frodare; secondariamente perché Randi non opera nelle stesse condizioni strettamente
sperimentali in cui ha operato Uri.
Per quanto invece riguarda le opinioni favorevoli, sono centinaia gli studiosi che si sono dichiarati a
suo favore e a favore della realtà dei fenomeni prodotti (i ricercatori del Centro Studi
Parapsicologici di Bologna si pongono fra essi).
Per chi si vuole interessare più a fondo dell'argomento suggeriamo la lettura dell'ormai famoso
numero di Nature (ottobre 1974): «Trasmissione di informazioni in condizioni di esclusione dell'uso
dei sensi», relazione dei fisici Harold Puthoff e Russel Targ sulle famose esperienze condotte allo
Stanford Research Institute, ristretta però alla sola capacità di Geller di effettuare gli esperimenti
catalogati più sopra ai numeri. 22 , 23 , 24 , 25. Tali esperimenti, che hanno raggiunto il terzo stadio
della più ferrea ricerca scientifica, attendono di essere ripetuti da altri studiosi per arrivare al quarto
stadio della «conferma o convalida».
Come si può vedere, il caso Geller mostra ancora una volta la aleatorietà (non inutilità) degli
esperimenti di un solo soggetto. La storia della parapsicologia dimostra che molti non credono se
non vedono personalmente, quando si tratta di fenomenologia densa di implicazioni anche
metafisiche ed escatologiche. Il caso Geller ricalca altri casi clamorosi ben noti: basterebbe quello
di Eusapia Paladino per rappresentarli tutti. Si deve cessare di ricercarli e studiarli? Con questo
defatigante interrogativo si chiude momentaneamente il caso Uri Geller. (P.C.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 535/538).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Giuseppe da Copertino, santo (1603-1663). Entrato nell'ordine dei Frati Minori Conventuali e
ordinato sacerdote, divenne famoso per gli stati estatici in cui trascorse, si può dire, tutta la vita e
durante i quali presentò imponenti fenomeni di levitazione e di bilocazione. Di una di queste
levitazioni fu testimone, a Roma, il pontefice Urbano VIII, dinanzi al quale il santo si levò
improvvisamente nell'aria. Di un'altra il duca Federico di Brunswick, che, ad Assisi, vide Giuseppe
sollevato da terra mentre celebrava la messa. Di lui si racconta anche che una volta, la vigilia di
Natale, dinanzi a un pubblico numeroso, volò al centro della chiesa fino all’altare maggiore
rimanendo sospeso nell’aria per vari minuti abbracciato al tabernacolo. Un’altra volta avrebbe
trascinato con sé. nella levitazione, un altro sacerdote. Gli si attribuiscono oltre settanta levitazioni.
(R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 553).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Godicini Avalle Luisa (n. 1903). Paragnosta e psicoscopista italiana. Risiede in Piemonte. Dotata
di notevolissime capacità paranormali fin da bambina, fu studiata dapprima dal Centro Emiliano di
Metapsichica, poi dal Centro Studi Parapsicologici di Bologna, che raccolse l’eredità del primo, in
specie da Cassoli e Marabini, che fecero con lei due serie di esperienze di psicoscopia o di
psicometria, nel 1953 e nel 1955, presentandola al Congresso di Metapsichica di Roma del
1956. Allontanatasi da Bologna per trasferirsi in Piemonte, saltuariamente vi ritornò e fu ancora
seguita nel 1970 e 1975. In questa ultima occasione ella fu anche presentata in un’aula universitaria
durante un seminario di parapsicologia tenuto da Marabini presso l’istituto di Psicologia
dell’Università di Bologna.
Durante i suoi esperimenti, oltre a prove di psicoscopia, ella usa compiere prove di veggenza su
persone che tiene per mano, in un lieve stato di trance autoindotta, fissando un oggetto lucente o
una sorgente luminosa. Nonostante l’età avanzata e la salute un poco malferma, ottiene ancora
risultati di eccezione nelle sue prove. (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 557).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Goligher Kathleen (n. 1898). Medium inglese a effetti fisici, il più noto rappresentante di una
famiglia di medium generalmente indicata come il «Circolo Goligher». Il suo nome è legato
soprattutto agli esperimenti compiuti da W.J. Crawford sulla materializzazione e la levitazione: per
sei anni, dal 1914 al 1920, la Goligher fu infatti il soggetto preferito dallo studioso. Sperimentando
con lei, il Crawford potè constatare che, durante i fenomeni di produzione di ectoplasma e
conseguente materializzazione, le carni della medium si afflosciavano e il suo peso diminuiva.
Sospendendo le sue cosce a un dinamometro, egli potè infatti stabilire che la tensione passava da
1800 grammi a 450; mettendo la medium su di una bilancia, constatò che, durante l’emissione di
ectoplasma, il suo peso poteva diminuire da 7 a 24 chili: questo massimo durava però solo qualche
secondo.
In seguito agli esperimenti di levitazione condotti con la Goligher, il Crawford giunse a formulare la
sua teoria della «leva psichica». Mettendo il soggetto su di una bilancia durante la levitazione di un
tavolo, lo studioso si accorse che il peso del tavolo si aggiungeva quasi totalmente a quello del
soggetto stesso: ne concluse che dal corpo di Kathleen doveva sporgere una sorta di leva
ectoplasmatica che sollevava il tavolo. Questa teoria, accolta per alcuni anni da molti studiosi,
risultò in seguito priva di fondamento: la Goligher, influenzata dalle idee dello sperimentatore,
cercava inconsciamente di confermarle.
Dopo la morte del Crawford, Kathleen venne studiata da uno scienziato inglese, E.E. Fournier
d’Albe, con il quale tenne venti sedute dal 15 maggio al 28 agosto del 1921. Lo sperimentatore
constatò alcuni fenomeni di cui non seppe trovare la causa, come il movimento di un tappo di
porcellana che venne tolto, senza alcun contatto, da una caraffa piena di mercurio, ma nella sua
opera Il circolo Goligher (1922) avanzò molti sospetti sull’onestà della medium, di cui però non
aveva mai potuto accertare la frode. Il Barrett e lo Schrenck-Notzing, che avevano pure
sperimentato con Kathleen, ne presero le difese sostenendo che in venti sedute non si potevano
distruggere sei anni di esperienze.
Le sedute col Crawford vennero tenute a luce rossa, nella casa dei Goligher o in quella dello
sperimentatore; il circolo era composto dai membri della famiglia Goligher, il padre, quattro figlie e
un figlio. Dopo le accuse del Fournier d’Albe, Kathleen Goligher diede solo sedute private. Non fu
mai medium professionista considerando lo spiritismo come una religione. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 560/561).
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Greatrakes Valentine (1628 ?). Famoso guaritore irlandese soprannominato «The Stroker» (lo
strofinatore). Alto sceriffo di Waterford, iniziò la sua attività nel 1662 in seguito a sogni che gli
rivelavano le sue facoltà. Ebbe da Carlo II il permesso di esercitare quella che considerava la sua
missione, e, oltre alla scofola - il cosiddetto «male del re» perché era tradizione che i re inglesi e
francesi avessero il potere di guarirla - curò numerose altre malattie come le paralisi, l'idropisia,
l'epilessia, le ulcere, il mal della pietra, la sordità e la cecità. Il suo metodo consisteva nello
strofinare con le dita la parte malata fino a farne uscire, come diceva, il male. Perse però i suoi
poteri dopo pochi anni. La Royal Society pubblicò resoconti delle sue cure, ed egli stesso ne lasciò
una relazione in un libretto da lui pubblicato nel 1666: Valentine Greatrakes, gentiluomo di
Waterford, famoso per saper curare molte malattie solo strofinandovi le mani (Valentine Greatrakes,
Esq. of Waterford, Famous for Curing Several Diseases and Distempers by the Stroke of His Hand
only). (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 573).
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Gruzewski Marian (n. 1898). Medium polacco a effetti fisici e, soprattutto, a pittura automatica.
Singolari fenomeni nervosi gli impedirono di seguire studi regolari. Nel 1915 cominciò ad avere
manifestazioni medianiche: produceva movimenti di tavoli, apporti, scrittura diretta, voce diretta,
materializzazioni di mani, braccia e figure complete: le mani materializzate erano per lo più unite al
corpo del medium da prolungamenti tangibili. Le prime pitture e disegni ebbero inizio nel 1919, per
suggerimento dell’ing. Prospero De Szmurlo, che fu il primo a studiarlo. Dipingeva e disegnava in
trance profonda, a occhi chiusi, al buio o a luce rossa, ottenendo composizioni per lo più
simboliche, di un fantastico spesso volto all’orrido, con una colorazione intensa in cui consiste il
meglio della sua opera. Faceva anche ritratti dal vero o per chiaroveggenza psicometrica,
raffigurando cioè persone a lui ignote e lontane, solo col contatto di oggetti di loro proprietà.
Studiato dall'Osty, nel 1927, si esibì all’istituto Metapsichico Internazionale di Parigi producendo
vari disegni di grande formato, al buio e in non più di cinque o dieci minuti. Anche i suoi quadri, a
olio o a pastello, venivano eseguiti con grande rapidità, da dieci a quaranta minuti, senza
cancellature né ripensamenti, cominciando dai particolari. Da ragazzo aveva studiato disegno,
l’unico studio che avesse potuto seguire con una certa continuità, dimostrando una notevole
disposizione; la sua produzione medianica, tuttavia, è del tutto diversa dalle opere giovanili e di
carattere inequivocabilmente paranormale. Per un certo periodo fu anche capace di improvvisare
composizioni poetiche su temi dati, e, del resto, molte delle sue pitture vennero eseguite egualmente
su di un tema a lui proposto. Le sue opere furono esposte in varie mostre a Varsavia e a Wilno. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 574).
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Guldenstubbe Ludwig, barone di (1820-1873). Sensitivo scandinavo a cui è attribuita
l'introduzione in Francia dei tavoli giranti verso il 1850, e che fu il primo in Europa a sperimentare,
fra il 1856 e il 1872, la scrittura diretta, ottenendone oltre 2000 documenti, in venti lingue diverse,
anche in assenza di materiale scrittorio. Convinto dell’esistenza di spiriti disincarnati e della
possibilità di comunicare con loro, egli cercava un mezzo per stabilire il colloquio con un sistema
più celere della tiptologia quando si accorse che nel suo studio, al mattino, si presentavano su fogli
di carta delle scritte che la sera precedente non c’erano. Cominciò allora a sperimentare in questo
senso mettendo in una scatola un foglio di carta e una matita: con sua sorpresa vide apparire sul
foglio comunicazioni di amici o parenti defunti, suoi o di suoi amici, o anche di grandi personalità
del passato come Cicerone, Schiller e Voltaire. In seguito le scritte apparvero anche se non vi era la
matita.
Avendo notato che queste scritture dirette si ottenevano più facilmente in luoghi determinati, prese
l’abitudine di lasciare, alla sera, fogli di carta in chiese, cimiteri, musei, nella convinzione che
queste località fossero più adatte per richiamare gli spiriti disincarnati, e, per lo più, trovava al
mattino delle comunicazioni. Testimoni di questi fenomeni e suoi collaboratori furono personalità
molto note come i giornalisti Delamarre e Choisselat, Robert Dale Owen, lo storico Bonnechose, il
pittore svedese Kiorboe, il barone von Rosenberg ecc. Scritture dirette furono ottenute specialmente
al Louvre, al museo di Versailles, nella cattedrale di Saint-Denis, nell’abbazia di Westminster, al
British Museum, nei cimiteri di Montparnasse, di Montmartre e del Pére la Chaise. Opere
principali: Pneumatologia positiva e sperimentale (Pneumatologie positive et expérimentale, s.d.,
circa 1865); La realtà degli spiriti e il meraviglioso fenomeno della loro scrittura diretta (La réalité
des esprits et le phénomène merveilleux de leur écriture directe, 1872). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 578).
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Guppy Agnes (già Miss Agnes Nichols) (m. 1917). Medium inglese a fenomeni fisici, forse la più
potente medium femminile del suo tempo. Fu scoperta nel 1865, ancora giovane (deve essere nata
intorno al 1845) dal famoso naturalista Alfred Russel Wallace, che la studiò per vari anni: era allora
una medium professionista e produceva movimenti di oggetti senza contatto e levitazioni. Da lei il
Wallace seppe che, da bambina, ella vedeva spesso fantasmi e, in sua presenza, avvenivano spesso
fenomeni di Poltergeist. In seguito si specializzò in levitazioni e apporti. Donna di forte costituzione
fin da giovane (in seguito fu detta scherzosamente la donna più grossa di Londra), durante molte
sedute fu trasportata, seduta sulla sua sedia, sul tavolo: queste sedute avvenivano al buio, ma i
presenti le tenevano le mani e non si vede come potesse eseguire la levitazione con un inganno. I
suoi apporti furono imponenti: in casa dell’avvocato Cox vennero apportati contemporaneamente
una grande massa di neve e fiori di serra; fiori e frutti vennero più volte apportati in grande quantità,
tanto che il Podmore, pur incredulo qual era, si domandò quale guadagno la medium potesse
ricavare dalle sue esibizioni, quando, ancora signorina Nichols e non ricca, avrebbe dovuto
affrontare una spesa non indifferente per acquistare tali apporti, qualora li avesse fatti apparire
fraudolentemente. Spesso furono apportati animali vivi come anguille, gamberi, farfalle, anche a
richiesta dei presenti. A Napoli, dove si recò durante un suo viaggio in Europa, dopo avere sposato,
nel 1867, il ricco Samuel Guppy, la principessa Margherita, da poco sposa di Umberto di Savoia, le
chiese un apporto di piante di cactus, e subito ne piovvero dal soffitto una ventina. Nel 1872 fece
ottenere a Hudson la sua prima fotografia spiritica. Il suo fenomeno più straordinario avvenne
quando, durante una seduta data dai medium Frank Herne e Charles Williams, ella venne asportata,
in stato di trance, da casa sua nella stanza della seduta in Lamb’s Conduit Street, a tre miglia di
distanza. Questo episodio, però, data la cattiva fama dei due medium, rimane molto discusso. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 578/579).
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Guzyk Jan (1875-1928). Medium polacco a materializzazione, molto discusso, più volte colto in
frode, e tuttavia studiato da ricercatori come il Richet, il Geley, l'Osty, il Flammarion, il Sudre, i
quali tutti sostennero la genuinità dei suoi fenomeni, per lo meno di quelli da loro osservati.
Divenne medium professionista a 15 anni e, innegabilmente, cercò sempre di fare lauti guadagni: gli
piaceva vivere bene. Dava le sue sedute al buio completo, e anche questo fece sorgere dubbi sulla
sua onestà. L’Aksakov, che fu tra i primi studiosi a indagare su di lui, lo fece venire a Pietroburgo,
dove diede buone prove. Ma l’Ochorowicz mantenne su di lui molti dubbi. Nel 1921 il Geley lo
sottopose a uno studio sistematico durante una cinquantina di sedute condotte a Varsavia: osservò
spostamenti di oggetti pesanti e la materializzazione di un volto umano parlante. Lo condusse poi a
Parigi dove il Guzyk fu sottoposto a esperienze particolarmente severe nell’istituto Metapsichico
Internazionale: veniva spogliato, esaminato medicamente, rivestito di un indumento a un pezzo,
chiuso al collo e ai polsi; le sue mani erano legate a quelle di due sperimentatori con nastri sigillati.
Dopo numerose sedute che durarono due anni, 1922-23, e durante le quali si udirono passi nella
stanza, si videro luci e, con illuminazione rossa attenuata, materializzazioni di figure umane e di una
specie di scimmione, o pitecantropo, che andò in giro leccando le mani ai presenti, venne firmata da
34 (in realtà 35) personalità del mondo scientifico, artistico, letterario - il cosiddetto «manifesto dei
trentaquattro» - una relazione che concludeva: «Affermiamo la nostra convinzione che i fenomeni
ottenuti con Jan Guzyk non si possono spiegare con una allucinazione individuale o collettiva né
con trucchi». Il Mackenzie riferisce di un pianoforte a coda che fu udito risuonare con tutte le sue
corde sebbene chiuso a chiave, di toccamenti e graffi come provenienti da zampe di animali e della
materializzazione di un Arabo che parlò in aramaico con un dotto sceicco beduino.
Ma dopo il 1923 sembra cominciare il declino. Dieci sedute tenute alla Sorbona dànno esito
negativo: i pochi fenomeni telecinetici osservati sono attribuiti a trucchi sebbene il medium non sia
colto in flagrante frode. Harry Price tiene con lui sedute a Varsavia e dichiara senz'altro una frode.
Nel 1924, a Cracovia, viene presa inaspettatamente una fotografia al lampo di magnesio e il
medium appare in atto di frodare. Nel 1927, a Varsavia, Walter Franklin Prince tiene sedute con
esito del tutto negativo. Poi il medium scompare, rovinato dall’alcool a cui si era dato come molti
altri medium. Lo Schrenck-Notzing, che sperimentò con lui, affermò che indubbiamente il Guzyk
ricorse più volte a trucchi: era avido di guadagno e dava fino a cinque sedute al giorno; ma con
eguale certezza molti dei suoi fenomeni erano genuini. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 582).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Harary Stuart Blue (n. 1953). Sensitivo e ricercatore americano, ricercatore aggiunto nella
Divisione di parapsicologia del Maimonides Medicai Center, membro della Parapsychological
Association. Come sensitivo e come studioso ha portato contributi agli studi sulla bilocazione,
essendo in grado di seguire con interesse scientifico i suoi propri fenomeni e collaborando con gli
sperimentatori (quali Morris, Roll, Wells ecc.) nel darne relazione. E' riuscito a controllare le
proprie bilocazioni dirigendole verso bersagli stabiliti, per lo meno quando si trova in buona salute e
non è stanco. Noto un esperimento in cui il suo doppio sembrò essere visto e riconosciuto da un
gatto che gli era particolarmente affezionato (1974). Ha fatto anche esperimenti di psicocinesi sulle
piante e ha studiato fenomeni di infestazione.
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 583).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Hardy Mary. Medium americana a effetti fisici, nota soprattutto perché, nel 1875, fu la prima a
ottenere i primi calchi di paraffina di mani spiritiche. Le sue sedute avvenivano in pubblico, davanti
a centinaia di persone, ma al buio e in condizioni non certo di severo controllo. Sul palcoscenico
v’era un tavolo coperto da una tovaglia che arrivava fino a terra e sul quale venivano poste due
bacinelle, l’una colma di paraffina liquida e l'altra di acqua fredda. Dopo circa un quarto d'ora, fatta
la luce, si vedevano galleggiare sull'acqua i calchi ottenuti. Fu studiata in condizioni sperimentali
dal prof. Denton. Nel 1875 fece un lungo giro in Inghilterra e nel continente europeo dando
numerose sedute. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 583).
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Hauffe Frederica (1801-1829). Medium tedesca, studiata per tre anni dal medico e poeta Justine
Kerner e da lui resa celebre con il libro La veggente di Prevorst (Die Seherin von Prevorst, 1829).
Fin da fanciulla Frederica ebbe visioni che le predicevano eventi, per lo più luttuosi, e in sua
presenza avvenivano fenomeni di Poltergeist. Nel 1819 si sposò e quasi contemporaneamente fu
afflitta da mali di ogni genere che la costrinsero al letto, salvo qualche intervallo ogni tanto, per
tutto il resto della sua breve vita. Aveva crisi di convulsioni, il suo corpo si irrigidiva, restava giorni
e giorni senza prendere alimento. Nel 1926 si trasferì a Weinsberg e divenne paziente del Kerner, il
quale cominciò col sottoporla a una cura omeopatica ottenendo risultati del tutto negativi. Lei
stessa, in stato di trance, propose al medico un trattamento magnetico, e questi, sebbene contrario,
fece il tentativo, che ebbe qualche buon risultato. Frattanto si rese conto dei singolari fenomeni
prodotti dalla malata e prese a studiarli con sempre maggior interesse. Frederica cadeva
regolarmente in trance alle sette del mattino e, in questo stato, diveniva chiaroveggente, faceva
predizioni e presentava una vastissima gamma di altri fenomeni paranormali. Una volta, per tre
giorni di seguito, parlò solo in versi; eseguiva perfetti disegni geometrici al buio e con estrema
rapidità; vedeva spesso il suo doppio seduto accanto a lei; parlava con entità disincarnate che
scorgeva riunite attorno al suo letto e che le davano notizie sulla vita dell’aldilà. Il Kerner stesso
vide una volta presso di lei una nube a forma di colonna che sembrava terminare con una testa.
Altre volte si trattava di spiriti inquieti che cercavano aiuto da lei e riempivano la stanza di rumori
vari, muovevano oggetti, strappavano le scarpe dai piedi della medium, spegnevano le candele.
Inoltre Frederica poteva leggere avvicinando lo scritto allo stomaco e riconosceva i minerali da un
fluido luminoso che emettevano.
Filosofo e poeta oltre che medico, il Kerner prese particolarmente nota degli insegnamenti che la
malata diceva provenire dagli spiriti. Per la prima volta fu enunciata la dottrina del corpo eterico, un
corpo, cioè, di una materia molto sottile che avvolge l'anima e che può, con essa, lasciare il corpo
fisico e andare in cerca di sue proprie avventure conoscendo i vivi e i morti. Dopo la morte del
corpo fisico, l'anima passa nell’aldilà col suo corpo eterico, che però, dopo un certo periodo di
tempo scompare. L’aldilà, poi, sarebbe costituito da un sistema di circoli sempre più perfetti,
popolati da spiriti in corrispondenti gradi di perfezione. Frederica accompagnava queste rivelazioni
con strani diagrammi perfettamente disegnati, in cui si alternavano numeri e parole di un linguaggio
da lei definito primordiale ed espressi in ideogrammi. Furono trovate affinità fra questo linguaggio
e l’ebraico, il copto e l’arabo.
Un caso che impressionò molto il Kerner e lo indusse a credere al reale intervento degli spiriti, fu
quello del signor K., un mercante di Weinsberg, ormai defunto, che era stato condannato per frodi in
commercio. Questi apparve più volte alla Hauffe scongiurandola di fare riconoscere la sua
innocenza grazie ad alcuni documenti rimasti nascosti negli atti del processo esistenti nella pretura
della città. Il Kerner, pur incredulo, si decise a fare un’indagine, soprattutto per calmare la malata a
cui lo spirito appariva sempre più insistente, e, dopo numerose ricerche, scoprì effettivamente i
documenti che provavano l'innocenza del defunto.
Frederica Hauffe fu la prima medium a essere sottoposta a uno studio sistematico in un periodo in
cui di spiritismo non si parlava ancora e nessun soggetto presentava tanta abbondanza di fenomeni
paranormali. Sebbene l’opera del Kerner avesse una notevole diffusione, nessun uomo di scienza la
prese in considerazione e il caso rimase, per il momento, dimenticato. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 586).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Hayden, Signora. Una delle prime medium americane e la prima a visitare l’Inghilterra, dove si
recò nell’ottobre del 1852. Donna di buona cultura, non possedeva grandi doti medianiche;
manifestava i suoi poteri soprattutto mediante raps che indicavano di volta in volta una delle lettere
dell’alfabeto stampate in un cartellone su cui un assistente faceva scorrere la mano: quando egli
giungeva alla lettera voluta si udiva un colpo. Era il sistema in uso nei primi tempi dello spiritismo,
e, mediante esso, la Hayden diede informazioni ignote ai presenti. La stampa inglese le fu subito
contraria, accusandola di essere un’avventuriera e di non sapere dare le risposte se non vedeva il
cartellone, cosa che, secondo molte testimonianze, non era vera. Il primo a difenderla fu lo scrittore
ed editore Robert Chambers, che si dichiarò incapace di spiegare i fenomeni della medium e
affermò che essa dava informazioni esatte anche quando l’alfabeto era alle sue spalle. In seguito,
varie personalità, come l'illustre medico Ashburner e Sir Charles Isham, presero le sue difese.
Memorabili le conversioni allo spiritismo a lei dovute, come quella dell’ottantaduenne Robert
Owen, grande esponente del socialismo, e del matematico Augustus De Morgan, che scrisse la
prefazione dell’opera Dalla materia allo spirito (From Matter to Spirit), in cui sua moglie diede
relazione delle sedute tenute con la medium. Nel 1853, suo marito, W.R. Hayden, la raggiunse in
Inghilterra, dove iniziò la pubblicazione, arrestatasi al primo numero, della prima rivista spiritista
inglese. Il mondo spiritico (The Spirit World). Ottenuta, in Inghilterra, la laurea in medicina, la
Hayden tornò in America, dove ottenne, in quindici anni di attività, una percentuale così alta di
guarigioni, anche in casi disperati, da far sospettare in lei capacità di guaritrice. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 586/587).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Herne Franck. Uno dei primi medium inglesi a effetti fisici. A partire dal 1869 manifestò fenomeni
vari: elongazione, voce diretta, fenomeni luminosi, apporti, levitazioni, materializzazioni. Nel 1871
si unì a un altro medium, Charles William, con il quale tenne famose sedute a Lamb’s Coduit Street
61, in Londra. Florence Cook fu loro allieva. Alla loro medianità fu dovuto il per altro discusso
trasporto della signora Guppy da una distanza di tre miglia. Herne e William furono più volte
accusati di frode, ma bisogna notare che in quegli anni, in Inghilterra, la maggioranza della stampa
era contraria allo spiritismo e le polemiche erano così accese da rendere molto dubbie sia le accuse
sia le difese. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 587)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Holland, Signora (Alice Fleming Kipling, 1868-1948). Medium inglese a scrittura automatica.
Sorella di Rudyard Kipling, passò in India a sedici anni, dove sposò un ufficiale dell’esercito
inglese. Nel 1893 cominciò ad avere comunicazioni per scrittura automatica: si trattava per lo più di
composizioni in versi. Tornata in Inghilterra nel 1903, si mise in contatto con la Società per la
Ricerca Psichica e, poco dopo, cominciò ad avere comunicazioni da alcuni membri defunti della
Società stessa: il Myers, il Sidgwick, il Gurney. Molte di queste comunicazioni formavano
corrispondenze incrociate con quelle ricevute da altri medium, e il contributo da lei portato allo
studio di tali corrispondenze è considerato di particolare interesse perché corrispondenze incrociate
erano già state ottenute da lei quando era in India e non aveva ancora avuto alcun rapporto con la
S.P.R. e le sue indagini in questo senso. Alice Johnson, segretaria della Società, riferì sui fenomeni
della signora Holland nei Proceedings (1908-1910). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 588).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Holmes Nelson. Medium americano a materializzazione, che operava insieme alla moglie, anche
lei medium: loro controlli erano John King e Katie King. Nel 1873 vennero in Inghilterra, dove
trovarono un ambiente piuttosto sfavorevole e furono oggetto di molte accuse; ma numerose furono
anche le testimonianze a loro favore. Il dott. Speer, con la moglie e il fratello di lei riconobbero
durante una seduta il volto di un loro parente defunto, e Stainton Moses riferì che questa
materializzazione apparve in buona luce e fu potuta osservare da vicino. Anche il generale Lippitt
pubblicò sul The Galaxy un articolo a sostegno della loro medianità, e molto positivamente si
espresse Robert Dale Owen, il quale affermò di aver visto più volte Katie King materializzarsi
davanti a lui, rimanere sospesa in aria a circa mezzo metro per una quindicina di secondi e poi
svanire. Una volta l'Owen le offrì un fiore di calla: Katie lo prese, quindi sparì a poco a poco e la
calla rimase sospesa nell'aria; scomparve infine anch'essa per ricomparire insieme al fantasma.
Ma nel dicembre del 1874, quando gli Holmes erano già tornati in America, lo stesso Owen e il
dott. Henry T. Child rivelarono che la padrona di casa degli Holmes, certa Eliza White, aveva loro
confessato, dandone la prova in una finta seduta, di essere stata lei a impersonare Katie King
introducendosi nel gabinetto medianico attraverso un pannello scorrevole. Scoppiò uno scandalo
che minacciò di travolgere gli Holmes, ma essi trovarono sostenitori nel colonnello Olcott e nel
generale Lippitt. Il primo fece inchieste sulla White dimostrando la pessima reputazione e il
carattere menzognero di questa donna; il secondo riferì di avere fatto ispezionare, una volta, il
gabinetto medianico da un prestigiatore professionista, il quale non vi aveva trovato alcun trucco.
Inoltre il giudice Allen testimoniò di avere sentito la White cantare in una stanza vicina mentre
Katie King si materializzava. Da parte loro gli Holmes dimostrarono che già tempo prima la White
aveva tentato di ricattarli alludendo al fatto che avrebbe potuto guadagnare del denaro se avesse
dichiarato di essere stata lei a impersonare Katie King. Risultò infine che, mentre la White dava al
Child e all'Owen la finta seduta per dimostrare l'inganno, gli Holmes davano una vera seduta
davanti a venti persone, materializzando forme spiritiche.
Si decise di fare una prova di appello, e il colonnello Olcott, dopo avere fatto alcune sedute con la
signora Holmes chiusa in un sacco legato intorno al collo in un locale ben controllato, concluse che
la donna aveva genuine facoltà medianiche, parere, questo, che fu condiviso dal Lippitt. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 588/589).
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Home Daniel Dunglas (1833-1886). E' considerato il più grande medium a effetti fisici del secolo
scorso; certo fu il più famoso, quello i cui fenomeni furono meglio accertati e uno dei pochissimi
che non furono mai colti in frode flagrante. Studi recentissimi hanno dimostrato che il suo vero
nome era Daniel Home (non Hume né Humes, come si è creduto finora); egli si aggiunse il secondo
nome Dunglas (che alcuni scrivono erroneamente Douglas) per farsi credere figlio di un figlio
naturale del conte Alexander Home di Dunglas. La vanità era la sua più vistosa caratteristica e
determinò tutta la sua vita, sebbene non mancasse di doti morali.
Nella sua autobiografia egli ci fa sapere che, quando era ancora poppante, la sua culla dondolava da
sola, e che, a quattro anni ebbe la visione della morte di una cuginetta lontana. Non si sa per quale
ragione fu allevato da una zia materna, la signora Cook McNeill, con cui trascorse l'infanzia in
Scozia, dove era nato. A nove anni (così dice, ma in realtà doveva averne quattordici o quindici)
seguì la zia negli Stati Uniti, dove già da sei mesi si erano stabiliti i suoi genitori con i suoi fratelli.
La famigliola si stabilì dapprima a Greenville, nel Connecticut, poi a Troy, nello Stato di New York,
dove pochi anni dopo sarebbe esploso il movimento spiritista. E a Troy ebbe la visione di un
compagno di scuola che in quel momento moriva a Greenville. In seguito la zia passò a Norwich.
Là un giorno del 1850, ebbe la sensazione che sua madre, residente a Waterford, a circa dodici
miglia di distanza, desiderasse vederlo. Si mise in cammino per raggiungerla e la trovò in buona
salute ma triste: aveva avuto la visione della figlioletta Mary, morta annegata quattro anni prima, la
quale aveva lasciato cadere a terra quattro gigli dicendo: «Allora verrai da me». La donna era sicura
che sarebbe morta entro quattro mesi. E così avvenne. Quattro mesi dopo, al tramonto, Daniel ebbe
la visione della madre che diceva: «Dan, mezzogiorno». Era l'ora in cui era morta.
Questi fenomeni psichici gli diedero la certezza, mantenuta per tutta la vita, della sopravvivenza
dello spirito e della possibilità di comunicare con i defunti. Allora cominciarono i fenomeni fisici:
frastuoni improvvisi, colpi che provenivano dalle pareti e dai mobili. Da due anni lo spiritismo
stava dilagando in America, considerato demoniaco da alcuni e angelico da altri. La pia zia, che era
fra i primi, non trovò altro di meglio che fare esorcizzare quel singolare nipote. Ma non servì a
nulla. Allora il giovane Dan fu senz'altro pregato di lasciare la casa. Avrebbe forse potuto tornare
dai suoi, ma aveva amicizie altolocate e si era abituato a un'altra vita. Da questo momento visse
ospite di vari amici desiderosi di essere testimoni delle sue eccezionali capacità, e fu così per la
maggior parte della sua vita.
Nel 1852, quando era ospite di Rufus Elmers a Sprinfield, fu esaminato da una commissione di
Harvard, la quale riconobbe di avere assistito a fenomeni inesplicabili: il tavolo si muoveva e si
alzava anche se vi sedevano sopra tre persone; la stanza tremava tutta come per effetto di un
terremoto, e tutto in piena luce. Lo stesso anno e il seguente, un grande industriale americano, Ward
Cheney, che lo ospitava a sua volta, organizzò per lui numerose sedute a cui fu presente fra gli altri
F.L. Burr, direttore dell'Hartford Times. Il Burr riferì i fenomeni da lui osservati: materializzazioni
di mani spiritiche, campanelli che si muovevano nell'aria squillando, movimenti e levitazioni del
tavolo; colpi che, alfabeticamente interpretati, davano messaggi; una levitazione dello stesso
medium. Comunicazioni ottenute per mezzo di Home contribuirono a convertire allo spiritismo il
famoso giudice Edmonds.
Frattanto una malattia di petto, che durò tutta la sua vita, e lo portò alla tomba, faceva progressi.
Daniel dovette interrompere gli studi di medicina, già iniziati, e partire per l'Europa in cerca di un
clima più mite. Nell'aprile del 1855, a ventidue anni, sbarcava in Inghilterra.
La sua fama lo aveva preceduto e gli amici americani lo avevano fornito di lettere di presentazione
per l'alta società inglese. Il signor Cox, proprietario dell'albergo in cui Home si era fermato, e
spiritista, lo alloggiò gratis; poi fu accolto in casa di un altro ricco spiritista, il procuratore Rymer. E
subito cominciò a dare sedute a cui assistettero personalità come Lord Brougham, Sir David
Brewster, Lord Lytton, lo scrittore T. Adolphus Trollope, il poeta Robert Browning con la moglie
Elisabeth Barrett. I fenomeni erano i soliti: movimenti e levitazioni del tavolo, raps in tutte le parti
della stanza, toccamenti da parte di mani invisibili, effetto terremoto, dolci arie suonate da una
fisamonica tenuta con due dita.
La stampa, in genere, gli fu contraria, come lo era stata per i medium americani che già da tre anni
erano cominciati a giungere in Inghilterra, e non mancarono le polemiche; uomini in vista che,
come il Brougham e il Brewster, in un primo momento avevano riconosciuto la genuinità dei
fenomeni, si trassero indietro per non essere considerati spiritisti.
Frattanto Home lasciava l'Inghilterra per recarsi a Firenze, ospite del Trollope, e là i fenomeni
continuarono: Home opera sempre in piena luce, permette che i presenti controllino a loro piacere, e
il tavolo persiste a muoversi e a sollevarsi, sedie e poltrone passeggiano per la stanza, campanelli
passano squillando da uno spettatore all'altro, mani materializzate e spesso visibili, toccano i
presenti, la stanza trema come per un terremoto, la fisarmonica suona da sola. Poi sopraggiunge una
crisi: Home viene avvertito dalle autorità che il popolo gli è ostile vedendo in lui uno stregone;
qualcuno attenta alla sua vita (o forse fu una fantasia del suo spirito inquieto); le entità gli
comunicano che perderà per un anno i suoi poteri, come infatti avviene. Depresso, il medium decide
di convertirsi al cattolicesimo ed entrare in un monastero.
Nel febbraio del 1856 Home parte dunque per Roma dove è ricevuto dal Papa e accolto nella Chiesa
cattolica. Ma non sa decidersi ad abbracciare la vita religiosa e, nel giugno, parte improvvisamente
per Parigi: là, come gli era stato annunciato, nel febbraio del 1857 ritrova i suoi poteri. E ha inizio
un periodo glorioso. Napoleone III lo invita a esibirsi a Corte dove sono tenute regolari sedute.
Home risponde, mediante raps, a domande che l'imperatore e l'imperatrice hanno solo pensato;
l'imperatrice Eugenia riconosce in una mano materializzata quella di suo padre; tanto Napoleone
quanto Eugenia non hanno dubbi sull'autenticità dei fenomeni e l'imperatrice si offre di fare educare
a sue spese una sorella del medium, che si affretta ad andare in America per tornare con lei.
Nell'estate del 1857 troviamo Home a Baden-Baden, dove dà sedute alla presenza del Granduca di
Baden, del re di Würtenberg, del Principe di Nassau e del Principe reggente di Prussia, futuro
imperatore. Nel febbraio del '58 è in Olanda per invito dello scettico gruppo della rivista De
Dageraad (L'Aurora) di Amsterdam, il quale riconosce che i suoi fenomeni sono reali, anche se non
ammette che siano causati dagli spiriti. All'Aja dà sedute dinanzi alla regina Sofia. Ma la sua salute
lo costringe a cercare ancora il più mite clima romano, e a Roma si fidanza con la ricchissima
Alexandrina de Kroll, cognata del conte Kuchelev-Besborodka e figlioccia dell'imperatore di
Russia. Dopo un breve soggiorno a Napoli, il matrimonio viene celebrato a Pietroburgo con gran
pompa.
Adesso il medium è ricco e conduce vita dispendiosa viaggiando per l'Europa, ma senza
abbandonare le sedute; in Russia ne dà parecchie alla presenza dello Zar Alessandro. Ma dopo
quattro anni, nel '62, sua moglie muore di mal di petto lasciandolo in strettezze perché il patrimonio
di lei gli viene contestato, e Home deve darsi da fare; le sedute non gli rendono: sono per lui una
missione ed egli non può accettare denaro per esse. Scrive la propria biografia, Vicende della mia
vita (Incidents of my Life, 1863); cerca di darsi alla scultura e va a Roma per studio, ma viene
pregato di lasciare la città; torna per qualche tempo in America per esibirsi come conferenziere. Ma
il lavoro lo affatica e la sua salute è precaria. Una ricca vedova, Lady Lyon, lo salva versandogli
una somma enorme per consiglio degli spiriti e chiedendo solo che unisca al suo il proprio nome in
una sorta di adozione; ma presto avvengono attriti, il medium è accusato di aver raggirato la donna
e ne segue un processo: Home deve restituire il denaro avuto. Tuttavia gli amici lo aiutano. Fra il
1867 e il '69, ospite di Lord Adare, dà sedute famose durante una delle quali, in levitazione, esce da
una finestra di un terzo piano rientrando da un'altra. Nel 1871 la ruota della fortuna gira ancora e
Home sposa un'altra ricca fanciulla russa, Julie de Cramoulin, nipote del famoso metapsichista
Aleksander Aksakov. Lo stesso anno, in Russia, dove è tornato cercando di avere il patrimonio della
prima moglie, dà sedute alla presenza di uomini di scienza, fra cui il chimico prof. Butlerov, che
rimangono convinti. Tornato in Inghilterra, il grande fisico William Crookes inizia su di lui una
serie di studi e di esperimenti (1871-1874) che segnano la nascita dello studio scientifico del
paranormale.
I fenomeni avvenuti sotto il severo controllo del Crookes sono fra i più importanti: mutamenti di
peso; levitazioni; una fisarmonica che suona da sola entro una gabbia metallica, sostenuta solo con
due dita dal medium; un fantasma che gira per la stanza suonando la fisarmonica stessa; carboni
incandescenti che il medium toglie dalla stufa e tiene fra le mani o addirittura affida ad altri che non
ne riportano alcun danno. Lo scienziato farà di tutto ciò una celebre relazione sostenendo la
genuinità dei fenomeni a rischio di mettere a repentaglio la sua carriera. E' questo il periodo in cui
le doti di Home si manifestano in pieno: si odono voci dirette, appaiono fantasmi materializzati, si
hanno levitazioni imponenti. Ma, dopo il 1876 la sua salute lo costringe a sospendere ogni attività.
E' di questo periodo il libro Luce e ombre dello spiritismo (Lights and Shadows of Spiritualism,
1877). Trascorre gli ultimi dieci anni viaggiando e muore di tisi il 21 giugno 1886 a cinquantatrè
anni.
Ambizioso, amante del fasto, di carattere instabile, ma sempre in buonafede, in tutti gli aspetti della
sua romanzesca vita, Home fu senza dubbio un medium eccezionale. Di lui il Crookes scrisse:
«Durante tutto il tempo dei miei rapporti con D.D. Home, che si protrasse per parecchi anni,
nemmeno una volta ebbi la minima occasione di sospettare che si valesse di trucchi... Coloro che lo
conobbero trovarono in lui il più amabile degli uomini; la sua lealtà e la sua rettitudine erano al di
sopra di ogni sospetto». (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore - ARMENIA
EDITORE (pagine 589-591).
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Hope William (1863-1933). Medium inglese a fotografia, forse il più noto nel primo quarto del
nostro secolo. Nel 1905, dopo aver fotografato un amico, trovò sulla lastra, accanto all’immagine di
lui, quella trasparente di una giovane donna in cui l’amico riconobbe la sorella defunta. Si dedicò
allora alle fotografie dette «spiritiche» con un circolo di amici e ne ottenne parecchie che però
vennero distrutte per il timore di un’accusa di pratiche diaboliche. Hope, che era un semplice
falegname, non si faceva pagare per la sua opera e sembra essere stato sempre in buonafede.
Quando l’arcidiacono Colley riconobbe la propria madre in un extra da lui ottenuto, Hope non esitò
ad affermare che quella immagine gli sembrava piuttosto molto simile a quella di un quadro da lui
copiato due anni prima. Ma il Colley non si lasciò convincere. Nel 1922, Harry Price, il quale non
aveva alcuna fiducia nelle fotografie paranormali considerandole tutte truccate, sostenne nei
Proceedings della Società per la Ricerca Psichica che le fotografie del medium erano fraudolente e
che Hope era stato colto nell’atto di sostituire le lastre. Ma un’indagine dimostrò che la sostituzione
era avvenuta indipendentemente dalla volontà del medium, e lo stesso Price ammise che Hope
poteva avere poteri paranormali. Del resto Sir William Crookes aveva già studiato il soggetto
riconoscendo che le sue fotografie erano genuine. Anche Sir William Barrett si schierò a favore di
Hope, mentre Sir Oliver Lodge rinnovò le accuse. Come per tutti i fotografi medianici, anche per
William Hope le accuse e le difese si alternano in modo sconcertante: suoi decisi sostenitori, come
il Barlow, cambiarono improvvisamente atteggiamento divenendo suoi non meno decisi avversari;
per altri accadde il contrario. Certo è che Hope era uno spiritista convinto fino al fanatismo e che,
indifferente alle accuse, talora si divertiva a fingere di frodare per beffare così lo scetticismo dei
suoi nemici. Queste bizzarrie non gli furono certo di aiuto per dare la prova della sua onestà. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 592/593).
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Hurkos Peter. Sensitivo belga a cui si attribuiscono imponenti fenomeni di chiaroveggenza e
precognizione. Le sue doti si manifestarono dopo una caduta, con conseguente trauma cranico, da
lui fatta quando era un semplice verniciatore. Giunse alla notorietà dopo la seconda guerra mondiale
rintracciando per chiaroveggenza le tombe di caduti e di dispersi; poi dimostrò una singolare
capacità di rivelare il nome e l’indirizzo degli autori di delitti e fu spesso consultato con successo
dalla polizia belga e da quella inglese. Si esibì anche negli Stati Uniti. Al pari di Croiset ha
rintracciato numerose persone scomparse e, come lui, si è rifiutato di sottoporsi agli esperimenti
quantitativi del Rhine alla Duke University; ma diversamente da questo suo collega, col quale ha
molti punti in comune, non ha mai voluto sottoporsi a esami sperimentali. Nel 1951 la sua
collaborazione fu decisiva per permettere a Scotland Yard di rintracciare la pietra d'incoronazione,
rubata all’abbazia di Westminster, e arrestare i malfattori. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 595).
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Husk Cecil (1847-1920). Medium inglese a effetti fisici. Già cantante, abbandonò la professione
per un grave indebolimento della vista e divenne medium professionista. I suoi fenomeni
consistevano soprattutto in materializzazioni, compenetrazioni, levitazioni, voci dirette. Aveva vari
controlli, di cui il principale era John King, e le cui voci erano spesso udite. Operava al buio, ma le
sue materializzazioni potevano essere viste per mezzo di pannelli fosforescenti. L'ammiraglio
Moore riferisce di avere osservato così numerosi volti spiritici più piccoli della grandezza naturale.
Particolarmente notevoli i suoi fenomeni di compenetrazione: mentre gli sperimentatori gli
tenevano le mani, anelli di ferro o spalliere di sedie si infilavano nelle sue braccia. Il dott. George
Wyld riferisce che, una volta, dopo molti tentativi, un anello di ferro, da lui tenuto nella destra, gli
fu tolto di mano e infilato nel braccio sinistro del medium, di cui egli stesso stringeva la mano. In
egual modo lo sperimentatore ottenne che gli fosse infilato al polso un anello di ferro molto stretto,
che poi non si potè più togliere e che il medium portò nella tomba. La Società per la Ricerca
Psichica gli chiese di lasciarsi cloroformizzare e sottoporsi così al tentativo di togliere l’anello con
mezzi naturali; Husk si rifiutò, e la società si rifiutò a sua volta di riconoscere il fenomeno.
Nel 1890 avvenne un palese smascheramento: accesa d’improvviso una piccola torcia elettrica, si
vide che lo spirito materializzato era semplicemente il volto del medium illuminato da un pannello
fosforescente e avvolto in un drappo che non si smaterializzò. Gli spiritisti sostennero che si trattava
di un caso di trasfigurazione e che il drappo non era stato materializzato ma apportato. Sembra che
il medium, svegliato dalla luce inattesa, sia stato poi a lungo malato. Henry A. Fotherby, negli
Annali di Scienza Psichica (luglio 1906) diede relazione di fantasmi che, nelle sue sedute, si
sviluppavano da una sorta di vapore fosforescente che si formava nell'aria e in cui turbinavano
numerosissimi punti luminosi. Una sua levitazione venne riferita da Gambier Bolton in Psichic
Force. Husk è un caratteristico rappresentante di quella fenomenologia fisica così abbondante in
Inghilterra e in America nella seconda metà del secolo scorso, che si presentò con fenomeni molto
simili e fu soggetta agli stessi smascheramenti, alle stesse accuse e alle stesse sconcertanti
testimonianze a favore. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 595/596).
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Ignath Lujza Linczegh (n. 1891). Medium ungherese, attiva fra il 1925 e il 1940 circa: produceva
apporti, scrittura diretta, materializzazioni, ecc. Studiata dal prof. Jaeger e dal prof. Wereide
dell'università di Oslo, fece apparire scritture dirette in vari luoghi della sala secondo le richieste dei
presenti. Il dott. Jorgen Bull, a Oslo, ottenne da lei una scrittura diretta incisa su di una tavoletta di
cera chiusa in una scatola. Un fenomeno suo particolare era la materializzazione di piccole teste,
delle dimensioni di una noce, in bicchieri pieni d'acqua. Theodore Besterman fece con lei, a
Budapest, esperienze di psicoscopia e ne diede relazione nel XXXVIII volume dei Proceedings
della Società per la Ricerca Psichica. (R.)
Fonte: Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 607).
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Indriadson Indride (m. 1912). Medium islandese, il primo apparso nel suo paese, studiato dal
1904 al 1909 dalla Società Psichica Sperimentale di Reykjavik, che venne fondata appunto per lo
studio della sua medianità e si sciolse dopo la sua scomparsa. I suoi primi fenomeni furono di
scrittura automatica e automatismo parlante; seguirono manifestazioni di psicocinesi, levitazione,
materializzazione e voce diretta; da ultimo manifestò anche doti di guaritore. Nel 1909 i suoi poteri
erano al colmo, ma l'etisia, che lo colse in seguito a un attacco di febbri tifoidee, minò la sua salute
e le sue facoltà portandolo a morte in pochi anni. La genuinità dei suoi fenomeni venne sostenuta
dalla Società e, in particolare da Haraldur Nielsson, professore di teologia all'università di
Reykjavik. Un'ampia relazione su di lui fu pubblicata da un altro docente di quella università,
Gudmundur Hanneson, sul Journal della Società Americana per la Ricerca Psichica, nel 1924. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 625).
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Jobson Mary. Sensitiva inglese, protagonista di un singolare caso, affine a quello di Frederica
Hauffe, riferito in un libretto del dott. Reid Clanny: Fedele resoconto del miracoloso caso di Mary
Jobson (A Faithful Record of the Miraculous Case of Mary Jobson, 1841). Nel novembre del 1839,
a tredici anni, Mary si ammalò e andò soggetta a continui attacchi di convulsioni. Durante le crisi si
udivano forti colpi nella sua stanza, stridori di vario genere, rumori sordi, mentre la porta si apriva e
chiudeva con violenza. Aggravatosi il male, la fanciulla cominciò a udire voci e a fare predizioni
molto esatte come quella di un attentato alla vita della regina Vittoria. Spesso la stanza veniva
allagata da acqua di ignota origine, apparivano sul soffitto strani disegni e si udiva in continuazione
una musica dolcissima. Mary diveniva alternativamente cieca, sorda e muta.
Dopo diciotto mesi guarì misteriosamente come si era ammalata e anche quei fenomeni
scomparvero. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 654).
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Johnson Gertrude M. Sensitiva inglese con la quale il Tyrrel sperimentò per trent'anni, ospitandola
per lungo tempo nella sua casa. Fin da bambina lo studioso aveva notato in lei evidenti fenomeni di
telepatia, chiaroveggenza e precognizione, che avvenivano in stato di trance leggera o profonda e si
esprimevano per lo più attraverso la scrittura automatica. Il 14 settembre 1921 il Tyrrel fece con lei
quello che si può considerate il primo esperimento quantitativo pienamente riuscito, servendosi di
comuni carte da giuoco di cui Gertrude doveva indovinare solo il numero (escludendo cioè il seme).
Su otto prove la sensitiva ne indovinò sette.
In seguito lo sperimentatore si servì di cinque scatole messe in fila e inserite in uno schermo. Al di
qua dello schermo, dove si trovava il Tyrrel, invisibile al soggetto, le scatole erano aperte; al di là,
dove era la sensitiva, erano chiuse da uno sportello apribile. Lo sperimentatore infilava a caso in
una delle scatole l'estremità di una bacchetta dicendo: «Pronto», e Gertrude, dall'altra parte, doveva
aprire lo sportello della scatola indicata. La Johnson ottenne risultati molto favorevoli sia con il
Tyrrel sia con altri sei sperimentatori. Infine fu creato un congegno simile ma azionato
elettricamente. Nelle cinque scatole fu messa una lampadina che si accendeva automaticamente e
assolutamente a caso, in modo che nemmeno gli sperimentatori sapevano quale fosse la scatola
illuminata e che la sensitiva doveva indovinare aprendola. In questo modo veniva esclusa ogni
possibilità di telepatia e di intesa inconscia fra Gertrude e gli sperimentatori. I risultati, giudicati
statisticamente, furono egualmente favorevoli. In alcune esperienze la Johnson fu invitata ad aprire
la scatola prima che il congegno elettrico facesse accendere la lampadina, ed ella vi riuscì
superando notevolmente la media casuale (un successo su cinque prove) e dimostrando con
evidenza doti chiaroveggenti. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 655/656).
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Jones Glyn e Jeuan. Cugini inglesi scoperti dal prof. Soal nel 1955, quando essi avevano circa
quattordici anni, divenuti famosi per i fenomeni di telepatia che avvenivano fra di loro e per i quali
furono considerati una tipica «coppia telepatica». Il Soal li studiò per circa due anni con il metodo
quantitativo, assistito dal collega H.T. Bowden, e diede relazione delle sue esperienze nel libro I
lettori del pensiero (The Mind Readers, 1959). Operando con mazzi di carte ESP, in cui però ai
cinque simboli classici erano sostituite figure di animali (elefante, giraffa, leone, pinguino e zebra)
ottenne più volte punteggi di 19 su 25 e 20 su 25. Nel 1957 i «cugini Jones» apparvero alla
televisione e, in questa occasione, Glyn indovinò quasi tutte le carte che venivano mostrate a Jeuan.
Lo studio fu tutt'altro che facile perché i due ragazzi non volevano sottoporsi agli esperimenti, che li
annoiavano mortalmente, e accettavano di farlo solo dietro piccoli compensi pecuniari. Non
mancarono le accuse di trucco: si parlò di fischietti supersonici grazie ai quali i due cugini
avrebbero imitato i fenomeni telepatici, e si giunse anche a sospettare una connivenza da parte del
Soal; ma tutte le prove addotte per dimostrare la frode risultarono negative. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 656).
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Jonsson Olof. Sensitivo svedese tra i maggiori viventi, ingegnere di professione. La gamma dei
suoi fenomeni è vastissima comprendendo manifestazioni psichiche e fisiche, studiabili
qualitativamente e quantitativamente. Il Jonsson, infatti, è forse l'unico fra i grandi sensitivi che si
adatti agli esperimenti con carte ESP ottenendo successi eccezionali: dai 20 ai 25 su 25 prove. La
pratica, invece di annoiarlo, lo diverte. D'altra parte non gli dispiace dar prova della sua sensitività
anche con carte normali, in esperimenti affini a quelli del Rol: indovina una carta solo pensata;
predice dopo quante carte si troverà nel mazzo, che deve essere ancora mischiato, una carta
prestabilita; dopo avere scelto una carta a caso, fa mescolare a lungo e più volte il mazzo, e la carta
scelta risulta sempre la prima; ottiene veri e propri fenomeni di smaterializzazione e
rimaterializzazione facendo scegliere una carta, che viene chiusa in una busta, e invitando i presenti
a indicarne un'altra: mescolato il mazzo, viene trovata in esso la carta messa nella busta mentre
nella busta viene trovata la seconda carta indicata. Al pari del Croiset, indica gli autori di delitti, ha
visioni di avvenimenti trascorsi, predice fatti futuri. Una volta, in viaggio per mare verso gli Stati
Uniti, seppe di una vecchia signora che era disperata perché le avevano rubato i gioielli: messosi in
stato di trance, visualizzò la signora stessa che nascondeva i gioielli in un guanto riponendolo poi in
una valigia: evidentemente ella si era dimenticata del fatto. I gioielli vennero di fatto trovati in un
guanto, nella valigia indicata.
Olof afferma anche di poter fare a volontà esperienze di bilocazione: un medico svedese, che ha
però voluto mantenere l'incognito, ha testimoniato che il fantasma di lui era stato visto in casa sua
durante un esperimento di proiezione extracorporea. Numerosi i suoi fenomeni di psicoscopia,
durante i quali, talora, visioni del passato sembrano confondersi con visioni del futuro. A volte può
avere visioni del passato anche senza oggetto induttore, come quando ricostruì le vicende di tre
ragazze scomparse e credute morte. Al pare di Uri Geller, può fermare le lancette di un orologio;
inoltre fa muovere oggetti a distanza, ottiene levitazioni di oggetti pesanti, comunica con entità di
case infestate, produce apporti e asporti, ottiene guarigioni, fa rivelazioni sull'aldilà. Sebbene
studiato da molti sperimentatori che hanno riconosciuto la genuinità dei suoi fenomeni, il Jonsson
non ha mai incontrato uno studioso che, come ha fatto il Tenhaeff con il Croiset, lo studiasse per
anni raccogliendo su di lui una casistica ineccepibile. Perfino il suo caso scientificamente più
importante, le comunicazioni telepatiche che sembra abbia avuto dal capitano Edgar Mitchell nel
corso della missione Apollo 14, è rimasto velato dal segreto militare ed è stato conosciuto in parte
solo per indiscrezioni. Tuttavia la realtà dei suoi fenomeni sembra indiscutibile. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 656).
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Jürgenson Friedrich (n. 1903). Sensitivo e ricercatore svedese, che, nel 1959, scoprì le
cosiddette «voci dell’aldilà». Cantante e regista di professione, già nel 1957, mentre
registrava la propria voce su nastro magnetico, con un pianista, si accorse che la registrazione
aveva degli affievolimenti inesplicabili, dato che il magnetofono era in perfette condizioni.
Nell’estate del ’59 sul nastro del registratore cominciarono ad apparire strane voci, che
nessuno aveva emesso al momento della registrazione e che affermavano di essere di defunti:
fra di esse dominava quella di un’entità che diceva chiamarsi Lena, il controllo di Jürgenson.
Nell’inverno del 1960, Lena riuscì a fargli capire che la registrazione delle voci sarebbe
riuscita molto meglio se, accanto al registratore, fosse stato acceso un apparecchio radio su
lunghezze d’onda da lei consigliate via via. La stessa Lena avvertì Jürgenson che doveva
lasciare il suo appartamento di Stoccolma per ritirarsi nella sua tranquilla casa di campagna a
Nysund e dedicarsi, con quel mezzo, alle comunicazioni con l’aldilà.
Dopo quattro anni di esperienze, lo studioso organizzò una conferenza stampa che durò otto
ore e con la quale rese di pubblica ragione il fenomeno. Le voci parlavano in varie lingue che,
per lo più, erano frammiste in una stessa comunicazione; molte erano di defunti conosciuti da
Jürgenson, altre di personaggi celebri come van Gogh e Ciaikovski. Negli ultimi anni il
ricercatore ha perfezionato alquanto i suoi metodi e ha elaborato una sua dottrina sulla vita
nell’aldilà. Il prof. Bender ha assistito ai suoi esperimenti nel 1964 e nel 1967. Jürgenson ha
dato relazione delle sue esperienze in due opere: Voci dell'universo (Rösterna fran Rymden,
1964) e Comunicazioni radio con i morti (Sprechfunk mit Varstorbenen, 1967). Dalle sue
ricerche furono ispirati gli studi di Konstantin Raudive. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 658).
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Kahl Olga. Sensitiva russa, attiva nei primi decenni del nostro secolo, nota soprattutto per le
esperienze condotte su di lei da Eugene Osty fra l'ottobre del 1927 e il marzo del 1928. L'Osty
afferma che fu l'unico soggetto da lui studiato capace di percepire il pensiero «selezionato», ossia
cosciente, dell'agente nell'atto della «sua rappresentazione mentale», e l'unico che, in alcuni casi,
potè fare apparire l'immagine o la parola pensata dall'agente sulla sua pelle in fenomeni di
dermografia. In undici sedute e 73 trasmissioni di pensiero si ebbero 51 successi, di cui 20 espressi
dermograficamente e 15 incompleti, 11 errori e 11 impossibilità di percepire il pensiero trasmesso:
l'Osty spiega, per lo meno in parte, le incompletezze, gli errori e le impossibilità di percezione col
fatto che la signora Kahl conosceva assai poco il francese rimanendo così ostacolata nella lettura del
pensiero, in cui era specializzata.
La percezione avveniva per lo più sotto forma di visione, altre volte come percezione auditiva. Si
ebbe anche qualche caso di precognizione e di descrizione del carattere delle persone pensate
dall'agente. Alle sedute prese parte anche il prof. Richet.
Di norma l'agente doveva pensare intensamente la parola o l'immagine che trasmetteva; talora la
parola o l'immagine vennero anche scritte su di un foglietto; la risposta veniva data a voce o per
scritto (talora in forma rovesciata), o per dermografia: in quest'ultimo caso, se la sensitiva era
stanca, la parola poteva risultare incompleta, ma la signora Kahl, in genere, la completava a voce.
Operava sempre in stato di trance brevissima, entrandovi per un momento a ogni domanda che le
veniva fatta, processo, questo, che la stancava notevolmente così che non si potevano fare più di
una dozzina di esperimenti per seduta. L'Osty nota che non tutti i partecipanti alle sedute avevano le
stesse capacità di trasmissione: alcuni si mostravano molto più adatti di altri, e spesso era necessario
che gli agenti fossero due. Fu così messo in luce per la prima volta, in queste sedute, il fenomeno
dei rapporti emotivi che possono sussistere tra l'agente e il percipiente favorendo o ostacolando i
successi. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 658/659).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Kahn Ludwig (1874 - dopo il 1935). Sensitivo tedesco di origine israelita. Da bambino aveva
mostrato facoltà di calcolo paranormale; emigrato in America, fece fortuna esibendosi come lettore
di pensiero e chiaroveggente, ma, quando volle applicare la sua chiaroveggenza al giuoco, si rovinò.
Di nuovo in Germania, si distinse nella lettura in libri chiusi e in plichi suggellati; sembra invece
che frodasse nel tentare fenomeni di precognizione, tanto che, nel 1908, finì in tribunale. Il giudice
lo fece studiare da due medici i quali riconobbero le sue facoltà di chiaroveggente. Nel 1925 era a
Parigi dove si esibì all'Istituto Metapsichico Internazionale: Osty e Richet considerarono
indiscutibile la sua capacità di leggere in buste chiuse e, alla scadenza del suo permesso di
soggiorno in Francia, lo stesso Richet scrisse al questore Maurain pregandolo di prolungargli il
permesso in favore della ricerca scientifica. Il Maurain lo fece solo dopo avere avuto la prova dei
poteri del sensitivo. Numerose le personalità della scienza che assistettero alle sue esibizioni; le sue
capacità si attenuarono e probabilmente scomparvero dopo il 1930. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 659).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Karadja Mary (1868 - dopo il 1940). Medium svedese non professionista, molto nota nei primi
anni del nostro secolo in tutta l'Europa. Andata sposa al principe Karadja, ministro della Turchia
all'Aja, fu conosciuta sotto il nome del marito, che la lasciò vedova a ventisei anni. I suoi fenomeni
erano di carattere psichico, ma molto vari: paramnesia, bilocazione, precognizione, telepatia,
disegno paranormale, e spesso si combinavano fra loro. Spiritista convinta, presentò alcuni
fenomeni medianici che gli spiritisti considerarono tra i più validi a conferma delle loro teorie.
Notevole il caso del signor Larsen, riferito dall'Egidi. Questi, che aveva letto il libro della stessa
Karadja, Fenomeni spiritici, scrisse all'autrice desiderando comunicare con la propria moglie
defunta da poco. La sera stessa in cui giunse la lettera, durante una seduta, si manifestò lo «spirito»
del principe Karadja, il quale comunicò che era presente la moglie del Larsen, che la lettera era stata
scritta per sua ispirazione e che ella desiderava la presenza del marito alle sedute. Il Larsen si recò
dunque da Copenaghen a Stoccolma: il giorno stesso del suo arrivo, prima che si presentasse, Mary
disegnò un ritratto femminile in cui il Larsen riconobbe subito la moglie defunta. Nella seduta che
seguì, la donna si manifestò pregando il marito di presentarsi a un dato indirizzo di Copenaghen,
ignorato da tutti i presenti, dove avrebbe trovato una donna di nome Cristina alla quale ella voleva
chiedere scusa di un torto che le aveva fatto. Tornato a Copenaghen, il Larsen trovò effettivamente
questa signora, che confermò la cosa.
La Karadja non fu mai direttamente studiata da uomini di scienza. Lasciò alcune opere: Fenomeni
spiritici, Il Vangelo della speranza e un poema scritto per scrittura automatica: Verso la luce. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 659/660).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Keeler Pierre L.O.A. Medium americano a effetti fisici e a scrittura diretta, attivo nell'ultimo
ventennio circa del secolo scorso. Di solito, mentre era chiuso nel gabinetto medianico, uscivano da
esso mani materializzate che scrivevano su lavagne o su fogli di carta, oppure messaggi scritti
passavano attraverso la tenda del gabinetto sebbene in essa non vi fosse alcuna apertura. All'interno
del gabinetto il medium era sorvegliato e tenuto per le braccia da due sperimentatori.
Nel 1885 fu esaminato da un comitato della Commissione Seybert, il quale, pur non avendo
scoperto alcun trucco, venne alla conclusione che i fenomeni potevano essere spiegati in modo
normale e che le mani materializzate non erano di origine spiritica. Alfred Russel Wallace, nel suo
libro La mia vita (My Life, 1905), descrive varie sedute da lui tenute con questo medium dopo aver
esaminato attentamente il gabinetto, la tenda, le pareti e il pavimento della stanza. Una volta egli
vide apparire al di sopra della tenda una mano materializzata che, agitando le dita, chiese una matita
e dei fogli; poi si udì il fruscio della matita che scriveva rapidamente e infine vari fogli passarono
attraverso la tenda portando messaggi appropriati ad alcuni dei presenti. Talora i fogli erano stati
siglati in precedenza. Un'altra volta uscì dalla tenda il panciotto del medium, sebbene egli
continuasse a indossare la giacca e le sue mani fossero tenute dai due sperimentatori che lo
controllavano. Anche un tamburello del diametro di trenta centimetri uscì dalla tenda che, esaminata
in seguito, non presentò alcuna apertura.
Negli ultimi anni della sua carriera, il Keeler si specializzò soprattutto in scritture dirette su lavagna
e su fogli di carta appallottolati chiusi fra due lavagne: ne danno notizia A.B. Richmond e
l'ammiraglio Moore. Le comunicazioni non erano mai di particolare interesse né davano prove di
identità, ma il fenomeno era comunque singolare. Hereward Carrington, che esaminò varie relazioni
nel 1907, fu del parere che il Keeler fosse un abilissimo prestigiatore, ma riconobbe che molti casi
rimanevano inesplicabili e che sarebbe stata necessaria un'indagine più approfondita per stabilire la
verità. Anche William M. Keeler. fratello di Pierre, ebbe notevoli facoltà come fotografo spiritico,
ma non fu mai studiato scientificamente. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 666).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Kluski Franek (1874-1944). Pseudonimo sotto il quale è conosciuto un ricco banchiere polacco,
poeta e scrittore, che fu uno dei più potenti medium a effetti fisici e psichici della prima metà del
nostro secolo. Fin da fanciullo aveva visioni precognitive e vedeva fantasmi con cui parlava
credendoli esseri naturali. Nel 1919, durante una seduta col Guzik, si accorse di avere poteri
medianici e si mise a disposizione della sezione polacca della Società per la Ricerca Psichica e
dell'Istituto Metapsichico Internazionale di Parigi. Produceva una numerosa gamma di fenomeni
fisici, ma soprattutto materializzazioni parziali e complete: sembra che siano stati circa 250 i
fantasmi materializzati da lui prodotti, molti dei quali parlavano in lingue straniere. Diede le prime
sedute nel 1920, all'Istituto Metapsichico, davanti al Richet, al Geley e al conte di Grammont: in
questa occasione furono presi eccellenti calchi di mani e di piedi, che sono attualmente conservati
all'Istituto.
Caratteristiche erano le sue materializzazioni di animali, tra cui, molto note, quella di una grande
aquila, che si materializzò su una sua spalla, e quella di un felino che corse sul tavolo e sulle
ginocchia dei presenti emanando un forte odore di selvatico. Il 20 novembre del 1921 fece molta
impressione la comparsa di un cosiddetto «pitecantropo», un grande essere villoso e barbuto,
dall'aspetto scimmiesco, che passeggiò mansuetamente fra i presenti leccando loro le mani e il
volto. Un essere simile si materializzò il 10 agosto del 1923, dando prova di una forza enorme: alzò
alcuni degli astanti con le loro sedie e rovesciò facilmente un pesante divano.
Nel 1925, F.W. Pawlowski, professore di ingegneria aeronautica dell'università di Michigan, dava
relazione, nel Journal della Società Americana per la Ricerca Psichica, di alcune materializzazioni
da lui osservate, fra cui quella di un Turco, che parlava la sua lingua ma capiva il polacco, e quella
di un vecchio così luminoso da rischiarare la stanza, vestito di una lunga toga e con in testa un
cappello a cono: un costume simile a quello dei sacerdoti assiri. Parlava correntemente una lingua
gutturale che non si riuscì a identificare. Il Pawlowski afferma di aver sentito respirare i fantasmi e
di avere ascoltato una volta i battiti del cuore di uno di loro.
Il fantasma della sorella del conte Potocki apparve il 20 novembre del 1920 e andò ad abbracciare il
fratello facendogli sulla fronte un segno di croce in un cerchio, come era solita fare da viva. Nel
1921 il Geley riuscì a fotografare il fantasma di un ufficiale tedesco in uniforme, col suo elmo
lucente.
Per scrittura automatica, Klusky manifestò una chiaroveggenza e poteri di precognizione che il
Geley definì «quasi paurosi». Faceva spostare l'ago della bussola avvicinandovi una mano o un
piede. Al pari della D'Esperance non cadeva mai in trance durante le materializzazioni. Su di lui non
furono mai formulati sospetti né sorsero polemiche. Di lui parlò soprattutto il Geley nell'opera
L'ectoplasmia e la chiaroveggenza (L'ectoplasmie et la clairvoyance, 1924), e sulla sua medianità il
colonnello Norbert Ocholowicz pubblicò, nel 1926, un libro in polacco che non ebbe traduzioni.
(U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 670/671).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Koons Jonathan. Uno dei primi e dei più potenti medium americani, la cui attività si può seguire
particolarmente dal 1852 al 1856. Proprietario di una fattoria isolata nel distretto di Athens County
(Ohio), padre di otto figli e decisamente ateo, agli inizi del 1852 cominciò a interessarsi alle sedute
spiritiche che, dopo i fatti di Hydesville e i fenomeni delle sorelle Fox, si tenevano ormai in tutti gli
Stati Uniti, in circoli privati. Gli «spiriti» gli comunicarono che tanto lui quanto i suoi figli
possedevano eccezionali facoltà medianiche, in particolare suo figlio Nahum, allora diciottenne; e
lo invitarono a costituire un circolo privato. I risultati furono eccezionali, i migliori avvenuti in tutto
il distretto: Nahum, in trance, scriveva automaticamente e parlava per ispirazione. Bisogna ricordare
che allora, per lo più, i fenomeni si riducevano di solito a messaggi ottenuti per tiptologia.
In seguito le entità lo indussero a costruire nel suo giardino una camera di legno, da dedicarsi solo
alle esperienze, e un tavolo spiritico, dando tutte le indicazioni necessarie. Il Koons obbedì e,
secondo gli ordini ricevuti, mise sul tavolo carta e matita, uscì dalla camera, la chiuse a chiave e si
pose di guardia alla porta; rientrato dopo qualche tempo, trovò un lungo messaggio nel quale gli si
davano indicazioni e incoraggiamenti sul lavoro da compiere: era la seconda volta che appariva in
America la scrittura diretta, dopo il caso avvenuto nel 1850 durante una seduta tenuta dall'on. James
F. Simmons.
Cominciarono così le sedute nella «camera di legno»: i fenomeni consistettero in scritture dirette
eseguite da mani spiritiche che divenivano luminose immergendosi in una soluzione fosforescente
di cui gli spiriti stessi avevano dettato la ricetta; poi cominciarono le voci dirette, per la prima volta
nella storia del movimento spiritico, la musica paranormale, i cori angelici, i fenomeni luminosi. Gli
spiriti guida erano parecchi e si facevano chiamare Kings, ossia Re. Secondo le loro dichiarazione
costituivano un gruppo di spiriti molto elevati, vissuti in terra migliaia e migliaia di anni prima,
quali, per comunicare con gli uomini e rivelare loro i misteri del l'aldilà, si servivano di spiriti
inferiori, ancora legati alla terra, capaci di servirsi delle energie terrene dei medium. Uno di questi
spiriti inferiori fu John King, che si identificava con il pirata Henry Owen Morgan, vissuto nel XVII
secolo.
I Kings fornirono al Koons anche le istruzioni necessarie per costruire una «macchina spiritica»,
che avrebbe dovuto accumulare le energie magnetiche sottratte ai medium per metterle a
disposizione degli spiriti. I particolari di questa macchina sono andati perduti: sappiamo solo che
era composta di elementi di zinco e di rame disposti in modo alquanto complesso. Probabilmente
produceva qualche fenomeno elettrico.
Le sedute nella camera di legno erano sempre numerose: il Koons non solo le offriva gratuitamente,
ma ospitava addirittura gli intervenuti, dato che la fattoria era lontana dai centri abitati. I presenti
potevano conversare a voce diretta con i loro defunti, potevano afferrare le mani spiritiche,
generalmente gelide ma in tutto eguali a mani viventi, e che talora si dissolvevano sotto la stretta, le
potevano vedere scrivere rapidamente i loro messaggi o fluttuare nell'aria fra miriadi di fiammelle.
Dalle comunicazioni avute, il Koons trasse una sorta di dottrina che rimase in buona parte alla base
delle teorie spiritiste moderne. Secondo essa gli spiriti sono dotati di un corpo eterico in cui prevale
un'energia elettromagnetica: questa energia, combinandosi con l'energia vitale che proviene dai
viventi, produce i fenomeni fisici, le psicocinesi, le levitazioni, le scritture e le voci dirette, le
musiche paranormali, le materializzazioni. D'altra parte le comunicazioni spiritiche, dovendo valersi
del cervello del medium e del linguaggio umano, non possono mai esprimere nella sua purezza il
pensiero dei comunicanti, specialmente quando si tratta di entità superiori: la personalità del
medium, anche in stato sonnambolico, interviene sempre a tradurre in linguaggio umano le
comunicazioni spirituali e spesso, così facendo, le altera e le distorce. Anche le materializzazioni,
avendo come base la forza vitale del medium e il suo stesso doppio eterico, finiscono spesso con
l'assomigliargli o col presentare segni caratteristici del suo corpo. Il corpo fisico è compenetrato in
ogni molecola da un corpo spirituale, sede della coscienza e dell'intelligenza: al momento della
morte il corpo spirituale, intelligente e cosciente, si separa dal corpo fisico, ma ne mantiene la
forma e gli orientamenti, positivi o negativi, che aveva avuto in vita, così che i vizi e le virtù del
vivente permangono nell'aldilà e gli spiriti devono affrontare un lungo processo di purificazione e di
sublimazione per salire a sfere sempre più alte. Tutte le religioni hanno in sé qualche motivo di
verità e tutte rispondono al grado di evoluzione di chi le pratica: di qui la condanna di ogni forma di
intolleranza religiosa.
Il Koons si avviava così a formare una vera e propria setta religiosa quando si trovò in aperto
contrasto con le Chiese e con l'opinione pubblica. Furono inviate commissioni di inchiesta che
operarono con molto rigore sotto un velo di legalità; poi cominciarono le ostilità violente: incendi
alla fattoria, distruzione dei raccolti, minacce; la macchina spiritica fu messa in pezzi, la stampa si
unì al movimento ostile. Nel 1856, la famiglia Koons, ormai rovinata, abbandonava la fattoria per
dedicarsi, in povertà, alla diffusione dello spiritismo. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 671/672).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Kulagina Nina. Sensitiva russa, studiata dapprima, sembra, dal Vasilev verso il 1965. In un primo
momento mostrò una singolare facoltà di leggere facendo scorrere le dita sulla pagina stampata,
fenomeno che fu testimoniato, nel 1968, anche dallo psicologo ceco Zdenek Rejdàk. Poco dopo, a
richiesta del Vasilev, fece deviare a volontà l'ago della bussola; infine ottenne lo spostamento e la
levitazione di piccoli oggetti. La Kulagina ha potuto essere studiata anche da scienziati occidentali,
tra i quali i primi furono gli inglesi Benson Herbert e Manfred Cassirer, che portarono in Inghilterra
i primi film dei suoi fenomeni. Herbert riferisce di oggetti galleggianti sull'acqua che si
avvicinavano alla sensitiva, o se ne allontanavano, a seconda dei movimenti delle mani di lei, e di
una ustione apparsa sul proprio braccio per influsso mentale della Kulagina. In seguito è stata
studiata anche dagli americani J.G. Pratt e H.H.J. Keil i quali videro piccoli oggetti muoversi sul
piano del tavolo mentre la sensitiva teneva le mani su di essi a una ventina di centimetri di distanza.
Fenomeni di levitazione, sempre di piccoli oggetti, furono ottenuti a partire dal 1970.
E' stato osservato che, durante gli esperimenti, la Kulagina perdeva di peso fra gli ottocento e i mille
grammi, presentava un ritmo cardiaco irregolare, nonché un aumento di zucchero nel sangue e
alterazioni nella secrezione ormonica. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 672).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Kuleshova Rosa (n. 1940) . Sensitiva russa , attiva fra il 1962 e il 1965 circa, dopo di che perse le
sue doti. Impiegata in un istituto di ciechi. apprese a leggere la scrittura Braille e accortasi della
singolare facilità con cui era riuscita a farlo , volle provare a leggere, col semplice tatto, anche la
scrittura stampata riuscendo anche in questo.
Nel  1962 venne ricoverata in una clinica per malattie nervose in seguito a disturbi epilettici
e, in questa occasione, rivelò le sue singolari capacità.
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Lanzillo Giuseppe (n. 1913). Odontotecnico napoletano, da circa 33 anni residente a Bologna.
Ebbe vari fenomeni paranormali di tipo chiaroveggente e precognitivo in gioventù e in età adulta. A
seguito di una serie di esperienze oniriche di tipo erotico che gli causarono serie ripercussioni
neuropsichiche, cominciò a dipingere, in stato di sonnambulismo e solo nelle ore notturne, una serie
di pregevoli quadri a olio, senza che fosse possibile appurare (fu accuratamente studiato e seguito
dal Gruppo di Studio e di Sperimentazione del Centro Studi Parapsicologici di Bologna) alcun
precedente pittorico nella sua vita.
La serie dei dipinti - uno per notte - che iniziò il 19 marzo 1970 e terminò nel febbraio 1971, con
una breve parentesi nelle giornate dal 24 al 28 agosto 1971, consta di 234 quadri di soggetto vario
(paesaggi misteriosi o ritratti talora anche di tipo sacro, cattedrali o grotte). Dopo il 28 agosto '71 il
Lanzillo non ha più dipinto, pur continuando saltuariamente ad avere esperienze paranormali di
vario genere e di tipo spontaneo. (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 677).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Lava Bruno (n. 1922). Geometra trevigiano e medium a effetti fisici, che ha avuto una certa
notorietà tra gli anni '50 e '60. Le sue capacità furono testimoniate da vari scrittori come Buzzati,
Comisso, Parise e Talamonti che ebbero a scrivere, in particolare quest'ultimo, sui fenomeni da lui
prodotti. Fu sperimentato e osservato a lungo dal dott. Gino Boccazzi, medico di Treviso, che per
circa dieci anni lo seguì assiduamente (1956-66), e intorno agli anni '60 fu studiato anche dal dott.
Gastone De Boni, che riferì di aver assistito a una ventina di notevoli sedute con lui.
La sua figura di medium è però alquanto discussa, perché accanto a estimatori sinceri come il
Boccazzi e altri, che dichiararono genuine moltissime sue produzioni medianiche se non tutte,
almeno fino al 1965-66, ve ne sono altri che sostennero e sostengono continui e palesi trucchi. Dal
1966 circa le sue capacità sembra si siano molto, se non totalmente, affievolite: l'ultimo a
testimoniare sul Lava fu il giornalista Remo Lugli, che riferì, nel 1973. su La Stampa, di alcune sue
riuscite sedute.
Nella sua famiglia il nonno e il padre sembra fossero dotati di poteri di veggenza e di precognizione
e il suo fratello minore. Plinio, pare fosse dotato della capacità di levitarsi. La sua medianità -
scoperta per caso nell'immediato dopoguerra, dopo fenomeni di chiaro tipo precognitivo e
chiaroveggente manifestatisi durante la prigionia - consistette soprattutto in manifestazioni di
levitazione, di apporto e di asporto; e durante le sue sedute non si ebbero mai fenomeni di trance,
stato che fu sempre evitato perché da lui ritenuto inutile e dannoso alla salute. Egli produceva i
fenomeni medianici senza alcun rituale di carattere spiritista, in piena luce. Spesso, dopo la seduta,
il gruppo si recava in particolari luoghi, ove le capacità del medium sembravano potenziarsi, come
cimiteri, boschi, luoghi solitari o zone vicine a corsi d'acqua. In tali località si producevano notevoli
fenomeni di apporto (animali vivi, paracarri, lapidi, pacchi di documenti, sassi, utensili, torce
elettriche, strumenti musicali suonati da mani che li reggevano e che apparivano come mozzate).
Non ha mai avuto particolari spiriti guida, né «entità», salvo una che con una certa frequenza si
qualificava col nome di «Mare». (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 679/680).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Lawley Franco. Sensitivo italiano di lontana origine irlandese, noto soprattutto per una vasta
produzione di disegni, pastelli e pitture automatici, eseguiti con estrema rapidità e spesso a occhi
bendati o al buio. Ebbe anche manifestazioni di chiaroveggenza e, produsse la voce diretta. La sua
attività ebbe inizio nel 1931, durante la convalescenza dopo una grave malattia, e si protrasse fin
oltre il 1940. Operava con stile e tecniche diverse: delicati disegni a matita, disegni a penna dal
tratto deciso e nervoso, pitture a olio in cui non usava pennelli ma solo le dita. Aveva numerosi
spiriti guida che talora gli ispiravano disegni di carattere premonitorio, come uno in cui raffigurò
vari personaggi che avrebbero avuto influenza nella sua vita, terminando col ritratto del figlio. Le
sue opere, anche da un punto di vista puramente estetico, sono notevoli e rivelano una precisa
personalità artistica, ma furono sempre eseguite in stato di trance. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 680/681).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Leah Frank (n. 1898). Sensitivo inglese, specializzato nel disegnare ritratti di persone defunte, da
lui non mai viste e di cui, talora, non esistevano fotografie così che l'identità veniva stabilità dai
parenti solo in base ai loro ricordi. Dotato di grande inclinazione al disegno fin da fanciullo, quando
disegnava visioni che gli si presentavano spontaneamente, si dedicò per qualche tempo al pugilato
come professionista; implicato nelle vicende politiche irlandesi, dovette rifugiarsi in India dove si
guadagnò da vivere come caricaturista e reporter di un giornale canadese; infine, a Londra, si
dedicò alla professione di medium a disegno paranormale. Non operava in stato di vera e propria
trance così che la sua opera avrebbe anche potuto considerarsi normale se i suoi modelli fossero
stati persone a lui note. A volte affermava di vedere l'entità defunta a fianco del consultante; altre
volte vedeva invece una fotografia, che asseriva essergli presentata da una mano fantomatica, e che
ricopiava con grande esattezza, talora rovesciandola specularmente. In alcuni casi il disegno
risultava più esatto del ricordo stesso del consultante, come quando una signora lo pregò di tracciare
il ritratto del suo defunto padre: il Leah disegnò un vecchio cieco dall'occhio destro mentre la
signora sosteneva che l'occhio spento era il sinistro; ma una sorella di lei, presso la quale il padre
aveva trascorso gli ultimi tempi della sua vita, confermò l'esattezza del disegno. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 681).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Lee Ann (1736-1784). Visionaria inglese, capo del gruppo di quaccheri formatosi a Manchester agli
inizi del Settecento per iniziativa di James e Jane Wardley, a cui successe nella direzione del
movimento. Figlia di un fabbro, aveva visioni e manifestazioni di xenoglossia che presto crearono
intorno a lei, nei suoi seguaci, una vera venerazione e le procurarono il soprannome di «Anna il
Verbo». Nel 1774, per rivelazione, le giunse l'ordine di trasferirsi in America, cosa che fece con, un
piccolo gruppo di parenti e di amici stabilendosi dapprima a New York e poi a Watervliet presso
Albany. Qui le manifestazioni divennero ancora più imponenti con fenomeni di visioni collettive, di
messaggi dati per voce diretta, di guarigioni miracolose, che avvenivano durante le riunioni:
bambini facevano elevati discorsi, intere folle cadevano in estasi, si avevano singolari fenomeni di
chiaroveggenza.
Presto la Società dei Credenti nella Seconda Apparizione di Cristo, come si chiamò, si diffuse in
tutta la regione creando un movimento religioso quanto mai intenso. Dopo la sua morte. Ann
continuò a manifestarsi e a dirigere i suoi fedeli con consigli, previsioni e annunci: lo spiritismo era
già in atto. E in realtà, una sessantina di anni dopo, questo movimento avrebbe trovato il suo centro
di espansione proprio nella regione di Albany. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 681/682).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Lees Robert James (m. 1931). Chiaroveggente inglese, che si vuole abbia iniziato la regina Vittoria
allo spiritismo: in realtà fu più volte ricevuto a Buckingham Palace dalla regina, ma nulla di preciso
si sa sui loro incontri. Il suo nome è particolarmente legato alla vicenda di Jack lo Squartatore, che,
sebbene avvenuta sotto gli occhi della polizia, fu tenuta a lungo nascosta al pubblico, data la
personalità dell'assassino, un medico folle, così che solo nel 1931, una cinquantina di anni dopo i
fatti, il caso fu riportato dalla Revue Métapsychique. Lasciò alcuni libri in cui dava per lo più
notizie sulla vita dell'aldilà quali gli venivano comunicate nelle sue visioni, ma probabilmente la
fantasia consapevole del sensitivo intervenne in buona parte in queste, opere. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 682).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Leonard Gladys Osborne (1882-1968). Medium inglese a incorporazione, i cui fenomeni furono
molto simili a quelli della signora Piper, tanto da essere chiamata «la Piper inglese». Da bambina
aveva visioni di piacevoli campagne che improvvisamente si sostituivano all'ambiente in cui era,
facendo scomparire le pareti, il pavimento, il soffitto, per estendersi a grandi distanze. Poi, con due
giovani amiche, tentò sedute al tavolino finché si manifestò la personalità di «Feda», la sua guida,
una ragazza indiana che diceva essere lo spirito di una bisnonna di lei. Feda insisté a lungo perché
Gladys divenisse una medium professionista, e, nella primavera del 1914, riuscì a convincerla,
sebbene quell'attività non piacesse affatto alla medium: «Dirò onestamente», ella scrisse, «che avrei
preferito lavare le scale per guadagnarmi da vivere». Nello stesso periodo Feda annunciò
l'avvicinarsi della prima guerra mondiale: «Qualche cosa di grande e terribile sta per avvenire nel
mondo». Nel giugno del 1914, mentre si trovava in un salotto con due amiche, vide sorgere
l'immagine di un giovane in uniforme che teneva in mano una palla di cannone insanguinata
mormorando: «Povero il mio paese». Riconobbe in lui il re Alessandro di Serbia, assassinato anni
prima.
Nel 1915, Hewat McKenzie, il fondatore del Collegio Inglese di Scienza Psichica, dopo avere
tenuto con lei numerose sedute che considerò senz'altro di carattere paranormale, la indicò a Sir
Oliver Lodge e a sua moglie che avevano da poco perduto in guerra il loro figlio Raymond: da lei la
signore Lodge ebbe le prime comunicazioni del defunto. Questo caso famoso rese celebre la
medium, che fu studiata regolarmente per alcuni anni dal Lodge. Nel 1917 il reverendo Drayton
Thomas iniziò con la Leonard una serie di sedute che durarono fino al 1922 sperimentando le sue
capacità di leggere in libri chiusi: queste letture apparivano fatte non direttamente dalla medium ma
dall'entità del padre defunto dello stesso Thomas: su 348 prove, 242 ebbero risultato positivo, 46
dubbio e 60 negativo. Inoltre 73 volte su 104 lo spirito comunicò esattamente notizie che sarebbero
apparse il giorno dopo sul Times indicando anche il punto del giornale in cui sarebbero state
trovate.
Nel 1918, la Leonard fu ingaggiata dalla Società per la Ricerca Psichica, la quale, per tre mesi inviò
da lei sperimentatori che si presentavano anonimi; vennero tenute 73 sedute, tutte interamente
stenografate. La signora Salter, nel suo rapporto pubblicato nei Proceedings della SPR (luglio
1921), scrisse: «Credo che quanti hanno avuto ripetute sedute con la signora Leonard – e fra questi
io stessa – siano d'accordo che si è ottenuta una buona prova della sopravvivenza della personalità».
Iniziano nel 1922 le sedute tenute col Bradley, durante le quali si manifestò a voce diretta un
parente della moglie di lui, Waren Clarke, dando numerose prove di identità. Un altro caso di voce
diretta, fenomeno che la Leonard produceva piuttosto raramente, è quello riferito dal giornalista
Robert Blatchford: in una seduta del 23 settembre 1923, egli si sentì chiamare dalla voce della sua
defunta moglie, che, come era solita in vita, pronunciò il suo diminutivo «Bob» come se fosse
scritto «Barb». Anche la signora Barrett riferisce di aver udito la voce del suo defunto marito Sir
William Barrett.
Con la Leonard furono tenute le prime sedute per procura, nelle quali, per eliminare il sospetto di
contatti telepatici, si presentava alla medium non il consultante ma una persona che lo
rappresentava, del tutto ignara dei fatti su cui si svolgeva la consultazione e del defunto con cui si
voleva comunicare. Fu uno dei pochissimi medium che sfuggirono a ogni dubbio di frode e i cui
fenomeni vennero giudicati genuini dalla rigorosissima S.P.R. Lasciò tre opere: Breve oscurità
(Brief Darkness, 1931); La mia vita in due mondi (My Life in Two Worlds, 1931); L'ultima
Traversata (The Last Crossing, 1937). (U.D.)
Fonte: Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 681-683).
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LÉONIE B. Contadina bretone nata nella piima metà del 1800 dotata di varie capacità paranormali.
Fu studiata da Pierre Janet* psicologo francese dal parapsicologo polacco Julius Ochorovicz*
e dal Myers*. uno dei fondatori della Società per la Ricerca Psichica di Londra. Il suo nome è
rimasto legato in parti colare alle esperienze che questi studiosi hanno condotto con la sua collaborazione
per dimostrare la realtà di un fenomeno allora controverso: la possibilità di addormentare e influenzare una persona a distanza.
Oggi lo studio di questo fenomeno, chiamato più comunemente ipnosi* telepatica, è forse uno dei maggiori contributi sovietici alla parapsicologia moderna.
Il primo tentativo effettuato con Léonie B. avvenne a Le Havre nel 1886, quando la medium aveva
ci rca cinquant' anni di età e si svolse così: il dott. Gibert (collaboratore di P. Janet) rimase nel proprio studio e all'ora precedentemente concordata con i suoi collaboratori. inviò telepaticamente alla sensitiva il comando di cadere in ipnosi e di recarsi subito da lui.
Gli altri tre studiosi, che erano appostati davanti all'abitazione dell'ignara Léonie, la videro uscire all'improvviso, a occhi chiusi, evitare ogni ostacolo, destreggiarsi nel traffico e giungere con un certo affanno allo studio del Gibert.
Il Richet nel suo trattato di metapsichica ( Traité de Métapsychique, 1922) scrive: «Pierre Janet ha potuto constatare che Léonie, posta in sonno ipnotico da lui stesso o da suo fratello, riconosceva esattamente
che tipo di sostanza egli si metteva in bocca: zucchero, sale o pepe. Accadde che un giorno J. Janet, che lavorava in una stanza accanto, si bruciò accidentalmente la mano, Léonie proprio in quel momento lamentò un forte
dolore e ind.icò esattamente il punto che coincideva con quello ustionato
». (P. C.)
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Lesage Augustin (1876-1960?). Sensitivo francese a pittura paranormale. Semplice minatore,
aveva 35 anni quando, lavorando in miniera, udì una voce comunicargli che un giorno sarebbe stato
pittore. L'avvertimento si ripetè più tardi per tiptologia; Augustin fece qualche tentativo a caso e
tracciò con singolare rapidità degli arabeschi a matita colorata, che non mancavano di un certo
interesse. Sempre per incitamento degli «spiriti», che si manifestavano per scrittura automatica,
prese a dipingere una grande tela di tre metri per tre: ne risultò una composizione astratta e
composita, a disegni perfettamente simmetrici, che lo occupò per parecchi mesi rimanendo tuttavia
incompiuta. Nel 1912 gli fu comunicato di avere doti di guaritore, ed egli si diede a questa nuova
attività aprendo addirittura un istituto con un amico. Poi venne la guerra. Al ritorno; gli «spiriti» gli
ordinarono di cessare la sua attività di guaritore; tornò in miniera e riprese a dipingere: il suo grande
quadro fu terminato solo nel 1921. Ne seguirono altri dello stesso genere: grandi composizioni
decorative e simmetriche con figure inserite. Nel 1923 abbandonava la miniera per dedicarsi
esclusivamente alla pittura. Quattro anni dopo veniva studiato da Eugène Osty nell'Istituto
Metapsichico di Parigi: nei suoi quadri si potevano riconoscere motivi decorativi indiani ed
egiziani. L'Osty notò la sua sorprendente capacità di eseguire disegni simmetrici senza prendere
misure e senza guardare la parte già eseguita, ma fu del parere che il Lesage non avesse vere e
proprie facoltà paranormali e fosse solo un abile decoratore dotato di qualche non comune capacità.
Tuttavia, quando nel 1939 il medium si recò in Egitto, trovò in una tomba recentemente scoperta un
affresco che riproduceva una scena di mietitura da lui dipinta tempo prima.
In definitiva è questo l'unico elemento decisamente paranormale della sua opera. Il Lesage non
dipingeva mai in stato di trance. sebbene affermasse di operare senza avere un'idea di quello che
faceva e di sentire la sua mano guidata da intelligenze diverse dalla sua. Firmava con vari nomi:
«Marie», «Léonard de Vinci», «Marius de Tyane», ma, dal 1926 in poi, usò solo il suo nome. Dopo
l'episodio egiziano, si convinse di essere la reincarnazione dell'antico pittore, Mena, autore
dell'affresco da lui osservato nella Valle dei Re. E' da notare tuttavia che le somiglianze tra le due
opere si limitano ad alcuni particolari. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 684).
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Machner H. (1866-?). Sensitivo tedesco a disegno e pittura automatica. Figlio di operai, privo di
cultura, a 33 anni, dopo essere stato conciapelli e marinaio, partecipò ad alcune sedute medianiche
durante le quali ebbe manifestazioni di automatismo parlante, visioni e, infine, si sentì portato alla
pittura automatica a olio. Aveva come guida un’entità sedicente cinese, che si manifestava per
automatismo parlante, lo dirigeva in tentativi, spesso riusciti, di guarigioni paranormali e ispirava i
suoi quadri di fiori o di paesaggio, che rimangono fra i più importanti e significativi di questo
genere, e che furono esposti a Berlino nel 1903. Operava in semitrance cominciando dall’angolo
sinistro in alto della tela e continuando con grande sicurezza e rapidità. La sua produzione ha un
valore artistico indiscutibile. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 718).
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Maeterlinck Maurice (1862-1949). Poeta e scrittore belga, fra i maggiori e più caratteristici
rappresentanti degli orientamenti simbolisti e misticheggianti della fine di secolo. Fino a circa il
1900 la sua opera si svolge in un clima che potremmo definire di pessimismo mistico: la vita gli
appare come la manifestazione vana e illusoria di un’anima universale che tutto dirige, fatalmente,
verso suoi oscuri fini: l'uomo afferra solo le forme esteriori di questa segreta vicenda e si illude di
intervenirvi con la sua volontà, ma in realtà ne è trasportato come un filo di paglia dalla corrente,
fino al momento in cui si annullerà nella morte. Col nuovo secolo, però, questa concezione si
rovescia nello spirito del poeta: l’anima universale gli appare come un'energia intelligente sempre
rivolta al bene, con cui l'uomo può comunicare e collaborare, e nella quale tutti gli esseri si
affratellano volgendosi insieme verso un'evoluzione che è insieme fisiologica e morale. Di qui i
suoi studi sugli animali e sulle piante, che rientrano in quell'insieme di ricerche sulle energie vitali e
sui processi evolutivi concepiti su di un piano scientifico-filosofico, che caratterizzarono gli ultimi
anni dell’Ottocento e i primi del Novecento. Di qui i suoi studi sui fenomeni paranormali, psichici e
fisici, di cui sostenne con fermezza la realtà. Incerto sulla possibilità di comunicare con i defunti,
egli considerò tuttavia dimostrata la sopravvivenza, venendo alla conclusione che, dopo la morte
corporea, lo spirito acquista una nuova forma di coscienza, incomprensibile per i viventi perché
affrancata dalle leggi del tempo e dello spazio.
Opere principali in questo campo: La vita delle api (La vie des abeilles, 1901); L'intelligenza dei
fiori (L’intelligence des fleurs, 1907); La morte (La mort, 1913); L'ospite sconosciuto (L'hóte
inconnu, 1917); I sentieri nella montagna (Les sentiers dans la montagne, 1919); Il grande segreto
(Le grande secret, 1921); La vita delle termiti (La vie des termites, 1927); La vita dello spazio (La
vie de l’espace, 1928); La vita delle formiche (La vie des fourmies, 1930); La grande legge (La
grande loi, 1933). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 719).
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Maggiora Luigi (n. 1914). Sensitivo italiano a pittura automatica. Di umile condizione e di scarsa
cultura, privo di ogni nozione tecnica, dipinse sempre di notte, alla luce artificiale, senza sapere
quale sarebbe stato il soggetto del suo quadro finché esso non gli si rivelava dopo qualche tempo di
concentrazione. Le sue pitture sono per lo più paesaggi, in cui egli, a opera compiuta, scorge
significati simbolici. La sua attività, condotta in stato di semitrance, e non priva di valore artistico,
sembra al limite fra la paranormalità e la normalità. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 719).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Maginot Adèle. E' considerata la prima medium francese i cui fenomeni siano stati oggetto di
un'indagine accurata e ben documentata. Fu studiata infatti, nel 1848, da Alphonse Cahagnet, il
quale, sebbene fosse solo un abile mobiliere, appassionatosi ai fenomeni detti allora di
sonnambulismo, condusse intelligenti esperienze in questo campo lasciandone la relazione, scritta
subito dopo le sedute, nelle varie sue opere.
La Maginot incorporava defunti dandone comunicazioni che, a giudizio dei loro parenti,
corrispondevano effettivamente a fatti avvenuti; ma soprattutto eccelleva nella telepatia e nella
chiaroveggenza viaggiante. Interrogata dalla madre di un uomo scomparso da tempo, seppe dire che
era ancora vivo, indicò la località in cui si trovava e spiegò le ragioni della sua scomparsa; poche
settimane dopo, la madre ricevette dal figlio una lettera che confermava le notizie date dalla
medium. Il Cahagnet diede relazione delle sue sedute con Adèle nel secondo volume della sua opera
Arcani della vita futura svelati (Arcanes de la vie future dévoilés, 1849). ( R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 726).
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Manning Matthew (n. 1956). Medium inglese tra i più giovani viventi particolarmente notevole
per la vasta gamma di fenomeni da lui presentati. Aveva undici anni quando nella sua casa
cominciarono a prodursi fenomeni di Poltergeist con inesplicabili spostamenti o addirittura
scomparse di oggetti. Questi disturbi cessarono però dopo pochi mesi e per tre anni tutto tornò nella
normalità. I fenomeni ripresero però in modo molto più imponente, sia nella nuova casa -un’antica
villa settecentesca presso Cambridge - in cui la famiglia Manning era andata ad abitare, sia nel
collegio dove il giovane Matthew seguiva i suoi studi. In casa, un grande e pesante armadio nella
stanza del ragazzo cominciò a muoversi, oggetti vennero levitati, mobili scomparvero dal loro posto
per essere ritrovati nella cantina; in collegio i letti della camerata in cui il medium dormiva presero
a spostarsi e si ebbero vasti fenomeni di apporto di chiodi, viti, coltelli di oscura origine. Seguirono
misteriose firme che apparivano sulle pareti della stanza di Matthew e che rispondevano a nomi di
antichi abitanti della località o di antichi proprietari della villa. Con questi proprietari il ragazzo
entrò in comunicazione, per scrittura automatica e in stato di semitrance: essi gli raccontavano
vicende della loro vita trascorsa, a volte si dichiaravano autori della scomparsa di oggetti asportati
e, in seguito alle richieste di lui, li restituivano. Uno di loro, un certo Webbe, si esprimeva in modo
da far capire di non avere ancora la coscienza di essere morto, si credeva nell'anno 1730, parlava di
negozi dell’epoca come se ancora esistessero. Matthew, che seguiva con singolare attenzione e
collaborazione i propri fenomeni, tentò esperienze di bilocazione. Una volta, mentre era in collegio,
cercò di trasferirsi nella sua casa, dove vide sua madre intenta ai lavori domestici; sebbene la madre
dicesse poi di avere avvertito la sua presenza, non potè avere la certezza se si trattasse di una vera
bilocazione o di una semplice visione chiaroveggente. Un'altra volta tentò un viaggio nel tempo;
vide la propria casa come era verso il 1730, una porta in una parete attualmente chiusa e coperta da
scaffalature, e della quale furono poi riscontrate le tracce, un intonaco azzurro sulle pareti delle
scale, e che fu poi riconosciuto, in seguito a una scrostatura del nuovo intonaco. Matthew notò che
l’inizio di queste nuove manifestazioni esplicitamente medianiche era venuto a coincidere con
l'attenuarsi dei fenomeni Poltergeist: se le abbandonava per qualche tempo i fenomeni
riprendevano.
Ebbero infine inizio i fenomeni di disegno automatico: Matthew, che non aveva alcuna inclinazione
per il disegno, cominciò a tratteggiare composizioni firmate da vari autori, da Dürer a Matisse,
chiaramente nello stile di questi artisti, a volte semplici riproduzioni di loro opere, che egli non
aveva mai visto. L'imporsi di questa attività segnò la definitiva scomparsa dei Poltergeist.
Frattanto si manifestavano altri fenomeni: la notizia degli esperimenti psicofonici del Raudive
indusse il giovane medium a imitarli ottenendo risultati imponenti: marce militari, rumori di
fucilerie che scaturivano a pieno volume dal nastro magnetico. Quando la televisione portò a
conoscenza di tutti le capacità di Uri Geller, in particolare quella di piegare oggetti metallici con la
sola forza mentale, anche Matthew volle fare altrettanto e vi riuscì perfettamente.
Nel 1974, il prof. Owen, che aveva conosciuto Matthew al tempo delle sue prime
manifestazioni,quando egli era docente all’università di Cambridge, divenuto frattanto direttore
della Fondazione di Ricerca Nuovi Orizzonti a Toronto, in Canada, invitò il giovane a sottoporsi,
con altri sensitivi, a una serie di studi da lui organizzata in quell’istituto. L’elettroencefalogramma
dimostrò che, nel momento in cui Matthew esercitava le sue facoltà paranormali, il suo cervello
produceva sul tracciato onde di una forma particolare. molto rare, che furono dette onde rampa.
Matthew Manning ha dato un resoconto della sua fenomenologia in una sorta di biografia
documentata, L'anello di congiunzione (The Link, 1974; trad. ital. Da dove vengono i miei poteri,
1976) con una presentazione di P. Bander e un commento dello stesso Owen. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 739/740).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Margery (Mina Crandon Stinson, 1890?-1941). Famosa medium non professionista
americana, moglie del chirurgo L.R.G. Crandon, docente alla facoltà di medicina di Harvard.
Si fece conoscere nel 1924, quando la rivista Scientific American mise in palio un premio di
2500 dollari per quel medium che riuscisse a produrre fenomeni riconosciuti reali da
un’apposita commissione. Dopo alcuni professionisti, le cui esibizioni rimasero dubbie, si
presentò la signora Crandon, di Boston, avvertendo in anticipo che, se lo avesse ottenuto,
avrebbe rinunciato al premio per metterlo a disposizione di ulteriori ricerche sulla medianità.
In un primo tempo si tacque il suo nome; in seguito ella adottò lo pseudonimo di Margery.
La commissione era composta da cinque membri: H. Carrington, W.F. Prince, W.
McDougall, D.F. Comstock e il prestigiatore H. Houdini, scelto come competente per rivelare
eventuali trucchi. Ne fu segretario J.M. Bird, direttore della rivista. Le sedute vennero tenute
a Boston, nei laboratori del dott. Comstock o del prof. McDougall, o in casa Crandon, dove si
formò poi un circolo famoso noto come circolo di Limen Street. Purtroppo la presenza
dell'Houdini, contrario per principio ai fenomeni paranormali e deciso a rivelarne gli imbrogli
con ogni mezzo, anche illecito, avrebbe compromesso le indagini.
Il controllo di Margery era un’entità che si presentava a voce diretta, come Walter Stewart
Stinson, fratello della medium, macchinista delle ferrovie americane morto in un incidente
ferroviario nel 1912 e rimasto noto con il nome di Walter. Si trattava di un’entità molto
singolare, che non dava notizie sull’aldilà, non faceva prediche morali e si dimostrava molto
legata a questo mondo, piena di senso pratico, allegra, sempre disposta a collaborare con gli
sperimentatori.
Quando si sottopose all’esame della commissione, Margery aveva dato, già da un anno,
prova dei suoi poteri che erano cominciati con produzione di raps, scrittura automatica,
fenomeni di telecinesi, musica paranormale e infine voce diretta. Era già stata esaminata da
un gruppo di scienziati di Harvard, composto dal McDougall, dal Robak, da Gardener
Murphy e dal suo assistente Helson, ma le esperienze non avevano dato alcun risultato
definitivo. Verso la fine del 1923, durante un viaggio in Europa fatto col marito, aveva
prodotto, a Parigi, notevoli fenomeni davanti al Geley e al Richet, che ne erano rimasti
convinti, e così pure a Londra, dove il meticolosissimo Harry Price dovette ammetterne la
genuinità.
I fenomeni avvenuti davanti alla commissione furono numerosi e notevolissimi:
movimenti di oggetti in vasi di vetro suggellati, spostamenti di bilance, campanelli elettrici
che suonavano entro campane di vetro, luci che apparivano dietro richiesta, movimenti di
mobili, orologi che si fermavano a comando, un guanto di paraffina creato da una mano
invisibile, voci dirette. Ma Houdini, che aveva preso il sopravvento sugli altri componenti,
inesperti di pratiche illusionistiche, insisteva che si trattava di frode e giunse a frodare lui
stesso, cosa che fu rivelata da Walter, per dar forza alle sue affermazioni. Non si venne così,
neppure questa volta, a una conclusione. Il Bird rimase convinto che i fenomeni erano
genuini; Prince, Comstok e McDougall dissero di non poter dare un giudizio sicuro,
Carrington inclinò per la genuinità: tutti prima o poi si ritirarono. Una seconda commissione
di Harvard, di cui fecero parte l’astronomo Sharpley e il dott. Dingwall, rimase egualmente
incerta. Dopo varie sedute tenute nei primi mesi del 1925, il Dingwall, pur ammettendo che i
fenomeni osservati erano fra i più rari e tali da potere essere classificati insieme a quelli di
Home, del Moses e della Paladino, metteva in evidenza l’estrema difficoltà di dare un
giudizio definitivo nonostante l'estrema cura con cui l’investigazione era stata condotta e vi
rinunciava.
I fenomeni più importanti prodotti da Margery furono senza dubbio la voce diretta, le
corrispondenze incrociate e le impronte, oltre ad alcune manifestazioni di xenoglossia. Per la
voce diretta che veniva prodotta quasi in ogni seduta, si invocò per molto tempo la
ventriloquia, sebbene la voce di Walter risuonasse in vari punti della stanza, spesso dal
soffitto, e talora addirittura in una stanza vicina: Carrington e Hyslop, nelle loro esperienze,
costrinsero Margery a restare con la bocca piena d'acqua per tutta la seduta, e tuttavia la voce
di Walter risuonò chiaramente. Il dott. Mark Richardson ideò poi una «macchina per
controllare la voce» consistente in un tubo di vetro pieno d’acqua, dal cui fondo partivano dei
tubi di gomma che non solo la medium ma anche gli sperimentatori dovevano tenere in bocca
chiudendo l'estremità con la lingua; sull'acqua galleggiava un sughero fosforescente, ben
visibile al buio: se qualcuno avesse cessato di tener chiuso il suo tubo per parlare, l’acqua gli
sarebbe entrata in bocca e il suo livello, nel tubo, si sarebbe abbassato. Anche con questo
controllo Walter continuò a parlare e il galleggiante rimase immobile. Da ultimo il Thorogood
fece un esperimento decisivo: mise un microfono in una cassetta isolata acusticamente e
chiusa a lucchetto, collegandolo con un altoparlante che era in un’altra stanza, e invitò Walter
a parlare nel microfono stesso, che era nella stanza delle sedute: i presenti non udirono nulla,
ma la voce di Walter uscì chiara dall’altoparlante.
Delle esperienze di corrispondenze incrociate parliamo sotto questa voce, e così pure
rimandiamo alla voce Impronte paranormali per i particolari su questo contestatissimo
fenomeno, che il Thorogood confermò definitivamente quando, con un esperimento affine a
quello da lui ideato per la voce diretta, ottenne l’impronta del pollice di Walter su di un
blocchetto di cera racchiuso in una cassetta chiusa a chiave e sigillata.
Il 17 marzo 1928, Walter annunciò di essere entrato in comunicazione con un gruppo di
personalità cinesi e che avrebbe fatto trasmettere da loro un messaggio attraverso Margery.
Questa infatti, in stato di trance profonda, scrisse con grande rapidità nove colonne di
caratteri cinesi che vennero più tardi sottoposte al sinologo Whymant e a due letterati cinesi:
si trattava di sentenze morali in cinese arcaico, alcune delle quali provenivano da antichi testi.
La lingua cinese entrò a far parte anche di una famosa esperienza di corrispondenza
incrociata fra il gruppo di Limen Street e un gruppo di Niagara Falls, dove era medium il
dott. Hardwick, e della quale abbiamo parlato sotto la voce Corrispondenze incrociate.
I fenomeni di Margery, che oggi vengono considerati quasi universalmente veridici, sono
fra i più conturbanti nella storia della parapsicologia. Gli spiritisti vedono in essi una delle
prove più sicure della sopravvivenza; esaminandoli obbiettivamente, non possiamo dire che
la sopravvivenza sia da essi definitivamente confermata: la capacità chiaroveggente dello
spirito si presenta così vasta e ricca da non potere escludere che tutta la fenomenologia della
medium sia stata un fatto di super ESP. Ma questa stessa attività spirituale, che invano si
cerca di collegare con corrispondenti attività fisiologiche, ci permette per lo meno di supporre
- se anche non ci costringe a farlo — un'indipendenza effettiva della mente dalle strutture
dell’organismo, con tutte le conseguenze che se ne possono trarre. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 743/745).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Marshall Mary (1842-1884). E' considerata la prima medium professionista inglese, e quella che
fece conoscere a personalità come il Crookes e il Wallace i primi fenomeni paranormali. Le sue
manifestazioni consistevano in raps, movimenti e levitazioni del tavolo, scrittura diretta e, a partire
dal 1867, voce diretta. Nel 1860, durante una seduta, pregò i presenti di tenere i propri fazzoletti,
per una estremità, sotto il tavolo; poi spalmò una lastra di vetro con polvere bianca e olio, e la tenne
lei stessa, con una sola mano, sotto il tavolo. Quando la ritirò vi appariva scritto «Nodo su nodo», e
ogni fazzoletto risultò annodato. In seguito produsse scritture dirette su lavagne. (R).
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 745/746).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Martinengo Bertelli Libia (n. 1912). Sensitiva a incorporazione ed effetti fisici, che ha
intenzionalmente orientato la sua attività verso una direttrice spirituale. Colpita da poliomielite fin
dall’infanzia, non potè frequentare alcuna scuola e, per alcuni anni, visse fabbricando fiori di carta.
Frattanto riuscì a farsi una cultura e cominciò ad avere misteriose ispirazioni in stato di trance
estatica, di cui manteneva il ricordo da sveglia e che si conclusero in un sistema di concezioni
altamente morali. Dotata di facoltà guaritrici e soprattutto diagnostiche, è nota soprattutto per una
attività missionaria rivolta al bene dell’umanità, che si esplica in conferenze, scritti e fondazioni di
centri di studio in varie città. Fra le sue opere, talora scritte almeno in parte «sotto ispirazione»,
ricordiamo Giovanni l'Annunciatore, La straordinaria avventura del soldato John e Una donna di
nome Maria. (A.F.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 746).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
McMullen George. Sensitivo americano. Poco colto e camionista di professione, è stato studiato in
particolare dal dott. Norman Emerson, dell’università di Toronto, che si è valso e si vale delle sue
eccezionali doti di psicoscopia per le proprie ricerche archeologiche sugli Indiani Irochesi.
Recentemente ha seguito l’Emerson in Egitto e in Persia per aiutarlo in ricerche sulla Grande
Piramide, la Sfinge e la «Città dei colli e delle pianure» nell’Iran. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 757).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Mellon Fairlamb Annie. Medium a materializzazione inglese, attiva fra il 1870 e il 1920 circa.
Nella prima gioventù ebbe manifestazioni di scrittura automatica, telepatia, chiaroveggenza e
chiaroudienza; in seguito si ebbero fenomeni di materializzazione. Nel 1875 fu studiata con esito
favorevole dal Sidgwick e dal Myers, a Cambridge; essi però non pubblicarono la loro relazione.
Due anni dopo, il Barkas ottenne da lei dei calchi che risultarono genuini. Fu nota in Europa e in
Australia, dove si sposò. Nell’ottobre del 1894, al pari di tanti altri medium a materializzazione,
venne colta in flagrante frode: uno degli «spiriti » da lei materializzati, «Cissie», afferrato da uno
dei presenti, T.S. Henry, si rivelò essere la medium stessa: e, al pari degli altri, ella sostenne di avere
trasferito completamente il suo corpo nella materializzazione. Da allora, al pari della D’Espérance,
durante le sedute non si chiuse nel gabinetto medianico rimanendo in vista dei presenti. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 766/767).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Melzer Heinrich (1873-?). Medium tedesco ad apporto, attivo fra il 1905 e il 1930 circa. Semplice
tabaccaio, aveva vari controlli che spesso si manifestavano a voce diretta: tutti sostenevano di
essere entità orientali. Gli apporti consistevano in fiori e sassolini. Operava al buio o a luce rossa,
più raramente in piena luce, ma veniva in genere chiuso in un sacco o in una tuta a maglia. I fiori
apparivano freschissimi e talora erano di notevoli dimensioni come anemoni o gigli: cadevano verso
il medium da punti lontani della stanza, presentandosi dapprima come ombre. I sassi erano sempre
di piccole dimensioni e, nel 1926, gliene furono trovati due fissati con un cerotto dietro le orecchie.
Il Melzer riconobbe di avere frodato perché in quel periodo i suoi poteri si stavano attenuando.
Secondo J.H. McKenzie, i suoi apporti di fiori, che talora divorava appena giunti, spesso ferendosi
con le spine delle rose, erano genuini. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 767).
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Miller C.V. Medium americano a materializzazione, francese di nascita, antiquario di professione,
attivo fra gli ultimi anni del secolo scorso e i primi del nostro. Secondo Willie Reichel, che dedicò a
lui gran parte del suo libro Esperienze occulte (Occult Experiences), i suoi fenomeni di
materializzazione erano meravigliosi: egli restava davanti al gabinetto medianico dal quale uscivano
in successione vari fantasmi drappeggiati di bianco, che il medium prendeva per mano e presentava
agli spettatori perché parlassero con loro. Tornati davanti al gabinetto, i fantasmi si
smaterializzavano sprofondando nel pavimento o scomparendo attraverso il soffitto. Il Reichel ne
vide fino a dodici successivamente e una volta ne scorse sei raggruppati nel gabinetto insieme al
medium. In un articolo pubblicato sul Psychische Studien, egli riferisce di una seduta del febbraio
1904, durante la quale un suo amico defunto si materializzò otto volte vicino a lui e alla distanza di
tre metri dal medium: gli si avvicinò come una fiamma fluttuante che, in circa un minuto e mezzo,
assunse la forma completa, gli parlò a lungo e continuò a parlare anche mentre sprofondava nel
pavimento smaterializzandosi finché rimase solo la testa.
Nel 1906 il Miller venne in Francia, ma evitò di farsi esaminare dal De Rochas e da un gruppo di
scienziati che era pronto a sperimentare con lui: preferì esibirsi in circoli spiritisti e fu studiato dal
Delanne, il maggior esponente dello spiritismo scientifico francese, il quale sostenne che i fenomeni
erano genuini. Anche il dott. Encausse, ossia Papus, venne a questa conclusione, mentre il
giornalista Gaston Méry, pur ammettendo la genuinità come molto probabile, fece alcune riserve.
Passato da Parigi a Monaco, il medium diede numerose sedute private in cui produsse
materializzazioni e globi o nubi luminose che fluttuavano verso il soffitto. Di nuovo a Parigi, non
accettò le condizioni poste dal Richet e diede sedute alcune delle quali furono riferite nel quarto
volume degli Annals of Psychic Science. A una di queste sedute fu presente Cesare De Vesme il
quale scrive di avere visto una palla luminosa di circa 25 centimetri di diametro scendere dall’alto e
trasformarsi in una figura umana che parlò. Tuttavia il De Vesme non si pronunciò in modo
definitivo sulla genuinità del fenomeno, e non lo fece neppure due anni dopo, nel 1908, in
occasione di una seconda visita del Miller a Parigi, sebbene il medium fosse stato spogliato,
esaminato medicalmente, rivestito di un abito senza tasche datogli dagli sperimentatori, e numerosi
fantasmi si fossero materializzati e smaterializzati davanti ai presenti: dato il numero di questi, una
quarantina, non potè escludere che fra loro si celasse qualche compare. Dopo il 1908 si hanno
scarse notizie di questo medium singolare. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 777).
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Mirabelli Carlos (1889 ?). Medium non professionista brasiliano, di origine italiana, che, secondo
le relazioni, sarebbe stato uno dei più potenti soggetti mai esistiti. Le sue manifestazioni furono
infatti quanto mai varie e imponenti: scrittura automatica, pittura automatica, xenoglossia in
ventisette lingue, guarigioni paranormali, levitazione, apporto e, in particolare, materializzazione.
Temperamento nevrotico fin dalla giovinezza, fu ricoverato per questo in una clinica per malattie
nervose, dove i suoi fenomeni vennero riconosciuti e studiati dai medici. Presto divenne celebre,
anche perché le manifestazioni avvenivano spesso per la strada e in luoghi pubblici: si parlava di
asporti e apporti a chilometri di distanza, di levitazioni avvenute in pieno giorno all'aperto; una
volta, mentre il medium stava per salire su di un battello che doveva portarlo da Luz a Santos,
scomparve improvvisamente e, due minuti dopo, fu trovato a São Vicente, alla distanza di 90
chilometri; un'altra volta, entrato in una farmacia, tutti i vetri degli scaffali andarono in pezzi e un
teschio si mise a volare nell'aria battendo i denti; durante una riunione in occasione di una festa
nazionale, si udirono rulli di tamburi e squilli di trombe mentre i bicchieri e le bottiglie, urtandosi
tra loro, eseguivano una marcia militare. Una commissione nominata per esaminare i fatti, nella
quale vi era lo stesso Ganymed de Sousa, presidente della repubblica, venne alla conclusione che i
fenomeni erano genuini.
All'inizio degli anni Venti, l'Academia de Estudos Psychicos Cesar Lombroso intraprese lo studio
del Mirabelli dandone un rapporto nel 1926 dopo 392 sedute e concluse per la genuinità di 189
esperimenti di diagnosi paranormale, di 85 di scrittura automatica, di 63 sui fenomeni fisici condotti
alla luce del giorno o in piena luce artificiale. Il medium parlò inoltre in 26 lingue compresi 7
dialetti e scrisse in 28 linguaggi fra cui il latino, il caldeo e il geroglifico egiziano.
Nella scrittura automatica si manifestarono personalità illustri come Giovanni Huss, che scrisse in
ceco sull'indipendenza della Cecoslovacchia, Camillo Flammarion, che diede notizie in francese sui
pianeti abitati. Muri Ka Ksi, che scrisse in giapponese sulla guerra russo-giapponese. Le
materializzazioni si presentarono sempre complete e furono esaminate medicalmente dai medici
presenti, che riconobbero in esse la presenza di tutte le funzioni vitali. Apparve uno scheletro che
camminò per la stanza per una ventina di minuti dissolvendosi davanti ai presenti, e si presentò, tra
le altre, l'entità del vescovo José de Camargos Barros, che era morto in un naufragio, e diffuse nella
stanza un intenso profumo di rose. Molte di queste materializzazioni vennero fotografate. In una,
Mirabelli, strettamente legato, scomparve e venne ritrovato in trance in un'altra stanza. Il
diffidentissimo E.J. Dingwall, che esaminò la documentazione, dichiarò di non sapere che cosa
concludere: «Sarebbe facile condannare il soggetto come mostruosamente fraudolento e gli
sperimentatori come mostruosamente sciocchi, ma non credo che tale supposizione gioverebbe a
quello stesso che l'avanzasse».
Nel 1928, il Driesch fu presente ad alcune sedute: non vide materializzazioni, udì parlare il medium
in italiano e in estone, e osservò alcuni fenomeni psicocinetici che non seppe spiegare, ma, nel
complesso, inclinò piuttosto per la frode che per la veridicità. Nel 1932 la Società per la Ricerca
Psichica di Londra inviò in Brasile il Besterman perché assistesse a qualche seduta del Mirabelli e
ne desse un giudizio. Le sedute diedero ottimi risultati con fenomeni di materializzazione,
telecinesi, apporto, xenoglossia ecc., e il Besterman si dichiarò pienamente convinto firmando tutti i
verbali. Se non che più di un anno dopo, dandone il resoconto in una conferenza a Londra, lo
sperimentatore dichiarò che il Mirabelli possedeva alcune facoltà medianiche ma era riuscito
abilmente a magnificarle con una serie di frodi per solo scopo di lucro. In realtà il Mirabelli, di
famiglia ricca, non chiese mai denaro per le sue sedute, e una sola volta diede uno spettacolo a
pagamento per beneficenza. La sua figura rimane una delle più sconcertanti della medianità. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore - ARMENIA
EDITORE (pagine 780/781).
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Monck Francis Ward. Pastore battista inglese che, riconosciute in se stesso forti capacità di
guaritore e medium a materializzazione, lasciò l’attività ecclesiastica per divenire medium
professionista. Fu attivo per tutto l’ultimo trentennio del secolo scorso e i primi anni del nostro
secolo.
Dopo aver compiuto numerose guarigioni paranormali in Irlanda, produsse, a Londra, singolari
fenomeni di materializzazione e di scrittura diretta su lavagne alla presenza, fra gli altri, di Alfred
Russel Wallace, di Stainton Moses e di E.T. Bennett, segretario della S.P.R., che ne rimasero
convinti. Operava in genere in piena luce e senza entrare nel gabinetto medianico. Nel novembre
del 1876, durante una seduta, un prestigiatore professionista sostenne che il medium frodava e volle
perquisirlo; Monck fuggì dalla sala e si mise in salvo passando da una finestra; furono trovati due
guanti riempiti di stoppa che dovevano simulare mani materializzate. Ne seguì un processo in cui il
medium fu difeso dal Russel, il quale sostenne di avere visto chiaramente formarsi un fantasma
femminile da una nube leggera a circa due metri dal Monck. Tuttavia l'accusato fu considerato
colpevole e condannato a tre mesi di prigione.
Non per questo i suoi amici cessarono di credere in lui. L'arcidiacono Colley, che gli fu intimo
amico e visse per qualche tempo con lui, sostenne sempre la genuinità dei suoi fenomeni facendo
relazioni abbastanza suasive. Riferì, a esempio, di avere visto più volte formarsi volti bellissimi da
nubi ectoplasmiche che uscivano dal fianco o dal petto del medium, e perfino materializzazioni
complete, sempre in piena luce. Il prestigiatore Maskelyne, allettato da un premio di mille sterline
messo in palio dal Colley, imitò sul palcoscenico queste materializzazioni provocando un fumo su
di un fondo nero mentre una donna nascosta dietro di lui mostrava a tratti un braccio o il volto; ma
il Colley obiettò che il fenomeno era molto diverso da quelli prodotti dal Monck: il fumo era
rimasto fumo senza assumere alcuna forma, il braccio e il volto erano usciti evidentemente da dietro
il prestigiatore. e questi non aveva permesso che gli sperimentatori fossero con lui sul palcoscenico.
Poiché il prestigiatore esigeva il premio, ne seguì un processo che si concluse con la condanna del
Maskelyne alle spese.
Il Colley descrive anche un fantasma femminile. Alice, compietamente materializzato, che si
trattenne per mezz'ora a parlare con i presenti e poi fu riassorbito, attraverso un filamento vaporoso,
dal corpo del medium; un bambino che si aggirò per la stanza, attizzò il fuoco facendo cadere un
ceppo, e fu ugualmente riassorbito; un amico defunto dello stesso Monck, riconosciuto dai presenti,
un certo Sam, che, materializzatosi completamente, parlò con loro e, a loro richiesta, svegliò il
medium dalla trance e si fece riconoscere da lui abbracciandolo e stringendogli la mano; una matita
che penetrò in una bottiglia chiusa.
E' difficile conciliare questi resoconti, fatti da uno spiritista convinto, ma investigatore
coscienzioso, tanto da essersi schierato fra gli accusatori dell’Eglinton, con l’episodio del 1876, che
portò il Monck in tribunale; ma non è certo il primo caso del genere. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 789/790).
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Monroe A. Robert. Sensitivo americano, noto per le sue esperienze di bilocazione, di cui ha dato
relazione nel suo libro Viaggi fuori dal corpo (Journeys out of the Body, 1971, trad. ital. 1974).
Agiato uomo di affari, ha seguito attentamente i fenomeni che avvenivano in lui e si è sottoposto
agli studi di Charles T. Tart, che lo prese in esame nel 1965-66 e nel 1970. Il Tart, che mirava
soprattutto a stabilire se si trattava di vera bilocazione o di semplici manifestazioni di
chiaroveggenza, riferisce che. dopo sette tentativi rimasti senza successo, nel luglio del 1966 il
soggetto ebbe due esperienze bilocative nella stessa notte. La prima volta si trovò con due uomini e
una donna a lui sconosciuti, e con i quali tentò inutilmente di stabilire un qualsiasi rapporto: era
uscito dal Laboratorio Elettroencefalografico della facoltà di medicina dell’Università di Virginia,
dove si svolgevano gli esperimenti, ma non sapeva dove si trovasse. «Non ci fu dunque modo»,
scrive il Tart, «di controllare se si trattava di fantasia o di una reale percezione di avvenimenti che
accadevano a distanza». Nella seconda esperienza il Monroe ebbe la certezza di uscire dalla stanza
in cui dormiva per cercare il tecnico del Laboratorio, una donna, nella stanza vicina e poi nel
corridoio, dove la trovò intenta a parlare con un uomo. Il Monroe scrive: «Cercai di attrarre la sua
attenzione, e quasi immediatamente lei mi rispose con un impeto di gioia spontanea perché avevo
raggiunto ciò per cui avevamo lavorato... Mi rivolsi quindi all’uomo... cercando di richiamare la sua
attenzione, ma non ci riuscii». Effettivamente la donna, nell’ora indicata, era nel corridoio con suo
marito, ma né lei né il marito avvertirono la presenza del soggetto: se dunque vi fu una reazione da
parte sua, questa si svolse a livello inconscio. «Come parapsicologo», scrive il Tart, «non posso dire
che questa sia stata una prova... tuttavia considerai il risultato come molto incoraggiante». Durante
queste due esperienze il tracciato elettroencefalografico del soggetto fu quello denominato «stadio
1» ossia quello corrispondente al sonno quando si sogna.
Nei primi del 1967 il Tart, trovandosi in California, tentò, con sua moglie, di ottenere una
bilocazione del sensitivo concentrandosi su di lui. Dopo cinque minuti squillò il telefono, ma i due,
intenti all’esperimento, non risposero. Seppero poi che il Monroe. in quel momento, si era sentito
trascinare fuori dal corpo e si era trovato in una stanza buia: appena svegliatosi aveva telefonato
senza avere risposta. Il Tart aggiunse però che il sensitivo descrisse la stanza in modo molto vago e
lo aveva visto compiere atti che in realtà non aveva compiuto.
Nell’autunno del 1970 lo studioso incontrò Robert Monroe in Virginia e fu suo ospite: lo pregò, se
nella notte avesse avuto un’esperienza bilocativa. di venire nella sua stanza e di cercare di
provocare anche in lui una bilocazione. Verso il mattino ebbe in realtà una sorta di incubo pauroso,
ma, al risveglio, pensò che l’esperimento fosse fallito. Se non che, una settimana dopo, un suo
amico di New York gli comunicò che la propria figliastra lo aveva visto quel mattino mentre andava
a scuola: calcolando la differenza di orario, l’ora coincideva con quella dell’incubo.
Nel suo libro, il Monroe descrive fenomeni molto più imponenti: egli è convinto, che, nelle sue
bilocazioni, ha potuto raggiungere non solo località distanti, ma anche dimensioni diverse dalla
nostra, popolate da esseri intelligenti, e perfino altri pianeti. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 791).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Morris Mrs (poi signora Meurig, n. 1899). Medium inglese a automatismo parlante. Dopo alcune
manifestazioni avute da fanciulla, cominciò a dar prova della sua medianità nel 1922, quando, sotto
il controllo di un’entità infantile, Sunshine, e di quella di una suora francese, Sister Magdalene,
cominciò a parlare in stato di trance. Le fu predetto che avrebbe dato alti insegnamenti ispirati da
uno spirito chiamato «Potere» (Power), cosa che realmente avvenne: con voce nettamente maschile
la giovane medium cominciò a tenere discorsi che, per erudizione e profondità di pensiero,
andavano molto al di là della sua cultura e della sua intelligenza. Nel 1929 conobbe lo scrittore e
commediografo Laurence Cowen, il quale, da scettico che era, divenne spiritista convinto e
organizzò una serie di pubbliche sedute domenicali nel Fortune Theatre di Londra. La fama della
Morris come «medium a ispirazione», come si diceva, divenne enorme.
La Columbia Gramophone Company volle registrare la voce di Power, ma, durante la registrazione,
avvennero degli incidenti, per l’inserirsi di altre voci e altri suoni, che, secondo i tecnici, avrebbero
dovuto far fallire l’esperimento. Tuttavia Power assicurò che la registrazione sarebbe stata perfetta e
tale risultò difatti quando fu presentata al Fortune Theatre il 25 aprile 1931.
Un fatto simile avvenne quando la British Movietone Company volle girare un film parlato del
fenomeno: la fune che reggeva il microfono sopra la testa della medium si spezzò (risultò poi
tagliata nettamente da un coltello affilato), si udì un gran colpo e il microfono per poco non cadde
addosso alla Morris. Si pensò anche questa volta che il «sonoro» sarebbe riuscito imperfetto, ma
l'incidente non lasciò alcuna traccia sulla registrazione: Power affermò poi che tutto era stato
programmato nell’aldilà per dar prova della genuinità del fenomeno.
Nel 1932 la Morris fece causa al Daily Mail per un articolo intitolato «Un medium smascherato»:
durante il processo, cadde in trance e pronunciò un appello di Power al giudice. Il verdetto fu a
favore del giornale fondandosi sulla libertà di stampa, ma aggiunse che nulla di fraudolento né di
disonesto era stato provato contro la medium. Sir Oliver Lodge, nel suo libro Anni passati (Past
Years, 1932) sostenne la veridicità delle manifestazioni della Morris e si dichiarò incline a una loro
interpretazione sulle basi dello spiritismo. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 792/793).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Morse J.J. (1848-1919). Medium inglese ad automatismo parlante* e fenomeni fi sici . Orfano a
dieci anni, ebbe un'educazione molto limitata ed era cameriere in un bar quando fu scoperta la sua
medianità. In stato di trance teneva discorsi filosofici molto elevati impersonando l' entità di un antico
pensatore cinese e di altri dotti.
L'avvocato Cox* , nel suo libro Chi sono? (What Am ! ?, 1874) afferma di averlo sentito discutere
con perfetta competenza con un gruppo di filosofi su temi come la ragione, la volontà, la precognizione,
il destino, e di avere avuto risposte molto intelligenti a difficili domande di psicologia .
Tra i fenomeni fisici diede manifestazioni di incombustibilità* e di elongazione*.
Fondò nel 1901 la Spirùual Review e, dal 1906, diresse per molti anni la rivista The Two Worlds di Manchester. Fu tra i maggiori rappresentanti dello spiritismo inglese. Sua figlia Florence ereditò le sue doti e si fece
conoscere in America, Australia , Nuova Zelanda e nel Sud-Africa. (R.)
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Moses William Stainton: Medium ed insegnante di religione, diventò uno del più prominente Spiritualisti Inglesi del
tardo ottocento.
Nacque il 5 novembre 1839, a Donnington, Lincolnshire. Suo padre era direttore della
Grammar School di Donnington. Nel 1852, la famiglia si mosse a Bedford per dare al giovane
William il vantaggio di un'istruzione all'Università di Bedford. Durante questo periodo scolastico
occasionalmente camminava nel sonno, e in una sola occasione, durante questo stato andò in
soggiorno, scrisse un saggio su di un soggetto che l'aveva preoccupato la sera precedente, e
poi ritornò a letto senza svegliarsi. Fu il più bel saggio della classe. Nessuno altro incidente di
natura psichica fu registrato durante la sua gioventù.
Vinse una borsa di studio all'Università di Exeter, Oxford. A seguito di un crollo di salute
interruppe i suoi studi, viaggiò per un periodo, e trascorse sei mesi nel convento sul monte
Athos. Quando recuperò la salute ritornò ad Oxford, prese la laurea, e venne ordinato ministro
della Chiesa d'Inghilterra dal rinomato vescovo Wilberforce. Cominciò il suo ministero a Kirk
Maughold, vicino a Ramsey, nell'isola di Man, all'età di 24 anni. Si guadagnò la stima e l'amore
dei suoi parrocchiani. Venne ricordato per la sua attività durante un scoppio di vaiolo, quando
aiutò nelle cure e nel seppellimento di un uomo la cui malattia era sì violenta che era molto
difficile trovare qualcuno che gli si fosse avvicinato.
La sua attività letteraria per il Punch e Saturday Review incominciarono in questo periodo.
Dopo quattro anni, scambiò il suo ufficio di curato con quello di St. George's, Douglas,
nell'isola di Man. Nel 1869 si ammalò seriamente. Richiese l'aiuto medico di Stanhope
Templeman Speer. Rimase come convalescente per un periodo nella casa di Speer. Questo fu
l'inizio di un'amicizia che rimase per tutta la vita.
Nel 1870, prese l'ufficio di curato a Dorsetshire. La malattia interferì di nuovo con il suo lavoro
di parrocchia e fu obbligato ad abbandonarlo, e per i successivi sette anni divenne l'insegnante
privato del figlio di Speer. Nel 1871, gli venne offerto la carica di insegnante nella University
College School di Londra. Occupò questo incarico fino al 1889, quando a seguito di problemi di
salute dovette dimettersi. Visse per altri tre anni, patendo in modo grave di gotta, influenza e
prostrazione nervosa. "Morì" il 5 settembre 1892.
LA VITA DI MOSES COME SPIRITISTA
Il periodo della sua vita tra il 1872 ed il 1881 fu marcato da un afflusso di poteri trascendentali
ed una conseguenza rivoluzione religiosa che lo allontanarono dalla Chiesa di Inghilterra e
dalla sua antecedente diffidenza sullo spiritismo. Considerava tutti i fenomeni psichici come
falsi e aveva respinto il libro di Lord Adare su D.D. Home come la più cupa stupidaggine con
cui si era imbattuto. Il libro Debatable Land di Robert Dale Owen (1870) gli fece una
profonda impressione.
Il 2 aprile 1872, a seguito della persuasione della signora Speer, Moses decise di osservare con
maggiore attenzione i fenomeni e assistette alla sua prima séance (seduta spiritica), con il
medium Lottie Fowler. Dopo molto cose senza senso ricevette una descrizione impressionante
della presenza dello spirito di un amico che era morto nel nord dell'Inghilterra.
Successivamente andò a visitare il medium Charles Williams. Seguirono una seduta con il
medium D. D. Home e molte altre in circoli privati. Entro sei mesi circa, Moses divenne
convinto dell'esistenza degli spiriti dei disincarnati e del loro potere di comunicare. Presto lui
stesso mostrò segni di grandi capacità psichiche. Nel 1872, cinque mesi dopo la sua
introduzione allo spiritismo, raccontò della sua prima esperienza di levitazione.
I fenomeni psichici continuarono fino al 1881 anche se con una graduale attenuazione; le
capacità psichiche erano di natura estremamente variegata. Il potere era spesso così enorme
che teneva la stanza in vibrazione continua. E. W. Cox descrive nel suo libro What am I? (2
vols., 1873-74) l'oscillazione e il movimento in piena luce, di giorno, di un tavolo di mogano
vecchio stile, largo sei piede e lungo nove piede, che richiedeva la forza di due uomini robusti
per essere mosso di un solo pollice. La presenza di Moses sembrò essere determinante per il
comportamento straordinario della tavola. Quando Cox e Moses tenevano le loro mani sulla
tavola, essa prima si alzava su un lato e poi sull'altro lato. Quando Moses fu levitato per la
terza volta, fu gettato sulla tavola, e da quella posizione su un sofà adiacente. Nonostante la
distanza considerevole e la quantità della forza usata, non venne ferito in alcun modo.
Gli oggetti sollevati nella sua camera da letto venivano spesso ritrovati sistemati con la forma
di croce. Gli apporti erano dei fenomeni frequenti; venivano usati oggetti comuni che
provenivano da diverse aree della casa, sempre piccoli, che misteriosamente attraversavano
pareti e porte chiuse, venivano sistemati sulla tavola e di solito provenivano dal capo di Moses.
Qualche volta la loro origine era ignota. Croci d'avorio, coralli, perle, pietre preziose, queste
ultime proprio per Moses, provenivano anche da fonti ignote.
Luci psichiche di intensità e di forme molto diverse venivano osservate frequentemente; erano
particolarmente impressionanti quando il medium era in trance. Queste luci non venivano
percepite da tutti i partecipanti, non si formavano attorno a loro, ma potevano passare
attraverso oggetti solidi, per esempio, sorgendo dal pavimento e attraversando una tavola. I
profumi venivano prodotto abbondantemente, solitamente quello di muschio, verbena, fieno
appena falciato, ed uno poco familiare che si diceva essere il profumo degli spiriti. Qualche
volta il circolo veniva avvolto da una intensa brezze profumata.
Senza alcuni strumenti musicali nella stanza, una grande varietà di suoni musicali
contribuirono al divertimento dei partecipanti. Si assistettero molti casi di scrittura diretta,
dimostrazioni della materia che attraversava la materia e la voce diretta, materializzazioni, che
comunque, non andavano oltre alle mani luminose o a colonne di luce che suggerivano
vagamente forme umane.
Le persone che frequentavano il gruppo medianico con assiduità erano poche; il Dott. e la
signora Speer e F. W. Percival solitamente erano gli unici testimoni dei fenomeni.
Partecipavano occasionalmente il sergente Cox, W. H. Harrison, il dott. Thompson, la sig.ra
Garratt, la signorina Birkett, e il signore William Crookes. Come al solito, gli esseri invisibili
risentivano della presenza di un estraneo. I fenomeni fisici di per se stessi erano di secondaria
importanza; venivano prodotti dai visitatori invisibili con l'intento di convincere Moses e i
partecipanti delle affermazioni degli spiriti.
Scrivendo nei Proceedings della Society for Psychical Research (vol. 9, pt. 25), F. W. H. Myers
asserisce questo:
« ... questi fenomeni non venivano prodotti fraudolentemente dal Dr. Speer o dagli altri
partecipanti alle sedute. ... Io li considero come provati sia in considerazione della moralità sia
per il fatto che venivano osservati anche quando Mr. Moses era da solo. Ritengo incredibile
ritenere che il Sig. Moses abbia prodotto fraudolentemente questi fenomeni sia per il lato
morale che per il lato fisico. Dato che avrebbe dovuto prepararli e produrli quando si trovava in
stato di trance; considero sia fisicamente incredibile che completamente inconsistente con il
tenore di entrambe le dichiarazioni sia di questi che dei loro amici. Per cui considero i fenomeni
riportati come veramente accaduti anche se in un modo sicuramente supernormale».
LIBRI:
Spirit Teachings
More Spirit Teachings
Spirit Identity
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Muldoon Sylvan J. (m. 1971) . Sensitivo ameiicano divenuto celebre per i suoi fenomeni di bilocazione*
, di cui diede notizia nella sua opera, scritta in collaborazione con Hereward Carrington* , I fenomeni della proiezione astrale (The Phenomena of Astral Projection , 1951) . Cominciò ad avere esperienze bilocative all 'età di dodici anni: si svegliava di notte con l'impressione di avere il corpo paralizzato, ma presto si sentiva sciolto da ogni legame, singolarmente libero e privo di peso, dopo di che, guardandosi attorno, scorgeva
il suo corpo addormentato nel letto mentre lui stesso poteva muoversi nella stanza, unito al suo corpo da un sottile filo argenteo (v. Corda d 'argento).
Il fenomeno gli divenne cosi abituale che egli lo considerò come un fatto normale, e, dopo vari tentativi,
riuscì ad ottenerlo volontariamente e consciamente: usciva in posizione orizzontale dal suo corpo sdraiato e poi si metteva ve rticalmente fino a trovarsi in piedi nella stanza.
Una volta sognò di trovarsi presso un metronomo che era nella camera attigua all a sua : svegliatosi
senti battere effettivamente lo strumento. Il fenomeno si ripeté una seconda volta, ed egli suppose di avere messo in moto lui stesso lo strumento in stato di bilocazione.
Un'altra volta, durante un'esperienza bilocativa, fu trasportato fuori dalla sua stanza e si trovò in un salotto
sconosciuto dove una graziosa giovinetta diciassettenne conversava con altre tre persone. Dopo sei settimane.
egli incontrò per strada quella giovinetta, riuscì ad avvicinarla. le descrisse la sua casa e i membri
della sua famiglia che aveva visto con lei: tutto corrispondeva, e i due divennero buoni amici, tanto
da darsi, secondo quanto afferma il Muldoon, vari appuntamenti bilocativi.
Debole di salute per gran parte della sua vita, il sensitivo perse i suoi poteri quando, da ultimo , si fu ristabilito. Lasciò anche un altro libro: Raccolta di proiezioni astrali (The Case for Astrai Projection, 1936). (U.D.)
Bibliografia . H.B. Greenhouse: The Astrai Journ ey, 1974 (trad. ital. 1976).
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Mumler William H. (m. 1884). Sensitivo americano, fu il primo dei cosiddetti fotografi «spiritici».
Incisore presso una gioielleria di Boston, un giorno nello studio di un amico fotografo, tentò di
fotografarsi da solo e, sulla lastra, apparve, oltre la sua, anche un’altra immagine. Credette di avere
usato una lastra già impressionata, ma altri tentativi diedero lo stesso risultato. Alcuni suoi amici
riconobbero, in una di queste immagini supplementari, una loro parente morta a dodici anni, e si
diffuse così la convinzione che si trattasse di un nuovo fenomeno spiritico: il Banner of Light del 29
novembre 1862 ne parlò diffusamente. Presto il Mumler divenne fotografo spiritico professionista
con grande successo. Andrew Jackson Davis, direttore dell'Herald of Progress di New York, inviò
da lui un amico fotografo, il Guay, perché studiasse i suoi fenomeni: questi eseguì per alcune
settimane tutte le operazioni di fotografia e di sviluppo permettendo al Mumler solo di mettere una
mano sull’apparecchio al momento dello scatto, e ottenne tuttavia, fra le altre, le fotografie del
padre e della moglie defunti. Anche il Black, che aveva introdotto nel processo fotografico il bagno
al nitrato d’argento, studiò il medium ed ebbe la certezza della genuinità dei suoi fenomeni.
Nel 1867, uno scandalo volse contro di lui gli stessi spiritisti che lo sostenevano: fra le immagini
cosiddette extra da lui fotografate ve ne erano alcune di persone viventi, che egli non seppe
spiegare. Si ignorava, allora, la possibilità di questo fenomeno, che venne spiegato in seguito come
fotografia di immagini pensate dal soggetto o fotografie del doppio. Nel 1869, dietro denuncia del
giornale The World, il Mumler fu processato per truffa, ma le testimonianze di coloro che lo
avevano studiato e di altre personalità, come il giudice Edmonds e il banchiere Livermore, che
avevano ottenuto da lui extra indiscutibilmente genuini, lo fecero assolvere: il Livermore, che non
credeva alle fotografie spiritiche e aveva preso ogni precauzione per evitare un imbroglio, aveva
avuto, proprio in quel periodo, tre fotografie della propria moglie defunta, Estelle.
William Mumler descrisse la sua vita avventurosa e i suoi fenomeni nel libro Esperienze personali
di William H. Mumler nel campo della fotografia spiritica (Personal Experiences of William H.
Mumler in Spirit Photography, 1875). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 799).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Neumann Theresa (1898-1967). Mistica e sensitiva tedesca. Aveva ventun anni quando, in seguito
all'avere assistito all'incendio della casa attigua alla sua, perse la vista e, parzialmente, l'udito. Dopo
quattro anni li riacquistò, ma frattanto era rimasta paralizzata alle gambe e al braccio sinistro. In
queste condizioni si dedicò particolarmente al culto di santa Teresa d'Avila, che, il 17 maggio 1925,
anniversario della sua canonizzazione, le apparve annunciandole che avrebbe ripreso l'uso degli arti
paralizzati il prossimo 28 marzo, giorno della nascita della santa, cosa che effettivamente avvenne.
In quello stesso anno, 1926, Theresa ricevette le stigmate ai piedi e alle mani, e inoltre i segni della
flagellazione, dell'incoronazione di spine e piaghe al costato sinistro. Numerose le sue
manifestazioni di chiaroveggenza nel passato, nel presente e nel futuro, e frequenti le estasi, durante
le quali parlava in aramaico con perfetta coerenza, come fu constatato da vari orientalisti tra i quali
il prof. Wutz, che rimase così impressionato dal fenomeno da lasciarle in eredità la sua casa. Nel
1927 cominciò a trascorrere lunghi periodi senza mangiare e senza diminuire di peso: il dott. Seide
accertò che, dopo quindici giorni di assoluto digiuno, il suo peso era rimasto di 55 chili. Perdeva
invece quattro chili durante le estasi, ma li riacquistava subito dopo. Theresa Neumann rimane così
uno dei più notevoli e recenti esempi di sensitività mistica. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 816).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Newbrough John Ballou (1828-1891). Medium e visionario americano, di professione dentista, i
cui fenomeni, benché notevoli, furono scarsamente studiati. Pare che fosse chiaroveggente e
chiaroudiente fin dalla fanciullezza: dipingeva al buio con entrambe le mani: leggeva in libri chiusi
e, a quanto diceva, poteva sollevare senza sforzo pesi enormi, fino a una tonnellata. Il suo nome è
soprattutto legato a un'opera da lui scritta in stato di semi trance su di una macchina da scrivere da
lui acquistata dietro un ordine occulto: Oahspe, Bibbia cosmica nelle parole di Jehovah e dei suoi
ambasciatori angelici (Oahspe, a Kosmon Bible in the Words of Jehovah and his Angel
Ambassadors, 1882). In essa si parla del piano dell'universo, dell'attività degli angeli, dei fini delle
cose ecc. Secondo il Newbrough, egli scrisse il libro senza sapere quello che scriveva e gli fu
ordinato di non leggere mai le pagine scritte fino a compimento. L'opera era corredata da disegni
tracciati automaticamente. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 816).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Nielsen Einer (1894-1962). Medium danese a materializzazione di cui si parlò molto tra il 1920 e il
1950. Cominciò ad avere visioni fin da fanciullo: a dieci anni scorse l'immagine di un vecchio dalla
faccia violacea e la lingua pendente, lo stesso che, a sua insaputa, si era impiccato due giorni prima;
poco dopo si manifestò in lui, a più riprese, la doppia vista. Aveva sedici anni quando cominciò a
esibirsi come medium in sedute al tavolino in casa dell'ing. Stochel: a diciassette, a quanto lui stesso
racconta, durante la sua prima trance, sarebbe stato trasportato nell'aldilà dove, in un tempio, gli
sarebbe stata affidata la missione di divenire medium. Iniziò così la carriera come medium parlante,
talora con fenomeni di psicocinesi, luminosi, apporti, voci dirette. Verso il 1914 si manifestò la sua
guida, «Mica», che sarebbe stata un sacerdote indiano vissuto 400 anni a.C: con lui, a quanto narra,
fece numerose escursioni nell'aldilà. Sul carattere di queste escursioni, naturalmente, ben poco si
può dire trattandosi di fenomeni del tutto soggettivi. Le sue materializzazioni sembrano invece
essere state veridiche: tanto lo Schrenek-Notzing quanto il Grunevald attestano di avere visto masse
ectoplasmiche uscirgli dalla bocca e dal naso. Nel 1922, durante una serie di sedute tenute a Oslo,
fu accusato, dal comitato norvegese che lo esaminava, di produrre fraudolentemente le sue
ectoplasmie per mezzo di veli nascosti nel retto, e ne seguì uno scandalo che fece molto rumore; ma
le accuse non avevano in realtà alcun serio fondamento. Numerose sono le relazioni che parlano di
forme completamente materializzate che si formavano, in genere, da una nube luminosa di
ectoplasma, producevano apporti, parlavano con i presenti, e spesso venivano riconosciute da loro
come loro parenti defunti. Nel 1939 fu ottenuta la materializzazione della regina Astrid del Belgio,
che parlò in svedese e venne fotografata dal reverendo Martin Lilyebland. Il De Boni riferisce di
una seduta tenuta a Londra il 7 settembre 1948. a cui fu presente egli stesso e durante la quale si
presentarono diverse entità materializzate, di fanciulli e di adulti talora giganteschi, così da
eliminare ogni dubbio che fossero rappresentati dallo stesso medium. In un'altra seduta tenuta a
Stoccolma nel 1951, ancora De Boni potè vedere una diecina di forme materializzate fra cui quella
di una giovane che fu riconosciuta dalla propria madre e parlò a lungo con lei. Nel 1952 il Nielsen,
per invito del De Boni, venne a Verona dove tenne sedute; ma era il periodo in cui cominciava a
perdere le sue facoltà: produsse solo alcune formazioni ectoplasmiche e un asporto. Da quell'epoca i
suoi poteri vennero sempre più attenuandosi fino a scomparire.
Nonostante le contestazioni di cui fu oggetto, il Nielsen fu senza dubbio uno dei principali medium
a materializzazione, ed è un peccato che, dopo le prime sedute tenute alla presenza dello Schrenck-
Notzing e del Grunevald, egli non sia stato studiato da personalità ufficiali dell'ambiente
parapsicologico con rigore e obbiettività scientifici. Sebbene, secondo le numerose relazioni, nelle
sedute si prendessero tutte le possibili precauzioni, gli sperimentatori furono di norma o spiritisti
convinti o ancor più fanatici avversari dello spiritismo, cosa che lascia un'ombra sul valore delle
esperienze. D'altra parte le sedute a cui fu presente il De Boni erano sedute pubbliche in cui questo
studioso fu piuttosto un osservatore che uno sperimentatore.
Ha lasciato un'opera autobiografica: Le materializzazioni come prove della sopravvivenza (trad.
ital. in Luce e Ombra. 1951-52). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 817/818).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Pagano Giovanni Battista (n. 1914). Paragnosta e psicoscopista italiano, nato a Palermo, di
nobile famiglia, residente a Roma. Fin dall’età giovanile si accorse per caso di essere dotato
di notevoli poteri di veggenza e per consiglio di persone dotate (il medium Pecoraro, Achille
D’Angelo) e di studiosi (Mons. Giov. Battista Alfano), fu indirizzato presso la Società
Italiana di Metapsichica che lo tenne a lungo sotto controllo.
Fu presentato al Congresso di Metapsichica di Roma del 1953 con notevole successo; fu
esaminato anche dal Centro Studi Parapsicologici di Bologna nel 1960. Fortemente dotato di
poteri di veggenza e di veggenza diagnostica, ottiene eccezionali risultati anche in campo
psicoscopico. Notevoli sono anche i suoi risultati di veggenza dopo semplice e anche
momentanea osservazione delle persone in fotografia o sullo schermo televisivo. Durante i
suoi frequentissimi esperimenti pubblici o privati non usa andare in trance, ma solo in un
lieve stato di concentrazione, con conservazione integrale della coscienza. (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 865).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Paladino Eusapia (1854-1918). Forse la più famosa e la più studiata medium a effetti fisici a
cavallo dei due secoli. Il suo cognome, quasi certamente Paladino, fu scritto Palladino dai suoi
primi studiosi italiani e stranieri. Nacque da genitori umilissimi a Minervino Murge in provincia di
Bari, e sembra che sua madre sia morta nel darla alla luce o poco dopo. A un anno, o comunque
nella prima infanzia, si fratturò l'osso parietale in seguito a una caduta: più tardi dalla cicatrice
sarebbero usciti venti freddi, quasi a stabilire un rapporto tra l'incidente e la sua medianità. A otto
anni assistette alla morte di suo padre assassinato dai briganti: l'episodio le riapparirà più volte in
visione allucinative. Ne derivò una fancilulla evidentemente traumatizzata, di intelligenza sveglia,
ma ribelle ed estrosa, incapace di applicarsi agli studi e ai lavori di casa, che rendeva perplessi i
parenti e gli amici che si prendevano cura di lei.
Arrivò ai sedici anni facendo un po' la donna di servizio e un po' la bambinaia, finchè, a Natoli,
capitò in casa di un impiegato postale, un certo Murialdi, che a tempo perso faceva ballare il
tavolino con i suoi amici: era la mania dell'epoca. La presenza di Eusapia alle sedute provoca subito
fenomeni imponenti: un tavolo si alza da terra, un pianoforte si sposta. La ragazza viene presentata
a un appassionato spiritista, il Damiani, che la prende sotto la sua protezione e la inizia alle pratiche
spiritiste da lui apprese in Inghilterra. Appare adesso per tiptologia la personalità di John King,
antico corsaro inglese, che si dichiara guida della medium: è probabile che la preparazione inglese
del Damiani non sia estranea al fenomeno.
Nel 1871 lo stesso Damiani porta Eusapia a Roma e la presenta alla Società Romana di Spiritismo,
da poco fondata, dove si svolge la prima serie di sedute ufficiali con fenomeni controllati: raps che
provengono da vari punti della stanza, fischi, campanelli che volano squillando nell'aria, macchine
da cucire che si muovono da sole, mani invisibili che accarezzano gli astanti senza lasciarsi
afferrare, bicchieri che saltano da ogni parte senza rompersi, levitazioni della medium e perfino
melodie suonate da strumenti che non esistono nella sala.
Ma dopo circa un anno, Eusapia, sempre inquieta e instabile, si stanca di questa attività, diviene
cucitrice e ricamatrice e torna a Napoli dove per alcuni anni interrompe le sedute accondiscendendo
solo ogni tanto alle preghiere del Damiani. Nel 1885 sposa uno stagnino, un certo Raffaele del
Guiso, o del Gais, o Delgaiz, e si avvia a divenire una donna normale aprendo un laboratorio di
cucito. Frattanto il Damiani era morto.
Nel 1886 avviene un altro incontro decisivo: quello col medico napoletano Ercole Chiaia e con lo
scrittore Federico Verdinois, i quali riescono a riportarla alle esperienze medianiche. Nel 1888, in
una lettera aperta rivolta a Cesare Lombroso e pubblicata sul Fanfulla della Domenica, il Chiaia
invita l'illustre scienziato, decisamente contrario a ogni fenomeno paranormale, ad assistere alle
sedute della Paladino. Questo avverrà solo nel 1891, a Napoli: i fenomeni sono tali che il
Lombroso, dopo aver visto, tra l'altro, levitare un grosso mobile a tre metri di distanza dalla
sensitiva, confessa: «Sono tutto confuso e mi rammarico di avere combattuto con tanta ostinazione
la possibilità dei fatti detti spiritici; dico "fatti", perché sono ancora avverso alla teoria».
Le sedute di Napoli, divulgate soprattutto da uno studio dello stesso Lombroso, agitano il mondo
dei metapsichisti in tutta Europa, e la via di Eusapia è ormai tracciata. Nel 1892 si hanno le famose
sedute di Milano alla presenza del Lombroso, del Richet, dell'Aksakov, e dell'astronomo
Schiaparelli: Eusapia viene sollevata con la sua sedia e posta sul piano del tavolo intorno a cui gli
sperimentatori fanno catena; si hanno rumori, venti freddi, contatti con mani invisibili, l'impronta su
argilla della mano della medium a distanza di qualche metro. Nel 1893-94 l'Ochorowicz, che l'aveva
conosciuta a Roma, porta Eusapia a Varsavia per studiarla rigorosamente con medici e scienziati: in
questa occasione egli riconosce che alcuni movimenti della medium, interpretabili come tentativi di
trucco, sono inconsci e inadeguati, e non intaccano la genuinità dei fenomeni. Nel 1894 il Richet la
chiama in Francia, nella sua villa di Roubaud, un'isoletta nel golfo di Marsiglia, e nel suo castello di
Carqueiranne presso Tolone: sono presenti il Lodge, il Myers, i coniugi Sidgwick, l'Ochorowicz, lo
Schrenck-Notzing, massimi studiosi europei dell'epoca. Del '95 sono le sedute di Cambridge in casa
del Myers: un insuccesso. Eusapia viene colta nell'atto di spostare con una mano un oggetto
riluttante alla levitazione. E' una frode inconscia e ingenua, ma sufficiente perché il Myers e gli altri
presenti neghino in blocco la genuinità di tutti i fenomeni. Qualche mese più tardi il De Rochas,
dopo una serie di sedute ad Angelas, prenderà nel modo più deciso le difese della medium.
Altre sedute sono quelle di Auteil (1896), di Monfort-l'Amaury (1897), di Parigi e di Pietroburgo
(1898), tutte alla presenza di personalità illustri quali il Flammarion, il De Rochas, il Richet, il
Flournoy, l'Aksakov e lo stesso Myers, che deve ricredersi. E' un periodo di attività intensa che si
svolge in tutta Europa e che non verrà meno negli anni seguenti. Sono del 1901 le sedute al Circolo
Scientifico Minerva di Genova, dirette dal Bozzano, dove l'incredulissimo Morselli si arrende
all'evidenza; del 1905-08 quelle di Parigi a cui presenziano il celebre Curie e il Bergson; del 1906
quelle di Milano dalle quali il più famoso giornalista dell'epoca, il Barzini, negatore accanito dei
fenomeni, esce convinto facendo poi ammenda della sua passata ostilità con una serie di articoli sul
Corriere della Sera. Nel 1907 Eusapia è a New York e viene studiata dal Carrington e dall'Hyslop.
Ma ormai l'età e una nefrite trascurata indeboliscono le sue facoltà. Trascorre in Italia gli ultimi anni
della sua vita continuando a dare sedute con risultati sempre più scarsi: l'ultima avviene a Napoli, il
22 aprile 1918, dodici giorni prima della sua morte.
I fenomeni della Paladino furono per lo più di carattere psicocinetico: il Morselli li divise in 42
categorie, ma da un punto di vista molto esteriore. Erano spostamenti di oggetti, levitazioni, apporti
e asporti, venti freddi, mani che lasciavano impronte su argilla, tentacoli informi che afferravano
oggetti, fenomeni luminosi e fotografici. Nelle levitazioni veniva sviluppata una forza eccezionale:
una volta venne levitato un tavolo su cui era seduto un uomo; un'altra volta Eusapia sviluppò al
dinamometro, senza toccarlo, una forza di oltre 110 chilogrammi. Numerose le immagini di mani
ottenute su lastre fotografiche avvolte in carta nera. Non molto frequenti i fantasmi, raramente
completi, come quello di una donna con un bambino in braccio, che si manifestò durante una seduta
tenuta nel Circolo Scientifico Minerva di Genova, alla presenza del Bozzano e del Morselli; più
spesso parziali come la testa di Naldino, figlio del giornalista Arnaldo Vassallo, morto a sedici anni,
che si manifestò nello stesso Circolo. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore - ARMENIA
EDITORE (pagine 865-867).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Pansini Alfredo e Paolo. Fratelli pugliesi, noti entrambi come centro di singolari fenomeni
di Poltergeist nei primi anni del nostro secolo. Dopo che il loro padre si fu stabilito, nel 1901,
in una vecchia casa di Ruvo, nelle Puglie, quando essi avevano rispettivamente sette e otto
anni, cominciarono a manifestarsi i consueti fenomeni di Poltergeist: rumori vari, spostamenti
di oggetti ecc. Ma presto avvennero nuove manifestazioni: una sera Alfredo, caduto in trance,
si mise a parlare in francese, in latino e in greco. Le manifestazioni si interruppero quando il
ragazzo fu mandato in collegio, ma ripresero al suo ritorno nel 1904, e in modo più
imponente. In particolare i due ragazzi venivano trasportati a distanze di vari chilometri e
tornavano a casa entro una mezz’ora al massimo: una volta sarebbero stati trasportati
addirittura in un'altra città. Alfredo dava anche comunicazioni per scrittura automatica
rispondendo a domande formulate solo mentalmente: con questo mezzo spiegò che i loro
«trasporti» avvenivano per smaterializzazione dei loro corpi.
Nei loro riguardi fu avanzata l’ipotesi di un automatismo ambulatorio per il quale essi si
sarebbero allontanati da casa inconsciamente, camminando in stato sonnambolico, e vi
sarebbero tornati senza mantenere alcun ricordo del viaggio fatto. Ma questa supposizione
non risponde ai fenomeni: i due ragazzi erano veduti in località lontane, dove non sarebbero
potuti andare e da cui non sarebbero potuti tornare in tempi così brevi neppure correndo
velocemente. Né alcuno li vide mai in viaggio. Di loro riferirono il Lapponi in Ipnotismo e
spiritismo e il Lombroso in Ricerche sui fenomeni ipnotici e spiritici, 1909. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 870).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Parise Felicia. Sensitiva americana a effetti psicocinetici. Studiata nel Laboratorio del sogno
del Maimonides Hospital in esperimenti di percezione extrasensoriale, rivelò poteri di
psicocinesi deviando l’ago di una bussola tenuta sotto una campana di vetro e infine provocò
lo spostamento di piccoli oggetti. Lo studio più importante fu condotto, con lei, da Graham
Watkins, che ne diede relazione nel 1973, nel simposio della Parapsychological Association.
Il Watkins notò in particolare due interessanti fenomeni: se la bussola, dopo essere stata per
qualche tempo sottoposta ai poteri della sensitiva, veniva cambiata di posto, la deviazione
dell’ago non avveniva più; d’altra parte, se veniva fatta una ripresa cinematografica del
fenomeno a breve distanza, il film risultava molto nebbioso, mentre la nebbia scompariva
quasi totalmente se la ripresa veniva fatta a distanza maggiore. Questo ha fatto supporre la
formazione di un campo nella zona in cui si produceva il fenomeno, campo che potrebbe
spiegare anche i casi di cosiddetta impregnazione psichica. Bisogna però notare che sia il
concetto di campo psi sia quello di impregnazione rimangono per ora molto vaghi e che la
sostituzione dell’uno all’altro non contribuisce molto alla chiarificazione della
fenomenologia. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 895/896).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Parkes F.M. Fotografo «spiritico» inglese, che fece parlare di sé nel 1872 grazie alle sue
fotografie paranormali. Operava insieme al suo amico M. Reeves o a sua moglie, senza la
presenza dei quali le fotografie spiritiche riuscivano nebulose. Esigeva inoltre di collocare lui
stesso le lastre nell’apparecchio, nella camera oscura, per poterle «magnetizzare», cosa che
suscitava sospetti anche se i presenti potevano seguire i suoi movimenti dal di fuori attraverso
uno spiraglio. Caratteristica delle fotografie da lui ottenute era il loro carattere simbolico:
apparivano croci, scritte, figure angeliche, una volta una mano gigantesca, un’altra un occhio
enorme da cui partivano raggi, talora strane nubi composte da un miscuglio di teste e di
braccia. Stainton Moses considerò genuini i suoi fenomeni, altri rimasero in dubbio; tuttavia
il fotografo non fu mai colto in atto di frodare. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 896).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Pearce Hubert (n. 1910). Uno dei primi sensitivi studiati dal Rhine col metodo quantitativo,
e uno dei pochissimi che riuscì a ottenere 25 successi su 25 prove con carte ESP. Questo
avvenne una volta che il Rhine, più che altro per giuoco, scommise con lui cento dollari che
non sarebbe riuscito a indovinare tutte le carte di un mazzo: il Pearce accettò e vinse. Fu il
soggetto di cui si valse il Pratt nel 1933 per la sua famosa serie di esperimenti a distanza,
detta «Pearce-Pratt». C.E.M. Hansel, nel suo libro ESP: una valutazione scientifica (ESP: A
Scientific Evaluation) ha avanzato l’ipotesi che il Pearce, non essendo stato controllato
durante questi esperimenti, abbia potuto lasciare la sua stanza, recarsi davanti alla finestra
della stanza occupata dal Pratt e, attraverso di essa, annotare o memorizzare le carte che lo
sperimentatore alzava via via. Lo Stevenson ha controllato questa ipotesi giungendo alla
conclusione che il Pearce, dalla finestra, non avrebbe potuto vedere né le carte alzate dal Pratt
né i movimenti di lui. Dopo circa due anni di attività. il sensitivo ricevette una lettera che gli
portava una cattiva notizia e, in seguito all'impressione ricevuta, perse totalmente i suoi
poteri. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 902).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Pecoraro Nino (1899-1973). Uno dei più noti medium italiani a effetti fisici. Cominciò ad
avere fenomeni paranormali alla età di sei anni. Fu sperimentato negli Stati Uniti dalla
Società per la Ricerca Psichica (New York, Filadelfia) e alla presenza di ricercatori come E.
Carrington ed F. Prince. Caratteristici i suoi fenomeni di telecinesi e di asporto, oltre che di
automatismo parlante: incatenato e inguantato con sigilli, si ritrovava libero alla fine della
seduta. Pare che il suo spirito guida fosse E. Paladino. In America, Harry Houdini, il famoso
prestigiatore, riconobbe la genuinità dei fenomeni del Pecoraro (1923). Il medium tornò in
Italia nel 1932. Era anche chiaroveggente e sotto tale aspetto fu brevemente sperimentato da
Padre G.B. Alfano, che nel suo libro Lo spiritismo, questo mistero (1955) ne parla con
benevolenza. Negli ultimi anni della sua vita Pecoraro si dedicò a un tipo di pittura che egli
chiamò «astrale» e di cui indicava la genesi paranormale. Una delle sue più brillanti
precognizioni fu quella riferita alla sciagura aerea che distrusse la squadra del Torino a
Superga nel maggio del 1949.
Al Congresso di Metapsichica di Sorrento (1952), in seduta, manifestò diversi fenomeni alla
presenza di studiosi come Tron, Schepis, De Boni. Bozzano giudicò «invulnerabili» le sue
manifestazioni. Esistono molti reperti fotografici della sua ampia fenomenologia. (G.d.S.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 904).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Pezzola Pasqualina (n. 1908). Sensitiva e veggente italiana tra le più dotate in senso
diagnostico. Vive a Civitanova Marche dalla nascita e dalla quale città non si è spostata che
per brevissimi periodi e raramente. Nata da famiglia di contadini, ha conservato della sua
origine il candore e la genuinità. Ebbe i primi fenomeni di veggenza dall’età di 25 anni
quando, caduta in uno stato di «svenimento» a causa della prolungata assenza del marito, si
risvegliò dichiarando di averlo «visto» sano e salvo che tornava a casa. Sottoposta a qualche
esperimento, ella ripetutamente estrinsecò il potere di vedere, sia a distanza, sia attraverso
pareti. Nel 1948, sparsasi la voce di tale sua capacità, qualcuno cominciò a interrogarla sulla
salute di malati, per i quali ella forniva anche a distanza diagnosi sorprendenti e
circostanziate che avvenivano al termine di un singolare cerimoniale mimico nel quale la
donna sembrava «viaggiare» nello spazio, in una posizione caratteristica denominata «di
voga», e trasferirsi nelle località indicatele dai consultanti. Giunta alla presenza del malato
ella, sempre in forma pantomimica, mostrava di conversare con lui e di visitarlo in una
caratteristica maniera. Terminata la «visita» la donna tornava a «viaggiare» a ritroso e usciva
dal suo stato di trance (nel quale entrava con estrema facilità e rapidità) riferendo particolari
diagnostici sorprendentemente esatti e centrati. Durante la pantomima si potevano anche
arguire il tipo somatico. il carattere, il gestire e il comportarsi della persona visitata. Durante
il «viaggio» e le conseguenti rappresentazioni gestuali Pasqualina è assolutamente assente,
talora rigida e statuaria (all'inizio del «viaggio» e durante la cosiddetta «posizione di voga»),
talora apparentemente normale, salvo l’assoluta insensibilità sia al tatto che al calore, al
dolore, ai rumori, voci o richiami. Tutta la mimica caratteristica della Pezzola si svolge a
occhi chiusi e con espressione ora atona, ora allegra (se il malato che visita non è grave) ora
triste e comprensiva (se invece il malato è grave).
Studiata a lungo intorno al 1933 dalla dott.ssa Giuseppina Mancini segretaria generale della
SIP (che per prima la scoperse) fu poi ripetutamente controllata dagli studiosi bolognesi
Cassoli e Marabini che le fecero visita due volte a Civitanova Marche compiendo esperimenti
di diagnosi chiaroveggente e telediagnosi, dei quali riferirono in un lavoro che presentarono
al Congresso di Metapsichica di Roma nel 1953. Essa fu presentata anche in seduta pubblica
presso il CSP nel 1953.
Lo studio di Cassoli e Marabini, pubblicato su Minerva Medica nel 1953 aveva per titolo:
«Esiste la bilocazione? Studio su una sensitiva marchigiana» e in esso gli autori, nel tentativo
di caratterizzare il fenomeno, proponevano l’ipotesi che la donna fosse in possesso di quel
dono che fu appannaggio di alcuni grandi santi della cristianità (S. Alfonso de Liguori, S.
Giuseppe da Copertino, S. Teresa d’Avila ecc.), cioè quello di trovarsi in due luoghi diversi
contemporaneamente. Altra interpretazione che potrebbe darsi nel caso Pezzola è quello
secondo la quale la donna sarebbe dotata di una particolare forma di chiaroveggenza, la
cosiddetta travelling-clairvoyance o chiaroveggenza viaggiante, che le permetterebbe di
spostarsi in una dimensione spaziale particolare e di poter percepire realtà e luoghi, o
avvicinare persone, spazialmente lontani e talora molto lontani, senza che avvenga un
materiale spostamento dalla iniziale posizione e ubicazione.
Al momento attuale la Pezzola pur continuando la sua attività diagnostica sulle persone che si
recano da lei, non desidera più compiere esperimenti di telediagnosi in quanto dichiara che
tutto ciò la stanca notevolmente e si ripercuote in senso fortemente sfavorevole sul suo fisico
e sulla sua psiche. Ha perciò cessato definitivamente tale attività. I risultati però delle sue
diagnosi sui malati presenti conservano come un tempo tutta la loro perfetta e sorprendente
esattezza. (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 921/922).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Phelps Eliakim. Pastore presbiterano americano, il cui nome è legato ai resoconti, da lui
inviati al New Haven Journal, degli imponenti fenomeni di Poltergeist verificatisi nella sua
casa per un periodo di otto mesi a partire dal 10 marzo 1850. Quando la famiglia era assente,
tutta la casa veniva messa a soqquadro e, al suo ritorno, oggetti vari continuavano a muoversi
dal loro posto, spesso andando in pezzi, e, quel che è più curioso, venivano trovati nelle
stanze strani e misteriosi fantocci con ogni apparenza di vita. Apparivano anche scritti in
varie lingue, con inchiostro ancora fresco, e si avevano per tiptologia comunicazioni
spiritiche di defunti noti e ignoti. Sembra che i fenomeni fossero collegati alla presenza di
uno dei figli del reverendo Phelps, un ragazzo di undici anni, e a una delle figlie: quando essi
erano assenti la pace tornava nella casa. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 922/923).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Phoenix William. Medium inglese a voce diretta e fenomeni luminosi, attivo nei primi
decenni del nostro secolo. Le sue voci parlavano in varie lingue: cinese, giapponese,
persiano, greco moderno, italiano, vari dialetti orientali, ma per lo più erano indistinte e quasi
inintellegibili. Lord Charles Hope, che lo studiò a Glasgow e a Londra insieme al poliglotta
prof. Neville Whymant nel 1927, dando relazione delle sedute nel vol. XL dei Proceedings
della SPR, ammette che il Phoenix abbia dato prove abbastanza convincenti di xenoglossia a
voce diretta, ma avanza anche il dubbio che talora abbia frodato e che le luci che spesso
accompagnavano questi fenomeni non fossero genuine. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 923).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Piccone Imperiali Alfonsa. Sensitiva italiana a pittura automatica, attiva fra il 1920 e il 1940
circa. Non aveva mai studiato disegno e cominciò a dipingere per un impulso inconscio,
qualche tempo dopo avere deciso che nel suo salotto bisognava sostituire i quadri esistenti
con dipinti di fiori. In realtà i suoi quadri di fiori, eseguiti solo in periodi in cui si sentiva
spinta intimamente, raggiunsero presto un livello artistico notevole, tanto da apparire in
mostre personali e collettive ottenendo indiscutibili successi. Il suo fu uno dei casi in cui la
produzione artistica si manifestò ai limiti del normale: la pittrice non cadeva in trance né
operava con rapidità eccezionale. Solo che. quando lavorava, si sentiva in uno stato di
semicoscienza, libera da qualsiasi altra preoccupazione. In seguito, oltre a fiori e nature
morte, prese a dipingere ritratti. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 928).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Pio da Pietralcina (1887 1968). Cappuccino del monastero di San Giovanni Rotondo, presso Foggia, dove, con i contributi che gli giungevano da ogni parte del mondo, fondò una celebre Casa di sollievo per la sofferenza. Uomo di superiore religiosità, presentò tutte quelle eccezionali doti che, nell'agiografia, vengono spesso attribuite ai grandi mistici e ai santi: chiaroveggenza, precognizione, guarigioni paranormali, bilocazione. Già quando era novizio a Benevento manifestò singolari capacità, anche fisiche: durante una malattia, la sua temperatura salì a tal punto da spezzare il termometro, risultando poi essere di quarantacinque gradi. Nel 1918 ebbe le stigmate, che furono constatate dapprima dal prof. A. Bignami. dell'università di Roma, poi da numerosi medici come il Romanelli, il Merla e il Festa. Il 31 maggio del 1923, il Santo Uffizio, dopo un'inchiesta, dichiarava tuttavia di non avere constatato la natura sovrannaturale del fenomeno, intendendo con questo che in esso, anche se di origine paranormale, non era stato accertato un diretto intervento divino. Assai vasta è la casistica paranormale che si ricollega a questa figura di eccezione. Nella notte del 20 gennaio 1936, il dott. Sanguinetti con due amici incontrò nella chiesa del monastero padre Pio in preghiera, che li invitò a pregare per l'anima del sovrano d'Inghilterra, Giorgio V, il quale stava per comparire dinanzi al tribunale divino: il mattino dopo, i giornali annunciavano la morte del re inglese, avvenuta nel momento stesso in cui il cappuccino si era rivolto ai tre visitatori. Numerosi malati ottennero la guarigione avvicinandolo; nel 1950, a Viareggio, un malato lo vide entrare nella sua stanza e fu risanato dalla visione. Innumerevoli i casi di chiaroveggenza e di precognizione: spesso chi si recava da lui per chiedergli consiglio, prima ancora di parlare si sentiva esporre da lui i problemi che lo angustiavano e ne aveva direttive particolareggiate, con l'annuncio di un felice esito della situazione o con l'invito alla rassegnazione in caso contrario. Tutti coloro che poterono avvicinarlo sono concordi nel riferire il profondo senso di pace che proveniva loro dalla sua presenza e dalle sue parole, generalmente poche, anche quando in esse era contenuta una semplice esortazione ad accettare una prova inevitabilmente dolorosa. Padre Pio rappresentò senza dubbio uno dei più imponenti casi di sensitività mistica (v. Misticismo), derivante, cioè, non da un semplice fatto costituzionale — del quale sono comunque ancora ignoti i modi e le cause — ma da un intimo orientamento morale e da profonde esperienze dello spirito. (R.)

Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 934-935)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Piper Leonore Eveline (1859-1950). Famosa medium americana a incorporazione, della genuinità
dei cui fenomeni non fu mai dubitato. Aveva otto anni quando una frase risuonò improvvisamente al
suo orecchio atterrendola: «La zia Sara, non morta ma ancora con voi». Questa zia stava morendo
alla stessa ora in una località lontana. Alla stessa età si svegliò una notte gridando di non poter
dormire perché una luce illuminava la sua stanza, vari volti la guardano e qualcuno scuoteva il suo
letto. Ma, eccettuati questi episodi e pochi altri del genere, la sua infanzia fu normale. A ventidue
anni sposò William Piper (il suo nome di ragazza era Simonds); circa due anni dopo, in seguito a un
incidente di slitta, ebbe disturbi che le fecero temere di essere malata di cancro; poiché i medici non
riuscivano a curarla, si rivolse a J.R. Cocke, un medico cieco e chiaroveggente di cui si
magnificavano le diagnosi e le cure. Durante le visite, Leonore cadeva in trance e diceva di vedere
strani volti. Una volta, sempre in trance, scrisse un lungo messaggio e lo consegnò a uno dei
presenti, il giudice Frost: lo scritto appariva provenire da un suo figlio morto, ed era così ricco di
notizie che il giudice, impressionato, divulgò il fenomeno.
Così la Piper, nel clima spirituale americano degli anni Ottanta, in cui lo spiritismo stava sempre più
diffondendosi, divenne nota; ma ella rifiutava di prodursi al di fuori della cerchia familiare e degli
intimi amici. Un giorno una certa signora Gibbins, a lei del tutto sconosciuta, le chiese una seduta e,
cosa abbastanza strana, la sua richiesta fu accolta. La Gibbins era la suocera del celebre fisiologo e
filosofo William James, e, entusiasta dei risultati, ne parlò con l'illustre genero: questi, più che altro
per disilluderla, chiese a sua volta una seduta. Fu l'inizio di un rigoroso studio che durò diciotto
mesi e che fece scrivere più tardi al James: «Sono assolutamente sicuro che la signora Piper, in stato
di trance, conosce cose che non può avere udito in stato di veglia e che la conclusiva filosofia della
sua trance deve essere ancora scoperta».
Nel 1887. il James presentava la signora Piper al dott. R. Hodgson, della Società per la Ricerca
Psichica di Londra, appena giunto in America come segretario della sezione americana della Società
stessa. Hodgson era uno dei più acuti e scettici sperimentatori del momento; aveva scoperto, o
creduto di scoprire, le frodi di molti medium, fra cui gli imbrogli, o ritenuti tali, della Blavatsky in
India. Per parecchio tempo mise alle calcagna di Leonore un investigatore privato che doveva
controllare tutti i suoi movimenti e assicurarsi che la medium non assumesse informazioni di
qualsiasi genere su personaggi scomparsi; le proibì di leggere i giornali, le nascose i nomi dei
partecipanti alle sedute i quali spesso venivano invitati all'ultimo momento. Ma Leonore continuò
tranquilla a produrre personalità defunte, legate in qualche modo agli astanti, e che davano
abbondanti particolari, noti o ignoti e controllabili, sulla propria vita. Molta impressione fece su
Hodgson la manifestazione di una sua antica fidanzata, che gli comunicò la propria morte,
realmente avvenuta, a sua insaputa, in quei giorni. «Il dott. Hodgson», scrisse il James, «considera
che l'ipotesi di una frode non può essere seriamente mantenuta. E io concordo assolutamente con
lui».
Nel 1888-89. il filosofo prof. James Harvey Hyslop si unì ai ricercatori: giungeva mascherato alle
sedute scoprendosi il viso solo dopo che la medium era caduta in trance e ricoprendosi quando si
svegliava. Dopo dodici sedute non aveva più dubbi.
Nel 1889, Leonore venne invitata in Inghilterra: fu accolta alla stazione dal Lodge e ospitata, con le
sue due figlie, dal Myers. Furono controllati tutti i suoi movimenti, venne assunta una nuova servitù
che non sapeva nulla dei padroni, la medium fu accompagnata da un membro della SPR dovunque
andasse. In 88 sedute, fra il novembre del 1889 e il febbraio del 1890, Leonore impersonò numerosi
parenti defunti degli sperimentatori e degli astanti dando notizie precise e particolareggiate: in
trentotto casi le notizie date non erano a conoscenza di alcuno e furono poi trovate esatte.
Tornata in America, fu ancora studiata da Hodgson. Lo scienziato era sicuro dei fenomeni, ma si
rifiutava di accettare la spiegazione spiritista. Solo nel 1897 questo ostinato scettico cedeva
dichiarando esplicitamente sui Proceedings della SPR: «Non posso più avere dubbi che i
comunicanti... siano effettivamente le personalità che sostengono di essere, che siano sopravvissuti
al mutamento che chiamiamo morte e che abbiano realmente comunicato con noi attraverso il corpo
addormentato della signora Piper».
Nel 1906 Leonore fece una seconda visita in Inghilterra. Nel frattempo alcuni grandi sperimentatori,
fra cui il Myers e Hodgson, erano morti e giungevano messaggi delle loro cosiddette entità: in
particolare, quella che sosteneva di essere il Myers aveva ideato un complesso sistema di
comunicazioni, le cosiddette «corrispondenze incrociate». Molte delle 74 sedute, tenute per
iniziativa della SPR, furono dedicate a queste corrispondenze, con le quali una frase veniva dettata a
vari medium, che operavano in luoghi diversi, in frammenti di per sé incomprensibili ma che
acquistavano un senso quando venivano riuniti. Il Piddington, che analizzò scrupolosamente i
risultati, concluse che le coincidenze erano troppo numerose e precise per essere attribuite al solo
caso. William James, particolarmente impressionato dai messaggi del defunto Hodgson, mostrò una
perplessità profonda nella sua riluttanza ad accogliere la tesi spiritista... «Nel complesso», scrisse,
«questi messaggi tendono ad accertare l'esistenza di qualche intelligenza al di là, distinta dalla
coscienza e, per quanto possa giudicare, anche dall'inconscio della signora Piper e di altri medium.
E tendono a rendere probabile l'ipotesi di lavoro, che intendo seguire, secondo la quale
l'interpretazione della natura di queste intelligenze, data da loro stesse, sia in qualche modo vicina
alla realtà. In altre parole penso che siamo in contatto secondario o terziario - almeno
occasionalmente - con qualche strato della personalità sopravvivente degli individui che si-
ARMENIA EDITORE presentano come inviatori dei messaggi».
Nel 1909. dopo due anni di attività privata durante i quali furono fatti faticosi tentativi per ottenere
fenomeni fisici - in realtà la medium produsse solo un tipo di fenomeni fisici: riusciva a eliminare
l'odore dei fiori e a farli avvizzire dinanzi agli occhi dei presenti - Leonore andò una terza volta in
Inghilterra, ma era evidentemente stanca e le sedute, dirette dal Lodge, diedero scarsi risultati. Nel
1911 ella perse infatti le sue facoltà per riacquistarle però nel 1915. L'ultima sua manifestazione
importante fu quella del cosiddetto «messaggio del Fauno», avvenuta in una seduta dell'8 agosto del
1915 e durante la quale l'entità che si presentava come Hodgson comunicò: «Dunque, Lodge,
sebbene noi si sia qui da poco tempo, o almeno da non molto, possiamo dare e avere messaggi.
Myers dice che voi farete la parte del poeta e lui farà quella del Fauno. Fauno. Myers. Proteggere:
egli capirà. Che avete da dire, Lodge? Buon lavoro, chiedete alla Verrall, anche lei capirà». La
Verrall era una nota studiosa di lettere classiche attraverso la cui medianità si era manifestato spesso
il Myers. Interpellata dal Lodge, che non era stato presente alla seduta, ella mise il messaggio in
rapporto con una lirica di Orazio nella quale il poeta afferma di non essere rimasto ucciso dalla
caduta di un albero grazie alla protezione del piccolo dio Fauno. Poco dopo, il 14 settembre, il figlio
del Lodge, Raymond, rimase ucciso in guerra. Il reverendo Bayfield così interpretò il messaggio:
come Fauno attenuò il colpo dell'albero caduto salvando il poeta, così il Myers, facendo la parte di
Fauno, avrebbe attenuato il colpo ricevuto dal Lodge, il poeta, per la morte del figlio. Le ultime
sedute ufficiali della medium si svolsero negli anni 1926-27.
Leonore Piper ebbe numerosi controlli o spiriti guida. I primi furono una ragazza indiana che si
presentava come Chlorine, il commodoro Vanderbilt, il poeta Longfellow, Lorette Penchini, Johann
Sebastian Bach, l'attrice Siddons. Dal 1884 al 1892 si presentò l'entità di un sedicente medico-
ARMENIA EDITORE francese, Phinuit, che fu messa in rapporto con lo stesso dott. Cocke, il
veggente cieco ancora vivente, noto anche come Finne o Finnett. Col 1892 apparve George Pelham,
un amico di Hodgson, morto poco prima in un incidente. Dal 1897 prevalse il cosiddetto gruppo di
Imperator, una serie di entità che era già stata la guida del celebre Stainton Moses, morto nel 1892;
nel 1911 vi si aggiunse una Madame Guyon. Sua figlia Alta ne scrisse la biografia. (U.D.)
Fonte: Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito di Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 938-939).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Politi Augusto (1855- ?). Medium italiano a effetti fisici, orologiaio di professione, studiato
in Francia e in Italia nei primi anni del nostro secolo. Produceva notevoli fenomeni di
levitazione, fenomeni luminosi e materializzazioni. A Parigi, nel 1902, si produsse alla
presenza del colonnello De Rochas, del dott. Dariex, del de Fontenay, e le sue levitazioni
vennero fotografate, fra cui quella di un pianoforte. A Roma fu studiato da un gruppo diretto
dal prof. Milesi. In una seduta apparvero due croci luminose, alte circa quindici centimetri; in
un’altra una grande mano pelosa sfiorò gli astanti. Operava in genere chiuso in un sacco la
cui apertura gli veniva cucita intorno al collo. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 949).
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Racanelli Francesco (1904 - 1978). Medico e guaritore di origine pugliese, risiedette per
oltre mezzo secolo a Firenze. Nato da famiglia di contadini, si dedicò allo studio pur
continuando a lavorare la terra per un «affetto non romantico, ma carnale» e conseguendo la
laurea in giurisprudenza e poi in medicina. Fin da ragazzo si accorse che il tocco delle sue
dita o la vicinanza della sua persona lenivano i dolori e risanavano i malati. Dovette a lungo
combattere e subì cinque processi per servizio abusivo della medicina prima di laurearsi.
Uomo di vasta e varia cultura e profondamente religioso, ha scritto alcune opere fra cui Il
dolore e la sua medicina (1939), Il dono della guarigione (1949), Medicina bioradiante
(1951), L'altra medicina (3a ed. 1978), Natura e anima (1977). Ha creato nella sua casa una
comunità terapeutica integrale. «L'Aquario», nella quale, con la sua azione «bioradiante» -
termine da lui coniato - e con la sua presenza fisica curava malattie e disordini psichici e
psicosomatici, convivendo con i suoi pazienti in una specie di communitas affectionis, e con
lusinghieri risultati. (M. I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1040).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Rasmussen Anna (n. 1898). Medium danese a effetti fisici e psichici. Cominciò a
manifestare le sue doti a dodici anni con movimenti del tavolino, raps e movimenti di oggetti;
in seguito si aggiunsero la scrittura diretta su lavagne, fenomeni luminosi, scrittura
automatica e automatismo parlante. Nel 1921 fu studiata a Berlino dal Grünewald, che diede
notizia delle sue esperienze nel Congresso Internazionale di Ricerca Psichica tenuto nel 1923
a Varsavia. Nel 1922, il prof. Christian Winter, dell'Accademia Politecnica di Copenaghen,
insieme a un gruppo di altri scienziati, tenne con lei 116 sedute, alla luce del giorno o a
intensa luce artificiale. Nel suo resoconto su Psychic Research (1928), il Winter afferma che
nessuna seduta ebbe esito negativo; la medium era rigorosamente controllata e mai si poté
sospettare alcun trucco. Spesso scrisse automaticamente in inglese, lingua che le era ignota.
Caso molto raro, si udivano provenire raps dalla sua spalla sinistra e da altre parti del suo
corpo, fenomeno che fu osservato anche da Harry Price. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1049).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Rasputin Grigorij Efimovic (m.1916). Monaco russo di origine contadina che, agli inizi del secolo,
divenne famoso per le sue virtù taumaturgiche. Chiamato a Pietroburgo nel 1907 e protetto dall'imperatrice
Alessandra, si valse dei suoi poteri di suggestione per divenire una vera potenza politica influendo, durante la prima guerra mondiale, anche sulle operazioni militari. Figura complessa dal carattere rozzo e volitivo, creò intomo a sé un clima di fanatismo e di terrore con le feroci minacce che scagliava contro i suoi avversari , così da assumere il carattere dell'antico mago. Difficile dire quali fossero le sue effettive doti paranormali: si trattò probabilmente
di un fenomeno composito e interpersonale in cui la suggestione era il motivo principale. Fu assassinato i116 dicembre 1916 da un gruppo di nobili decisi a mettere fine alla situazione creatasi (R.)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Reese Bert (1851-1926). Sensitivo americano a effetti psichici tra i maggiori del periodo a
cavallo dei due secoli. Al pari di molti altri soggetti della sua epoca fu accusato di frode e
condannato ma, ricorso in appello, fu assolto avendo dimostrato al giudice le sue facoltà. Lo
invitò infatti a scrivere tre frasi su tre foglietti identici che, piegati in quattro, furono mischiati
così che lo stesso giudice ne ignorava il contenuto; dopo di che li prese a uno a uno leggendo
ogni volta, esattamente, la frase scritta. In Germania fu studiato dallo Schrenck-Notzing che
lo considerò uno dei più notevoli soggetti dell’epoca per i suoi fenomeni di chiaroveggenza e
psicometria. Una volta indicò a una ditta commerciale le pagine del libro contabile che erano
state falsificate. Il prestigiatore Houdini, in una sua lettera a Conan Doyle, lo accusò di frode,
ma senza portare prove precise: ed è noto che Houdini non ammise mai la genuinità dei
fenomeni paranormali, convinto com'era della onnipotenza del trucco. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1052).
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Reyes De Z. Maria (Maria Reyes Zierold, m. 1945). Sensitiva messicana non professionista,
celebre per eccezionali fenomeni di psicoscopia. Le sue facoltà furono scoperte per caso nel
1919, dal dott. Gustav Pagenstecher, consigliere sanitario di Città del Messico, a cui ella si
era rivolta essendo caduta, in seguito a un'operazione, in un grave stato di depressione
accompagnata da insonnia. Il medico, dopo avere tentato invano varie cure, le propose un
trattamento ipnotico, che fu accettato, e, con suo stupore, si accorse che durante l’ipnosi la
paziente acquistava doti di chiaroveggenza: vedeva quello che avveniva in altre stanze della
casa, seguiva i movimenti della figlia attraverso una porta chiusa, scorgeva l’aura del medico
e la descriveva. Infine cominciò a narrare la storia di oggetti che le capitavano a caso nelle
mani, e con tale minuzia e sicurezza che il Pagenstecher giudicò il fenomeno degno di uno
studio approfondito e le chiese se era disposta a sottoporsi a un'indagine regolare. Maria
accettò ed ebbe così inizio una serie di esperienze che durò vari anni. Presto la sensitiva non
ebbe più bisogno di essere ipnotizzata, cadendo spontaneamente in trance all'inizio della
seduta. Gli oggetti che le venivano posti nelle mani erano per lo più avvolti in fogli di carta o
chiusi in scatole affinché ella non potesse riconoscerli, ma sempre le suggerivano visioni che
si ricollegavano in qualche modo alla loro provenienza e alla loro storia.
Toccando un frammento di aerolito, Maria descrisse un cielo stellato col sole molto vicino, e,
immedesimandosi nell'oggetto induttore, vide fiamme e udì esplosioni che si susseguivano
intorno a lei finché ebbe il senso di una caduta precipitosa. Un amuleto egiziano suscitò in lei
la visione di una cerimonia funebre nell’antico Egitto, con processioni e danze sacre; la
lettera scritta da un uomo che stava per perire nel naufragio del Lusitania (1915) e da lui
gettata in mare chiusa in una bottiglia, le fece rivivere la scena del disastro e le suggerì la
descrizione esatta dell'uomo: alto e corpulento, con barba e baffi neri e una vasta cicatrice sul
sopracciglio sinistro. A volte le visioni si succedevano in ordine cronologico seguendo la
storia dell’oggetto: una ricetta medica le suggerì dapprima la visione di una cartiera, poi
quella dell’episodio in occasione del quale la ricetta era stata scritta; una moneta di
Massimiliano, imperatore del Messico, le fece vedere in un primo momento l'interno di una
miniera, dove, evidentemente era stato raccolto il metallo della moneta stessa, e poi le suggerì
la visione della visita fatta da Massimiliano e da sua moglie Carlotta alla corte di Vienna nel
1864.
Nelle sue esperienze, il Pagenstecher si rivelò indagatore intelligente e accorto: non tardò a
rendersi conto che le visioni di Maria potevano essere colte da lei, telepaticamente, nella sua
stessa fantasia, e, per eliminare questa ipotesi, ideò l'esperimento dei quattro pezzi di pomice
di forma identica, da lui sottoposti a trattamenti diversi, avvolti in carta e mischiati in modo
che lui stesso non poteva riconoscerli. La sensitiva udì il ticchettìo di un orologio toccando il
frammento che era rimasto chiuso nella cassa di un orologio a pendolo, provò un gusto amaro
toccando quello che era stato trattato con una soluzione di assa fetida e genziana, ebbe una
sensazione di freddo quando le fu messo in mano quello che era stato tenuto per tre giorni sul
ghiaccio e percepì un odore acre prendendo in mano il quarto, che era stato sottoposto a
vapori di zolfo.
Una commissione nominata, dietro preghiera dello sperimentatore, dalla Società di Medicina
di Città del Messico accertò i fenomeni di Maria riconoscendoli di natura paranormale. Nel
1921, la Società Americana per la Ricerca Psichica inviò a Città del Messico il suo più abile
sperimentatore, W.F. Prince, dinanzi al quale si ripeterono fenomeni notevoli anche se meno
imponenti di quelli ottenuti in precedenza dal Pagenstecher. Il Prince dichiarò che gli studi
del medico erano stati condotti in modo ineccepibile e che si doveva escludere ogni
possibilità di frode. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 1064/1066).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Richmond Cora L.V. (1840-1923). La più famosa medium americana ad automatismo parlante,
nota anche come signora Cora Tappan e signora Tappan-Richmond. Il fenomeno, sebbene molto
comune, assumeva in lei un particolare carattere proprio di alcuni medium americani detti «parlatori
a ispirazione» (inspiration speakers), ma a un livello molto più elevato. Se le si dava un argomento
qualsiasi, scelto a caso, di carattere letterario, filosofico, storico o scientifico, ella, in stato di trance,
improvvisava su di esso un lungo discorso esprimendo idee chiare, nozioni esatte, connessioni
logiche coerenti, e spesso concludeva la trattazione con una lirica di buon livello, egualmente
improvvisata. Il Podmore scrisse di lei: «I discorsi della signora Tappan superano in coerenza quelli
di qualsiasi altro automatista. Almeno due degli argomenti a lei proposti nel 1874, "L'origine
dell'uomo" e "Influenza comparata della scienza e della morale sul sorgere e il progredire delle
nazioni", le erano presumibilmente poco familiari, ma ella non si trovò mai in difficoltà... Il suo
stile è chiaro come gelatina: è il protoplasma del linguaggio umano, tutto pervaso di dolci e
cosmiche emozioni».
Fu pastore della First Society of Spiritualists di Chicago e tra i fondatori della National Spiritualist
Association, di cui ebbe la vicepresidenza. Fu anche nota come guaritrice e per i suoi fenomeni di
bilocazione, durante i quali faceva singolari escursioni nell'aldilà, di cui diede relazione nel suo
libro Le mie esperienze fuori dal corpo (My Experiments out of the Body). Lasciò numerose altre
opere che ebbero grande popolarità, tra cui la più importante è Discorsi attraverso la medianità della
signora Cora L. V. Tappan (Discourses Through the Mediumship of Mrs. Cora L.V. Tappan),
pubblicato a Londra, dove ella soggiornò vari anni, nel 1878. Un altro suo libro non privo di
interesse è L'anima: la sua natura, i suoi rapporti e le sue espressioni (Soul: its Nature, Relations and
Expressions, 1887. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1068).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Rol Gustavo Adolfo (n. 1902). Pittore torinese, laureato in legge e scienze economiche. E'
forse il soggetto vivente oggi più dotato di capacità paranormali, sia cognitive che cinetiche.
Vive a Torino e quasi quotidianamente si esibisce in manifestazioni paranormali di fronte ad
un ristretto circolo di persone, che egli tende a mantenere fuso e omogeneo, perché è
convinto che le sue possibilità costituiscano non doti da mostrare al pubblico come esibizione
teatrale fine a se stessa, ma una specie di messaggio e quasi una dotazione superiore da
considerare alla stregua di una manifestazione di alta spiritualità che non va mortificata di
fronte alla curiosità del profano o del pubblico solamente curioso o in cerca di sensazioni.
Le sue facoltà sono per lui un seme che deve germogliare, dando frutti di elevatezza morale e
di selezione spirituale. Ha inoltre anche capacità di guaritore e si dedica con assoluto
disinteresse a coloro che soffrono o hanno bisogno di aiuto o sollievo morale e spirituale.
Il Rol considera in questo quadro e in questa ottica personale il mondo non preparato a
ricevere il suo messaggio e per lo più soltanto alla ricerca di emozioni superficiali, per cui lo
evita o esita ad accostarvisi, concedendo ai non iniziati soltanto dimostrazioni semplici e
isolate, accuratamente selezionando le persone e i gruppi con i quali progredire con la propria
opera di elevazione e di perfezionamento.
«Alla base delle mie facoltà», dichiara «c’è la rinuncia all’orgoglio, al danaro e all'ambizione;
tutto ciò che io faccio non è un segreto perché ognuno nel profondo del proprio spirito, se
adeguatamente preparato ed essendo anch’egli una creatura di Dio, può fare ciò che io
faccio». Molti scienziati di chiara fama, molti scrittori (tra cui, primo fra tutti Pitigrilli - che
di lui ha ampiamente riferito nel suo libro Gusto per il mistero - Dino Buzzati, Beonio-
Brocchieri, Leo Talamonti ecc.), molti uomini di teatro e di cinema (con Fellini in particolare
per una lunga e cordiale amicizia), hanno dovuto ammettere che con Rol si può avere la
coscienza di una dimensione ancora ignorata dalle possibilità umane.
Tra gli studiosi di parapsicologia che lo hanno visto all'opera va segnalato primo fra tutti
Hans Bender, cattedratico di Parapsicologia all’Università di Friburgo, il quale dopo averlo
conosciuto e osservato dichiarò che avrebbe dedicato un intero anno di ricerca del suo Istituto
allo studio delle capacità di Rol. Sono stati testimoni delle sue manifestazioni anche molti
studiosi italiani tra cui Riccardi, Cassoli, Inardi (che lo ha osservato in due occasioni),
Mengoli, Crosa, di Simone, De Boni, Dèttore. Tutti costoro sono concordi nell’affermare che
il soggetto - pur nel suo reciso e sprezzante rifiuto di farsi comunque studiare e osservare
scientificamente - è forse il più dotato e poliedrico che sia mai stato dato di osservare nel
nostro secolo. Le sue facoltà deriverebbero (o sarebbero espresse), secondo Rol, dall’azione
di uno «spirito intelligente», proprio dell'uomo e che sarebbe capace di cogliere momenti di
un’universale armonia, in cui si coordinano gli psichismi esistiti ed esistenti. In questa
concezione si collocano sia gli esperimenti con le carte (che assumono la più fantastica
poliedricità e talora la più grande complessità e difficoltà, ma ai quali il soggetto non dà
alcuna importanza, chiamandoli «le aste» o «da prima elementare»); sia i «viaggi nel tempo»,
durante i quali alcuni soggetti vengono secondo il Rol fatti viaggiare o «a ritroso» o «verso il
futuro» con «vissuti» notevoli e di notevole vivezza, talora anche verificabili; sia gli
esperimenti di lettura in libri chiusi (book-tests), nel corso dei quali viene isolata una frase e
un pensiero di qualcuno e dopo alcune risultanze emerse dalla selezione apparentemente
casuale di carte, consultando determinati libri (preferibilmente per lui l’Enciclopedia
Italiana), alle pagine e alle colonne indicate dall’accostamento delle carte, si può trovare o la
frase o lo sviluppo di essa in un nesso logico perfettamente coincidente con i concetti
espressi.
Altri conturbanti esperimenti combinati di Rol sono le scritture automatiche, ricevute in stato
di tensione psichica e i fenomeni di apporto della grafite su fogli bianchi, per lo più contenuti
nella tasca interna della giacca di uno dei presenti, sui quali si imprimono scritture riferentisi
alle operazioni che si stanno svolgendo o si sono svolte nella seduta (a esempio indicazione
di elenchi di carte coperte e occultate sotto tappeti e nascoste sotto coperchi e delle quali
nessuno conosce nulla relativamente alla loro successione).
Altra notevole fenomenologia prodotta seppur non con notevole frequenza da Rol è la pittura
diretta, durante la quale il sensitivo dipinge al buio o in estrema penombra, a distanza, spesso
senza toccare i pennelli, quadri nello spirito e nello stile di un pittore della metà dell’800
francese, François Auguste Ravier, secondo un soggetto proposto dai presenti.
Chi assiste agli esperimenti di Rol è chiamato a un atto di fede, perché egli non sopporta
controllo alcuno, né atteggiamenti di critica o di sfiducia. Ha in spregio gli studiosi di
parapsicologia perché a suo parere nei fenomeni paranormali (e nei suoi in particolare) non
c’è nulla da studiare, perché espressioni del Dio superiore e quindi al di fuori di ogni
possibilità umana di studio e di indagine.
La gamma della fenomenologia roliana si arresta di fronte alle manifestazioni francamente
spiritiche, perché egli nei loro riguardi è recisamente contrario e scettico, ritenendole
contrarie alla propria morale. Ogni esperienza risulta per lui dalla fusione armonica dei vari
psichismi, i quali agiscono insieme sulla materia, indipendentemente dalla volontà dei
singoli, ma in conformità con un ordine universale superiore che trascende ogni interesse
privato e ogni intervento razionale, ordine superiore in cui i fatti si collegano naturalmente fra
loro. (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 1075/1076).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Rothe Anna (1850-1907). Medium tedesca, detta la medium dei fiori (Blumen medium). Semplice
operaia, manifestò la sua medianità verso il 1892, dopo la morte del fidanzato di sua figlia, vedendo
continuamente il defunto sdraiato sul divano nel suo consueto atteggiamento. In seguito ebbe
visioni di defunti riportando ai consultanti i loro messaggi. Ma il suo fenomeno caratteristico fu
l'apporto di fiori e di frutti in notevole quantità. Presto fu accusata di frode, ma, come in molti altri
casi, i suoi fautori non furono meno numerosi né illustri dei suoi accusatori. Scienziati, professori
universitari, alti magistrati, come il giudice George Sulzer, presidente dell'Alta Corte di Appello di
Zurigo, furono dalla sua parte affermando di avere visto fiori e frutti cadere lentamente dal soffitto,
in piena luce, materializzandosi da punti nebulosi. Per contro alte personalità, come il Flammarion e
il Richet, presero partito contro di lei. Il Flammarion assistette a una sola seduta e vide
effettivamente cadere dal soffitto mazzi di fiori di varie dimensioni, ma sempre dalla parte opposta
a quella verso cui la medium riusciva a rivolgere l'attenzione dei presenti. Sicuro di una frode,
incaricò un investigatore privato di partecipare il più possibile alle sedute da lei date, e questi
affermò che in una seduta, essendosi posto alle spalle della medium, la vide prendere fiori e arance
di sotto la sua veste e lanciarli abilmente nell'aria. Il Flammarion propose allora una seduta
conclusiva in casa sua, ma la medium e il suo manager, un certo Max Jentsch, lasciarono
bruscamente Parigi e non si fecero più vedere. Il Richet asserì di essersi convinto della frode dopo
tre sedute: avendo pesato la medium prima e dopo le manifestazioni, si accorse che il suo peso era
diminuito di due libbre, ossia esattamente del peso dei fiori e dei frutti apportati.
Nel 1902, Frau Rothe, in Germania, fu accusata di truffa, processata e imprigionata. Degli
investigatori affermarono di avere trovato 150 fiori e varie arance e mele nascosti in una tasca sotto
le sue vesti.
A nulla valsero oltre quaranta testimonianze a suo favore fra cui quella dello stesso Sulzer: il
giudice giustificò la sua sentenza dicendo che «le manifestazioni soprannaturali erano state
dichiarate impossibili dalla scienza». Nel 1903 uno dei maggiori giornalisti tedeschi dell'epoca,
Maximilian Harden, prese le difese della medium, condannata a un anno e mezzo di prigione e 500
marchi di multa, sostenendo che la frode non era stata dimostrata durante il processo e che le
testimonianze a favore erano più numerose di quelle contrarie. Ma la carriera della medium rimase
senz'altro spezzata. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1084).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Sambor (m. 1902). Pseudonimo sotto cui fu conosciuto un telegrafista russo, che, fra il 1896
e il 1902, attrasse l’attenzione di molti studiosi russi con i suoi fenomeni di psicocinesi e
materializzazione. Durante le sue sedute si formavano vapori luminosi in forma di colonna o
di nube, che presto assumevano sembianze umane materializzate e potevano essere veduti
accanto al medium in buona luce; oggetti piccoli e grandi si spostavano; un mandolino che
era nella stanza vicina entrava da solo, suonando, nella stanza delle sedute.
Il conte Petrovo Solovovo lo studiò in numerose sedute e, sebbene la sua fiducia rimanesse
molto scossa dal fatto che una volta uno dei presenti, che doveva controllare la mano destra
del medium, gliela lasciò intenzionalmente libera, ammise che molti fenomeni non potevano
essere spiegati con la semplice supposizione che il medium si valesse di questa mano per
compiere delle frodi: i fantasmi, il mandolino, i suoni emessi da un piano la cui tastiera era
stata chiusa a chiave avevano tutta l'apparenza della genuinità. Lo sperimentatore diede
relazione delle sedute negli Annales des Sciences Psychiques. Altre relazioni furono date
dalla signora Youdenitch sugli stessi Annales (1904, XIV), e altre ancora apparvero sul
periodico spiritista russo Rebus. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1096).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Sawyer Signora. Medium americana a effetti fisici, attiva, sotto lo pseudonimo di signora
Salmon, negli ultimi anni del secolo scorso. Fu studiata per dieci anni dal dott. Paul Gibier,
direttore dell’istituto Batteriologico di New York, il quale, nel 1901, pubblicò la relazione dei
suoi esperimenti negli Annales des Sciences Psychiques. Secondo quanto afferma, il Gibier,
sperimentando con la medium nel suo laboratorio o nella sua casa di campagna, soleva
chiuderla in una gabbia, le cui maglie erano così fitte da permettere il passaggio solo di un
dito mignolo. La gabbia veniva poi oscurata con drappi neri fungendo così da gabinetto
medianico, mentre i fenomeni, che consistevano per lo più in materializzazione di fantasmi,
avvenivano in piena luce. Una volta, sempre secondo il Gibier, dopo parecchie di queste
materializzazioni, lo sperimentatore fu invitato ad avvicinarsi alla medium che aveva bisogno
delle sue cure: appena egli fu davanti alla porta della gabbia ed ebbe scostato le tende, la
Sawyer gli cadde fra le braccia sebbene la porta stessa fosse rimasta chiusa e sigillata con
strisce di carta che risultarono intatte. Questo fenomeno si ripetè per altre due volte e alcuni
testimoni sostennero che i fili metallici della gabbia risultarono fortemente riscaldati. Uno
scultore di Boston, E.A. Brackett, riferisce a sua volta di essere stato condotto da un fantasma
nella gabbia, tuttavia chiusa a chiave, e di esserne poi uscito misteriosamente insieme al
fantasma stesso e alla medium, in piena luce e davanti a venticinque testimoni. Il Gibier stava
preparandosi a portare la medium all’estero, quando rimase ucciso, travolto da un cavallo
imbizzarrito. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1107)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Schermann Raffael. Chiaroveggente austriaco, attivo nei primi anni del nostro secolo. Le sue
facoltà si manifestavano in presenza di manoscritti: solo vedendoli o toccandoli, talora anche se
chiusi in buste, egli descriveva non soltanto il carattere dello scrivente, ma anche il suo aspetto, il
suo passato e il suo futuro. A volte riproduceva la grafia dello scrivente dopo aver toccato una sua
lettera chiusa in busta. Il prof. Fischer, dell'università di Praga, fece con lui una serie di esperimenti
fra il 1916 e il 1918: su 280 esperienze, il 65% ebbe esito positivo, l’8% ebbe esito dubbio e il 27%
negativo. E.S. Bagger diede al fenomeno la definizione di psico-grafologia. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1111).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Schneider Rudi (1908-1957). Medium austriaco a effetti fisici, fra i maggiori della prima
metà del secolo insieme al suo fratello maggiore Willy. I suoi poteri si palesarono nel 1919
quando aveva solo undici anni. In casa Schneider già da tempo si tenevano sedute private con
Willy, il quale aveva per guida «Olga», uno spirito che affermava di essere stato Lola
Montez, favorita di Ludovico I di Baviera; e una sera Olga dichiarò che vi era scarso
«potere» e che bisognava chiamare Rudi, il quale era stato già messo a letto. I genitori non
vollero svegliarlo, ma dopo qualche minuto la porta si aprì e apparve Rudi in stato di trance
profonda. Da quella sera Olga divenne la guida di Rudi e volle che il fanciullo assistesse
regolarmente alle sedute. Il dott. Albert von Schrenck-Notzing, avuta notizia di questi
esperimenti privati durante i quali si diceva avvenissero fenomeni singolari, avvicinò i due
giovani medium e cominciò a sperimentare nel suo laboratorio di Monaco, dapprima con
Willy, poi, quando i poteri di lui parvero attenuarsi, con Rudi, che divenne il più famoso dei
due fratelli. In questi esperimenti vennero prese le più rigorose precauzioni: il medium veniva
visitato medicalmente e poi vestito di una tuta molto aderente; talora era chiuso in una gabbia
da cui uscivano la testa e le mani, controllate dagli sperimentatori. Tuttavia vari oggetti,
spalmati di sostanze fosforescenti per potere essere visti nell’oscurità, si muovevano nell’aria,
si avvertivano venti freddi, avvenivano notevoli abbassamenti di temperatura. apparivano
piccole materializzazioni di masse amorfe, o di mani, per lo più con tre sole dita, di tentacoli
che potevano essere toccati e che scrivevano su fogli di carta o facevano nodi su fazzoletti o
sui lembi della tenda del gabinetto medianico. Fra il 1922 e il '23 un centinaio di scienziati
furono testimoni dei suoi fenomeni e rimasero convinti della loro genuinità. Tra il 1923 e il
’24 i professori S. Meyer e K. Przibram, credettero di scorgere un braccio di Rudi liberarsi
dai controlli e affermarono che tutti i fenomeni erano fraudolenti, ma la frode non fu affatto
provata. Rudi continuò a dare sedute e vari uomini di scienza che lo studiarono nei due anni
successivi fecero su di lui rapporti molto favorevoli: ma, nel 1927, Warren Jay Vinton,
sostenuto dal Dingwall, in un articolo su Psyche affermò che, dopo avere assistito a dieci
sedute, aveva raggiunto la certezza che tutta la fenomenologia del medium era dovuta
all’intervento di un compagno che entrava nella stanza. Ne seguì una polemica molto vivace
in cui il Bird e il Price, ricercatori della Società Americana per la Ricerca Psichica, si
schierarono sostanzialmente in favore dell’accusa. Nel 1929, Harry Price invitò Rudi a
sottoporsi a una serie di esperienze nel Laboratorio Nazionale per la Ricerca Psichica da lui
fondato: il Price disponeva di una serie di controlli elettrici perfezionati che avrebbero
rilevato qualsiasi movimento del medium. Si ebbero due serie di sedute, nell’aprile del 1929 e
nel novembre-gennaio del 1929-30; la genuinità dei fenomeni venne riconosciuta dallo
sperimentatore e da un centinaio di testimoni: si ebbero abbassamenti di temperatura,
movimenti violenti dei tendaggi, levitazioni, raps che davano comunicazioni intelligenti,
apparizioni di mani e di braccia perfettamente formate. Il prestigiatore Will Goldston dichiarò
che nessun illusionista avrebbe potuto imitare quei fenomeni nelle stesse condizioni.
Verso la fine del 1930, Rudi fu studiato nell’istituto Metapsichico Internazionale di Parigi: in
questa occasione Eugène Osty potè constatare l’esistenza di una sostanza invisibile, che si
formava a distanza dal medium venendo da lui diretta, la quale ostacolava i raggi infrarossi.
Lo scienziato riconobbe che nessuna frode era possibile e, al termine delle novanta sedute,
consegnò a Rudi, il quale si prestava gratuitamente, 5000 franchi da parte dell’istituto per la
buona volontà con cui si era prestato agli esperimenti. Nel 1932, il Price volle condurre
ancora una serie di esperienze al Laboratorio Nazionale. I poteri di Rudi andavano allora
diminuendo; su 27 sedute, solo 9 ebbero esito positivo. Tuttavia i fenomeni si ripeterono e un
buon numero di uomini di scienza ne riconobbero la genuinità. Ma una fotografia parve
mostrare che il medium aveva liberato un braccio dal controllo, e questo fu sufficiente perché
il Price mettesse in dubbio tutto il complesso della fenomenologia. La condotta del Price in
questa occasione suscitò violente critiche, vari membri del Consiglio del Laboratorio si
dimisero in segno di protesta, lo stesso Osty criticò lo studioso in un articolo sulla Revue
Métapsychique dell’aprile 1933: La strana condotta del signor Harry Price.
Nell’ottobre-dicembre 1932 Rudi diede ancora sedute a Londra, in casa di Lord Charles
Hope: i fenomeni furono più rari e più deboli, ma ineccepibili. Nel 1933 tenne sedute a Praga;
ma ormai era esaurito: si ritirò dall’attività per dedicarsi solo alla sua professione di
meccanico automobilista e direttore di una scuola di guida. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 1112/1114).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Schneider Willy (n. 1905). Medium austriaco, fratello maggiore di Rudi e poco meno
famoso di lui. Cominciò a tenere sedute private nel seno della sua famiglia verso i quattordici
anni, producendo fenomeni psicocinetici e di materializzazione. La sua guida era «Olga» che
affermava di essere lo «spirito» di Lola Montez, favorita di Ludovico I di Baviera. Nel 1921
il dott. Albert von Schrenck-Notzing cominciò a sperimentare con lui e lo fece conoscere a
numerosi scienziati: controllato rigorosamente produceva fenomeni luminosi, movimenti di
oggetti lontani da lui, materializzazioni di mani che mettevano in moto o arrestavano
carillons, facevano sventolare fazzoletti ecc. Per lo più operava chiuso in una gabbia di garza.
Thomas Mann fu presente ad alcune delle sue sedute e ne riferì. Nel 1922, Harry Price,
accompagnato da Eric J. Dingwall, si recò a Monaco, dietro invito dello Schrenck-Notzing,
per assistere ad alcune sue sedute, ed entrambi riconobbero autentici i suoi fenomeni. Negli
ultimi mesi del 1924 fu a Londra, invitato dalla Società per la Ricerca Psichica, e lo stesso
diffidentissimo Dingwall, pur cercando di minimizzare i fenomeni, dovette riconoscere nella
sua relazione (Proceedings, vol. XXXVI) che molto difficilmente si sarebbe potuto supporre
un trucco. I poteri di Willy Schneider furono però di breve durata: dopo il 1927 scomparvero
e il medium si dedicò esclusivamente, da allora, alla sua professione di odontotecnico. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1114).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Serios Ted (n. 1919). Sensitivo americano divenuto celebre per le sue psicografie o fotografie
del pensiero. Era un fattorino di albergo, di scarsa cultura, quando, nel 1955, cominciò ad
avere visioni di carte geografiche, stranamente nette, che avrebbero dovuto indicare tesori
nascosti. Nessun tesoro fu però trovato con tal mezzo. Poiché egli affermava di vedere quelle
carte con tale evidenza «che avrebbe potuto fotografarle», un amico lo invitò a tentare una
prova, cosa che egli fece, facendo scattare una Polaroid sulle pareti di una stanza, verso il
punto in cui gli sembrava di scorgere una visione. Le fotografie presentarono vaghe scene di
vita indiana da lui visualizzate. Questo, per lo meno, è il resoconto giornalistico delle prime
esperienze. In seguito sembra che le modalità cambiassero; nel 1963 una rivista scrisse di lui
che impressionava pellicole fotografiche «solo concentrando lo sguardo sull’obiettivo» di una
Polaroid. Il fenomeno parve così singolare che pochi studiosi vi credettero; solo lo
psicoanalista Jule Eisenbud, dell’università di Denver, notò che, se si trattava di una Polaroid,
dove le pellicole erano sigillate in un contenitore e non possono essere manomesse, un trucco
fotografico era poco probabile, e, nell’aprile del 1963, poté fare un esperimento con Ted a
Chicago servendosi di una Polaroid, da lui portata, caricata e usata, senza che il soggetto
avesse modo di toccarla. Ottenne, fra le altre, alcune fotografie, come quella di una torre
dell’abbazia di Westminster, che sembravano senz’altro paranormali.
Qualche mese dopo, l’Eisenbud iniziò con Ted una serie di esperimenti a Denver, che
durarono tre anni e lo convinsero della realtà del fenomeno. Il sensitivo aveva bisogno di
mettersi in condizioni adatte bevendo abbondantemente birra e whisky; poi si poneva davanti
all’apparecchio avvicinandosi a un occhio un tubetto di cartone nero lungo due centimetri e
largo tre, da lui chiamato «gismo», e, a un certo momento, dava l’ordine di scattare. Alcune
fotografie presentavano soltanto il suo ritratto, altre non rimanevano impressionate e
mostravano solo un fondo nero, altre ancora presentavano su una parte del fondo nero
immagini diverse che erano state pensate, consciamente o inconsciamente dal soggetto. Si
trattava insomma di pensieri o ricordi fotografati. L'Eisenbud invitò vari scienziati ad
assistere ai fenomeni, e mai furono scoperti indizi di trucco.
Nell’aprile e maggio 1967, Ted fu studiato nell’università della Virginia da I. Stevenson e
J.G. Pratt. Vennero condotte sei sedute in ognuna delle quali furono ottenute con macchine
Polaroid, fotografie che gli sperimentatori chiamarono «anormali», non volendo chiamarle
«paranormali». Le macchine appartenevano agli sperimentatori, le pellicole venivano da loro
acquistate e siglate in modo che fosse impossibile una sostituzione; le mani del soggetto e il
«gismo» minutamente esaminati. Si cercò di ottenere fotografie di immagini che venivano
scelte dagli sperimentatori e mostrate al soggetto, e molte volte vi si riuscì: la fotografia
presentava in genere alcuni elementi di queste immagini. Altre volte apparvero invece
immagini di oggetti, o di parte di oggetti, che non erano stati mostrati a Ted ma che egli
aveva, o aveva avuto, sott’occhio. Gli sperimentatori vennero alla conclusione che non
poteva esservi trucco e scartarono l'ipotesi avanzata da Reynolds ed Eisendrath, secondo la
quale si sarebbe trattato di microfilms introdotti nel «gismo» e proiettati nell'obiettivo
dell’apparecchio fotografico: questo sarebbe potuto avvenire solo se fosse stato proiettato
attraverso il microfilm un lampo di luce, e negli esperimenti era stato accertato che il
«gismo» non aveva trucchi e che nessun bagliore luminoso era avvenuto. La relazione di
Stevenson e Pratt conclude: «Noi restiamo consapevoli di non essere stati capaci di
descrivere le condizioni e i risultati che dovrebbero rimuovere tutti i dubbi sul fatto che i
fenomeni di Ted Serios siano paranormali. Però, soppesando, come abbiamo fatto, le varie
caratteristiche da noi discusse e considerando ancora il nostro insuccesso nello scoprire
qualsiasi cosa che potesse apparire come minimamente sospetta di inganno, riteniamo che
quanto da noi scoperto accresca l’importanza di ulteriori ricerche con Ted, ciò che fornirebbe
una chiara prova delle facoltà che egli pretende avere e rimuoverebbe ogni dubbio sulla
interpretazione paranormale di esse». Poco dopo gli esperimenti con Stevenson e Pratt, Ted
Serios perse le sue facoltà. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 1143/1145).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Shackleton Basil. Sensitivo inglese, noto soprattutto per gli esperimenti di percezione
extrasensoriale condotti con lui da G.S. Soal dopo il 1939, servendosi di mazzi di carte
figurate che, invece di presentare i simboli propri delle carte ESP, presentavano un leone, un
elefante, una zebra, una giraffa e un pellicano. Durante questi esperimenti venne confermato
il fenomeno di spostamento temporale, scoperto dal Carington. Venivano usate due stanze, in
una delle quali era l’agente, controllato da un osservatore, nell’altra lo Shackleton come
percipiente, a sua volta controllato da un altro osservatore. Sebbene con questo procedimento
si cercasse di escludere ogni possibilità di frode, lo Shackleton, alcuni anni dopo, fu
coinvolto, insieme al Soal, nelle accuse del Hansel il quale sostenne che i due si valevano di
un codice per ottenere falsi successi. Da parte sua la signora Gretl Albert, che più volte aveva
funzionato come agente, aveva dichiarato in precedenza di avere visto il Soal alterare i
risultati degli esperimenti. Dato il carattere instabile ed eccentrico della Albert e le
inconsistenze dell'accusa di Hansel, oggi gli esperimenti Soal-Shacklenton vengono
generalmente considerati genuini. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1152).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Shepard Jesse (1849-1927). Medium inglese molto noto tra l'ultimo ventennio del secolo
scorso e i primi del nostro per i suoi fenomeni di chiaroveggenza, xenoglossia e, soprattutto,
per le musiche paranormali da lui ottenute. A volte suonava lui stesso il piano o l’organo,
strumenti che conosceva in modo modesto, con singolare maestria; altre volte la musica
proveniva dai due strumenti quando le loro tastiere erano chiuse. Cantava anche duetti
alternando la voce di basso con quella di soprano. Si produceva in piena luce o al buio: in
quest’ultimo caso le sue esecuzioni erano particolarmente imponenti. Il principe Adam
Wisniewski diede relazione sulla rivista Light (1894) di una seduta in cui il medium suonò
sul piano una rapsodia a quattro mani di Liszt con un impeto e un colorito superiori a quelli
dello stesso Liszt, mentre luci apparivano in tutti gli angoli della sala. In stato di trance dava
comunicazioni in inglese, francese, tedesco, latino, greco, caldeo e arabo su qualsiasi
soggetto. Nel 1889 pubblicò due opere letterarie, scritte automaticamente, di cui il
Maeterlinck disse di non avere mai letto nulla di più ammirevole e profondo. Dopo il 1907 si
diede solo alla letteratura sotto lo pseudonimo di Francis Grierson. La sua opera più
importante di questo periodo è La valle delle ombre (The Vallev of Shadows), in cui narrò
con grande vivacità le vicende della sua vita (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1154).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Showers Mary. Medium inglese a materializzazione, attiva nell'ultimo trentennio del secolo
scorso. Da fanciulla aveva visioni, parlava con personalità invisibili e produceva fenomeni di
Poltergeist. Diede poi sedute nei circoli spiritistici londinesi: entrava nel gabinetto medianico
con un rotolo di cordicella e poco dopo, tirate le tende del gabinetto, appariva strettamente
legata alla sedia. Infine produsse fantasmi materializzati, tra i quali predominava una
fanciulla, Florence, che era di circa venti centimetri più bassa di lei. Nel 1894, in casa
dell’avvocato Cox, fu sospettata di frode: Florence, perduto il velo che le copriva la testa, si
rivelò essere la stessa Mary. Ma l’avvocato si convinse che la medium, in trance, aveva
inconsciamente impersonato lo spirito. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1156).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Silbert Maria. Medium austriaca a effetti fisici, attiva nei primi decenni del nostro secolo.
Da fanciulla era chiaroveggente e aveva fenomeni di precognizione; in seguito le sue facoltà
chiaroveggenti scomparvero per essere sostituite da una fenomenologia di carattere fisico:
apporti, fenomeni luminosi e psicocinetici. Il suo controllo era una personalità che si faceva
chiamare «dott. Franciscus Nell», e che incideva il suo nome su portasigarette tenuti sotto il
tavolo della seduta, come riferisce il prof. Sünner su Psychic Science (gennaio 1931). I suoi
fenomeni furono però contestati da molti investigatori, fra cui W.F. Prince della Società per la
Ricerca Psichica di Boston. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1158).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Slade Henry (m. 1905). Medium americano a effetti fisici, noto soprattutto per le scritture dirette
da lui ottenute su lavagne e per i suoi fenomeni di compenetrazione: pochi ebbero, al pari di lui,
tanti sostenitori convinti e tanti accaniti avversari. Iniziò la carriera verso il 1860, quando doveva
avere poco più di vent'anni, producendosi con grande successo davanti al pubblico americano. Nel
1875, un gruppo di studiosi dell'università di Pietroburgo, dove l'interesse per i fenomeni
paranormali era stato risvegliato dalle sedute date da D.D. Home, lo invitò in quella città per
sottoporsi a una serie di esperienze, e lo Slade accettò. Durante il viaggio fece una sosta in
Inghilterra, dove giunse nel luglio del 1876, e diede molte sedute a Londra; in un articolo apparso
sul World (30 agosto 1876) furono descritti i suoi fenomeni: violenti colpi sul tavolo, levitazione di
una sedia, materializzazione di una mano, messaggi di vario genere scritti sulla faccia inferiore di
una lavagna posta sul tavolo. Studiosi come Lord Rayleigh, Alfred Russel Wallace e lo stesso Frank
Podmore, contrarissimo ai fenomeni fisici, rimasero profondamente perplessi e incapaci di dare una
spiegazione normale alla fenomenologia.
Ma, nel settembre, il prof. Lancaster, sicuro di una frode, volle smascherare il medium: si recò da
lui con un amico, pagò la sterlina richiesta per la seduta e chiese una scrittura diretta su lavagna;
poi, afferrata la lavagna prima ancora che, presumibilmente, potesse essersi formato lo scritto,
mostrò che su di essa il messaggio era stato già preparato. Evidentemente il fenomeno si limitava a
una semplice sostituzione di lavagne: il professore rese pubblico il fatto con un articolo sul Times e
denunciò il medium per frode essendosi fatto pagare indebitamente. Ne seguì un processo
accompagnato da vivaci polemiche fra gli accusatori e i sostenitori. A fianco del Lancaster si
schierarono, fra gli altri, personalità come il prof. Sidgwick, Edmund Gurney e W.B. Carpenter; a
favore del medium testimoniarono fra gli altri Alfred Russel Wallace, l'avvocato Cox e il dott. Wyld.
Il giudice dichiarò di dover fondare la sua sentenza sulle leggi note della natura e condannò lo Slade
a tre mesi di lavori forzati, che egli potè evitare solo fuggendo dal paese mentre si era in attesa del
processo di appello.
Trascorse alcuni mesi in Europa producendosi all'Aja, a Berlino, in Danimarca, sempre con
successo. A Pietroburgo le sedute non poterono avere l'estensione che era stata progettata, data la
situazione politica della Russia; ebbero però nel complesso esito positivo, specialmente una, tenuta
alla presenza del granduca Costantino, dell'Aksakov e del prof. Boutlerof, che aveva già
sperimentato con Home. In questa seduta furono posti, per caso, due gessetti sulla lavagna e si trovò
che l'uno aveva scritto un messaggio da sinistra a destra e l'altro da destra a sinistra. Sembra però
che una volta l'Aksakov abbia scoperto una frode.
Sono del 1877 i famosi esperimenti di Lipsia, condotti dallo Zöllner, in cui si ebbero fenomeni
rigorosamente controllati di scrittura diretta e di compenetrazione: nodi in corde circolari, anelli
infilati nel fusto di un tavolino a tre piedi ecc. Passato a Parigi, si mise a disposizione del
Flammarion, il quale tuttavia scrive di non avere ottenuto niente di sicuro. Per avere infine una
prova concreta, l'astronomo mise un gessetto fra due lavagne sigillate l'una sull'altra con carta
intestata dell'Osservatorio, in modo che non avrebbero potuto essere separate senza rivelare la
frode. Queste due lavagne furono consegnate allo Slade e rimasero presso di lui per dieci giorni,
ma, al termine, non fu rilevato su di esse alcuno scritto. Anche il Richet ebbe una seduta col
medium: pose un gessetto su di una lavagna e la tenne sotto il tavolo mentre lo Slade la teneva, pure
con una mano, all'altra estremità: si udì stridere il gessetto e sulla lavagna apparve uno scritto, ma lo
scienziato non rimase del tutto convinto sia per la cattiva fama del medium sia perché gli scritti su
lavagne si prestavano facilmente al trucco. Il Gibier, che sperimentò nello stesso periodo, rimase
invece convinto.
Dopo un soggiorno in Australia, dove furono osservati gli stessi fenomeni senza che sorgessero
accuse o sospetti, Slade tornò negli Stati Uniti e accettò di essere studiato dalla Commissione
Seybert; l'esito fu negativo: gli sperimentatori affermarono che il medium si valeva di un piede per
ottenere gli scritti sulla lavagna quando questa era tenuta sotto il tavolo. Da parte sua J.W. Truesdell
afferma di avere trovato una volta nella sala delle sedute una lavagna con su già preparato un
messaggio e di avervi aggiunto un frase canzonatoria: il medium rimase molto male quando i due
scritti vennero alla luce. Nel 1886 una nuova denuncia portò a un nuovo arresto dello Slade, che
però fu presto rilasciato: nessuno potè accertare se la mano fantomatica che fu vista scrivere sulla
lavagna in questa occasione fosse una mano materializzata o quella del medium.
Tante testimonianze pro e contro da parte di uomini di scienza egualmente in buonafede ed
egualmente accorti, ci lasciano perplessi. L'accusa del Lancaster fu giudicata ingiusta dallo stesso
Podmore: si trattava di una persona fortemente prevenuta e non si poteva escludere che, come
sostenne lo Slade, lo scritto si fosse già formato paranormalmente sulla lavagna quando questa fu
afferrata dallo studioso. La Commissione Seybert era nota per la sua decisa ostilità verso i fenomeni
allora chiamati spiritici: non si capisce bene come lo Slade potesse scrivere con un piede sulla
faccia della lavagna rivolta verso il piano del tavolo sotto cui era tenuta. Ma il racconto del
Truesdell sembra provare inequivocabilmente un trucco. D'altra parte altri resoconti, come quelli
dello Zöllner, e le affermazioni di prestigiatori i quali sostennero, come il Bellachini, che era
impossibile ripetere i fenomeni di Slade con trucchi, non si possono scartare come frutto di
ingenuità e di disattenzione. Molto probabilmente Slade fu dotato di genuine facoltà paranormali e,
al pari della maggior parte dei professionisti, cercò di aiutarle, consciamente o inconsciamente, in
momenti in cui esse venivano meno. Negli ultimi anni queste facoltà erano certo diminuite: come
molti altri medium, egli si era dato all'alcool, che lo portà a finire i suoi giorni in miseria e semifolle
in un sanatorio del Michigan. (U.D.)
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ARMENIA EDITORE (pagine 1167/1169).
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Sloan John Campbell da fareeeeee
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Smead, signora (Signora Willis M. Cleveland). Medium scrivente americana, attiva fra gli
ultimi anni del secolo scorso e i primi del nostro. Nell’agosto del 1895 cominciò a dare
notizie, in inglese e in «marziano», su Marte e su Giove, disegnando anche mappe dei due
pianeti. Giove sarebbe stato il «paradiso dei bambini», mentre Marte avrebbe avuto città e
abitanti. Il Floumoy, in Metafisica e psicologia (Métaphysique et Psychologie, 1919) scrisse
che «le rivelazioni marziane della signora Smead presentano lo stesso carattere di puerilità e
di ingenua fantasia di quelle della signorina Smith». La medium fu studiata dal prof. Hyslop,
che attribuì le comunicazioni a una sua personalità secondaria, e questo giudizio fu
confermato da una comunicazione ottenuta dalla signora Piper da parte di una delle sue
guide. Hyslop, tuttavia, giunse alla conclusione che alcune comunicazioni chiaroveggenti
della Smead erano di carattere paranormale. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1171).
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Smith Hélène (Caterine-Elise Müller, 1861 1929). Medium svizzera a scrittura e pittura
automatica nonché a fenomeni fisici, resa celebre dallo psicologo prof. F1ournoy, che la studiò per
anni e scrisse su di lei un libro famoso: Dalle Indie al pianeta Marte (Des Indes à la planéte Mars.
1900). Figlia di un commerciante di origine ungherese, il quale aveva una grande facilità per le
lingue, particolare notevole, data la fenomenologia della medium, fin da bambina dimostrò una
fantasia singolarmente vivace, aveva visioni di paesaggi intensamente colorati, di luci e di strani
oggetti. Nel 1892 cominciò a frequentare i circoli spiritisti e presto rivelò capacità di tiptologia e di
scrittura automatica: la sua guida era allora una personalità che si presentava come Victor Hugo, e
che fu poi sostituita da «Leopoldo». Un anno dopo otteneva fenomeni di psicocinesi e di apporto,
rintracciava oggetti perduti, vedeva gli spiriti comunicanti, udiva le loro voci.
Nel 1894 il prof. Flournoy fu ammesso alle sue sedute e poté frequentarle quasi continuamente per
cinque anni. Leopoldo dichiarò allora di essere stato il famoso Cagliostro: la sua calligrafia era
molto diversa da quella della medium, parlava con voce di basso profondo, con modi settecenteschi
e con accento italiano, ma non conosceva questa lingua. Il Flournoy mise questa personalità in
rapporto con un grande spavento provato dalla medium quando aveva dieci anni: aggredita da un
cane, fu salvata, a quanto ella raccontava, dall'intervento di un uomo avvolto in un grande mantello
con una croce bianca sul petto, il quale disparve subito dopo avere scacciato l'animale. Secondo lo
studioso, la fantasiosa bambina aveva così travisato un passante cominciando a creare fin da allora
la personalità della sua futura guida.
Già nel 1893, la Smith aveva cominciato a manifestare una seconda personalità: quella della regina
Maria Antonietta, la quale dichiarò poi di essere stata una precedente incarnazione della medium e
raccontò vicende della sua vita. Maria Antonietta scriveva con un'ortografia settecentesca, ma la sua
scrittura era diversissima da quella della regina. Accanto a Maria Antonietta si manifestarono altre
personalità della sua Corte, come Luigi Filippo d'Orléans e il marchese di Mirabeau.
A queste rievocazioni, che il Flournoy chiamò il «ciclo regale» seguì, nel 1894, il cosiddetto «ciclo
orientale». Anche questa volta la Smith era convinta di raccontare le vicende di una sua precedente
incarnazione, quando era Simandini, figlia di uno sceicco arabo del XIV secolo, andata sposa al
principe indiano Sivruka Nayka e, dopo molti anni di vita felice, morta bruciata sulla pira del suo
defunto marito. Nel narrare la storia di Simandini, Hélène parlava e scriveva in indostano, o meglio
in un linguaggio misto di parole più o meno inventate e di vere espressioni indiane. Scrisse anche
alcune frasi in arabo, che sarebbe stata la sua lingua natale, ma sembrava avere dimenticato quasi
totalmente questo linguaggio. Come nel romanzo di Maria Antonietta la medium aveva indicato
alcuni presenti come reincarnazioni di personaggi della Corte reale, così nel romanzo indù additò
nello stesso Flournoy la reincarnazione del principe Sivruka e in un altro sperimentatore quella di
uno schiavo arabo.
Il Flournoy suppose che le frasi indostane scritte da Simandini provenissero da una grammatica
indiana che la medium avrebbe consultato, ma riconobbe che questa spiegazione lasciava molte
lacune. Ricerche storiche fatte sui personaggi del romanzo non diedero alcun risultato finché, per
caso, lo sperimentatore trovò una vecchia storia dell'India del De Marles, pubblicata a Parigi nel
1828, nella quale appariva la conferma di alcuni dei fatti narrati. Era però da escludersi che la Smith
avesse letto questa storia perché le uniche due copie che esistevano nelle biblioteche di Ginevra
erano coperte di polvere e certo non erano state aperte da molti anni. «Il romanzo indù», scrisse il
Flournoy, «rimane, per coloro che hanno avvicinato questo enigma psicologico, non ancora spiegato
in modo persuasivo, perché rivela e implica in Hélène una conoscenza dei costumi e delle lingue
orientali la cui vera sorgente non è stato fino a oggi possibile scoprire».
Contemporaneamente al ciclo orientale veniva dettato il famoso romanzo marziano. Lo spirito della
medium fu trasportato su Marte e poté così descrivere gli abitanti, gli animali e le piante di quel
pianeta. Per lo più Hélène faceva queste descrizioni, scritte o parlate, in linguaggio marziano,
dandone poi la traduzione francese. Sebbene tale linguaggio avesse qualche apparenza di genuinità,
il Flournoy non tardò a notare che le vocali e le consonanti erano le stesse dei linguaggi europei e la
struttura logica e grammaticale erano identiche a quelle del francese. Si trattava dunque di un
linguaggio inventato in cui quello che appariva veramente eccezionale era la memoria inconscia
della medium, la quale, dopo aver fatto corrispondere date parole «marziane» a date parole francesi,
le ricordava perfettamente ripetendole nella stessa forma ogni volta che era necessario.
ll Flournoy fece notare questo alla medium, e avvenne allora un fatto singolare: Hélène cominciò a
parlare di un altro pianeta. Urano, descrivendone gli abitanti e la vita in una lingua che non aveva
niente di comune con alcun altro linguaggio conosciuto. Mentre il Flournoy riconosceva la
paranormalità di alcuni fenomeni psicocinetici, telepatici e chiaroveggenti, attribuiva tutto il resto a
ricostruzioni di personalità secondarie in stati ipnoidi, fondate su di una memoria latente; non
mancavano però coloro che sostenevano la realtà delle personalità spiritiche manifestatesi e del
linguaggio marziano e uraniano. Ma la teoria dello psicologo svizzero su questi linguaggi fu
confermata da V. Henry, professore di sanscrito alla Sorbona, e appare oggi indiscutibile.
Nel 1899, tuttavia. si manifestarono altri fenomeni. Héléne ebbe la visione di un villaggio a lei
sconosciuto e di un vecchio che, per mezzo della sua mano, scrisse: «Chaumontet, Sindaco». In
un'altra seduta venne scritta un'altra firma: «Burnier, curato», e fu palesato che il villaggio
visualizzato si chiamava Chessenaz e che il tutto si riferiva all`anno 1839. Da ricerche fatte dal
Flournoy risultò che il paese di Chessenaz era nell'Alta Savoia, che un Jean Chaumontet ne era stato
sindaco nel 1838-39 e che dal 1824 al 1841 ne era stato parroco André Bumier. Le firme ottenute
medianicamente erano identiche a quelle originali, rintracciate in documenti ufficiali.
Lo studioso rimase in un primo tempo molto perplesso, ma lasciò cadere ogni indagine e ogni
dubbio quando venne a sapere che la medium aveva visitato non molto tempo prima degli amici in
un villaggio della Savoia non lontano da Chessenaz: sebbene ella lo negasse, era verosimile che
avesse avuto modo di vedere le due firme in qualche documento.
Nel 1900, dopo la pubblicazione del suo libro, il Flournoy non fu più ammesso alle sedute della
Smith. Il libro aveva procurato alla medium una grande notorietà negli ambienti spiritisti, una ricca
americana le assicurò un'entrata annua, ed Hélène continuò la sua attività tra seguaci dello
spiritismo. E' di questo periodo la «fase lunare», con descrizioni degli abitanti e dei paesaggi della
Luna.
Ma anche con gli spiritisti avvenne presto una rottura: nel 1903 la medium entrava in una fase
mistica ed ebbe visioni di Gesù e della Madonna. Nel 1905 cominciò a disegnare e poi a dipingere a
olio, in stato di trance, queste visioni: per lo più non usava pennelli, servendosi delle dita, delle
unghie e del palmo della mano.
Quest`ultima fase della sua medianità fu studiata dal prof. W. Deonna non però direttamente perché
Hélène si rifiutava ormai a sottoporsi a indagini scientifiche. Il Deonna dovette fondare il suo studio
solo sulla corrispondenza della medium e sull'esame dei suoi quadri. Queste opere, pur non essendo
di alto livello artistico, superavano di gran lunga le normali capacità della medium, e durante la loro
esecuzione si manifestarono singolari fenomeni: un volto di Giuda si dissolse perdendo la barba, i
baffi e altri particolari; poi apparve un'iscrizione: «Volontà divina, 18 novembre 1913»; infine anche
l'iscrizione scomparve. Questi mutamenti vennero fotografati. Nel 1915. con la morte del suo più
caro amico, Hélène abbandonò la pittura automatica e, da allora ebbe solo visioni e comunicazioni
automatiche dello scomparso. (U.D.)
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ARMENIA EDITORE (pagine 1171/1173).
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Sordi Lucia (1871 ?). Medium italiana a effetti fisici, che suscitò l'interesse degli studiosi nei primi
anni del nostro secolo. I suoi fenomeni consistevano soprattutto in compenetrazioni, fenomeni
luminosi, materializzazioni e imponenti manifestazioni di psicocinesi. Nel 1911 fu studiata per circa
un anno dalla Società di Studi Psichici di Milano. Sebbene strettamente legata e con numerosi
campanelli fissati ai legami, le veniva misteriosamente tolta la veste senza che nessun campanello
squillasse, e la medium stessa veniva spesso trovata fuori di una gabbia in cui era stata rinchiusa. Il
prof. Schrenck-Notzing, che fu presente a due sedute, non scoprì alcun trucco, ma, in un articolo
pubblicato in Psychische Studien, espresse l'opinione che i fenomeni potevano essere ottenuti con
mezzi puramente meccanici, dando così origine a una vivace polemica. Fra il 1911 e il '12, la Sordi
fu studiata a Roma da un gruppo di scienziati. Il prof. V. Tummolo riferisce in Luce e Ombra che,
durante una di queste sedute, uno dei presenti, sentendosi toccare da un braccio materializzato
accese improvvisamente una forte lampada: il Tummolo vide allora sospesa nell'aria, una specie di
«camicia trasparente» che subito rientrò nella medium, mentre questa cadeva a terra gridando,
contorcendosi ed espettorando sangue. Nel gabinetto medianico fu trovato l'abito della medium
completamente abbottonato, sebbene questa fosse rimasta strettamente legata con un groviglio di
nastri. (R.)
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ARMENIA EDITORE (pagina 1194).
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Spear John Murray (1804-1887). Una delle principali figure dello spiritismo americano.
Dopo aver dedicato più di metà della sua vita a soccorrere i poveri, e in particolare i carcerati
e i loro parenti, facendo conferenze in favore di una riforma carceraria e dell’abolizione della
pena capitale, nel 1851 cominciò a interessarsi dello spiritismo scoprendo in se stesso
capacità di scrittura automatica e doti di guaritore, che mise a disposizione dei poveri.
Divenne poi oratore «a ispirazione» e, dal 1852, pubblicava i Messaggi dallo Stato
Superiore (Messages from the Superior State) che asserì dettatigli dall’aldilà. Nel ’53
divenne il medium di un gruppo di spiritisti che si chiamava Associazione dei Benefattori e
che gli dettò varie opere, a cominciare dall'Educatore (The Educator, 1857). Un altro gruppo,
la cosiddetta Associazione degli Elettricisti, gli insegnò a costruire un motore che sarebbe
stato azionato dal magnetismo vitale diffuso nella natura, agendo come un corpo umano.
Poco di sicuro sappiamo su questo motore, che una discepola dello Spear, la signora
Semantha Mettler, avrebbe nutrito ed educato come un fanciullo, comunicandogli movimenti
di pulsazione dopo una trance convulsiva durata due ore. Si sostenne che la macchina era
azionata da energie vitali provenienti dalla medium. Comunque, pochi mesi dopo,
l’apparecchio venne distrutto dai contadini di High Rock, dove era stato costruito, i quali non
volevano saperne di quel mostro.
La costruzione di una macchina che permetta una più agevole e continua comunicazione con
il mondo spirituale è il miraggio di molte persone interessate all'idea della sopravvivenza e
degli scambi fra i due mondi. Al limite, postulando l'esistenza di infiniti piani energetici
universali, una macchina del genere è teoricamente pensabile, ma probabilmente (come
avrebbero affermato «spiriti» di più alta levatura) gli uomini sono ancora troppo lontani
dall’avere individuato, nello stesso ambito del pianeta Terra, tutte le più sottili forme di
energia e le leggi che le governano, senza parlare di energie «trasfisiche», cioè di forze che
sfuggono a qualunque possibilità di controllo e di osservazione per la loro stessa natura.
Lo Spear tracciò anche i piani di una «città circolare», perfetta sede dell’uomo, secondo i
suggerimenti datigli dagli «spiriti». (G.d.S.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1198).
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Spriggs George (1850 - 1912). Medium inglese a materializzazione, uno dei più potenti, stando alle
relazioni, ma che operò solo in circoli spiritisti e non fu mai scientificamente studiato. Fra il 1877 e
il '79 si esibì come medium non professionista nel Circolo della Luce a Cardiff: fantasmi si
materializzavano in stanze diverse da quella in cui era il medium, si aggiravano per la casa,
passavano nel giardino, talora in due o tre, e spesso, durante i loro pellegrinaggi, mutavano di
aspetto. Gli abitanti della casa vicina videro queste forme aggirarsi nella luce serale del giardino e
minacciarono il Circolo di denunciarlo per pratiche diaboliche. Nel novembre del 1880 lo Spriggs si
trasferì a Melbourne, dove si ebbero fenomeni simili: fantasmi materializzati che trasportavano pesi,
bevevano, mangiavano e scrivevano lettere. Nel 1886 queste materializzazioni cessarono per dar
luogo a voci dirette e a diagnosi chiaroveggenti, che divennero il fenomeno caratteristico dell'ultimo
periodo dell'attività del medium. Tornato in Inghilterra nel 1900, lo Spriggs proseguì le sue diagnosi
presso l'Alleanza Spiritista di Londra e contribuì alla fondazione della Società Psico-terapeutica.
Dopo il 1905 i suoi poteri declinarono. (R.)
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ARMENIA EDITORE (pagine 1219/1220).
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Stanislawa P. Medium polacca a effetti fisici, che non deve essere confusa con Stanislawa
Tomczyk, attiva nel primo trentennio del nostro secolo. Aveva 18 anni quando vide il fantasma di
una sua amica, Sofia M., che era morta in quello stesso momento. Poco dopo si manifestarono per
suo mezzo fenomeni spontanei di psicocinesi. Entrata in un circolo spiritista, produsse il fantasma
materializzato di Sofia M., che divenne il suo controllo. Dal 1911 al 1916 fu studiata dall'ingegner
Lebiedzinski, che sostenne la genuinità dei suoi fenomeni. Nel 1913 lo Schrenk-Notzing cominciò
con lei una serie di esperimenti che dovettero però essere interrotti dal 1914 al 1916 perché
Stanislawa aveva perso le sue facoltà. Ripresi gli studi, lo sperimentatore giunse alla convinzione
che effettivamente la medium produceva formazioni ectoplasmiche di cui ottenne anche varie
fotografie. Nel 1930 fu studiata all'Istituto Metapsichico Internazionale di Parigi, diretto dall'Osty,
ma le sue sedute risultarono negative, cosa che mise in sospetto lo sperimentatore, tanto più che
Stanislawa insisteva nel voler essere assicurata che, nella sala, non esisteva alcun apparecchio di
controllo. In realtà vi era un apparecchio fotografico che poteva essere azionato grazie a un lampo
al magnesio. Alla quarta seduta, infatti, appena si udì un rumore di oggetti che venivano spostati sul
tavolo, il lampo scattò e la fotografia mostrò la medium che, come del resto era stata vista da tutti i
presenti alla luce improvvisa, aveva liberato il suo braccio sinistro e muoveva gli oggetti. Nella
Revue Métapsychique del novembre-dicembre 1930, l'Osty diede relazione del fatto, ma aggiunse
che, denunciando questa frode, non intendeva dare un giudizio sui fenomeni che Stanislawa aveva
prodotto in precedenza davanti ad altri studiosi. (R.)
L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1220).
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Stead William T. (1849-1912). Giornalista, sensitivo e spiritista inglese, direttore, dal 1883,
della Pall Mail Gazette di Londra, fondatore della Review of Rewiews nel 1890 e del
periodico spiritista Borderland nel 1893. Naturalmente interessato all'insolito e al misterioso,
nel 1891 pubblicava sulla sua rivista le Storie vere di fantasmi (Real Ghost Stories), a cui
seguì, l’anno successivo, Ancora storie di fantasmi (More Ghost Stories). Nel 1892 si
accorse di potere ricevere comunicazioni per scrittura automatica: queste comunicazioni
provenivano in particolare dall'entità di una giornalista a lui nota, Julia Ames, direttrice del
The Woman’s Union Signal di Chicago, morta di recente. Nel 1893 pubblicò tali messaggi
nella sua rivista Borderland col titolo Lettere di Julia (Letters from Julia), che apparvero poi
in volume nel 1897 sotto il titolo Dopo la morte (After Death).
Fu la stessa Julia a fargli sapere che avrebbe potuto avere, sempre per scrittura automatica,
messaggi da amici e conoscenti viventi, e lo Stead iniziò così una serie di colloqui a distanza,
su qualsiasi argomento, con persone che gli confidavano i propri pensieri, i propri desideri e i
propri guai con una confidenza e una sincerità che non avrebbero certo avuto in un dialogo
diretto.
La morte del figlio maggiore, Willie, avvenuta nel 1907, e le insistenze di Julia lo indussero a
creare una sorta di ufficio, il Julia’s Bureau (aprile 1909), in cui due medium. Robert King e
Vout Peters, si alternavano nel fare avere gratuitamente comunicazioni con l’aldilà a coloro
che erano in pena per la scomparsa dei loro cari: ogni visitatore aveva diritto a tre sedute. Le
spese di questo ufficio, che durò fino al 1912, anno della sua morte, erano a carico dello
Stead.
Accanto a Julia, si manifestava un’altra entità sotto il nome di Caterina II: una scelta delle sue
comunicazioni fu pubblicata, nel 1909, nella Contemporary Review sotto forma di una sorta
di manifesto indirizzato da Caterina agli Slavi, e che risultò singolarmente profetico. Nel
1908, mentre scriveva la recensione di un libro di Sir Oliver Lodge, La sopravvivenza
dell'uomo (Survival of Man), ebbe l’idea di fare un singolare esperimento, chiedendo a un
amico defunto del Lodge di scrivere la conclusione dell’articolo attraverso due medium,
distanti fra loro settanta miglia, l'uno dei quali aveva letto il libro e l'altro no. L’esperimento
riuscì perfettamente: il primo medium scrisse, in modo molto coerente, una parte della
conclusione e il secondo la portò a termine con non minore coerenza cominciando dal punto
stesso in cui il primo si era fermato.
Spiritista convinto, fu sempre ostile alla Società per la Ricerca Psichica e ai suoi rigorosi
metodi di indagine che, a suo parere, impedivano ogni colloquio coerente e umano con i
comunicanti dall’aldilà. «E' come», scrisse, «se stessi per annegare e chiedessi aiuto, e
sentissi gridarmi: "Chi sei? Come ti chiami?" "Sono Stead! W.T. Stead! Sto annegando.
Gettatemi una fune! Presto!" Ma, invece di gettarmi una fune, quelli continuassero a gridare:
"Come sai di essere Stead? Dove sei nato? Dicci il nome di tua nonna?"».
E' singolare come l’idea di un naufragio si affacciasse ripetutamente alla sua mente. Nel 1893
aveva pubblicato nella Review of Reviews un racconto, Dal vecchio mondo a New York, in
cui un grande transatlantico, il «Majestic», durante la traversata urtava contro un iceberg e
affondava: il suo comandante era descritto con tutte le caratteristiche proprie del capitano
Smith che, diciannove anni dopo, avrebbe comandato il «Titanic» nella sua traversata fatale.
In altri scritti sottolineò più volte la necessità di fornire i grandi transatlantici di un numero
sufficiente di scialuppe di salvataggio. Nell’aprile del 1912 si imbarcò sul «Titanic» in
America; il 14 dello stesso mese l’enorme piroscafo urtava contro un iceberg al pari
dell'immaginario «Majestic» e andava a picco: la scarsità delle scialuppe di salvataggio
provocava 1600 vittime tra cui lo stesso Stead. Pochi giorni dopo, la medium Wriedt riceveva
messaggi da un’entità che si presentava come il defunto giornalista, il quale tornò a
manifestarsi più volte per scrittura automatica, voce diretta, materializzazioni e fotografie
paranormali. James Coates, nel suo libro W. T. Stead è tornato? (Has W.T. Stead
Returned?), sostenne che non vi erano possibili dubbi sulla sua identità. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 1222/1223).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Stella C. (Stella Cranshaw, n. 1900). Medium inglese a effetti fisici, infermiera di
professione, scoperta e studiata da Harry Price, a partire dal 1923, nel Laboratorio Nazionale
di Ricerca Psichica. I suoi fenomeni consistevano in movimenti di oggetti, raps, apporti,
levitazioni, cambiamenti di temperatura, formazioni ectoplasmiche, suoni di vari strumenti
musicali: tutti furono verificati dal Price in ottime condizioni di osservazione, per lo più alla
luce rossastra di una lampada da sessanta candele.
Lo sperimentatore ideò vari apparecchi per eliminare ogni possibilità di trucco. A esempio un
doppio tavolo nel cui interno potevano essere alloggiati vari strumenti musicali di piccole
dimensioni e la cui cavità veniva ermeticamente chiusa. Stella, tuttavia, in stato di trance,
riusciva a far suonare questi strumenti secondo i desideri del Price.
Un altro apparecchio consisteva in una coppa di rame in cui veniva posto un interruttore
elettrico; la coppa veniva poi chiusa da un velo glicerosaponoso e da un coperchio
semisferico di vetro. L’inraggiungevano spesso una grande violenza: un tavolo andò
letteralmente in frantumi dopo essere stato appena sfiorato da Stella, mentre si udivano
rumori come scoppi di fulmini e si produceva una crepa nel soffitto della stanza. I mutamenti
di temperatura furono misurati e accertati con un termometro a massima e minima.
Stella non riusciva invece a produrre fenomeni psichici di alcun genere, con una sola
eccezione: una volta descrisse minutamente la prima pagina di un giornale dando i titoli dei
vari articoli. Questa pagina apparve trentasette giorni dopo: fu questo l’unico fenomeno di
precognizione di Stella. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagine 1224-1225).
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Stepanek Pavel (n. 1910). Sensitivo cecoslovacco, scoperto e formato da Milan Ryzl, che lo
studiò per alcuni anni a partire dal 1960. Il Ryzl sviluppò le facoltà chiaroveggenti di lui con
un metodo ipnotico da lui stesso ideato e che aveva già dato buoni risultati, e ottenne così un
soggetto che si prestava ottimamente alle esperienze di carattere quantitativo perché regolare
e continuo nelle sue prestazioni sia con il Ryzl stesso sia con altri sperimentatori e in altri
ambienti, cosa non comune nei sensitivi utilizzati in studi di questo genere. Le esperienze
consistevano nell’indovinare carte colorate di nero o di altri colori su di una faccia e bianche
sull'altra, chiuse in buste opache: il colore da indovinare era visibile sollevando la linguetta di
chiusura della busta. Lo sperimentatore si valse dapprima della collaborazione di sua moglie.
Maria Ryzlova; in seguito condusse varie serie di esperienze con l’americano John Gaither
Pratt, che operò spesso anche da solo.
In un primo tempo lo Stepanek diede risultati significativi ottenendo in media il 60-65% dei
successi; poi gli esperimenti presentarono una strana caratteristica: a gruppi di prove
altamente significativi che si aggiravano sui 90-92% dei successi, ne seguivano altri che
scendevano sotto il 30%. Il Ryzl cercò di rendersi conto del fenomeno e trovò che gli sbalzi
dipendevano dalle buste: se, a esempio il sensitivo aveva indovinato una carta verde messa
per la prima volta in una busta, egli tendeva a rispondere «verde» ogni volta che gli veniva
presentata quella stessa busta così che, se, su dieci prove, veniva posta in essa per otto volte
una carta verde, si avevano otto risposte esatte, se invece nella busta in cui era stata messa la
carta verde indovinata, si mettevano per otto volte carte bianche, si avevano otto risposte
sbagliate. Per evitare che lo Stepanek riconoscesse le buste da qualche segno impercettibile, il
Ryzl gliele presentò chiuse in una cartelletta di cartone, ma il fenomeno si verificò
egualmente. Lo sperimentatore venne alla conclusione che doveva trattarsi di impregnazione
psichica. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore
- ARMENIA EDITORE (pagina 1226).
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Swann Ingo. Artista e scrittore americano, sensitivo a fenomeni di bilocazione, studiato nel 1971 da
Karlis Osis per conto della Società Americana di Ricerca Psichica. Ebbe la sua prima esperienza
bilocativa a tre anni, quando, operato sotto narcosi di tonsillectomia, potè seguire e descrivere poi
tutto lo svolgersi dell'operazione. Secondo le sue affermazioni, da ragazzo si divertiva a lasciare il
suo corpo per sprofondare sotto terra e seguire le diverse vene metallifere attraverso le rocce. A
vent'anni cominciò ad allenarsi per abbandonare il corpo a volontà ottenendo risultati positivi.
Durante gli esperimenti con l'Osis veniva fatto sedere su di una poltrona, collegato con fili elettrici a
un poligrafo che era nella stanza accanto, dove un'assistente dello sperimentatore, la signorina Janet
Mitchell, registrava i suoi mutamenti di respirazione, pressione sanguigna, onde cerebrali e altri
processi fisiologici. Il suo compito era di vedere, con il suo doppio, e descrivere gli oggetti
contenuti in uno scaffale posto a sessanta centimetri dal soffitto, al di fuori del suo raggio visivo.
Per eliminare l'ipotesi che si potesse trattare di semplice chiaroveggenza, questi oggetti erano
disposti in modo da presentare notevoli differenze a seconda del punto di vista da cui erano
guardati, ed egli doveva dirigere il suo doppio in vari punti intorno ai ripiani dello scaffale e
descrivere, mediante un interfono, quello che vedeva da ogni posizione. Se si fosse trattato di
chiaroveggenza, egli avrebbe dovuto cogliere ogni oggetto nella sua interezza e descriverlo come
tale. I risultati furono quasi sempre positivi: Swann disegnava i vari oggetti come li vedeva secondo
le varie angolazioni che gli erano state prescritte in precedenza. In un esperimento gli oggetti
vennero chiusi, a sua insaputa, in una scatola che aveva una piccola apertura, e potevano essere visti
solo riflessi in uno specchio: il sensitivo li descrisse rovesciati specularmente. Tuttavia gli
sperimentatori ammisero che tali risultati si sarebbero potuti ottenere anche per telepatia,
chiaroveggenza o precognizione Ingo Swann è stato anche studiato da Gertrude Schmeidler in
esperimenti di alterazione della temperatura di oggetti distanti. Frammenti di grafite e di bachelite
mostrarono effettivamente un aumento o una diminuzione di temperatura in superficie per influsso
del sensitivo, e risultò che tale aumento o tale diminuzione si potevano riscontrare anche in oggetti
vicini ai bersagli, sui quali Swann non aveva concentrato le sue facoltà. Altre volte, invece, gli
oggetti vicini presentarono un mutamento di temperatura opposto a quello dell'oggetto bersaglio,
cosa che era avvenuta anche negli esperimenti condotti dal Price con Stella C. D. Scott Rogo
suppone che questo avvenga per la formazione, intorno all'oggetto bersaglio, di un campo psi che
produrrebbe aumento o diminuzione di calore o che trarrebbe calore da alcune zone dell'area da
esso occupata per distribuirlo in altre zone. (U.D.)
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ARMENIA EDITORE (pagine 1243/1244).
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Swedenborg Emanuel (nome di nascita Swedberg) (29 gennaio 1688 - 29 marzo 1772) fu uno
scienziato, mistico, medium e chiaroveggente svedese, considerato tra i precursori dello spiritismo.
Biografia
Nacque a Stoccolma, terzo figlio di un rinomato ma controverso vescovo, Jesper Swedberg. Nella
prima parte della sua vita Emanuel Swedenborg ebbe una carriera prolifica come scienziato e
inventore: si occupò di chimica, anatomia, matematica, filosofia, e si diceva che parlasse
fluentemente in ben undici lingue. Tra le sue opere di questo periodo si può ricordare "Opera
Philosophica Et Mineralia" (1734) un opera sui metalli.
All'età di 56 anni iniziò una nuova fase spirituale della sua vita, facendo esperienza dei primi sogni
e di successive visioni di un mondo spirituale di matrice cristiana, in cui riteneva di comunicare con
gli angeli e gli spiriti, tra i quali molti personaggi della Bibbia, come Mosè e Gesù. Da quel
momento iniziò ad occuparsi di teologia. Fra le altre cose, egli disse che questi spiriti guidarono la
sua interpretazione delle Sacre Scritture e sostenne di essere uno dei pochi uomini in grado di
comunicare con l'aldilà.
Durante la sua vita Swedenborg scrisse complessivamente più di 50 libri, la maggior parte in latino.
Tra i suoi libri di argomento spirituale si possono citare "Regnum Animale" (1744-1745) dove
Swedenborg esaminò i misteri dell'anima; "De Cultu Et Amore Dei" (1745, Sulla Devozione e
l'Amore per Dio) in cui si è occupato della nascita del mondo; e l'opera monumentale "Arcana
Caelestia" (1749-1756) ossia un commentario sul libro della Genesi.
Attualmente è possibile consultare in italiano moderno solo il trattato su "Cielo e Inferno",
"Conversazione con gli Angeli" e qualche raccolta, mentre in qualche biblioteca è possibile trovare
qualche traduzione che la società swedenborghiana di Londra commissionò nell'Ottocento al
professor Loreto Scocia.
La Teologia
Le nozioni teologiche che Swedenborg espose furono molto distanti dalla Chiesa ufficiale, queste lo
condussero a una vera e propria condanna da parte della Chiesa Luterana di Svezia (ma solo le
teorie furono oggetto di condanna, mai la sua persona).
Dottrina delle Corrispondenze
La dottrina delle corrispondenze è la base di tutto il pensiero teologico di Swedenborg. La fede
consiste proprio nel vivere in questa funzione ogni nostra azione e scelta; ogni nostro amore,
desiderio e pensiero, che lo vogliamo o no, determinerà la nostra scelta per il Cielo o per l'Inferno,
perché ogni azione o cosa di questo mondo materiale conduce a queste due scelte.
La scelta del Bene e della Verità, che nel mondo spirituale sono qualità reali dello Spirito di Dio
(una sostanza divina identificabile nello Spirito Santo), che tengono in vita ogni persona e realtà in
modo costante, permettono all'individuo di percorrere la strada di bene che Dio ha costituito da
sempre per l'uomo.
La scelta alternativa consiste nel pervertire il Bene e le Verità divine, in Mali e Falsità
(corrispondenze negative); è questa condizione a determinare l'Inferno, che non è quindi una
punizione divina. Ogni cosa che esiste nel nostro mondo materiale ha un suo corrispettivo nel
mondo spirituale, a partire dalla nostra natura umana che è l'espressione naturale di Dio, come già
descritto, la Trinità divina è l'origine dell'umanità, in quanto Dio è Uomo dall'eternità, e Gesù Cristo
è l'esperienza materiale di Dio Padre. Avere la giusta idea di Dio per Swedenborg è fondamentale,
Coloro che credono in un Dio astratto o identificato nella natura si precludono una condizione di
perfezione nel mondo spirituale; credere in "Dio/Uomo", cioè in "Dio nello Spirito" unitamente a
"Dio nella Materia", significa predisporsi interiormente alla perfezione del mondo spirituale, ed è
quello che i semplici di ogni religione fanno spontaneamente (solitamente creando un'immagine
antropomorfica di Dio).
Un'altra caratteristica che accomuna questa teoria a quella di altri filosofi ermetici, riguarda la
sussistenza del Cielo spirituale tramite l'esistenza del suo corrispettivo negativo, cioè Infernale:
L'eterna presa di coscienza di Dio di tutto ciò che è bene comporta l'esistenza del male che lo
corrisponde. A tale proposito Jakob Böhme affermò che "tutto ciò che esiste nell'universo consiste
in un sì o in un no", mentre nel pensiero di Carl Gustav Jung emerge l'importanza della coesistenza
degli "opposti" nella psiche dell'individuo. Esisterebbe un equilibrio tra mondo naturale (quello in
cui stiamo vivendo) e mondo spirituale, e in quest'ultimo, tra i tre diversi regni che lo compongono:
"Mondo degli spiriti, Paradiso e Inferno".
Da qui ne deriva che la vita dell'uomo nel mondo materiale è destinata a proseguire nel corrispettivo
mondo spirituale, dove non esiste la temporalità, ma l'eternità, e la resurrezione è il nome con cui si
intende il passaggio a questa nuova vita spirituale: numerose sono infatti le descrizioni di questa
vita, che Swedenborg disse di aver sperimentato attraverso numerosi stati di pre-morte. Le sue
presunte comunicazioni con gli spiriti furono secondo le sue testimonianze "faccia a faccia, come si
parla da uomo a uomo".
La Trinità
Una delle idee di Swedenborg che più di ogni altra necessita di chiarimenti è relativa alla Trinità
divina. Per Swedenborg la dichiarazione dogmatica del Credo formulato da Atanasio di Alessandria,
secondo il quale in Dio vi è una Trinità di persone, è sbagliata, mentre è corretto considerare la
Trinità come natura dell'unica persona divina, ossia "Anima" (Dio Padre da cui tutto ha origine,
ogni Amore e Sapienza), "Corpo" (l'umanità di Dio che si esprime nella figura di Gesù Cristo), e
"Spirito Santo" cioè il Divino Bene e la Divina Verità (Lo Spirito di Dio è l'azione che esprime la
volontà e il desiderio di Dio, lo Spirito non è un'astrazione o una semplice energia, ma è in sostanza
identificabile con Dio stesso).
Egli si esprime così attraverso dei binomi fondamentali (corrispondenze): "Amore e Sapienza; Luce
e Calore; Bene e Verità; Giustizia e Giudizio, ecc." dai quali possiamo manifestatamente goderne le
naturali rappresentazioni simboliche, quali il sole e la luna, la luce e il calore, ecc., che sono
corrispondenze del mondo spirituale nel nostro mondo materiale. Questa Trinità è presente in ogni
uomo che è fatto a sua immagine, infatti ogni uomo è dotato di una "Anima" (la volontà e il
desiderio, che sono "buone opere" in potenza, le quali non possono essere separate dalla fede; qui
per buone opere si intendono le opere della carità e non della legge), e di un "Corpo" (attraverso il
quale l'uomo interagisce e si relaziona con gli altri; in questo mondo il corpo spirituale è legato al
corpo materiale, che ci permette di vivere e di interagire dentro la realtà materiale), e di uno
"Spirito" (ossia l'azione che rende concreto il desiderio dell'uomo, cioè le "buone opere" in atto).
Divinità di Gesù Cristo
E' importante notare che la divinità di Gesù Cristo è da lui confermata, Egli è identificato
nell'incarnazione terrena di Dio Padre, a differenza delle dottrine eretiche antitrinitarie, come quella
propugnata dal teologo Michele Serveto, l'unitarianesimo o i nuovi fenomeni religiosi come i
testimoni di Geova, e altri. In sintesi, l'idea di Swedenborg assomiglia di più al modalismo, e al
patripassianismo; egli infatti credeva nella Trinità come modi in cui Dio si esprimeva ma nello
stesso tempo credeva all'unicità della persona di Dio-Uomo, vissuto nella nostra storia nella persona
di Gesù Cristo, Egli è stato l'incarnazione stessa di Dio Padre nella storia degli uomini. La Trinità
non è quindi un mistero insondabile dalla mente umana (che fatica a concepire come un unico Dio
possa essere contemporaneamente tre persone), ma esprime invece la natura divina a cui ogni uomo
è stato fatto ad immagine e somiglianza.
Gli Angeli
Gli Angeli appartengono tutti al genere umano, quindi non sono stati creati prima dell'uomo e
nemmeno sono di una natura diversa, ma piuttosto si tratta di uomini in uno stato di perfezione.
Ogni uomo è destinato a diventare angelo dopo la morte, se ha condotto la sua vita nel bene e nella
verità. La condizione dell'uomo nella vita dopo la morte non è una condizione di esseri eterei e
svolazzanti ma è una condizione simile a quella di questa vita. Gli Angeli vivono in carne e ossa ma
tutto è più perfetto ed è soggetto a condizioni fisiche differenti! Esistono Angeli del Primo Cielo, o
Angeli Naturali, Angeli del Secondo Cielo (o Cielo Medio), cioè angeli Spirituali, e Angeli del
Terzo Cielo (o Cielo Intimo), cioè Angeli Celesti; questi ultimi sono più perfetti nell'Amore e nella
Sapienza di Dio. Gli Angeli Celesti sono infinitamente più sapienti degli Angeli Spirituali che a loro
volta sono infinitamente più sapienti degli angeli Naturali (che non sono meramente naturali ma
Celesti/Naturali o Spirituali/Naturali).
Le Sacre Scritture
Swedenborg disse che gli fu comunicato dal mondo spirituale la chiave di interpretazione delle
Sacre Scritture, anche in questo caso le corrispondenze giocano un ruolo importante: tutto ciò che
nella Bibbia ha un'espressione letterale contiene soprattutto un significato interno, sia spirituale che
celeste; per fare un esempio semplice si può dire che,spesso, nella Bibbia, quando si parla di
"Gerusalemme" a livello letterale intendiamo immediatamente la città di Israele, ma se ci
addentriamo nel significato più interiore scopriamo (soprattutto in Apocalisse) che per
"Gerusalemme" si intende soprattutto "La Dottrina Celeste", e per la "lunghezza" e la "larghezza"
che le vengono attribuite, si intendono il bene e le verità che la caratterizzano. La lettura quotidiana
della "Parola" aumenterebbe la congiunzione con il Cielo, perchè contiene i significati che uniscono
profondamente il mondo materiale con il mondo spirituale positivo.
Le altre religioni
La Verità Divina non è univoca o unilaterale ma prevede delle infinite varianti e di conseguenza la
perfezione stessa è composta dalla molteplicità, ne consegue che chiunque agisca bene, secondo
Swedenborg, è destinato al Cielo, da qualsiasi società provenga, chiunque vive secondo i buoni
principi di qualsiasi sana religione (in particolar modo quelle monoteiste), vive per il Bene. Le
dottrine buone pur nelle loro differenze sono utili alla perfezione del Bene e delle Verità del Cielo.
Nelle sue presunte esperienze nel mondo spirituale, Swedenborg scoprì che le persone che vanno in
cielo con minor difficoltà sono gli orientali e gli africani, mentre il mondo cristiano è quello che si
trova contradditoriamente nella situazione opposta, nonostante la dottrina del mondo cristiano sia
quella più vicina alla verità più perfetta. Secondo le esperienze di Swedenborg quasi tutte le persone
del mondo occidentale, soprattutto i religiosi, quando muoiono si stupiscono di essere ancora in
vita, in un corpo del tutto simile a quello avuto in questo mondo. I religiosi della chiesa in realtà
hanno la tendenza a non credere realmente alla vita dopo la morte, anche se ne predicano l'attualità.
Psicologia Le visioni di Swedenborg furono in qualche modo rivalutate nella psicologia del
Novecento. In particolare nell'ambito della psicologia del profondo, Carl Gustav Jung notò le
profonde intuizioni che Swedenborg diede nella descrizione dei simboli dell'inconscio; inoltre la
teoria delle corrispondenze tra mondo spirituale e mondo materiale divenne per Jung una via
maestra nella comprensione profonda del dualismo tra interiorità ed esteriorità, quindi tra conscio
ed inconscio. Jung riprese l'idea di Swedenborg del "Grande Uomo": ogni persona sarebbe un
tassello chiamato da Dio a comporre un Uomo immenso nel Mondo Spirituale. La relazione
implicita con l'idea di "inconscio collettivo" è alquanto appropriata, per quanto assurda possa
risultare questa teoria. Jung infatti afferma: "In un certo modo noi siamo parte di una grande anima
unitaria, o, per esprimerci con Swedenborg, di un unico, immenso essere umano".
Invenzioni
L' Hovercraft.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Emanuel_Swedenborg
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Talema Genoveffa Immacolata "Genny" Medium: ...........
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Tanous Alex (n. 1927). Sensitivo americano di origine libanese. Insegnante di storia e di filosofia, è
uno dei soggetti più noti negli Stati Uniti per i suoi vari fenomeni di chiaroveggenza,
retrocognizione, precognizione e bilocazione. Al pari di Croiset ha aiutato più volte la polizia nel
ritrovare persone scomparse o il loro cadavere; descrive luoghi lontani che non ha mai visto, scene
storiche, avvenimenti futuri come se li scorgesse realmente. Caratteristica della sua fenomenologia
è il fatto che, in qualsiasi manifestazione di percezione extrasensoriale, egli ha regolarmente
l'impressione di trasportarsi attraverso il tempo e lo spazio nel luogo, o presso la persona, o
addirittura nella persona che costituiscono il suo bersaglio, dando così la descrizione di quello che
percepisce direttamente. In altre parole tende a ridurre i vari fenomeni a un fatto bilocativo. In
realtà, almeno tre volte il suo doppio fu visto da altre persone, e per due volte fu udita anche la sua
voce. Un'altra sua capacità è quella di proiettare immagini, che, di solito, si profilano su di una
parete prendendo forma in un campo luminoso: l'oggettività di queste proiezioni sembra essere
dimostrata dal fatto, che con esse, Tanous può impressionare anche lastre fotografiche. E' stato
studiato alla A.S.P.R. dal dott. Karl Osis e da altri. (R.)
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ARMENIA EDITORE (pagine 1249/1250).
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Thayer M.B. Medium americana a fenomeni di apporto e di scrittura diretta su lavagne, attiva fra il
1865 e il 1885. I suoi apporti consistevano specialmente in fiori, frutti e talora uccelli vivi. Nel
resoconto di una seduta a cui erano presenti due rappresentanti della Commissione Seybert, si legge
di fiori e di piante che caddero dal soffitto della stanza e di un piccione che si mise a volare sulle
teste dei presenti. Il colonnello Olcott riferisce di una seduta in cui furono apportati rami e foglie di
piante rare da lui visti quel giorno stesso in un giardino e da lui richiesti mentalmente, senza che la
medium ne avesse alcuna notizia. In genere le sedute avvenivano al buio, mentre la medium era
chiusa in un sacco e strettamente sorvegliata, ma l'Olcott scrive di avere ricevuto l'apporto di un
ramoscello in piena luce. La Commissione Seybert mise in dubbio la genuinità degli apporti e
considerò fallita la seduta di scrittura diretta su lavagne a cui assistettero i suoi incaricati, senza però
dare precise giustificazioni. (R.)
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ARMENIA EDITORE (pagina 1292).
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Theobald Morell (1828-1908). Uno dei primi e più noti spiritisti inglesi, medium egli stesso. La
medianità era diffusa nella sua famiglia: suo nonno e suo padre sostenevano di vedere gli «spiriti»;
la sua amicizia con William Howitt e con i coniugi Everitt sviluppò, verso il 1855, i suoi poteri di
medium a scrittura automatica, e la perdita di tre figli favorì molto probabilmente le
manifestazioni delle sue facoltà. Poiché nelle sedute, per lo più, operavano come medium, oltre al
Theobald, il suo figlio maggiore, la signora Everitt e, a partire dal 1882, la cuoca Mary, fortemente
dotata, i fenomeni, per lo meno a quanto egli stesso riferisce, erano imponenti: levitazioni, voci
dirette, scritture dirette, comunicazioni di defunti. Infine in casa Theobald una quantità di servizi
vennero compiuti dagli «spiriti»: il fuoco si accendeva da solo, il latte veniva bollito, la tavola
apparecchiata da mani invisibili. Tutto questo avveniva però quando nessuno era presente: invano il
Theobald tentò di scoprire gli operatori al lavoro anche alzandosi di notte. Nel 1884 Frank Podmore
e Frank S. Hughes ebbero il permesso di investigare i fenomeni per conto della Società per la
Ricerca Psichica e misero in dubbio molti fatti, specialmente quelli di scrittura diretta, che si
manifestavano un po' dappertutto nella casa in varie lingue: francese, latino, ebraico, greco ecc. Le
loro accuse si rivolsero in particolare a Mary e alla figlia del Theobald, Nellie. I due investigatori
trovarono numerosi errori nelle scritte in latino, mentre le comunicazioni del poeta persiano Saadi
risultarono essere state pubblicate in una antologia. Tuttavia nessuna frode venne scoperta con
evidenza e l'operato dei due venne criticato come affrettato e settario dalla rivista Light. Nel 1866,
E.T. Bennett, segretario della S.P.R., consegnò al Theobald due buste chiuse invitandolo a far
decifrare dagli «spiriti» gli scritti che contenevano: dopo qualche settimana apparvero sulle buste
delle frasi che corrispondevano a quelle scritte nell'interno. Ma, a quanto sembra, risultò che le due
buste erano state aperte e richiuse.
Il Fodor nota che, dai due libri in cui il Theobald diede il resoconto dei fenomeni, Spiritismo in casa
(Spiritualism at Home, 1884) e Operatori spiritici nel circolo familiare (Spirit Workers in the Home
Circle, 1887), «è quasi impossibile farsi un'idea di quanto una genuina medianità può avere avuto
parte nelle strane manifestazioni». (R.)
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ARMENIA EDITORE (pagine 1292/1293).
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Thompson T. Medium inglese a incorporazione per scrittura automatica e automatismo parlante,
attiva negli ultimi anni del secolo scorso. Le sue prime manifestazioni furono di carattere fisico:
raps, psicocinesi, fenomeni luminosi, elongazioni, voce diretta, apporti, fenomeni olfattivi,
materializzazioni. Ma il Myers, a cui questi fenomeni poco interessavano, la persuase a limitarsi ai
fenomeni psichici, durante i quali incorporava personalità defunte dando comunicazioni sul passato,
sul presente e sul futuro. Il dott. Hodgson, che assistette a sei sedute, mise in dubbio i suoi poteri
paranormali, ma lo stesso incredulissimo Podmore prese le sue difese. La signora Verrall, dopo 22
sedute, constatò che su 238 comunicazioni relative al passato e al presente, 33 furono errate, 64 non
si poterono controllare e 141 risultarono esatte: di queste ultime per lo meno 51 non potevano essere
state conosciute dalla medium per via normale. La stessa Verrall notò che le due guide della
medium - la sua figlia defunta Nelly e la signora Cartwright, già direttrice della scuola in cui essa
era stata educata - parlavano all'incirca con la sua voce e usavano le espressioni che le erano solite
in stato di veglia; ma riconobbe che molte delle personalità da lei personificate sembravano avere
una reale autonomia. Il Myers, che fu presente a circa 140 sedute in seguito alle quali raggiunse la
certezza della sopravvivenza, non ebbe dubbi sull'identità delle personalità che si manifestavano per
suo mezzo. Dopo la morte di lui, nel 1901, la Thompson, che aveva già smesso la sua attività, diede
due sedute a Sir Oliver Lodge e in entrambe ebbe comunicazioni dal defunto studioso,
caratteristiche del suo carattere e della sua cultura. (R.)
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ARMENIA EDITORE (pagina 1294).
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Tomczyk Stanislawa. Medium polacca a effetti fisici, molto nota per gli esperimenti condotti con
lei a Wisla, in Polonia, dall'Ochorowicz fra il 1908 e il 1909. Prima delle seduta, in genere, veniva
ipnotizzata dallo sperimentatore: sembra che i suoi poteri si fossero manifestati in lei all'età di
vent'anni, in seguito allo shock ricevuto quando, durante un tumulto, fu arrestata per errore dalla
polizia. In stato di ipnosi, o di trance, si manifestavano in lei, per automatismo parlante, due
controlli: Stasia seconda e Piccola Stasia. Stasia seconda non si presentava come un'entità spiritica
ma come una personalità secondaria della medium la cui memoria era regredita fino a una vita
precedente, quando era morta a otto anni: si comportava infatti come una bambina. Piccola Stasia
era una personalità allegra e maliziosa che faceva vari scherzi alla medium e si dichiarava la vera
autrice dei fenomeni: secondo le sue affermazioni non era lo spirito di un defunto, e sarebbe dunque
appartenuta alla schiera di quelle entità che gli spiritisti chiamano elementali. Tanto Stanislawa
quanto l'Ochorowicz la consideravano una personalità dissociata, ma lo sperimentatore rimase
molto perplesso quando ottenne, per invito dell'entità stessa, una fotografia di lei in una stanza
vuota e buia, mentre lo sperimentatore e la medium erano in un'altra stanza.
Una terza personalità, apparsa durante gli esperimenti con l'Ochorowicz, era quella di un certo
Woytek, che evidentemente si era formata per involontaria suggestione da parte dello
sperimentatore. Questi, infatti, una volta che la Piccola Stasia aveva affermato che avrebbe fatto
levitare un certo mobile, disse che, per sollevarlo, sarebbe stata necessaria la forza di un contadino
polacco come Woytek; e qualche tempo dopo, cominciò a manifestarsi la personalità Woytek,
specialmente se si trattava di far muovere oggetti pesanti. Questa, però, rimase sempre un controllo
secondario.
I fenomeni prodotti dalla Tomczyk, o Piccola Stasia che fosse, erano vari: movimenti di oggetti a
distanza, deviazioni a volontà dell'ago magnetico, scaricamento a distanza di un elettroscopio,
influenzamento della pallina della rTomczyk Stanislawaoulette, che si fermava sul numero indicato
dalla medium, arresto o messa in moto del pendolo di un orologio tenuto sotto una campana di
vetro, movimenti di palline di celluloide chiuse sotto vetro, produzione di luci e scintille che
scaturivano dalle dita della medium, apparizione e scomparsa di oggetti vari in piena luce,
impressione di lastre fotografiche avvolte in carta nera e avvicinate alla sua testa o alle sue mani.
Sperimentando con lei, l'Ochorowicz giunse a formulare la sua teoria dei raggi rigidi, fili luminosi
che, scaturendo dalle sue dita, avrebbero fatto muovere piccoli oggetti.
Il prof. Flournoy, che fu presente a una delle sedute del 1909, non ebbe dubbi sulla realtà dei
fenomeni psicocinetici o, come si diceva allora telecinetici; più tardi tenne sedute con la Tomczyk a
Ginevra, ma con scarso esito. Nel 1910 Stanislawa fu studiata, con successo, da un gruppo di
scienziati nel Laboratorio di fisica a Varsavia. ma, in seguito, dopo il suo matrimonio, divenuta
signora Fielding, i suoi poteri si attenuarono e scomparvero. (U.D.)
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ARMENIA EDITORE (pagina 1302).
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Turvey Vincent Newton (1873-1912). Singolare figura di veggente inglese. Da bambino aveva
spesso visioni di fantasmi come quella di suo padre nel momento in cui questi moriva a 300 miglia
di distanza; ma a dieci anni perse questa facoltà. Dopo gli studi di ingegneria, si diede
esclusivamente alla sua professione, finché nel 1902, in seguito a un incidente, si trovò vicino alla
morte. Ristabilitosi, si ritirò, vivendo praticamente solo nel suo giardino, sotto una tenda, e
dedicando tutta la giornata alla lettura e alla meditazione. Secondo quanto affermò, queste pratiche
lo fecero diventare, almeno in parte, uno yogi: aveva l'impressione che i testi di filosofia indiana
che leggeva gli fossero già familiari, avendo elaborato quelle dottrine in se stesso durante la
meditazione; entità orientali gli apparivano, conversavano con lui e gli davano insegnamenti nel
loro linguaggio, che egli riusciva a capire. Negò sempre di essere un medium, in quanto non cadeva
mai in trance, non assumeva mai un atteggiamento passivo, ma si sentiva sempre vigile e attivo.
Divenuto presidente della Società degli Spiritisti di Bournemouth, spesso, durante il servizio
domenicale, annunciava ai presenti che, al termine, si sarebbero presentati dati spiriti, ed essi li
vedevano effettivamente. Diede numerose prove di chiaroveggenza a distanza, di precognizione, di
seconda vista. Quando prediceva una sventura era il primo a soffrirne, per una comunanza di
sensazioni con le vittime dell'incidente previsto. Spesso, in occasione di precognizioni, ne avvisava
per scritto la rivista Light, che poteva così controllarle. Lasciò un'opera, Gli inizi della
chiaroveggenza (The Beginnings of Seership), in cui descrive le sue esperienze. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1318).
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Tuttle Hudson (1836-1910). Medium americano a scrittura automatica, autore, con questo mezzo,
di numerose opere. Cresciuto in una solitaria fattoria sulle rive del lago Erie, dove spesso si
fermavano predicatori viaggianti della chiesa Unitaria, divenne presto scettico riguardo alle loro
discussioni teologiche. Iniziato il movimento spiritista con i fenomeni delle sorelle Fox, partecipò
ad alcune sedute, cadde subito in trance e scrisse automaticamente messaggi spiritici mentre forti
raps si udivano nella stanza. Non aveva avuto quasi alcuna istruzione, ma le entità comunicanti lo
inducevano a scrivere, quando era solo, e in tal modo gli facevano pervenire i loro insegnamenti.
Infine presero a dettargli opere di carattere scientifico e filosofico. Fra le varie entità che gli
avrebbero suggerito queste opere vi erano J.B. Lamarck e Alexander von Humboldt. Spesso doveva
scrivere più volte i suoi lavori prima che le entità se ne dichiarassero soddisfatte: il primo,
voluminoso manoscritto della sua opera principale, gli Arcana of Nature, fu dato alle fiamme per
volere degli spiritici autori, e interamente rifatto. Quando fu pubblicato, molti uomini di scienza lo
credettero opera di uno scienziato e Theodor Büchner lo citò a conferma delle sue dottrine
materialistiche. Il Tuttle, che non abbandonò mai la sua modesta vita di agricoltore e allevatore di
cavalli, dichiarò sempre di non avere alcuna parte nei suoi libri, che dipendevano interamente dal
sapere e dalla volontà di coloro che glieli dettavano. Tra le sue numerose opere ricordiamo: Gli
arcani della natura (Arcana of Nature, 1957); Origine e antichità dell'uomo fisico (Origin and
Antiquity of Physical Man, 1866), che fu citata più volte dal Darwin, il quale la credette opera di
uno scienziato; Sviluppo dell'idea di Dio nella storia (Career of the God Idea in History, 1869);
Sviluppo dell'idea di Cristo nella storia (Career of Christ Idea in History, 1870); Sviluppo delle idee
religiose (Career of Religious Ideas, 1872); Gli arcani dello spiritismo (Arcana of Spiritualism,
1876); Etica dello spiritismo (Ethics of Spiritualism, 1878); Religione dell'uomo e etica della
scienza (Religion of Man and Ethics of Science, 1890); Filosofia dello spirito e il mondo spiritico
(Philosophy of Spirit and the Spirit World, 1896): La medianità e le sue leggi (Mediumship and Its
Laws, 1900). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1318).
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Ubaldi Pietro (1886-1972). Sensitivo e studioso della problematica umana, lasciò il meglio del suo
pensiero in una vasta opera, La grande sintesi, che pubblicata dapprima a puntate sulla rivista
biosofica Ali del pensiero, apparve poi in volume nel 1937 e nel 1948 e fu tradotta in varie lingue.
Secondo l'affermazione dell'autore questa opera ebbe un'origine paranormale essendogli stata
dettata, o per lo meno ispirata, da intelligenze estrinseche, e rappresenta soprattutto un tentativo di
rinnovare una ormai stanca tradizione spirituale su di una base di razionalità che a volte si sviluppa
secondo geometrie e formule di tipo scientifico. Altre opere: Le Nouri, L'ascesi mistica, Ascensioni
umane ecc. (G.d.S.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1319).
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Valente Nora (n. 1929). Guaritrice italiana, nata in Calabria, ma stabilitasi da giovinetta a Napoli.
Dotata fin dalla più giovane età di poteri paranormali cognitivi e innamoratissima della natura, si
accorse casualmente che sotto le sue mani le piante, anche avvizzite, riprendevano vita. Sposatasi
con un tecnico elettronico appassionato di parapsicologia, fu da lui spinta a provare queste sue
capacità su malati o sofferenti. Con la collaborazione di un primario ospedaliero di Napoli ella
provò le sue capacità su malati incurabili in un ambiente ospedaliero nel 1968. Interrottasi tale
prova (che aveva avuto risultati molto incoraggianti) per difficoltà oggettive ella proseguì la sua
attività in proprio, sostenuta dal marito e assistita da valenti medici napoletani (Ametrano,
Piccirillo, Vitale). E' seguita con interesse anche dal prof. Giorgio di Simone, presidente del Centro
Italiano di Parapsicologia di Napoli.
La sua capacità terapeutica pranoterapica sembra avere il massimo di effetti su esiti di poliomelite,
gravi malattie degenerative del sistema nervoso e muscolare, retinopatie, oligofrenie, sindromi
epilettiche, e si esercita con estrema preferenza su bambini. (M.I.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1346).
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Valiantine George. Medium americano, notissimo nel primo trentennio del nostro secolo, per i suoi
fenomeni di voce diretta. Era un mercante di coti da rasoio e non si era mai occupato di spiritismo
né di fenomeni paranormali; aveva già 43 anni quando, mentre era in una stanza di albergo, udì
bussare più volte alla porta, ma ogni volta che andava ad aprire, non trovava nessuno. Una sua
conoscente lo invitò a partecipare a una seduta al tavolino: si presentò subito lo «spirito» di un suo
cognato defunto, Bert Everett, il quale affermò tiptologicamente che da tempo gli «spiriti»
cercavano di manifestarsi attraverso di lui. Per qualche tempo Bert divenne il suo controllo, e
sembra che si sia anche materializzato; ma presto la voce diretta divenne il fenomeno tipico di
questo medium.
Nel 1922, in occasione di una seduta, Valiantine conobbe l'industriale inglese Dennis Bradley, il
quale rimase convinto della genuinità dei suoi fenomeni: in questa seduta si manifestarono fra gli
altri lo «spirito» di una sorella dello stesso Bradley, Annie, e quello di un certo Joseph Krauskopf, di
Filadelfia, defunto da sei giorni, sconosciuto a tutti i presenti, il quale diede il suo nome e indirizzo
pregando di far sapere ai suoi parenti e amici che il suo spirito sopravviveva sebbene il suo corpo
fosse stato cremato.
Nel 1923 fu studiato da un comitato della rivista The Scientific American di New York, che aveva
messo in palio un premio di 2500 dollari per un medium che avesse prodotto in modo indubitabile
dei fenomeni fisici. Nelle prime due sedute si manifestarono a voce diretta otto entità; nella terza fu
applicato alla sedia del medium, a sua insaputa, un dispositivo elettrico che lo avrebbe denunciato
se si fosse alzato dalla sedia stessa profittando dell'oscurità in cui venivano tenute le sedute.
L'apparecchio rivelò che George si era alzato una volta per 15 secondi e altre volte per qualche
secondo. Sebbene le voci sembrassero provenire dal soffitto, dove il medium, in ogni modo, non
avrebbe potuto elevarsi, e parlassero in continuità, anche nei momenti in cui George era
indubbiamente seduto, il rapporto del comitato fu negativo.
Stranamente le manifestazioni imponenti si alternavano con insuccessi o addirittura con fenomeni
molto sospetti. Joseph de Wyckoff, un ricco finanziere americano, ottenne da Valiantine un lungo
messaggio in scrittura diretta, che un esperto dichiarò essere stato scritto dallo stesso medium.
Questo volle dare allora una seduta facendosi legare strettamente. La seduta non diede alcun esito.
Recatosi in Inghilterra, il Wyckoff incontrò il Bradley, il quale lo convinse dell'onestà del medium,
e i due decisero di continuare le sedute invitando in Inghilterra Valiantine, che arrivò nel febbraio
del 1924. Furono tenute sedute quasi ogni giorno in casa del Bradley per cinque settimane, davanti a
una cinquantina di personalità: si manifestarono a voce diretta più di cento entità le quali parlarono
in russo, tedesco, spagnolo e perfino in dialetto gallese, essendosi presentato il padre dello scrittore
gallese Caradoc Evans, il quale parlò a lungo col figlio.
Nel marzo del 1925, Valiantine era ancora in Inghilterra, ospite del Bradley e tenne due sedute
davanti alla Società per la Ricerca Psichica. Nella prima furono udite cinque parole, nella seconda
nessuna. In seguito, tre rappresentanti della Società parteciparono a sedute in casa di Bradley: il
dott. Woolley ammise di avere udito undici voci distinte e di avere visto la tromba medianica volare
nell'aria: ne riferì sul vol. XXVI dei Proceedings della Società.
Il 15 ottobre 1926 avvengono le famose comunicazioni di Confucio in casa del giudice Cannon, a
New York. Durante le sedute tenute dai coniugi Cannon, Valiantine produceva voci in una lingua
sconosciuta, che si sospettava essere cinese; il giudice invitò allora un sinologo e poliglotta inglese
di passaggio a New York, il dott. Neville Whymant, il quale pubblicò poi in un volumetto il
resoconto di questa seduta memorabile. Dapprima il Whymant udì il suono di un piffero cinese, poi
udì una voce che pronunciava: «K'ung-fu-T'Zu», il nome cinese di Confucio; infine questa voce si
mise a parlare nel più puro stile dei classici cinesi di duemila e cinquecento anni fa. Il Whymant
volle fare una prova: poiché nella raccolta di antiche poesie cinesi fatta da Confucio, il Shih King,
vi sono alcune liriche il cui significato è assai oscuro, ne citò una di cui ricordava solo il primo
verso e pregò l'entità di continuarla. Questa non solo lo fece, ma recitò la poesia con alcune
modificazioni che la rendevano perfettamente comprensibile: mentre nella lezione a noi giunta, ed
evidentemente corrotta, si può capire solo che qualcuno lamenta l'assenza di un caro amico, e in
modo molto strano, nella lezione declamata dalla voce, una donna, addolorata per la morte
dell'amato, ha d'improvviso la sensazione che il defunto la chiami dalla sommità di un'altura: lei vi
corre, i cavalli del suo cocchio incupiscono i loro mantelli per il sudore della paura, infine i cavalli e
i servi cadono prostrati e terribile risuona la voce del defunto. In questa seduta si presentò anche una
personalità siciliana, quella di Cristo D'Angelo, che si era già presentata, nel 1923, alla presenza del
Bradley, cantando una canzone popolare del suo paese.
Nel 1927 Valiantine fu in Inghilterra per la terza volta e alle sue sedute parteciparono il marchese
Centurione-Scotto, che aveva da poco perduto un figlio in un incidente aviatorio e sperava di potersi
mettere in comunicazione con lui, e un altro italiano, il signor Rossi: Cristo D'Angelo si manifestò
ancora annunciando al marchese che egli possedeva facoltà medianiche e che lui stesso lo avrebbe
assistito come controllo nelle sedute che avrebbe tenuto in seguito in Italia: furono le note sedute di
Millesimo.
Una quarta visita in Inghilterra fu fatta nell'aprile 1929, ma, dopo un giorno, il medium col Bradley
e la moglie di lui partivano per la Germania, dove però le sue sedute ebbero scarsissimo successo e
gli valsero un'accusa di frode. Nel maggio vi furono sedute a Genova, in casa del marchese
Centurione Scotto, con buon esito, ma seguite anch'esse da accuse di frode da parte del signor
Rossi, del signor Castellani e dello stesso marchese, i quali però, poco dopo ritirarono le accuse o
rimasero dubbiosi. Nello stesso anno, a Venezia, in casa del conte Bon, dove era già stato l'anno
prima permettendo al conte di conversare con parenti defunti, il Valiantine fu protagonista, insieme
con la medium Margery, di un famoso caso di corrispondenze incrociate.
L'ultima visita di Valiantine in Inghilterra avvenne nel 1931 e fu disastrosa. Il medium aveva
cominciato a produrre impronte digitali di persone defunte, e il Bradley volle dedicare sei sedute a
questo fenomeno: risultò che l'impronta del pollice attribuita al defunto Conan Doyle era identica a
quella dell'alluce del piede destro di Valiantine; quella del defunto Lord Dewar coincideva con
l'impronta dell'alluce del suo piede sinistro; quelle del defunto Sir Henry Segrave e di un'altra entità
corrispondevano alle impronte del suo medio e del suo gomito. Valiantine di fronte all'accusa,
scoppiò in singhiozzi dicendo di non sapere come tutto questo potesse essere avvenuto. Il Bradley
perse la fiducia che aveva riposto nel suo protetto, pur riconoscendo di non capire per quale ragione
il medium, che si prestava gratuitamente e veniva rimborsato solo delle spese di viaggio, fosse
ricorso a trucchi così facilmente scopribili sapendo che sarebbe stato controllato da un esperto della
polizia. Teoricamente non si può escludere che quelle false impronte siano state genuine proiezioni
delle sue dita, fenomeno che accadde talora con Eusapia Paladino. Le ultime sedute date da
Valiantine con successo sembra siano state quelle col dott. Vivian e con il dott. Nimmo: nelle prime
la voce del medium fu udita insieme a quella di due entità; le seconde furono tenute in piena luce. In
seguito i suoi poteri declinarono ed egli finì col ritirarsi. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 1346/1348).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Vay Baronessa Adelina (1840-1924). Sensitiva ungherese, pioniera dello spiritismo in Ungheria. I
suoi poteri si manifestarono nel 1865 e furono di varia natura: precognizione, chiaroveggenza,
guarigioni paranormali, automatismo parlante, disegno paranormale ecc. Nell'ultimo trentennio del
secolo scorso raggiunse una notorietà internazionale, specialmente nell'ambiente degli spiritisti,
anche in grazia di numerose opere che furono tradotte in inglese e in francese quali Spirito, forza e
materia (1869), Studi sul mondo spiritico (1874); Episodi della mia vita (1900), Pitture dall'aldilà
(1905). Nel 1873, con il marito, fondò l'Associazione spiritista ungherese, di cui fu presidente. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1354).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Verrall Margaret (1859-1916). Parapsicologa e sensitiva inglese, moglie del grecista Arthur
Woollgar Verrall (per questo, secondo l'uso inglese e americano, è nota come signora A.W. Verrall),
membro della S.P.R. dal 1889 e del Consiglio della Società dal 1901, fu tra i più noti ricercatori dei
primi tempi degli studi sul paranormale in Inghilterra. Insegnò letterature classiche nel Newnham
College di Cambridge. Nel 1901 cominciò ad avere manifestazioni di scrittura automatica e con
questo mezzo ottenne comunicazioni da parte di membri defunti della S.P.R. tra i quali lo stesso
Myers di cui era stata molto amica, e col quale aveva studiato la signora Piper durante il soggiorno
di lei in Inghilterra.
Il suo nome è rimasto particolarmente legato a queste esperienze, di cui diede relazioni nel
Proceedings della S.P.R., e al fenomeno delle corrispondenze incrociate, che la interessò come
sensitiva e come ricercatrice. Per lo studio di queste corrispondenze aveva organizzato intorno a sé
un gruppo di sensitive, il cosiddetto gruppo Verrall, che operavano in contatto con la S.P.R. con
risultati molto positivi. Inclinò a considerare i comunicanti dei messaggi automatici come veri
spiriti di defunti, ma affermò sempre che questa era solo un'ipotesi di lavoro e che, in ogni caso, le
comunicazioni erano spesso modificate e distorte dall'intervento dell'inconscio dei medium: «Come
lavoratori che stiano scavando una galleria dalle due estremità opposte, tra scrosci d'acqua e altri
rumori, noi cominciamo a udire ogni tanto i colpi dei picconi dei nostri compagni che lavorano
dall'altra parte frammisti a quelli di coloro che lavorano insieme a noi». Fra i suoi numerosi articoli
apparsi sui Proceedings ricordiamo: Alcuni esperimenti sull'acquisto di cognizioni supernormali
(11, 1889); Sulle apparenti sorgenti dei messaggi subliminali (11, 1895); Note sui fenomeni di
trance della signora Thompson (17, 1901-03); Allusioni classiche e letterarie nella trance della
signora Piper (24, 1910). (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1357).
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Vollhardt Maria. Medium tedesca a effetti fisici, attiva fra il 1915 e il 1930 e nota per fenomeni di
movimenti a distanza, levitazioni, apporti, ectoplasmie e singolari stigmate. Queste consistevano in
punture, spesso sanguinanti, che apparivano sulle sue mani rigorosamente controllate: il dott.
Schwab, che la studiò per due anni, vide più volte queste stigmate formarsi in piena luce,
escludendo che la medium potesse provocarle stringendo fra le mani un oggetto pungente. Nel
1925, durante una seduta data dinanzi a uomini di scienza, due grossi braccialetti apparvero ai suoi
polsi mentre le mani erano controllate da due sperimentatori: il prof. Moll sostenne che la medium
aveva i braccialetti nascosti sotto le maniche e la querelò per truffa, ma perse la causa. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1365).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Willett, Signora (Winifred Margaret Serocold Combe-Tennant, 1874-1956). Medium inglese a
scrittura automatica, il soggetto più dotato del gruppo Verrall. Moglie del ricco proprietario terriero
Charles Combe-Tennant, si prestò sempre gratuitamente e per molti anni fu il soggetto preferito di
Sir Oliver Lodge, di Gerard William Balfour e della signora Verrall. Iniziò a scrivere nel 1908, dopo
la morte di sua figlia Daphne e ottenne presto varie comunicazioni firmate «Myers» (il Myers,
marito di sua cognata, era morto nel 1901); seguirono altre entità che avevano fatto parte del gruppo
dei primi indagatori scientifici inglesi: il Gurney, il Sidgwick, e più tardi alcuni loro amici come il
prof. Verrall e il prof. Butcher.
Le scritture automatiche della signora Willett, che per vari anni fu conosciuta solo sotto questo
pseudonimo, avevano un carattere particolare: non avvenivano in stato di trance, ma si formavano
nella sua mente, sempre cosciente, ed ella si limitava a trascriverle. Sembra che sia stato questo un
caso unico; sebbene altri medium abbiano scritto e scrivano in stato di veglia, essi non sanno mai
quello che scrivono: lasciano che la loro mano tracci le parole sul foglio e si occupano d'altro,
leggendo o conversando. La Willett. invece, seguiva coscientemente il fenomeno: avvertiva
anzitutto la presenza di un'entità pur non vedendola né udendola, ma riconoscendola chiaramente;
dopo di che le comunicazioni le si presentavano nette nella mente senza assumere alcuna forma
sensibile, e a esse rispondeva mentalmente. «Non ho», scrisse, «l'impressione di un'apparizione
visibile, ma ne sento piuttosto l'essenza». E altrove: «La presenza di F.W.H. Myers mi si manifestò
così improvvisa e strana alla coscienza, che emisi un "oh!" come se avessi urtato qualcuno».
Dalle comunicazioni risultò che le entità Myers e Gurney volevano di proposito produrre questo
fenomeno: «qualche cosa di nuovo», molto diverso dall'automatismo scrivente della signora Piper,
la quale non aveva mai coscienza di quello che scriveva e, per lo più, cadeva in trance. Si ebbero
così lunghe serie di colloqui tra amici viventi e defunti, dapprima, fra il 1909 e il 1911, col Lodge;
poi, per una ventina d'anni, soprattutto col Balfour; non di rado fra la sola signora Willett e i
comunicanti. Le entità Myers e Gurney spiegarono i processi da loro seguiti per comunicare
attraverso la medium, avvertendo che, in genere, dovevano valersi degli schemi concettuali propri
della signora. Secondo queste entità, in ogni essere umano vi sono vari gradi di profondità inconscia
attraverso i quali si attua il passaggio dall'Io personale, cosciente, all'Io trascendente, che è l'unico
veramente immortale e che non si manifesta mai direttamente alla coscienza.
Attraverso la signora Willett e altre medium del gruppo Verrall si ottennero infine le corrispondenze
incrociate, ideate, sembra, dall'entità Myers per dare ai suoi amici una prova decisiva della
sopravvivenza. In particolare la Willett ebbe la parte principale nel caso famoso dell'Orecchio di
Dionisio. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 1373/1374).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Williams Bessie. Medium inglese nota anche come signora Fitzgerald e signora Russel Davies,
attiva in particolare fra circa il 1880 e il 1890. Le notizie su di lei provengono soprattutto da
Florence Marryat, che le fu molto amica e che scrisse di lei nelle sue opere La morte non esiste
(There Is no Death. 1891) e Il mondo spiritico (The Spirit World, 1894). II suo controllo «Gocciadi-
rugiada» («Dewdrop»), che sarebbe stata una ragazza pellerossa, appariva piuttosto come una
personalità alternante che come una vera e propria entità spiritica, perché si impadroniva di lei
anche fuori seduta e la sua presenza poteva durare anche alcune ore. Al pari di varie altre
personalità alternanti, si divertiva a fare scherzi alla personalità primaria, che potevano metterla in
seri imbarazzi, facendola, a esempio, parlare in indiano ai passeggeri dell'autobus in cui si trovava, i
quali la prendevano per pazza, o intervenire in abito da mattino a una serata mondana dove si
comportava bizzarramente. Nella personalità «Goccia-di-rugiada», Bessie acquistava notevoli doti
di chiaroveggenza nel passato, nel presente e nel futuro e doti di guaritrice facendo diagnosi molto
esatte. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1374).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Williams Charles. Medium inglese a effetti fisici, attivo fra il 1870 e il 1880, che operò, in genere,
insieme al medium Frank Herne. I due iniziarono le loro sedute a Londra, nella casa del Williams al
n° 61 di Lamb’s Conduit Street, presentati dalla Guppy; e qui, il 3 giugno 1871, avvenne il famoso
trasporto della signora Guppy, la quale, dalla sua casa in Highbury, a tre miglia di distanza, fu
trasportata, in stato di trance, in quella del Williams, alla presenza di otto persone. Pare che in
precedenza Herne fosse stato trasportato più volte in casa della Guppy. Sulla genuinità di questi
fenomeni non è mai stata fatta piena luce, sebbene i presenti abbiano lasciato testimonianze scritte.
Certo è che, accanto a manifestazioni imponenti di questo genere, ve ne furono altre molto modeste
o molto dubbie. Operando con Stainton Moses, a esempio, il Williams diede sempre risultati
modestissimi, e il Moses rimase molto diffidente nei suoi riguardi. Tra i fantasmi materializzati da
lui prodotti vi era quello di John King, il quale, a Parigi, nel 1874, afferrato da uno dei presenti,
riuscì a sfuggirgli lasciandogli nelle mani un frammento della sua veste.
Nel 1878 un comitato di ricerca nominato dalla British National Association of Spiritualists costruì
un gabinetto medianico nel quale un apparecchio registrava automaticamente il peso del medium: si
accertò che, durante le materializzazioni, il Williams poteva perdere fino a 100 libbre di peso. Nello
stesso anno, ad Amsterdam, dove il Williams si produceva con un altro medium, A. Rita, un
fantasma materializzato fu afferrato e risultò essere il Rita stesso; sulle persone dei due furono
trovati vari fazzoletti, una bottiglia di olio fosforescente, qualche metro di mussolina bianca, una
finta barba nera. In compenso, in Russia, uno sperimentatore serio e attento come il prof. Boutlerov,
il quale aveva già sperimentato con Home, credette di potere riconoscere, insieme all’Aksakov, la
genuinità dei suoi fenomeni. Secondo l’Aksakov, anche il Crookes sperimentò con Williams e ne fu
convinto. Rimane molto difficile, oggi, farsi un'idea chiara di questi medium molto contestati che
alternarono fenomeni apparentemente imponenti e persuasivi con insuccessi clamorosi. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 1374/1375).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Wiro (Natale Cerana, n. 1920). Medium italiano a scrittura e pittura automatiche. Dagli undici ai
diciotto anni ebbe visioni che poi scomparvero; a ventotto anni cominciò a dipingere, per lo più a
pastello, in stato di semi trance o trance completa; e ha partecipato ad alcune mostre. La sua
produzione non è però molto abbondante perché, mentre entra in uno stato di assoluta pace quando
opera, finito il lavoro segue un periodo, anche lungo, di disturbi nervosi. Talora le sue opere hanno
avuto carattere premonitorio come nel disegno del disastro aereo di Superga (4 maggio 1949), in cui
peri l’intera squadra calcistica del Torino. I suoi dipinti hanno in genere una tonalità grigia di irreale
luminosità e vengono, o meglio venivano eseguiti, perché negli
ultimi anni la sua capacità è scomparsa, in tempo brevissimo. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1375).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Wood C.E. (1855-?). Medium inglese a materializzazione, della quale si valse, dal 1873 al 1876, la
Società Spiritista di Newcastle. Cominciò col produrre fenomeni psicocinetici e fantasmi
parzialmente materializzati, che si presentarono infine a figura completa. T.B. Barkas, che
sperimentò anche con la D’Espérance, scrisse di lei, nel Medium and Daybreak del 4 maggio 1877:
«Ho visto, con la medianità della signorina Wood, in una casa privata, forme viventi uscire dal
gabinetto medianico, al di fuori di ogni possibilità di frode. Ho visto fanciulli, uomini e donne di
varie età da lei prodotti, e ho visto una forma materializzata insieme alla stessa medium. Un
fanciullo è rimasto al mio fianco per circa mezz’ora: mi ha passato un bracciò intorno al collo e mi
ha permesso di fare altrettanto, ha respirato sul mio volto, mi ha accarezzato come qualsiasi
fanciullo avrebbe potuto fare con suo padre. E tutto ciò non al buio ma in piena luce, alla presenza
di professori di una delle principali università del nostro regno (l'università di Newcastle). In queste
condizioni, e dopo avere toccato la forma psichica, l’ho vista smaterializzarsi e svanire nel centro
della stanza». Lo Smedley, nei suoi Ricordi scrive di avere visto il fantasma «Bennie», mentre la
Wood era chiusa in una gabbia, immergere il suo piede sinistro nella paraffina e ricavarne uno
stampo perfetto che lui stesso diede a uno dei presenti.
Con tutto ciò, nel 1877, un fantasma prodotto dalla medium fu afferrato e risultò essere la stessa
Wood. L’anno successivo la medium fu studiata dal prof. Sidgwick all’università di Cambridge e in
casa di Arthur Balfour, alla presenza del Myers e del Gurney. Il Wallace, nella sua opera
autobiografica La mia vita (My Life, 1905), scrive di avere visto le note del Myers su queste sedute,
note che non furono pubblicate: la medium fu distesa su di un materasso con le mani legate da un
nastro i cui capi vennero sigillati al suolo; e tuttavia si ebbero fenomeni di materializzazione. Nel
1882, comunque, la Wood fu nuovamente smascherata a Pietroburgo: l'entità materializzata Poka,
una bambina indiana, si rivelò essere la medium stessa, in ginocchio e avvolta in veli di mussolina.
Il Fodor nota che questo episodio non si può conciliare con descrizioni come quella di Morrel
Theobald nel suo libro Operatori spiritici nel Circolo familiare (Spirit Workers in the Home Circle),
in cui egli scrive che Poka, «un vivace spiritello alto tre piedi» uscì dal gabinetto medianico e si
avvicinò a sua moglie abbracciandola e baciandola: poi si ritirò dopo avere stretto affettuosamente
la mano ai presenti. Ancora una volta, per quel che riguarda i medium a effetti fisici di questo
singolare periodo, fra il 1870 e il '90, ci troviamo dinanzi a resoconti assolutamente contraddittori e
inconciliabili. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagine 1375/1377).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Wriedt Etta (1859-1942). Medium professionista americana a voce diretta e fenomeni fisici,
produceva più voci contemporaneamente, le quali spesso parlavano in varie lingue: olandese,
tedesco, francese, spagnolo, norvegese, arabo, serbo, croato. L’ammiraglio Moore riferisce di avere
udito, una volta, tre voci che gli parlavano in egual tempo, l’una in un orecchio, l’altra nell'altro e la
terza nella tromba medianica. Andò cinque volte in Inghilterra fra il 1911 e il 1919, dando numerose
sedute, alcune in piena luce.
Durante le sedute della signora Wriedt si avevano anche altri fenomeni: forme e dischi luminosi,
materializzazione di cani che latravano, fiori che venivano tolti dai vasi e portati nelle mani dei
presenti, venti freddi, leggere aspersioni di acqua ecc. Le voci erano quasi sempre di defunti
conosciuti da qualcuno dei presenti e davano il loro nome attraverso la medium che lo vedeva
tracciato nell’aria. Sir William Barrett potè così parlare col defunto Sidgwick, il quale spiegò che
nella nuova esistenza aveva perso il difetto di balbettare. La Wriedt non fu mai colta in frode né mai
seriamente contestata. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1377)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Zancig Julius (1857-1929). Sensitivo inglese da palcoscenico, che, con sua moglie, fece molto
parlare di sé nei primi anni del nostro secolo. La vera sensitiva sarebbe stata la signora Zancig, ma,
evidentemente, la coppia si era formata, in un senso o in un altro, un particolare allenamento.
Bastava che il marito leggesse in un libro o in un giornale, che gli venivano dati dal pubblico, una
frase, un numero o una parola, perché la moglie, rimasta sul palcoscenico, li ripetesse. Nel 1907 i
due furono studiati dalla Società per la Ricerca Psichica di Londra, che parve ammettere la
genuinità del fenomeno telepatico pur ammettendo la possibilità di una frode. Harry Price, nel suo
libro su Rudi Schneider (1930), parla degli Zancig e afferma che essi si valevano di un codice, ma
così complesso che, per potersene valere alla perfezione, avevano impiegato anni di lavoro e
dovevano continuare a tenersi in esercizio per alcune ore al giorno. Will Goldston, nel libro
Racconti sensazionali di uomini del mistero (Sensational Tales of Mystery Men, 1929) parla
egualmente di un codice quanto mai intricato grazie al quale Julius era in grado di trasmettere alla
moglie tutto ciò che volesse. Occasionalmente si sarebbero valsi anche dell’aiuto di compari, e con
tale destrezza che sarebbe stato assolutamente impossibile scoprire l'inganno. Tutto ciò è molto
probabile, ma nessuno ha mai rivelato quale fosse questo codice. (U.D.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1393)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Zuccarini Amedeo. Medium bolognese a effetti fisici, attivo nel primo ventennio del nostro secolo,
studiato da L. Patrizi, professore di fisiologia dell’università di Modena, e dal prof. Murani del
Politecnico di Milano. Fotografie ottenute col lampo di magnesio lo mostrano levitato nell’aria
senza alcun sostegno. Operava in trance e aveva due controlli: un suo fratello defunto e un medico
vissuto nel Seicento. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1400)
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
Zügun Eleonora (n. 1914). Sensitiva romena che fece parlare di sé la stampa fra il 1925 e il 1928
per i suoi fenomeni di Poltergeist e di stigmate. Era una contadinella del villaggio di Talpa: creduta
indemoniata fu dapprima chiusa in un asilo, poi ospitata a Vienna dalla contessa Wassilk-Serecki,
che scrisse su di lei il libro Il fantasma di Talpa (Der Spuk von Talpa, 1926). I suoi fenomeni
consistevano in movimenti a distanza, in apporti, specialmente di monete, e in stigmate che le
apparivano sul volto e sulle braccia. Portata dalla contessa a Londra, fu studiata da H. Price, che
considerò genuini i fenomeni e ne scrisse sul Journal della A.S.P.R. (agosto 1926). Dopo i
quattordici anni Eleonora perse totalmente i suoi poteri. (R.)
Fonte: L'Uomo e l'ignoto: enciclopedia di parapsicologia e dell'insolito diretta da Ugo Dettore -
ARMENIA EDITORE (pagina 1400).
Occhio la voce dello spirito indici Torna all'Indice dei Medium
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 







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